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Zona euro, parziale ripresa attività a giugno su revoca misure lockdown - Pmi

Bandiere dell'Unione europea fuori dalla Commissione europea a Bruxelles

LONDRA (Reuters) - Il crollo dell'attività economica della zona euro causato dalle misure di lockdown contro il coronavirus si è ridotto drasticamente a giugno grazie alla graduale riapertura delle imprese e al maggior numero di persone uscite dall'isolamento.

Il Pmi composito finale di Ihs Markit, considerato un indicatore dello stato di salute dell'economia, è rimbalzato a giugno a 48,5 da 31,9 a maggio. Si tratta di una rilevazione superiore alla stima preliminare di 47,5 e più vicina alla soglia dei 50, che distingue la crescita dalla contrazione.

Circa 11 milioni di persone sono state contagiate dal virus a livello globale, ma il numero dei casi riportati giornalmente è diminuito nella maggior parte d'Europa e i governi hanno revocato gradualmente le misure di contenimento.

"Il rimbalzo segnala una ripresa notevolmente rapida per la zona euro dalla recessione causata dalla pandemia di Covid-19", ha detto Chris Williamson, chief business economist di Ihs Markit.

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"Intanto, il miglioramento del sentiment delle imprese alimenta le speranze di una ripresa della crescita del Pil nel terzo trimestre".

Un sondaggio condotto a giugno da Reuters stimava per il secondo trimestre una contrazione economica record del 12,5%, seguita però da una crescita del 7,9% nel trimestre in corso.

L'attività del settore dei servizi, dominante nel blocco, è migliorata a sua volta arrivando quasi alla crescita. Il Pmi finale servizi è salito a 48,3 da 30,5 di maggio, ben sopra la stima flash di 47,3.

Tuttavia, la domanda è comunque calata nonostante il taglio dei prezzi da parte dei rivenditori e le aziende hanno tagliato i posti di lavoro per il quarto mese consecutivo. La voce occupazione del settore servizi è aumentata a 43,9 dal 37,9, restando comunque tra le peggiori letture nella storia del sondaggio.

"Le aziende a giugno hanno continuato a riportare una debole domanda sottostante. Molte sono rimaste avverse al rischio, esitando a impegnarsi in spese e assunzioni a causa della persistente incertezza dell'outlook economico", ha sottolineato Williamson.

E' tornato però l'ottimismo per l'anno a venire. L'indice composito sulla produzione futura ha riguadagnato il territorio positivo, registrando una lettura di 56,9, da 46,8 di maggio.

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(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)