Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 4 hours 57 minutes
  • FTSE MIB

    33.803,37
    -78,13 (-0,23%)
     
  • Dow Jones

    37.775,38
    +22,07 (+0,06%)
     
  • Nasdaq

    15.601,50
    -81,87 (-0,52%)
     
  • Nikkei 225

    37.068,35
    -1.011,35 (-2,66%)
     
  • Petrolio

    82,50
    -0,23 (-0,28%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.687,19
    +2.825,45 (+4,88%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.334,72
    +22,09 (+1,71%)
     
  • Oro

    2.396,00
    -2,00 (-0,08%)
     
  • EUR/USD

    1,0661
    +0,0015 (+0,14%)
     
  • S&P 500

    5.011,12
    -11,09 (-0,22%)
     
  • HANG SENG

    16.224,14
    -161,73 (-0,99%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.913,68
    -22,89 (-0,46%)
     
  • EUR/GBP

    0,8563
    +0,0007 (+0,08%)
     
  • EUR/CHF

    0,9681
    -0,0030 (-0,30%)
     
  • EUR/CAD

    1,4672
    +0,0022 (+0,15%)
     

Wall Street parte bene: finita paura da inflazione. Brilla Cisco

Mentre le borse europee si avviano a chiudere una giornata tutto sommato positiva (poco prima delle 16.30 Piazza Affari viaggiava a +0,5% con 22.500 punti, il Cac 40 veniva fotografato a 0,9%, il Ftse 100 a 0,25% mentre il Dax virava in negativo poco sotto la parità a -0,04%) dall'altra parte dell'oceano Wall Street riparte per l'ennesima volta all'insegna dell'ottimismo.

La situazione sui mercati Usa

Di (KSE: 003160.KS - notizie) ieri la paura di un'accelerazione da parte della Fed dei rialzi sul fronte del tasso di interesse, un aumento dettato anche dai dati positivamente robusti su inflazione e aumento dei salari orari medi. Di oggi, invece, una sfilza di dati macro in chiaroscuro che hanno permesso a Wall Street di trovare nuova linfa vitale già in apertura, con il Dow Jones che arriva dalle prime battute a 25.061,47 punti, l'S&P-500 a 2.711,03 punti e il Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) 100 a 6.720 con un rialzo, seppur frazionale dello 0,5% per gli ultimi due e dello 0,8% per il primo. Intanto il rendimento sul titolo di stato a stelle e strisce con scadenza decennale è tornato sotto la soglia del 2,9% fermandosi al 2,88%. In calo anche il taglio a 5 anni (2,637%) e il trentennale (3,123%) mentre quello a 2 anni va contro corrente, in rialzo al 2,184%.

I dati macro in chiaroscuro

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Tra i dati macro citati, il primo da sottolineare è quello riguardante la produzione industriale di gennaio in calo dello 0,1% dopo il +0,4% rivisto di dicembre e soprattutto in netto contrasto con l'ottimismo degli analisti che speravano in un +0,2%. Su base annua invece si è potuto apprezzare un +3,7% da gennaio 2017. Particolarmente importanti anche i numeri delle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione che registrano un aumento di 7.000 unità portando perciò il saldo finale a 230 mila contro le precedenti 223 mila riviste della settimana scorsa, un aumento però che gli analisti avevano già previsto.

Proseguendo, è stato reso pubblico anche il risultato dell'indice manifatturiero Empire State di New York di febbraio che arriva a 13,1 punti dai 17,7 del mese di gennaio, ben al di sotto delle attese che guardavano a 17,5 punti. Buone notizie, invece, per il settore manifatturiero di Philadelphia negli Stati Uniti il cui indice (Philly FED) ha registrato un aumento a 25,8 punti dai precedenti 22,2 di gennaio e andando oltre le attese ferme a 21,1 punti, un risultato positivo per il 18esimo mese di fila. Ultimo dato degno di nota quello rilasciato dal Dipartimento del Lavoro americano (BLS (KOSDAQ: 142760.KQ - notizie) ) sui prezzi alla produzione di gennaio, aumentati dello 0,4% a livello congiunturale dopo il -0,1% del mese precedente mentre su base annua si è arrivati a 2,7% contro previsioni a +2,5%.

Il caso Cisco System

Protagonista della seduta è, sul Nasdaq, Cisco Systems (Xetra: 878841 - notizie) in scia ai risultati del secondo trimestre fiscale oltre le attese. Dopo due anni di problemi sui ricavi adesso è giunto il momento del risultato positivo con un saldo finale di 11,89 miliardi di dollari pari a +3%, contro previsioni ferme a 11,81 miliardi. A questo si aggiungano anche l'aumento previsto sul dividendo (+14%), il rimpatrio di circa 67 miliardi di dollari e un potenziamento del programma di riacquisto delle proprie azioni per oltre 25 miliardi. Un insieme di dati che già da ieri nell'after market aveva permesso un rally (chiusura a +2,1%) continuato oggi con un +4,3% alle 16.20 (ora italiana) e che ha anche fatto dimenticare un risultato a somma negativa con perdite da 8,8 miliardi; la causa del passivo è da ricercarsi nell'impatto della riforma fiscale, un peso da oltre 11,1 miliardi di dollari al netto della quale, si registrano utili per azione che da 57 centesimi sono saliti a 63, ben oltre il consensus fermo a 59 centesimi per azione.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online