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Wall Street: volatilità quasi assente. Occhio ai dati macro

L’ultima seduta della settimana non dovrebbe riservare particolare sorprese almeno in avvio per la piazza azionaria americana che si candida ad una partenza poco mossa. I futures sui principali indici mostrano variazioni percentuali molto contenute e vedono il contratto sull’S&P500 in frazionale rialzo dello 0,02%, diversamente da quello sul Nasdaq100 che sale dello 0,11%.

Prevale la cautela in attesa dei dati macro in agenda per oggi che saranno diffusi prima e dopo l’avvio degli scambi. Si tratta della produzione industriale di febbraio che dovrebbe salire dello 0,2% rispetto al calo dello 0,3% precedente, mentre la capacità di utilizzo degli impianti dovrebbe aumentare dal 75,3% al 75,5%.
In calendario anche il dato preliminare della fiducia Michigan che a marzo dovrebbe scendere da 96,3 a 96 punti, mentre il Superindice a febbraio dovrebbe salire dello 0,4% rispetto allo 0,6% precedente.

Intanto sul fronte valutario il dollaro è ancora debole rispetto allo yen e passa di mano a 113,16, mentre il biglietto verde recupera qualche posizioni nei confronti dell’euro che scende vero quota 1,073.

Tra le commodities è poco mosso il petrolio che viene fotografato ad una manciata di centesimi dall’area dei 49 dollari al barile, mentre viaggia in rialzo l’oro che sale in direzione dei 1.228.5 dollari l’oncia.

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Sul versante societario da seguire Netflix (Xetra: 552484 - notizie) dopo che gli analisti di Bernstein hanno deciso di avviare la copertura sul titolo con una raccomandazione “outperform” e un prezzo obiettivo a 178 dollari.

Buone notizie per Boeing (NYSE: BA - notizie) che ha siglato un contratto con il Governo di Washington del valore complessivo di 3,4 miliardi di dollari, per la fornitura di 268 elicotteri Apache.

In tema di risultati societari segnaliamo Adobe Systems (Swiss: ADBE.SW - notizie) che ieri nel mercato after-hours ha messo a segno un rally di quasi il 5% sulla scia dei conti relativi al primo trimestre dell’esercizio fiscale in corso.

Il periodo in esame si è concluso con un utile netto pari a 398,5 milioni di dollari che si traducono in un risultato per azione pari a 0,8 dollari, ma al netto delle voci straordinarie il dato sale a 0,94 dollari, al di sopra degli 87 cents previsti.

A battere le attese anche i ricavi che si sono attestati a 1,68 miliardi di dollari, al di sopra degli 1,65 miliardi messi in conto dagli analisti.

Sotto i riflettori anche Tiffany & Co (NYSE: TIF - notizie) . che nel quarto trimestre dell’ultimo esercizio fiscale ha riportato un utile netto in calo da 163,2 a 157,8 milioni di dollari, con un risultato per azione pari a 1,26 dollari, ma al netto delle voci straordinarie il dato sale a 1,45 dollari, al di sopra degli 1,39 su cui aveva scommesso la comunità finanziaria.

I ricavi sono aumentati dell’1% a 1,23 miliardi di dollari, poco oltre gli 1,22 miliardi previsti dagli analisti.

Per l’intero 2017 Tiffany & Co. prevede che l’utile per azione possa crescere di circa il 5% rispetto a quello dello scorso anno.

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