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Wall Street scende ma non crolla

Il previsto calo c’è stato, ma non si è trattato di un sell-off, almeno per il momento. Qualche titolo si è salvato dalle vendite, può essere un flebile segnale, ma a mio avviso non va sottovalutato.

Chi ha comunicato una buona trimestrale, come Pfizer (NYSE: PFE - notizie) ad esempio, è stato premiato dal mercato, ed anche un colosso come Apple (Londra: 0R2V.L - notizie) oggi, dopo le parole rassicuranti dell’AD Tim Cook ha trovato nuovi compratori, anche se occorre dire che il calo subito nelle ultime sedute, dopo la comunicazione della trimestrale, era stato molto marcato.

Ad appesantire i listini Usa il settore minerario e delle materie prime, determinato principalmente dal deprezzamento del dollaro e parzialmente dal calo nel mese di aprile, dell’indice relativo al settore manifatturiero in Cina.

Ecco, il comparto valutario va monitorato attentamente per capire quel che sta accadendo. Il continuo apprezzamento dello yen è senza dubbio un fattore rilevante, oggi, con i mercati azionari chiusi nel Paese del Sol Levante per tre giorni, sembrava fosse arrivato il momento del rimbalzo per il cross Usd/Jpy, invece dopo essere ritornato in area 107,5 nelle ultime ore siamo tornati indietro di quasi una figura (106,7). Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) decisioni prese nei giorni scorsi dalla Banca del Giappone hanno certamente pesato, ma è difficile ipotizzare un tasso di cambio inferiore a 110 se pensiamo alle politiche monetarie che Tokyo sta mettendo in piedi ormai da anni.

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Ed a proposito di cambi non ha fatto eccezione il cross per eccellenza, ossia l’Eur/Usd che in mattinata era arrivato a superare una soglia importante (1,16) per poi tornare a scendere e chiudere la seduta sotto quota 1,15.

Insomma una volatilità sospetta ed estremamente dannosa, che non lascia dubbi sullo scontro in atto fra le economie più sviluppate, il cui intento è cercare di deprezzare la propria moneta per favorire le esportazioni. Una “guerra” che gli Stati Uniti stanno ancora vincendo come già tante volte in passato.

Dow Jones (-0,78%) ottima trimestrale e Pfizer (+2,74%) ritocca i massimi dell’anno in corso, da segnalare poi il rimbalzo di Apple (Swiss: AAPL.SW - notizie) (+1,64%) ed il passo in avanti di Unitedhealth (+0,27%)

In calo invece United Tech (-2,15%), JP Morgan (-1,93%) e Chevron (Euronext: CHTEX.NX - notizie) (-1,93%).

S&P500 (-0,87%) ottima seduta per CVS Health Corp. (+2,43%), conferma il recupero in atto Walgreens (+1,12%), ma ancora una volta il titolo del giorno è Lockheed Martin (Swiss: LMT.SW - notizie) (+0,63%) che ritocca per l’ennesima volta il proprio record storico

Male i petroliferi con Halliburton (Hannover: HAL.HA - notizie) (-3,83%) e Conocophillips (NYSE: COP - notizie) (-3,78%) ed i bancari, Bank of America (Swiss: BAC.SW - notizie) (-2,78%).

Nasdaq (-1,13%) rimbalza dall’abisso Endo Int. (+3,50%), risale Alexion Pharma (+2,73%), bene anche Liberty Media (+2,31%)

Crolla SBA Comm. (-5,86%) dopo conti deludenti, ennesima giornata rovinosa per Seagate Tech (-5,08%) e scende di nuovo Tesla Motors (Xetra: A1CX3T - notizie) (-3,92%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro

Autore: Giancarlo Marcotti Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online