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Wall Street sale: deludono i dati macro, ma non le trimestrali

Anche l'ultima seduta della settimana dovrebbe partire con il segno più per la piazza azionaria americana, stando alle indicazioni che arrivano dai futures sui principali indici. Il contratto sull'S&P500 resta più cauto con un frazionale rialzo dello 0,11%, mentre procede in maniera più spedita quello sul Nasdaq100 che sale dello 0,46%.

Dal fronte macro sono arrivate indicazioni deludenti con riferimento alle vendite al dettaglio che a giugno hanno evidenziato una variazione negativa dello 0,2%, in peggioramento rispetto alla lettura precedente rivista verso l'alto da -0,3% a -0,1%. Il dato ha deluso le stime degli analisti che puntavano ad un incremento dello 0,1%.

Al netto della componente auto le venite al dettaglio sono scese dello 0,2%, in frazionale recupero rispetto alla contrazione dello 0,3% di maggio. Anche in questo caso il dato è stato peggiore delle previsioni che parlavano di un rialzo dello 0,2%.

A deludere anche l'aggiornamento relativo all'inflazione che a giugno si è attestata sulla parità, in recupero rispetto al calo dello 0,1% precedente e sotto le stime del mercato che puntava ad un rialzo dello 0,1%.
La versione "core", depurata cioè delle componenti più volatili quali alimentari ed energia, è salita dello 0,1%, in linea con la rilevazione di maggio, deludendo le attese che indicavano un incremento dello 0,2%.

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Il mercato attende di conoscere altri dati macro che saranno diffusi prima e dopo l'avvio delle contrattazioni. Si tratta della produzione industriale che a giugno dovrebbe salire dello 0,3% dopo la lettura sulla parità del mese precedente, mentre la capacità di utilizzo degli impianti dovrebbe aumentare dal 76,6% al 76,7%.

Per le scorte delle imprese a maggio si stima un rialzo dello 0,3%, in recupero rispetto al calo dello 0,2% precedente, mentre il dato preliminare della fiducia Michigan di luglio dovrebbe aumentare da 94,5 a 95,8 punti.
Da segnalare un discorso di Robert Kaplan, presidente della Fed di Dallas.

Sul fronte valutario intanto il dollaro arretra pesantemente nei confronti dello yen scendendo in area 112,3 ma il biglietto verde perde quota anche rispetto all'euro che sale a 1,146.
Poco mosso il petrolio che si mantiene appena sopra i valori del close di ieri in area 46,1 dollari al barile, mentre si spinge in avanti con decisione l'oro che sale in direzione dei 1.231,5 dollari l'oncia.

Tra i vari titoli da seguire Jp Morgan che nel secondo trimestre ha riportato un utile netto in rialzo del 13,4% a 7,03 miliardi di dollari, con un risultato per azione pari a 1,82 dollari, al di sopra degli 1,58 messi in conto dagli analisti. I ricavi sono aumentati del 4,8% a 26,41 miliardi di dollari, al di sotto dei 24,96 miliardi del consensus, mentre gli accantonamento sulle perdite sono scesi da 1,4 a 1,2 miliardi di dollari, contro gli 1,34 miliardi su cui avevano scommesso gli analisti.

Sotto i i riflettori anche Citigroup (NYSE: C - notizie) che nel secondo trimestre ha visto l'utile calare da 4 a 3,9 miliardi di dollari, con un risultato per azione pari a 1,28 dollari, al di sopra degli 1,21 messi in conto dal mercato. Il fatturato è salito da 17,5 a 17,9 miliardi di dollari, superando le aspettative della comunità finanziaria fissate a 17,4 miliardi di dollari.

Sempre in tema di risultati societari segnaliamo Wells Fargo (Swiss: WFC-USD.SW - notizie) che nel secondo trimestre ha conseguito un utile netto in rialzo del 5% a 5,8 miliardi di dollari, con un risultato per azione pari a 1,07 dollari, oltre gli 1,01 del consensus. I ricavi sono rimasti sostanzialmente invariati a 22,17 miliardi di dollari, poco sotto i 22,2 miliardi attesi dagli analisti.

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