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Zona euro, produzione industriale registra calo inatteso a settembre

Scultura che raffigura il simbolo dell'Euro a Francoforte, Germania, 26 ottobre 2014

BRUXELLES (Reuters) - La produzione industriale della zona euro ha subito una flessione nel mese di settembre principalmente per effetto del calo marcato della produzione di beni di consumo durevoli, una nota negativa in avvio di un quarto trimestre che era partito bene.

È quanto emerge dai dati diffusi in giornata da Eurostat.

Secondo l'ufficio statistico dell'Unione Europea la produzione industriale nei 19 Paesi che condividono l'euro è scesa dello 0,4% su mese a settembre e registrato un calo su base tendenziale del 6,8%.

La mediana delle attese di un sondaggio di economisti intervistati da Reuters era rispettivamente per un aumento dello 0,7% su base congiunturale e un calo del 5,8% su anno.

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La crescita della produzione industriale della zona euro si è ridotta per il quarto mese consecutivo, dopo essere scesa al 5,3% di luglio dal 12,5% registrato a maggio, attestandosi poi a +0,6% ad agosto per scendere in territorio negativo a settembre.

La produzione di beni di consumo durevoli - come televisori o lavatrici - ha rappresentato il fattore principale di crescita dell'aumento registrato lo scorso mese, ma è diminuita del 5,3% a settembre rispetto al mese precedente. Anche la produzione dell'energia ha subito una flessione, pari all'1,0% su mese.

Tutte le altre categorie sono aumentate, specialmente per quanto riguarda i beni di consumo non durevoli, come i vestiti, che hanno registrato un incremento del 2,1%.

I crolli mensili più marcati sono stati registrati in Italia, Irlanda e Portogallo, dove la produzione industriale è scesa rispettivamente del 5,6%, 4,7% e 3,8%. Molti altri Paesi, come Francia e Germania, prime due economie europee, sono cresciuti.

L'unico Paese della zona euro ad aver registrato un aumento della produzione industriale su base annua è stato il Portogallo. Il crollo più marcato, pari al 13,6%, è stato registrato in Irlanda, seguita dalla Germania, i Paesi Bassi e la Francia, con flessioni di oltre il 6% rispetto a un anno fa.

Per consultare il comunicato di Eurostat:

http://ec.europa.eu/eurostat/news/news-releases

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)