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Brexit, Cameron all’offensiva: un anno di recessione se usciamo dall’Ue

A Londra è guerra di cifre, a un mese esatto dal referendum che potrebbe sancire l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Il premier britannico David Cameron e il cancelliere dello Scacchiere George Osborne, entrambi schierati contro la Brexit, snocciolano disastrose previsioni economiche nel breve termine, in caso di una vittoria degli euroscettici il 23 giugno. “Lo choc che subirebbe la nostra economia ci farebbe precipitare in una recessione di un anno – afferma il premier – e, per la prima volta nella storia, sarebbe una recessione auto-inflitta”. Pesanti le conseguenze anche sull’occupazione. “In due anni perderemmo almeno mezzo milione di posti di lavoro – sostiene Osborne – ed è una stima per difetto, poiché in realtà sono a rischio fino a 820mila impieghi in Gran Bretagna”. Un quadro, quello che esce dal nuovo studio del ministero del Tesoro, definito allarmistico e infondato dai sostenitori della campagna per uscire dall’Unione europea. Così l’ex sindaco di Londra, Boris Johnson: “Perché inviare 10 miliardi di sterline all’anno a Bruxelles? Lo sapevate che vengono spesi anche per finanziare le corride in Spagna? Pensate che i contribuenti britannici debbano finanziare la corrida? Certo che no!”. Gli ultimi sondaggi danno in lieve rimonta il fronte dei contrari alla Brexit, benché di poco. Un segnale che i timori legati all’economia si stanno facendo sentire.