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Zolle, quando i prodotti di qualità vengono consegnati in bici e a domicilio

La storia di Simona Limentani e Ghila De Benedetti che 4 anni fa hanno cambiato a Roma il modo di fare la spesa

Prodotti agricoli consegnati da Zolle

“Non esistono più i sapori di una volta”. “Non si sa quello che mangiamo”. Cose che avrete forse pensato spesso oppure, se non siete voi a occuparvi in prima persona della spesa, avrete di certo sentito dire. E accanto a questo, la sensazione – sempre più diffusa – che il rapporto con la terra e i suoi prodotti sia sempre più superficiale. A Roma, invece, capita che chi abbia voglia di qualcosa di naturale, prodotto sul territorio e con rispetto sia della gente che lavora che per la terra, trovi tutto questo in Zolle.

Sì, proprio con la z maiuscola perché non si tratta di zolle di terra tout court, ma di un’attività che, se vogliamo spiegarla in poche parole, porta a casa delle persone che lo richiedono i prodotti delle aziende locali. Se invece di parole vogliamo dirne un po' di più, ci affidiamo a quelle di Simona Limentani, 38 anni, che, assieme alla sua socia Ghila De Benedetti, di 36, ha dato vita più di quattro anni fa al progetto Zolle.

Andando sul vostro sito, si legge: “ricevi a casa la tua zolla”.  Cosa si intende per zolla e come avviene questa consegna a domicilio?
“La zolla è una scatola che viene consegnata a casa delle persone (dalle 2 del pomeriggio alle 10 di sera) e ha un suo contenuto fisso a seconda della richiesta e delle esigenze della famiglia che la richiede. Le zolle possono essere di vari tipi: ci sono quelle vegetariane e quelle con carne, e poi di dimensioni medie, piccole, single. Decidiamo con le famiglie quello di cui hanno bisogno, ma ovviamente il contenuto può variare a seconda della necessità. Per fare un esempio: una zolla piccola costa 37 euro, va bene per 2/3 persone e contiene carne, almeno 4-5 varietà di verdure, 2 di frutta (per circa 6 kg) 4 uova, formaggio, pane e dolci per la colazione. Viene consegnata una volta a settimana senza nessun vincolo, nel senso che se la settimana dopo non si ha bisogno di nulla, si può anche non prendere la scatola. Se invece la gente ha bisogno di altre cose (come vino, pasta, farina e così via) può richiederle scegliendo i prodotti disponibili da un listino che noi chiamiamo 'mercato libero' e che inviamo via mail la settimana prima. Quanto al prezzo dei nostri prodotti, su 10 euro 6 vanno agli agricoltori e 4 a noi di Zolle in cui è inclusa anche la consegna”.

Da dove nasce il progetto? E' unico nel suo genere?
 “Quanto all’unicità, diciamo che progetti simili stanno cominciando a prendere il via anche in Italia, ma il sistema di vendita viene direttamente dal Giappone dove è una modalità abbastanza frequente. Quanto a me, avevo fatto un’esperienza abbastanza simile a Torino che però non aveva avuto la stessa presa. Detto questo, Zolle ha tante cose che lo rendono unico. La sua caratteristica consiste non solo nel fatto che i prodotti che vengono consegnati sono tutti esclusivamente di stagione, ma che vengono da aziende locali biologiche, biodinamiche e a lotta integrata con cui noi di Zolle abbiamo un rapporto diretto e costante. I produttori  che vogliono lavorare con noi devono rispettare alcuni criteri non solo bio, devono gestire le aziende in modo diretto (di solito infatti preferiamo quelle a conduzione familiare) e avere rispetto per chi lavora. Noi di Zolle (oltre a me e la mia socia lavorano 17 persone) andiamo costantemente a verificare le caratteristiche delle aziende agricole, tante di queste sono gestite di giovani che hanno deciso di investire sull’agricoltura. Insomma, stiamo attenti al fatto che ci sia anche una storia dietro. La maggior parte della aziende – per ovvie questioni logistiche – sono del Lazio,  anche se abbiamo rapporti anche con ditte confinanti e persino dalla Sicilia. Ma cerchiamo appunto di contenere il tutto perché il rapporto diretto con i nostri fornitori è fondamentale”.

E se chi riceve la zolla si trova ad esempio con un prodotto stagionale che non ha mai mangiato o cucinato?
“Visto che portiamo solo prodotti stagionali, abbiamo pensato anche a questo. All’interno della zolla mettiamo anche delle ricette per cucinare i prodotti che mi vengono date direttamente da mia madre, le pubblichiamo su Internet nel giro di pochi giorni così ognuno ha modo di vederle e dare anche il proprio contributo".

Sul sito si legge anche che fate le consegne in biciclette. Vista la grandezza della città sembra quasi impossibile. Come fate?
“Ancora non riusciamo a consegnare tutte le zolle così, ma l’obiettivo è di arrivare a farlo. Usiamo il sistema che prevede la consegna integrata furgone più bici e arriviamo anche in quartieri come Africano, Pigneto eccetera. Certo, dipende dalle consegne. Se si diffonde il passaparola e c’è una certa richiesta in una determinata zona è molto più facile. Eravamo partiti con due biciclette e a oggi ne usiamo sei. Visto come siamo cresciuti negli ultimi anni e data la domanda sempre più alta nei confronti di Zolle, molto più alta di quanto io e la mia socia credessimo all’inizio, siamo convinte di potercela fare”.