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Wall Street si guarda intorno ancora con circospezione

Dopo aver vissuto ieri la peggiore seduta dall'elezione del presidente Trump, la piazza azionaria americana mostra ancora un atteggiamento improntato alla cautela. I futures sui principali indici, pur avendo già recuperato dai minimi, si mantengono ancora poco al di sotto della parità, con un frazionale calo dello 0,06% per il contratto sull'S&p500 e dello 0,05% per quello sul Nasdaq100. Prevale la prudenza in vista del voto di giovedì alla Camera Usa sulla riforma della Sanità proposta da Trump in sostituzione di quella voluta da Obama.

Sul fronte macro Usa è stato già diffuso l'indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari che ha evidenziato un calo del 2,7% nell'ultima settimana, scendendo per la prima volta dopo tre ottave consecutive di rialzi, mentre le domande di rifinanziamento sono scese del 3,3%.

Il mercato attende di conoscere ora un altro aggiornamento che sarà reso noto mezz'ora dopo l'avvio degli scambi e si tratta delle vendite di case esistenti che a febbraio dovrebbero calare da 5,69 a 5,58 milioni di unità.
Un'ora dopo l'apertura di Wall Street sarà diffuso il report sulle scorte strategiche di petrolio da parte del Dipartimento dell'energia.

Intanto il petrolio si muove a ridosso di area 47,5 dollari al barile, mentre l'oro si spinge in avanti verso i 1.247 dollari l'oncia.
Sul fronte valutario il dollaro resta in calo rispetto allo yen passando di mano poco sotto quota 111,4, mentre il biglietto verde guadagna terreno rispetto all'euro che scende a 1,0788.

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Tra i vari titoli segnaliamo Nike (Sao Paolo: NIKE34.SA - notizie) che ieri a mercati chiusi ha diffuso i conti del terzo trimestre dell'esercizio fiscale in corso, archiviato con un utile netto in rialzo da 950 milioni a 1,14 miliardi di dollari, riportando un risultato per azione pari a 0,68 dollari, al di sopra dei 53 cents previsti dal mercato.

I ricavi sono aumentati del 5% a 8,43 miliardi di dollari, deludendo però in questo caso le stime degli analisti che si erano preparati ad un dato più corposo a 8,47 miliardi di dollari.
A deludere le indicazioni per il futuro visto che Nike prevede di limitare l'offerta di prodotti in America e si parla inoltre per il trimestre in corso di un incremento delle vendite inferiore a quello registrato negli ultimi tre mesi.

Sotto i riflettori anche FedEx (Swiss: FDX-USD.SW - notizie) che nel terzo trimestre ha visto l'utile crescere dell'11% a 562 milioni di dollari, con un risultato per azione, al netto delle voci straordinarie, pari a 2,35 dollari, al di sotto dei 2,63 messi in conto dalla comunità finanziaria.

In crescita i ricavi che sono aumentati del 19% a 15 miliardi di dollari, poco oltre i 14,96 miliardi attesi dagli analisti. FedEx ha confermato l'outlook per l'esercizio in corso per il quale prevede di realizzare utili lordi al netto delle poste straordinarie tra 11,85 e 12,35 dollari per azione, escludendo i costi dell'integrazione della rivale Tnt Express.

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