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Wall Street non si sbilancia in attesa di altri dati macro

Wall Street non si sbilancia in attesa di altri dati macro

L'incertezza continua a farsi strada sulla piazza azionaria americana che dopo la chiusura debole di ieri, quando si è mantenuto a galla solo il Dow Jones, anche oggi sembra poco convinta. I futures sui principali registrano variazioni percentuali contenute, con il contratto sull'S&P500 che mostra un frazionale rialzo dello 0,06%, seguito da quello sul Nasdaq100 che cala dello 0,09%.

Il mercato non ha dato vita a particolari reazioni dopo la diffusione del primo dato macro di oggi che pure ha deluso le attese. Nell'ultima settimana le nuove richieste di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 268mila unità, in rialzo di 17mila unità rispetto alla rilevazione precedente. L'indicazione odierna ha deluso le previsioni degli analisti che si erano preparati ad un rialzo meno marcato a 253mila unità. Il dato giunge alla vigilia dell'importante report sull'occupazione di novembre, dopo le positive indicazioni emerse dalla stima ADP diffusa ieri.

Gli investitori guarderanno ora agli altri aggiornamenti macro che saranno diffusi a mercati aperti. Si tratta dell'indice PMI manifatturiero di Markit (NasdaqGS: MRKT - notizie) che nella lettura finale di novembre dovrebbe attestarsi a 53,9 punti, in linea con l'indicazione preliminare. Le spese per le costruzioni ad ottobre dovrebbero mostrare un rialzo dello 0,5% contro la flessione dello 0,4% precedente, mentre l'indice ISM manifatturiero di novembre è atteso in rialzo da 51,9 a 52,1 punti.
Da segnalare un discorso di Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, oltre ad un intervento di Rob Kaplan, a capo della Fed di Dallas.

Sul fronte valutario il dollaro indietreggia rispetto allo yen cedendo terreno dopo il forte rialzo messo a segno di recente, passando di mano a 114,33, ma il biglietto verde perde quota anche nei confronti dell'euro che sale poco oltre area 1,06.

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Non si fermano gli acquisti sul petrolio che dopo il forte rally di ieri alimentato dall'accordo dell'Opec sul taglio alla produzione, si spinge ancora in avanti e arriva a lambire l'area dei 50,5 dollari al barile. Negativo l'oro che scendendo ad un passo dalla soglia dei 1.170 dollari l'oncia.

Tra i vari titoli da seguire segnaliamo Dollar General che ha diffuso i risultati del terzo trimestre archiviato con un utile in calo da 253,3 a 235,3 milioni di dollari. Il risultato per azione è stato pari a 0,84 dollari, al di sotto dei 93 cents messi in conto dalla comunità finanziaria, mentre i ricavi sono saliti del 5% a 5,32 miliardi di dollari, attestandosi anche in questo caso al di sotto delle previsioni fissate a 5,37 miliardi.

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