Wall Street continua a puntare su una vittoria della Clinton

La nuova settimana dovrebbe partire bene per la piazza azionaria americana, stando a quanto anticipato dai futures sui principali indici che viaggiano tutti in salita. Il contratto sull'S&P500 avanza dello 0,51%, seguito a pochissima distanza da quello sul Nasdaq100 che progredisce dello 0,46%.

Per la seduta odierna non sono previsti dati macro di rilievo ed è probabile che la giornata sia caratterizzata da volumi di scambio inferiori alla media visto che oggi è la festività del Columbus Day.
I mercati guardano già alla nuova stagione degli utili societari che sarà inaugurata ufficialmente domani da Alcoa (NYSE: AA - notizie) , i cui numeri del terzo trimestre saranno diffusi a mercati chiusi.

A dare sostegno agli acquisti contribuisce l'ottimismo alimentato dal secondo duello tv tra Donald Trump e Hillary Clinton, entrambi candidati alla presidenza degli Stati Uniti. Per gli analisti il secondo confronto televisivo non si è concluso con una vittoria netta per nessuno dei due candidati, ma sembra che il mercato continui a scommettere sulla moglie di Bill Clinton.

Sul fronte valutario il dollaro reagisce avanzando nei confronti dello yen a quota 103,33, ma il biglietto verde guadagna terreno anche rispetto all'euro che scende sotto area 1,116.
In rialzo il petrolio che dopo la flessione di venerdì scorso ha ripreso con decisione la via dei guadagni e negli ultimi minuti viene fotografato ad un passo dai 50,5 dollari al barile. In positivo anche l'oro che sale in direzione dei 1.258,5 dollari l'oncia.

Tra i vari titoli da seguire Duke Energy che ha annunciato la cessione delle attività in Brasile a China Three Gorges Corp. in una operazione dal valore di 1,2 miliardi di dollari. L'operazione dovrebbe concludersi entro i prossimi 4 mesi.

Uno sguardo anche a Pfizer (NYSE: PFE - notizie) dopo che uno studio sul farmaco Sutent, sviluppato dal gruppo come terapia adiuvante in pazienti affetti dal cancro del rene, ha mostrato che la cura allunga la sopravvivenza priva di malattia di oltre un anno rispetto alla somministrazione di un placebo.

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