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Yellen non scarta rialzo tassi a marzo, dollaro in recupero

Chiusura contrastata per le borse europee che sono rimaste piuttosto “sorde” all’audizione del numero uno della Federal Reserve, Janet Yellen, davanti alla Commissione bancaria del Senato. L’impressione generale estrapolata dal suo discorso è che la Fed sembra non scartare del tutto l’ipotesi di un rialzo dei tassi a marzo, contrariamente da quello che si aspettava il mercato. Attendere troppo potrebbe essere “imprudente” (“unwise”) ha dichiarato la Yellen, ribadendo che l’inflazione sembra avvicinarsi al target del 2% fissato dalla Banca centrale. Sulla politica di Trump, il presidente della Fed ha continuato a mostrarsi piuttosto diffidente, ribadendo la necessità di valutare le misure che saranno approvate in materia fiscale e i potenziali effetti che possono avere sull’economia a stelle e strisce.

Gli investitori si sono trovati di fronte una Yellen più aggressiva del solito, che sembra aver preparato il mercato a un possibile rialzo dei tassi già a partire dalla prossima riunione. Dopo le sue parole, la probabilità di un ritocco a marzo (riunione 14-15 marzo) è salita lievemente al 18%, sebbene rimanga ancora contenuta. Gli operatori sembrano non dare molto ascolto alle parole della governatrice, anche perché le manovre fiscali potrebbero subire ritardi considerevoli nella sua approvazione.

Sul mercato azionario, l’accoglienza è stata cauta, con Wall Street che non ha approfittato neanche per correggere un po’ dopo i record consecutivi inanellati seduta dopo seduta. Ci aspettiamo che le possibilità di correzione in questo momento rimangano piuttosto contenute e di brevissimo respiro, dato che in molti preferiranno attendere prima l’annuncio delle manovre fiscali “fenomenali” promesse da Trump.

Sul fronte valutario, le reazioni non si sono fatte attendere. Gli acquisti sul biglietto verde sono stati importanti verso le principali valute mondiali. Il cambio Eur/Usd è sceso ai minimi delle ultime 4 settimane, tornando in area 1,0550. Sotto pressione i Treasury, con i rendimenti tornati sui livelli medi di questo inizio anno, dopo lo scivolone della scorsa settimana. Domani sono attesi i dati sull’inflazione, sulle vendite al dettaglio e la produzione industriale, elementi questi che, se dovessero deludere le attese, potrebbero essere causa di una correzione temporanea.

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In Europa, le piazze finanziarie hanno chiuso contrastate. Se le cifre sul Pil hanno grosso modo rispecchiato le attese, l’indice Zew è stato abbastanza deludente, con l’indice generale sceso ai minimi da 4 mesi, complice un calo sensibile della parte prospettica. Molto probabilmente l’incertezza politica in Europa inizia ad impensierire gli investitori tedeschi e i primi effetti sono stati incorporati in questo sondaggio.

Il rialzo dei titoli bancari ha fatto da traino a Piazza Affari, che si è confermata maglia rosa (+0,65%). La corsa ha interessato principalmente Banco Bpm, BPER, UBI (Taiwan OTC: 6562.TWO - notizie) e UNIPOL (Dusseldorf: 18319160.DU - notizie) . Fuori dal listino principale, è stata particolarmente apprezzata Banca Generali (+5,1%), con volumi ai massimi da due settimane. Il titolo potrebbe essere coinvolto nella vicenda Intesa SanPaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) -Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) , dato che la compagnia del leone di Trieste possiede poco più del 50% dalla banca.

VINCENZO LONGO

Market Strategist

Autore: IG Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online