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Wall Street non guarda ai dati macro e sale ancora

Si preannuncia un finale di settimana in salita per la piazza azionaria americana, visto che i futures sui principali indici viaggiano tutti in progresso. Il contratto sull'S&P500 avanza dello 0,31%, preceduto da quello sul Nasdaq100 che si apprezza dello 0,47%.
Il mercato non ha dato vita a particolari reazioni dopo la diffusione dei due dati macro in agenda oggi, mantenendo un'impostazione positiva.

Questo malgrado la delusione arrivata dalla prima lettura del PIL del quarto trimestre del 2017 che ha evidenziato una variazione positiva del 2,6%, in frenata rispetto alla versione definitiva del terzo trimestre confermata a +3,2%. L'indicazione diffusa oggi ha deluso le attese degli analisti che si erano preparati ad un incremento del 3%.

Meglio del previsto invece l'indicazione preliminare relativa agli ordini di beni durevoli a dicembre ha mostrato un rialzo del 2,9%, in crescita rispetto alla lettura del mese precedente rivista verso l'alto da +1,3% a +1,7%. Il dato ha superato ampiamente le attese del mercato che puntava ad una variazione positiva dello 0,8%.
Al netto della componente trasporti si è avuto un rialzo dello 0,6%, poco oltre le previsioni che parlavano di un incremento dello 0,5%.

Sul fronte valutario il dollaro-yen riduce le perdite ma resta in calo e viene scambiato a 109,35 e il biglietto verde perde quota anche rispetto all'euro che sale a 1,2428.
Poco mosso il petrolio del petrolio che si muove poco al di sopra dei valori del close di ieri vicino ai 65,5 dollari al barile, mentre guadagna posizioni l'oro che sale in direzione dei 1.351,5 dollari l'oncia.

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Tra i vari titoli da seguire Intel (Euronext: INCO.NX - notizie) che ieri a mercati chiusi ha diffuso i conti del quarto trimestre, archiviato con una perdita netta di 687 milioni di dollari, rispetto all'utile di 3,56 miliardi dello stesso periodo del 2016. Al netto delle voci straordinarie legate alla riforma fiscale Usa, la società ha riportato un utile per azione di 1,08 dollari, al di sopra degli 87 cents previsti.

I ricavi sono saliti del 4% a 17,05 miliardi di dollari, battendo anche in questo caso le previsioni fissate a 16,34 miliardi.
Per il trimestre in corso Intel prevede di realizzare un utile netto adjusted compreso tra 0,65 e 0,75 dollari, a fronte di un fatturato intorno ai 15 miliardi di dollari.

Con riferimento all'intero esercizio il management si aspetta un utile per azione tra 3,37 e 3,73 dollari, da confrontare con i 3,27 dollari del consensus, mentre i ricavi dovrebbero attestarsi a 65 miliardi di dollari, al di sopra dei 63,86 miliardi su cui scommette la comunità finanziaria.

Da seguire anche Honeywell che negli ultimi tre mesi del 2017 ha conseguito un utile per azione, al netto delle voci straordinarie, pari a 1,85 dollari, appena sopra gli 1,84 attesi dal mercato, mentre i ricavi sono saliti da 10 a 10,84 miliardi di dollari, battendo anche in questo caso le previsioni degli analisti che parlavano di un dato pari a 10,76 miliardi.

Dopo la riforma fiscale Usa la società ha rivisto al rialzo le sue stime e ora prevede di realizzare per l'esercizio in corso un utile per azione tra 7,75 e 8 dollari, al di sotto degli 8,05 del consensus.

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