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Zona euro, attività economica gennaio torna a crescere -Pmi

Bandiere dell'Unione europea a Francoforte, in Germania

LONDRA (Reuters) - L'attività delle imprese della zona euro è tornata inaspettatamente a crescere, in modo moderato, nel mese di gennaio, dando così segnali che la crisi dell'area potrebbe non essere così profonda come si temeva e che l'unione monetaria potrebbe sfuggire alla recessione, secondo quanto emerge da un sondaggio di Reuters.

Il Composite Purchasing Managers' Index (Pmi) di S&P Global, considerato un buon indicatore della salute economica generale della zona euro, è salito questo mese a 50,2 da 49,3 di dicembre.

Per la prima volta da giugno, a gennaio l'indice ha superato la soglia di 50 punti - che separa la crescita dalla contrazione - e la lettura ha superato la previsione media di 49,8 del sondaggio Reuters.

"Il sondaggio porta indubbiamente buone notizie che suggeriscono che un'eventuale flessione sarà probabilmente molto meno grave di quanto temuto in precedenza e che una recessione potrebbe essere evitata del tutto", ha detto Chris Williamson, capo economista aziendale di S&P Global Market Intelligence.

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L'inverno finora mite, il calo dei prezzi del gas e i recenti dati economici positivi hanno fatto sì che alcune previsioni di crescita trimestrale siano state aggiornate, sebbene si preveda ancora una recessione tecnica, secondo un sondaggio Reuters.

A dimostrazione di un maggiore ottimismo, questo mese le aziende hanno aumentato gli organici a un ritmo più sostenuto. L'indice sull'occupazione è salito a un massimo di tre mesi di 52,5 rispetto a 51,9 di dicembre.

Il Pmi relativo all'industria dei servizi, settore dominante in Europa, ha sorpreso in positivo, raggiungendo un massimo di sei mesi di 50,7. Il valore era di 49,8 a dicembre. A dicembre si era attestato a 49,8, contro le previsioni di 50,2 del sondaggio Reuters.

Nonostante i consumatori debbano far fronte a spese salate, la domanda è diminuita solo leggermente. L'indice delle nuove imprese si è attestato a 49,8, in aumento rispetto a 48,4, appena al di sotto della soglia di pareggio.

"Tuttavia, l'area non è ancora fuori pericolo, poiché la domanda continua a diminuire, ma solo a un ritmo ridotto", ha detto Williamson.

Anche l'attività manifatturiera ha mostrato un miglioramento, ma è ancora in calo. Il Pmi relativo al settore manifatturiero è salito da 47,8, a 48,8 questo mese, superando le previsioni del sondaggio Reuters di 48,5.

L'indice che misura la produzione e che incide sul Pmi composito è salito a 49,0 da 47,8, il massimo da sette mesi.

Come nel Pmi dei servizi, l'indice dei prezzi di input è sceso, ma le imprese hanno aumentato i propri costi a un ritmo più rapido. La lettura dei prezzi output è salita a 61,4 da 61,2, ma è ancora molto inferiore alla media degli ultimi tre anni.

Secondo un sondaggio Reuters, la Banca centrale europea continuerà a lottare contro un'inflazione ancora elevata e aumenterà i tassi di interesse di 50 punti base in ognuna delle prossime due riunioni.

Sebbene la banca centrale della zona euro abbia aumentato i tassi al ritmo più veloce mai registrato, finora non è riuscita a portare l'inflazione vicino al target del 2%.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Stefano Bernabei)