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Bayer rilancia ancora per la scalata a Monsanto (ma forse non abbastanza)

Bayer mette sul piatto nuovo denaro sonante, nella speranza di riuscire nella scalata a Monsanto. Superando la sua precedente offerta, che era già da record, il gigante farmaceutico tedesco ha rilanciato fino a 65 miliardi di dollari, uno in più rispetto alla sua precedente offerta, per un equivalente di oltre 58 miliardi di euro. Fonti vicine alle trattative sostengono che le parti siano vicine a un accordo e che Monsanto abbia già schiuso i propri conti a Bayer per le verifiche di rito. #Bayer sweetens #Monsanto bid as talks enter final stretch https://t.co/kCflrGfNg6 by LudwigBurger, Arno Schuetze and GregRoumeliotis— Reuters Business (@ReutersBiz) September 6, 2016 La stampa tedesca: “Offerta insufficiente, non si esclude un’Opa ostile” #RheinischePost #Düsseldorf Der Übernahmekampf nimmt Fahrt auf. In den Gesprächen, ... https://t.co/wxQtCfO2Ix— press-reports (@pr_mi_com) September 6, 2016 Di denaro, secondo il tedesco Rheinische Post, ce ne vorrebbe però ancora: perché l’accordo vada in porto, il quotidiano sostiene che l’offerta debba salire dagli attuali 127,50 $ a 130 $ per azione. Così fosse, la palla tornerebbe nel campo del Consiglio di vigilanza di Bayer che – in vista della sua prossima riunione del 14 settembre – pare non escluda anche l’ipotesi di un’Opa ostile. A luglio una precedente offerta a 125$ per azione era stata rispedita al mittente, che l’aveva giudicata insufficiente. Scalare per adeguarsi: il modello sono le altre maxi-fusioni La tentata scalata di Bayer a Monsanto si inserisce nel quadro delle maxi-fusioni che hanno già interessato altri colossi del settore: quella tra Dow Chemical e DuPont, ufficializzata nel dicembre 2015, e quella tra Syngenta e ChemChina.