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Zona euro a rischio recessione a causa di acuirsi crisi

Il logo della Banca centrale europea (Bce) a Francoforte, Germania.

LONDRA (Reuters) - L'attività delle imprese della zona euro ha continuato a calare il mese scorso, smorzando probabilmente le speranze che l'Unione monetaria eviti la recessione, con l'alta inflazione che intanto esercita pressione sulla Banca centrale europea.

Le imprese e i consumatori mostrano cautela nella spesa con mentre ci si avvia verso i mesi invernali, con i prezzi dell'energia già alti e che potrebbero salire ulteriormente. Le aziende soffrono anche per le catene di approvvigionamento interrotte dall'invasione della Russia in Ucraina.

L'indice Pmi composito finale di S&P Global per la zona euro, considerato un buon indicatore della salute economica della zona euro, è sceso a settembre a un minimo di 20 mesi di 48,1 rispetto a 48,9 di agosto. Qualsiasi valore inferiore a 50 indica una contrazione.

"I dati Pmi definitivi della zona euro di settembre suggeriscono che le pressioni sui prezzi nell'area euro non hanno ancora iniziato ad allentarsi, anche se l'attività sembra essere in calo", ha detto Jessica Hinds di Capital Economics.

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"Riteniamo che alcune economie, tra cui la Germania, si stiano già contraendo e prevediamo che la zona euro nel suo complesso andrà in recessione nel quarto trimestre".

L'attività dei servizi si è indebolita in Germania, Italia e Spagna, mentre in Francia la crescita è stata più debole rispetto alla stima preliminare, ma più rapida rispetto ad agosto.

In Gran Bretagna, fuori dall'Unione europea, il mese scorso le imprese hanno subito la più forte contrazione dell'attività dall'inizio dello scorso anno.

Secondo un sondaggio Reuters del mese scorso, c'è il 60% di possibilità che si verifichi una recessione nell'area dell'euro entro un anno, mentre un altro sondaggio ha rilevato il 75% di possibilità di una recessione in Gran Bretagna.

L'AUMENTO DEI PREZZI SI ACUISCE

Invertendo la tendenza al ribasso, sia l'indice composito dei prezzi dei fattori produttivi che quello dei prezzi alla produzione hanno registrato un forte aumento, mostrando una pressione inflazionistica sostenuta e diffusa.

In Germania, la prima economia europea, un numero crescente di aziende prevede di aumentare i prezzi, secondo quanto ha affermato l'istituto economico Ifo, aggiungendo che questo probabilmente indica che l'inflazione non sta rallentando.

In tutta la regione i prezzi stanno aumentando molto più velocemente di quanto la Bce vorrebbe. Insieme al calo dell'attività, la banca centrale si trova ad affrontare una situazione difficile, in quanto cerca di contenere l'inflazione e al tempo stesso di sostenere la crescita.

Il mese scorso la Bce ha aumentato i tassi di interesse di riferimento al livello record di 75 punti base e ha promesso ulteriori rialzi, dando priorità alla lotta contro l'inflazione, sebbene il blocco si avvii verso una recessione invernale e il razionamento del gas.

La scorsa settimana i banchieri centrali hanno espresso il proprio sostegno per un altro aumento significativo dei tassi di interesse dopo che l'inflazione nella zona euro ha raggiunto un livello record del 10,0% a settembre, cinque volte l'obiettivo della Banca.

L'aumento dei prezzi, in particolare dei costi dell'energia, insieme alle cupe prospettive economiche, fanno sì che i consumatori riducano le spese discrezionali.

Il Pmi per l'industria dei servizi, settore predominante nel blocco, è sceso a 48,8 il mese scorso da 49,8, il minimo da febbraio 2021.

I dati di oggi arrivano dopo che un'indagine di ieri ha mostrato che l'attività manifatturiera in tutta la zona euro è diminuita ulteriormente il mese scorso, a causa della crescente crisi del costo della vita che ha penalizzato la domanda, mentre il caro bollette ha frenato la produzione. [EUR/PMIM]

La combinazione di questi fattori negativi ha fatto sì che l'ottimismo scendesse bruscamente. L'indice delle aspettative delle imprese di servizi è sceso ai minimi da maggio 2020, quando la pandemia di coronavirus dilagava.

"Guardando in avanti, le componenti prospettiche dei Pmi dipingono un quadro cupo", ha aggiunto Hinds.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)