Zona euro, migliora economic sentiment a dicembre, inflazione ancora negativa
di Jan Strupczewski
BRUXELLES (Reuters) - L'economic sentiment della zona euro è migliorato come da attese a dicembre grazie a una situazione più rosea nell'industria e tra i consumatori, mentre i prezzi al consumo sono scesi per il quinto mese consecutivo sul crollo dei prezzi energetici.
L'economic sentiment nei 19 Paesi che condividono l'euro è salito a 90,4 punti a dicembre, dagli 87,7 di novembre, contro le attese di una crescita a 90,0 punti, come mostra un sondaggio mensile condotto dalla Commissione europea.
La lettura superiore alle attese è dovuta principalmente a un miglioramento nell'industria, il cui indicatore sale a -7,2 dai -10,1 punti e tra i consumatori, dove si registra un aumento a -13,9 da -17,6 punti.
Ma nonostante il maggiore ottimismo, i prezzi al consumo di dicembre sono cresciuti solamente dello 0,3% su mese, portando l'inflazione a -0,3%, lo stesso livello negativo registrato negli scorsi tre mesi, come riportato da Eurostat.
Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un'inflazione in rialzo a -0,2%. La Banca centrale europea punta a mantenere l'inflazione al di sotto, ma vicina, al 2%.
I prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,8% a dicembre rispetto a novembre e dello 0,7% rispetto a un anno fa. Anche i prezzi di alimenti, alcol e tabacco sono aumentati, ma un crollo del 6,9% dei prezzi dell'energia e beni industriali più economici hanno affossato l'indice principale.
Al netto delle componenti più volatili come energia e alimentare, l'inflazione è positiva per lo 0,4% su anno a dicembre, stessa percentuale registrata nei tre mesi precedenti. Anche l'indicatore più specifico, che esclude i prezzi di alcol e tabacco, è stabile allo 0,2%.
Eurostat ha inoltre comunicato che le vendite al dettaglio della zona euro sono state di gran lunga inferiori alle attese a novembre, a causa delle restrizioni reintrodotte in tutta Europa per frenare l'avanzata della pandemia. Le maggiori flessioni nelle vendite sono state registrate in Belgio e Francia, che hanno imposto le misure più rigide, tra cui la chiusura degli esercizi non essenziali, prima degli altri Paesi.
Le vendite al dettaglio della zona euro sono scese del 6,1% su mese e del 2,9% su anno. In Belgio, il calo mensile è stato del 15,9%, mentre in Francia le vendite sono diminuite del 18,0% su mese. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un decremento delle vendite al dettaglio pari al 3,4% su base congiunturale e dello 0,8% su base tendenziale.