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Wall Street non si lascia trascinare da dati macro e trimestrali

Wall Street non si lascia trascinare da dati macro e trimestrali

L'ultima seduta della settimana dovrebbe partire in frazionale progresso per la piazza azionaria americana, secondo quanto anticipato dai futures sui principali indici. Il contratto sull'S&P500 avanza dello 0,07%, preceduto da quello sul Nasdaq100 che sale dello 0,1%.

Dal fronte macro sono arrivate indicazioni che non hanno avuto un grande impatto sul mercato, anche se a dicembre le vendite al dettaglio hanno registrato una variazione positiva dello 0,6%, in aumento rispetto alla lettura precedente rivista dallo 0,1% allo 0,2%. L'indicazione odierna ha superato le attese degli analisti che puntavano ad un incremento dello 0,4%.
Al netto della componente auto si è avuto un progresso dello 0,2%, in calo rispetto alla lettura precedente rivista al rialzo dallo 0,2% allo 0,3%. Il dato ha deluso il mercato che si aspettava un rialzo dello 0,4%.

Nessuna sorpresa dai prezzi alla produzione che a dicembre hanno registrato un rialzo dello 0,3%, in frenata rispetto allo 0,4% del mese precedente e in linea con le stime degli analisti.
La versione "core", depurata cioè delle componenti più volatili quali alimentari ed energia, è salita dello 0,2%, contro un rialzo atteso dello 0,1%.

Il mercato attende di conoscere altri aggiornamenti che saranno diffusi dopo l'avvio degli scambi e si tratta del dato preliminare della fiducia Michigan per la quale a gennaio le previsioni parlano di un'indicazione pari a 99 punti contro i 98,2 di dicembre, mentre le scorte delle imprese a novembre dovrebbero salire dello 0,2% rispetto al calo dello 0,2% precedente.
In agenda un discorso di Patrick Harker, presidente della Fed di Filadelfia, mentre a mercati chiusi è previsto l'incontro del numero uno della Fed, Janet Yellen, con gli insegnanti a Washington.

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Sul fronte valutario il dollaro cala nei confronti dello yen passando di mano a 114,62, ma il biglietto verde è in arretramento anche rispetto all'euro che sale a 1,065.
Debole il petrolio che si riporta al di sotto dei 53 dollari al barile riconquistati ieri in chiusura, mentre l'oro guadagna terreno poco oltre la soglia dei 1.198 dollari l'oncia.

Sul versante societario da segnalare che oggi ha preso il via la nuova stagione degli utili e a diffondere i risultati del quarto trimestre del 2016 è stato BlackRock (Sao Paolo: BLAK34.SA - notizie) che ha chiuso il periodo in esame con un utile operativo in rialzo dell'8% a 1,22 miliardi di dollari, ma l'utile netto è sceso dell'1% a 851 milioni. L'utile per azione al netto delle voci straordinarie è stato pari a 5,14 dollari, al di sopra dei 5,04 messi in conto dagli analisti.
I ricavi sono aumenti dell'% a 2,89 miliardi di dollari, deludendo le stime fissate a 2,93 miliardi.

JP Morgan negli ultimi tre mesi dello scorso anno ha conseguito un risultato netto di 6,73 miliardi, contro i 5,43 miliardi dello stesso periodo del 2015. Il risultato per azione è stato pari a 1,71 dollari, contro gli 1,44 previsti dal mercato, mentre il fatturato è aumentato a 24,33 miliardi, al di sopra dei 23,95 miliardi del consensus.

Buone notizie anche da Bank of America (Swiss: BAC-USD.SW - notizie) che nel quarto trimestre del 2016 ha registrato un utile netto di 4,7 miliardi di dollari rispetto ai 3,28 del 2015, con un risultato per azione pari a 0,4 dollari, superiore ai 38 cents messi in conto dagli analisti.
In crescita i ricavi che hanno segnato un rialzo del 2% a 20 miliardi di dollari, sotto i 20,95 miliardi su cui aveva scommesso la comunità finanziaria.

A deludere la trimestrale di Wells Fargo (Swiss: WFC-USD.SW - notizie) che negli ultimi tre mesi del 2016 ha visto l'utile calare da 5,58 a 5,27 miliardi di dollari, con un eps pari a 0,96 dollari, al di sotto di 1 dollaro previsto dagli analisti. Il fatturato è rimasto sostanzialmente stabile a 21,6 miliardi, al di sotto però dei 22,45 miliardi attesi dal mercato.

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