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Wall Street arretra con incertezza sulla riforma fiscale

Dopo aver segnato nuovi record nella sessione di ieri, la piazza azionaria americana quest'oggi dovrà fare i conti con un ritorno in campo dei ribassisti che peraltro si mostrano abbastanza minacciosi. Il future sull'S&p500 scende dello 0,43%, seguito da quello sul Nasdaq100 che arretra dello 0,65%.

Non aiutano in tanto le prime indicazioni arrivate dal fronte macro visto che nell'ultima settimana le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono state pari a 239mila unità, in aumento di 10mila unità rispetto alla lettura precedente. L'indicazione odierna ha deluso le attese degli analisti che si erano preparati ad un incremento meno marcato a 231mila unità.

Il mercato attende di conoscere un altro dato macro che sarà diffuso mezz'ora dopo l'avvio degli scambi a Wall Street e si tratta delle scorte all'ingrosso di settembre per le quali si prevede una variazione positiva dello 0,3%, in frenata rispetto al rialzo dello 0,9% precedente.

L'attenzione degli investitori continua ad essere focalizzata sulla riforma fiscale dell'amministrazione Trump, con crescenti incertezza sulla fattibilità della stessa.
Intanto sul fronte valutario il dollaro arretra nei confronti dello yen riportando al di sotto di quota 113,4, ma il biglietto verde perde terreno anche rispetto all'euro che sale a 1,162.
Poco mosso il petrolio che oscilla sui valori del close di ieri poco sotto la soglia dei 57 dollari al barile, mentre si spinge in avanti l'oro che avanza in direzione dei 1.287 dollari l'oncia.

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Tra i vari titoli da seguire Office Depot (NasdaqGS: ODP - notizie) che nel terzo trimestre ha riportato un utile netto in calo da 330 a 98 milioni di dollari con un risultato per azione pari a 0,19 dollari. Il dato scende a 0,14 dollari al netto delle voci straordinarie, in linea con le previsioni degli analisti, mentre i ricavi sono scesi dell'8% a 2,6 miliardi di dollari, appena sotto i 2,61 miliardi messi in conto dal mercato.

Per l'intero esercizio in corso Office Depot prevede di realizzare un fatturato inferiore a quello del 2016, scommettendo su un utile operativo compreso tra 400 e 425 milioni di dollari.

Da monitorare anche Macy's che nel terzo trimestre ha visto l'utile netto salire da 17 a 36 milioni di dollari, con un risultato per azione pari a 0,12 dollari. Al netto delle voci straordinarie il dato sale a 0,23 dollari, al di sopra dei 19 cents attesi dagli analisti, mentre il fatturato è sceso del 6,1% a 5,28 miliardi di dollari, deludendo le previsioni della comunità finanziaria fissate a 5,31 miliardi di dollari.

Sempre in tema di risultati societari segnaliamo che a mercati chiusi l'attenzione si sposterà sui conti di Nvidia (Swiss: NVDA.SW - notizie) e di Walt Disney (Swiss: DIS-USD.SW - notizie) , dai quali ci si attende un eps pari rispettivamente a 0,94 e a 1,14 dollari.

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