Zona euro, calo record Pil trim2, lieve aumento inflazione
di Francesco Guarascio
BRUXELLES (Reuters) - L'economia della zona euro ha riportato la peggiore contrazione di sempre nel secondo trimestre, mentre l'inflazione ha registrato un lieve e inatteso aumento.
È quanto dimostrano le stime preliminari pubblicate oggi da Eurostat.
Tra aprile e giugno, il prodotto interno lordo del blocco della moneta unica ha subìto una flessione del 12,1% rispetto al semestre precedente.
Si tratta della peggiore contrazione del Pil dall'inizio delle rilevazioni nel 1995 causata dalle misure di lockdown per contrastare il Covid-19 che, in alcuni Paesi, sono state allentate solamente a partire da maggio.
La contrazione è stata leggermente più pronunciata rispetto alle attese di mercato, che prevedevano una flessione pari al 12,0% e segue un calo record del Pil pari al 3,6% del primo trimestre.
L'inflazione prosegue invece il trend positivo, ribaltando le attese di un rallentamento, a supporto delle previsioni della Banca centrale europea, che ritiene evitabile una lettura negativa.
Secondo Eurostat i prezzi al consumo del blocco sono saliti a 0,4% su base annuale a luglio rispetto allo 0,3% di giugno e allo 0,1% di maggio. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto per luglio un aumento pari allo 0,2%.
Anche la pressione dei prezzi è aumentata. Escludendo le componenti volatili di prodotti alimentari ed energia -- una misura definita dalla Bce come inflazione 'core' e cruciale per le decisioni di politica monetaria -- il'inflazione è aumentata dell'1,3% dall'1,1% di giugno, secondo Eurostat.
Un indicatore di inflazione ancora più ristretto che esclude anche i prezzi di alcol e tabacco, monitorato da molti economisti, è balzato all'1,2% rispetto allo 0,8% di giugno.