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Zona euro, non è necessario aumentare ora dotazione App - Muller (Bce)

Logo della Banca centrale europea a Francoforte

di Balazs Koranyi

FRANCOFORTE (Reuters) - L'inflazione della zona euro potrebbe superare le previsioni della Banca Centrale Europea nel lungo periodo, pertanto non c'è motivo di incrementare ora il programma di acquisto di obbligazioni quando a marzo terminerà quello di emergenza.

È quanto affermato da Madis Muller, governatore della banca centrale estone e componente del board Bce.

Francoforte sta discutendo cosa accadrà dopo la scadenza del programma di acquisto per l'emergenza pandemica da 1.850 miliardi di euro.

Un outlook non esattamente brillante ha provocato insolite divisioni tra i 25 componenti del Consiglio direttivo dell'istituto centrale in merito a quale direzione seguire nel corso della riunione cruciale di politica monetaria del 16 dicembre, decisione che potrebbe determinare come l'istituto agirà per gran parte del 2022 e forse anche oltre.

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I politici conservatori sostengono che l'inflazione, che si attesta a oltre il doppio dell'obiettivo del 2% della Bce, potrebbe rimanere troppo alta anche nel lungo periodo, mentre i banchieri più permissivi indicano che le pressioni sui prezzi sono ancora troppo deboli, e che abbandonare ora una politica monetaria ultra accomodante rischierebbe di mandare in fumo anni di stimoli.

"Il programma di acquisto per l'emergenza pandemica (Pepp) può raggiungere lo zero in termini di acquisti netti entro il 31 marzo", ha detto Muller in un'intervista a Reuters.

"Al di là di questo, non ritengo ovvio che dovremmo -- oltre a quanto già comunicato per quanto riguarda il proseguimento degli acquisti attraverso l'App -- impegnarci ad aggiungere ulteriore stimolo a quanto già abbiamo", ha detto il banchiere centrale.

Gli acquisti di obbligazioni nell'ambito dell'Asset Purchase Programme (App) ammontano al momento a 20 miliardi di euro al mese e gli analisti di mercato si attendono che la cifra raddoppi a partire da aprile, quando il programma sostituirà gran parte dello stimolo perso dal Pepp, che ha mantenuto il blocco a galla negli anni della pandemia ma che secondo molti ha già portato a termine la sua missione.

Dato che il livello di incertezza è insolitamente alto sia per quanto riguarda la crescita che l'inflazione, la Bce dovrebbe tenere aperte le possibilità di cambiare rotta rapidamente, se necessario, sostiene Muller.

"Data l'incertezza che circonda le prospettive a breve termine, penso che sarebbe saggio non impegnarsi in un livello specifico di acquisti per più di qualche trimestre", ha aggiunto.

La Bce inoltre non dovrebbe ancora comunicare una data di fine degli acquisti di obbligazioni per avere più opzioni a disposizione.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Stefano Bernabei, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)