Cassano difende Fonseca: "Ci vuole equilibrio nei giudizi"
L'ex calciatore, in diretta alla Bobo Tv su Twitch, difende il lavoro del tecnico portoghese.
La cantante al settimanale 'F': "Detesto i pettegolezzi: non ho intenzione di farmi influenzare dal giudizio degli altri"
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
Il balzo dei tassi sui Treasuries Usa ha affossato di nuovo Wall Street, a discapito delle borse asiatiche, e i futures Usa per ora non anticipano nulla di buono, in attesa del discorso che sarà proferito oggi dal numero uno della Fed, Jerome Powell. L'indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in calo del 2,13% a 28.930,11 punti, scivolando ai minimi in un mese. Hong Kong cede il 2,4%, lo Shanghai Composite fa -2,1%. La borsa di Sidney ha riportato una flessione dello 0,84%, Seoul -1,18%. A Wall Street, i futures sullo S&P 500 sono in calo dello 0,5%, mentre quelli sul Nasdaq scendono dello 0,8%. Ieri il Nasdaq Composite è scivolato del 2,7% a 12.997,75 punti, zavorrato soprattutto dai titoli delle Big Tech come Apple, Amazon, Microsoft e Alphabet; lo S&P 500 ha perso l'1,31% a 3.819,72 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average ha segnato un ribasso di 121,43 punti a 31.270,09. I tassi sui Treasuries decennali Usa sono saliti all'1,4774%, a un livello comunque inferiore rispetto a quello oltre l'1,6% testato la settimana scorsa, durante il 'flash move', come è stato definito dagli operatori di mercato. A puntare verso l'alto sono stati anche i tassi dei titoli di stato dell'area Asia-Pacifico: i tassi dei titoli di stato giapponesi sono avanzati allo 0,135%, mentre quelli australiani sono aumentati all'1,782%, a conferma di come il reflation trade sia tornato alla ribalta, e di come i timori sulla crescita dell'inflazione, in tutto il mondo, continuino a essere scontati dai mercati. Penalizzati ancora una volta i titoli hi-tech, maggiormente condizionati in senso negativo dalla prospettiva di un aumento dei tassi e tra quelli considerati più sopravvalutati dopo il boom del 2020. Alla borsa di Tokyo SoftBank Group è crollata di oltre -5%; in Corea del Sud Samsung Electronics ha ceduto l'1,5% circa mentre il produttore di chip SK Hynix è scivolato di quasi il 4%. Alla borsa di Hong Kong le vendite hanno colpito soprattutto Tencent -3,8%, Meituan ha sofferto un tonfo del 7,57% e Alibaba ha perso il 2,07%. A Taiwan, le azioni di Taiwan Semiconductor Manufacturing Company sono scese del 2,73%. Dal fronte macroeconomico, reso noto in Giappone l'indice della fiducia dei consumatori, che si è attestato a febbraio a 33,8 punti, meglio dei 30 punti attesi dal consensus e in decisa accelerazione rispetto ai 29,6 punti di gennaio. In Australia comunicato il dato relativo alle vendite al dettaglio di gennaio, salite su base mensile dello 0,5%, in ripresa rispetto al calo del 4,1% di gennaio. Il dato è stato rivisto lievemente al ribasso rispetto al +0,6% riportato nella lettura preliminare. Su base annua, il dato è balzato del 10,6%.
Ancora male Amadeus (3) e Fiorello (4), Achille Lauro (2) decida se fa Brachetti o il cantante. Super Orietta (7)
Si fa strada l'ipotesi di un coprifuoco anticipato e di una nuova soglia critica per far scattare il lockdown: si teme una nuova impennata di casi.
Maxi rissa in centro a Desio, in provincia di Monza e Brianza, con tanto di machete e mazze da baseball. Lo sconto, nato a causa di una ragazza, è stato organizzato su Instagram: una ventina i ragazzi coinvolti e due gruppi contrapposti, uno proveniente da Cinisello Balsamo e l’altro da Desio. E' stato evitato il peggio con l’intervento immediato delle pattuglie dei carabinieri che hanno circondato la piazza e bloccato alcuni soggetti. Sei le persone denunciate per rissa aggravata e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. I carabinieri hanno sequestrato la mazza da baseball utilizzata durante lo scontro. Presente anche un machete come emerso dai video pubblicati sui social dagli stessi ragazzi. Proseguono le indagini per l’identificazione degli altri partecipanti alla rissa, mentre è stato prezioso il contributo dei cittadini che attraverso alcuni video hanno consentito ai militari dell’arma di identificare tutti i soggetti. Dei sei soggetti, tre non ancora maggiorenni sono stati deferiti alla procura per i minorenni. I giovani provenienti da fuori Comune sono stati tutti sanzionati per il mancato rispetto della normativa Covid.
WhatsApp al lavoro per rafforzare la privacy degli utenti. L’applicazione più utilizzata al mondo per la messaggistica istantanea starebbe concentrando i suoi sforzi su un upgrade. La nuova funzionalità dovrebbe permettere agli utenti di attivare un timer da abbinare alle foto che condividono, su gruppi o nelle singole chat. In questo modo, trascorso il tempo indicato, le foto si 'autodistruggeranno' e non saranno più disponibili per gli interlocutori per usi futuri (a meno che l’utente non le condivida nuovamente). A rivelare la novità, scrive laleggepertutti.it, è stata la rivista specializzata Wabetainfo. Un cambiamento che va nella direzione di un rafforzamento della privacy degli utenti che avviene non a caso: di recente, le controverse politiche dell’app sulla protezione dei dati personali sono state fonte di numerose polemiche (per approfondire leggi qui: Nuove condizioni privacy WhatsApp: cosa cambia). Proprio per metterle a tacere, WhatsApp vuole implementare nuove funzionalità come questa, anche perché c’è un’emorragia di utenti e una crisi di fiducia a cui rimediare (per approfondire leggi qui: Addio a WhatsApp: partito l’esodo verso Signal). Si ritiene che le foto che si autodistruggono possano porre un freno alle numerose violazioni della privacy che avvengono proprio sfruttando l’app. Certamente è un passo avanti: si pensi al revenge porn (per approfondire leggi qui: Cos’è il revenge porn) e alle foto e ai video hard che coppie di fidanzati si scambiano, salvo poi accadere, a rottura avvenuta, che tutto questo materiale continui a restare nella memoria dell’ex con il pericolo di utilizzi illeciti per vendetta. Naturalmente non è la panacea di tutti i mali: una volta impostato il timer e trascorso il tempo, il contenuto diventa invisibile a chi lo riceve. Ma il destinatario potrebbe anche averne estratto una copia prima, per esempio facendo uno screenshot alla foto ricevuta. Insomma: chi vuole potrà ancora riuscire ad approfittare dei contenuti che gli vengono inviati. La notizia, però, è nel fatto stesso che l’applicazione, che vanta un miliardo e 600 milioni di utenti attivi, stia maturando una maggiore sensibilità nei confronti del diritto alla riservatezza. Non è inoltre escluso che l’inibizione dello screenshot prima che il contenuto svanisca non possa essere implementata in futuro. Per ora bisognerà accontentarsi di veder comparire il contatore a sinistra dello spazio di scrittura. Una volta autodistrutte, le immagini non potranno più essere importate, condivise o utilizzate a vario titolo. Chi abbandona una chat di WhatsApp dove sono stati condivisi dei contenuti col timer e rientra dopo che il tempo per fruirne è scaduto, non potrà nemmeno visualizzarli. Per i testi, WhatsApp aveva già qualcosa di analogo, con i messaggi che vengono eliminati dopo una settimana e non sono più visibili. Ma sulle foto, l’app di messaggistica di Marco Zuckerberg arriva in ritardo: la rivale Telegram, una delle principali concorrenti di WhatsApp, possiede da quattro anni una funzionalità di questo tipo, con tanto di avviso al mittente se il destinatario ha fatto uno screenshot.
AGI - La seconda serata del festival si apre nuovamente con la categoria nuove proposte, così l'assenza del pubblico in sala si nota molto meno. Questa sera sulle sedie vuote una serie di palloncini con delle simpatiche faccette disegnate, uno di quei commoventi momenti della vita in cui ti chiedi dove cavolo vanno a finire i soldi del canone Rai. Dopo un siparietto a metà tra Broadway e la fiera del fetish, scopriamo che Amadeus viene chiamato dall'amore della sua vita “patato”, e lui solitamente risponde con un “Ti amo anch'io Rosario”. Arriva presto il momento di Laura Pausini, orgoglio italiano nel mondo, la ragione per cui quando siamo in vacanza all'estero e ce la nominano noi rispondiamo “Excusez-moi, de qui parlez-vous?”. Entra in scena vestita da Catwoman al gay pride e canta la canzone con la quale ha vinto qualche giorno fa il Golden Globe, un brano scritto per il film “La vita davanti a sé”, la pellicola che segna il ritorno davanti alla macchina da presa di Sophia Loren, che nel film interpreta la nipote della Pausini. C'è sempre un momento del Festival di Sanremo in cui canta Il Volo, in gara o da superospiti, solitamente è quello giusto per mettere il muto e guardare il soffitto. Questa sera i tre ragazzi omaggiano la buon'anima del maestro Ennio Morricone, che resta comunque più dinamico di loro. Toccante l'intervento di Alex Schwarz, il marciatore italiano cui carriera è stata stroncata da un'ingiusta squalifica per doping, io comunque uno che parla con questo accento non lo indisporrei, è un attimo che ti attacca la Kamchatka. Come si intuisce dall'intervista, la storia di Shwarz ancora non è finita, soprattutto perché dopo aver visto da vicino il medley danzereccio di Elodie viene nuovamente trovato positivo all'antidoping. A seguire, giusto per ricordarci che stiamo guardando Sanremo, entrano in scena Gigliola Cinquetti, Fausto Leali e Marcella Bella, interpretata per l'occasione dal biondo dei Cugini di Campagna, ma senza quell'inquietante sex appeal. D'altra parte, cosa ti tiene più sveglio a ridosso della mezzanotte se non Gigliola Cinquetti? Stavolta Sanremo la risposta ce la fornisce davvero, ed è l'intervento di Gigi D'Alessio e i suoi nuovi amici del rap Enzo Dong, Ivan Granatino, Lele Blade e Samurai Jay, quattro fenomeni veri; “Guagliune” è l'ultimo atto di questo interessantissimo progetto del cantautore napoletano. Ok, loro si presentano come spacciatori di cuccioli di labrador, ma il pezzo è una bomba e loro trasudano talento. Fuori dall'Ariston, Arisa, in gara con un brano di D'Alessio, lo aspetta visibilmente inviperita con una mazza da baseball: “e poi a me dai “Potevi fare di più”??”. Pausa dalla musica, è giunto il momento di Achille Lauro, stasera interpreta Mina, ma sembra più una versione trans di Raperonzolo; nel monologo introduttivo dice “Godere è un obbligo”, quindi possiamo cambiare canale? Sul palco con lui Claudio Santamaria e Francesca Barra improvvisano un balletto simil Travolta/Thurman in “Pulp Fiction”, lui per entrare nel personaggio si è fatto crescere una vistosa panza e si è iscritto a Scientology. Toccante il momento del monologo di Elodie che parte con “A vent'anni avevo smesso con la musica” e finisce con “Adesso canterò una canzone di Mina”…no, non chiedeteci i dettagli della questione. La classifica parziale della giuria demoscopica alla fine certifica una bocciatura dell'universo indie, relegato tra ottavo e diciottesimo posto, a Sanremo va ancora forte la canzone semplice, immediata, che arriva subito senza troppi fronzoli o rigurgiti considerati da radical chic. Le nuove proposte Wrongonyou – “Lezioni di volo” – Voto 6: Ex enfant prodige del cantautorato indie romano, prova a rilanciarsi con il festival, alla fine il fatto che il suo nome circolasse a buoni livelli potrebbe fare la differenza, infatti è certamente lui il favorito di una categoria che non presenta grandi capolavori. “Lezioni di volo” in questo senso non fa troppa differenza, è un pezzo che dietro ai barocchismi da musica contemporanea nasconde un'indubbia debolezza. Al momento basta. Greta Zuccoli – “Ogni cosa di te” – Voto 5: Un'ottima voce, un po' una Anna Oxa in salsa minimal, ma senza quel carisma che, non c'è niente da fare, in tutti i tempi e a tutte le latitudini, fa sempre la differenza. Ci regala un viaggio negli anni ‘90 che non avevamo chiesto, manca un po' di sostanza, va da un lato mentre la nuova discografia, specie rosa, va dall'altro. Davide Shorty – “Regina” – Voto 6,5: Di gran lunga la miglior proposta della categoria. Prima di tutto perché ha senso, poi perché si tratta di un brano coraggioso, che prova con onestà e un pizzico di supponenza a proporre qualcosa di nuovo. Poi possiamo discutere sulla solidità del testo, però è già qualcosa, o perlomeno, qualcosa si intravede. I Dellai – “Io sono Luca” – S.V.: Due gemelli. Quindi identici tra di loro. E contemporaneamente identici a Bugo. Una scena surreale, se incontrano il big dietro le quinte e si danno il gomito l'universo potrebbe implodere. Nemmeno il tempo di capire quale dei due è il Mario Repetto che li mandano a casa. I big Orietta Berti – “Quando ti sei innamorato” – S.V.: Quando nella prima strofa della canzone Oriettona Berti, la mitica zia Orietta, presente nella nostra vita come una nonnina nazionale, pronuncia le parole “Quando mi guardi tu so quello che vorrei/Come una musica mi scorri dentro/Un fiume in piena ormai fino allo schianto/Pericoloso sei ma è quello che vorrei”…con quelle conchiglie argentate cucite sul vestito, proprio all'altezza del seno… ci blocchiamo per chiamare lo psicologo. Bugo – “E invece sì” - Voto 6: Quando entrando non trova l'asta e comincia a vagare per il palco, l'Italia rimane col fiato sospeso, si blocca, le forchette a mezz'aria, gli occhi sbarrati…ora lo fa, ora lo fa. Niente, canta, peccato, poteva passare alla storia e diventare mito assoluto per tutti noi. E invece canta. La canzone non è neanche male, è un pezzo di Bugo, in stile Bugo, anche perché Bugo non può proprio fare a meno di essere Bugo, e ci sta. Ma nei nostri cuori, Bugone nostro, per quella storia dell'asta del microfono, sei nuovamente andato via, ingoiato dal silente buio delle quinte dell'Ariston, verso un mondo altro che non è degno della nostra imperfetta umanità. Gaia – “Cuore amaro” – Voto 4: Canzone evidentemente composta con le basette della Bontempi system 5, il testo è estremamente debole. L'intento è quello di creare un'empatia quasi tropical, ma fa più l'effetto dei balletti del capodanno in piazza della RAI. Lo Stato Sociale – “Combat Pop” – Voto 7: “Combat pop” non arriva immediata come “Una vita in vacanza” ma Lo Stato Sociale è un collettivo di artisti per cui la musica è solo il primo dei tanti linguaggi a disposizione. Sanno sempre cosa dire e come, anche stavolta. Volevano riunirsi per fare show, e lo hanno fatto; Lodo voleva mettersi da parte, far capire che lui non è un frontman, se non di se stesso, come chiunque, e invece proprio sparisce, forse troppo, tant'è che viene quasi da chiedersi ad un certo punto dove sia, e quando viene fuori attira l'attenzione il doppio di prima. Il brano è divertente, ottimamente prodotto, loro, come al solito, si mangiano il palco in scioltezza manco fossero al pubbetto sotto casa. La rappresentante di lista – “Amare” – Voto 7,5: Un duo illuminato da una luce del tutto particolare, forse il miglior progetto musicale della discografia italiana tutta, e non solo indie. Conoscono al centimetro la geografia del palco, i loro brani si possono analizzare sotto decine di punti di vista differenti e restano sempre validi, solidi, pieni di intuizioni poetiche e allo stesso tempo efficaci. La canzone, anche se forse paradossalmente subisce un po' la pomposità dell'arrangiamento orchestrale, è una delle migliori in assoluto del festival, talmente bella che ci fa quasi ingelosire del fatto che da stasera in tante altre persone conosceranno La Rappresentante di Lista, talmente bella che non ha nemmeno bisogno di questo festival. Malika Ayane – “Ti piaci così” – Voto 7,5: Semplicemente splendida, Malika Ayane non la batte nessuno, la semplicità e la classe con la quale domina palco, canzone, interpretazione, è da top player. La combo con Pacifico poi ci manda in orbita. Riponiamo in lei le speranze più concrete di veder vincere questo Festival ad un artista impegnato, che tiri un filo più in alto l'asticella, specie dopo il pop sbiadito di Diodato dello scorso anno, specie in un'edizione che, speriamo tutti, rappresenterà la ripartenza. Lei c'è, il brano c'è, ora bisogna vedere se la critica punterà su un buon cavallo e i televotanti non si faranno imbambolare dalle figurine. Ermal Meta – “Un milione di cose da dirti” – Voto 7: Non può di certo considerarsi una botta di vita e nemmeno di originalità, anzi suona come molti altri pezzi e tra questi l'intera discografia di Ermal Meta. Ma è un buon brano, il primo posto nella classifica parziale non è una roba da strapparsi i capelli, il ritornello poi suona benissimo, resta in testa, anche se non vorresti, anche se scriverlo dopo ti ridurrà in lacrime sotto l'acqua della doccia abbracciato a “Nevermind” dei Nirvana chiedendoti in cosa ti sta trasformando la vita. “Il prossimo passo qual è? – ti chiedi – il profilo di coppia su Instagram?”. Extraliscio feat. Davide Toffolo – “Bianca luce nera” – Voto 7: Gli Extraliscio su Spotify hanno poco più di 5mila ascolti mensili, ciò vuol dire che sono discograficamente inesistenti, non sono outsider al festival, sono outsider della musica italiana. Ma loro sembrano quasi approfittare beffardi di questa posizione, per arrivare sul palco del Festivàl facendo quello che vogliono. E lo fanno bene, con il mestiere degli artigiani e la spregiudicatezza dei migliori. Random - “Torno a te” – Voto 2: Amadeus vuole farci credere che si sono candidate centinaia di canzoni e tra le migliori 26 c'era questa? Fulminacci – “Santa Marinella” – Voto 8: Commovente. L'unica vera canzone d'autore presentata in gara a Sanremo. È fantascientifico che un ragazzo così giovane possegga una penna così delicata, così impegnata, così sincera. Le sue canzoni vengono avanti a mani alzate, propongono uno sguardo dannatamente disincantato su un mondo che disincantato non lo è da un pezzo, fino a riuscire a renderlo poetico. Questo pianeta è un posto migliore con le canzoni di Fulminacci. Willie Peyote – “Mai dire mai (La locura)” – Voto 7,5: Con il pezzo di Willie Peyote, top five del rap italiano, ci si alza, si balla e allo stesso tempo si piange. È la magia di Willie Peyote, che ti gira intorno con le parole, te le senti passare accanto all'orecchio come una zanzara, tra le gambe come un gatto, tra i capelli come il vento, pensi che ti sta accarezzando e invece ti ridicolizza, ti sotterra, ti squarcia. Perché le storie che dipinge con le sue barre sono spesso atroci, come questa, sono spesso deprimenti e sono spesso le nostre. Gio Evan - “Arnica” – Voto 5,5: Quando abbiamo letto che nel cast di Amadeus c'era il Fabio Volo dell'indie italiano, ci aspettavamo che si fosse tenuto un asso nella manica da giocarsi a Sanremo, invece viene ingoiato da se stesso e presenta una canzone in perfetta linea con quanto già fatto in passato, quasi sempre insufficiente ad un'analisi più accurata. Poi si presenta vestito come Caparezza, muovendosi come un Jovanotti con l'artrosi. Una performance distopica. Irama – “La genesi del tuo colore” – Voto 7: Una sorpresa, bisogna alzare bandiera bianca e ammettere che il pezzo funziona ma, soprattutto, si nota evidentemente la volontà di una ricercatezza che tra l'altro cozza totalmente con Sanremo, non è certamente una canzone che un artista compone e pensa: “Wow, con questa potrei vincere il festival”. Ma se hai la volontà di farla sentire ad una larga platea e hai la fortuna di essere tra i prescelti, perché no?
Mi domando se noi laici borghesi, così modernamente scettici, non rischiamo di meritarci la tristezza cupa dell’oscurantismo religioso
AGI - Università italiane nella 'top 5' mondiale per la ricerca scientifica relativa al Covid. È quanto emerge dall'analisi comparativa delle prestazioni delle università mondiali condotta da QS World University Rankings by Subject nel 2021 sulle performance di 452 indirizzi di studio in 52 atenei italiani. 'Scopus', il database scientifico creato dalla casa editrice Elsevier e utilizzato da QS per calcolare la produzione di ricerca scientifica delle università, riconosce l'Italia come uno dei 5 migliori Stati al mondo per la produzione di ricerca scientifica sul coronavirus: per la precisione il nostro Paese si classifica al quarto posto. Prima di noi, Usa, Cina e Regno Unito; dopo l'Italia, invece, c'è l'India. Inoltre, tra gli "eccellenti risultati" spiccano anche quelli relativi al mondo della medicina che classifica il nostro Paese al quinto posto al mondo. Sono 2 le università italiane che si collocano tra le prime 100 per gli studi di 'Medicina': si tratta dell'Università di Bologna (90esimo posto, salita di 4 posizioni) e dell'Università degli Studi di Milano (95esimo posto, scesa di 12 posizioni). Ben Sowter, vicepresidente della divisone Professional Services a QS, plaude all'impegno dell'Italia: "Essendo una delle prime nazioni ad essere esposta al coronavirus - sottolinea - l'Italia è stata in prima linea negli sforzi di ricerca che stanno consentendo all'umanità di comprendere, monitorare, prevenire e trattare questa minaccia unica. Gli atenei italiani – classificati al quinto posto al mondo per ‘Medicina' – hanno dato prova delle loro conoscenze conducendo preziosi studi di ricerca sul sequenziamento delle varianti, raccogliendo dati, e sviluppando vaccini”. Sowter continua: “I risultati raggiunti dall'Italia quest'anno dimostrano che, oltre ad offrire un'istruzione di prim'ordine a livello mondiale in materie storicamente presenti nei curriculum universitari - non esiste destinazione migliore nell'Europa continentale per studenti appassionati di Studi Classici – le università italiane hanno saputo affrontare magistralmente anche le urgenti sfide contemporanee". Italia seconda al mondo per studi classici L'Italia è al secondo posto come miglior Paese dove studiare 'Classici & Storia Antica'. L'analisi comparativa delle prestazioni delle università mondiali nel 2021 racconta che, in totale, 8 delle 50 migliori istituzioni al mondo per lo studio di classici e storia antica sono italiane: la Sapienza (al primo posto), Università di Pisa (salita dal 28esimo al 18esimo posto), Università di Bologna (20esimo posto), Università degli studi di Napoli Federico II (38esimo posto). Università di Tor Vergata di Roma (40esimo posto, perdendo terreno rispetto al 32esimo posto del 2020), Università Ca' Foscari Venezia (42esimo posto), Università degli studi di Milano (45esimo posto, nel 2020 era al 39esimo), Scuola Normale di Pisa (al nono posto in classifica, ma nel 2020 era all'ottavo). Solo gli Stati Uniti hanno più università (12) nella 'top 50' in questa materia. I risultati indicano che il settore dell'istruzione superiore italiano eccelle in particolare nelle aree di disciplina 'Arte e Studi Umanistici' e 'Scienze Sociali e Management'. Le università italiane hanno dimostrato di poter offrire agli studenti eccellenti corsi nella disciplina 'Scienze Politiche e Affari Internazionali'. L'European University Institute (al quarantesimo posto) e l'università Luiss Guido Carli (al quarantottesimo posto) raggiungono la 'top 50', mentre l'Università di Bologna entra fra le 'top 100'. Basandosi sul numero di programmi che si piazzano fra i primi venti nelle rispettive discipline, l'Italia si classifica al dodicesimo posto come miglior sistema di educazione superior al mondo. Nell'Europa Continentale viene superata solo dalla Germania (con 17 programmi nella top-20), i Paesi Bassi (con 27 programmi), e la Svizzera (con 40 programmi). Tra gli altri dati emerge inoltre che l'Università di Bologna ha scalato 5 posizioni, piazzandosi al 53esimo posto nell'Area di Facoltà 'Arte & Studi Umanistici'. E il Politecnico di Milano si piazza al ventesimo posto per l'Area di Facoltà 'Ingegneria & Tecnologia'. Nessun ateneo Italiano per temi scientifici in 'top 50' Nella classifica mondiale delle università, quelle italiane non fanno bella figura sul fronte delle discipline tecnologiche o scientifiche. Nessun ateneo italiano, infatti, appare tra le prime 50 per Scienze Biologiche, Chimica, Scienze Ambientali e Matematica. Solo un'istituzione italiana figura fra le 'top 50' per 'informatica' ed è il Politecnico di Milano (44esimo posto). È quanto emerge nell'undicesima edizione dei QS World University Rankings by Subject. L'analisi comparativa delle prestazioni delle università mondiali nel 2021 racconta che nelle 51 classifiche per materia stilate da QS, l'università leader in Italia e' il Politecnico di Milano, con sette dei suoi programmi classificati tra i migliori 50 al mondo. Le punte di diamante del Politecnico di Milano sono 'Arte e Design' (dove l'ateneo si aggiudica il quinto posto), e 'Architettura' (decimo posto). In totale, 6 dipartimenti italiani raggiungono la 'top 10' globale, 2 in meno dell'anno scorso. Il numero di programmi universitari entrati nella 'top 50' in classifica e' invece cresciuto rispetto al 2020 (ora sono 32, prima erano 31). Ben Sowter, vicepresidente della divisone Professional Services a QS, sottolinea che "le classifiche hanno evidenziato delle aree - specialmente gli indicatori "produzione scientifica" e "reputazione" per Scienze Ambientali, Informatica ed altre materie di crescente importanza a livello internazionale - che i leader dell'istruzione superiore italiana devono migliorare per assicurarsi che le università siano preparate a guidare gli studenti - e la società - nel futuro". La Bocconi settima al mondo per Management L'Università Commerciale Luigi Bocconi è la settima migliore università al mondo per gli studi di 'Business & Management'. La Bocconi mantiene il settimo posto che aveva anche nel 2020. Inoltre, si colloca al 14esimo posto per 'Contabilita' e Finanza' migliorando rispetto all'anno scorso quando si trovava al 17esimo posto. Le classifiche, compilate dagli analisti globali dell'istruzione superiore QS Quacquarelli Symonds, viene spiegato in una nota, forniscono un'analisi comparativa indipendente sulle prestazioni di 13.883 programmi universitari individuali di 1440 università in 51 discipline accademiche e 5 Aree di Facoltà. I QS World University Rankings by Subject fanno parte del portfolio annuale QS World University Rankings - consultato oltre 147 milioni di volte nel 2020 e coperto 98.000 volte da media e istituzioni.
AGI - In attesa di sbarcare sulla Luna, ‘SpaceX' di Elon Musk ha trovato il posto dove costruire una propria città. Non sul pianeta rosso, ma molto più vicino: in Texas, a tre chilometri dalla foce del Rio Grande, vicino al confine con il Messico. Il nome è stato già scelto: “Starbase”. È bastato un messaggio di sei parole sull'account ufficiale su Twitter, “Creating the city of Starbase, Texas”, rivolto ai suoi oltre 48 milioni di followers, per scatenare l'attenzione attorno al nuovo progetto del miliardario visionario di origine sudafricana. Sarà nella stessa zona dove si trova Boca Chica, piccolo borgo nel sud del Texas, sede della base spaziale di Musk, ‘SpaceX', ma dovrà diventare molto più grande. Il fondatore di Tesla non si limiterà solo a cambiare il nome, da Boca Chica a Starbase, ma ad allargare l'insediamento fino a trasformarlo in una città vivibile del futuro, con una regolamentazione autonoma e proprie leggi, come una specie di ‘città privata', sull'onda di quelle hi-tech di cui si comincia a parlare in Arizona. Per creare la nuova città, SpaceX vorrebbe spingere i residenti della zona a firmare una petizione per mettere ai voti la possibilità di potersi organizzare autonomamente, con leggi e regolamenti. In Arizona si parla da tempo di creare città private in cui gli amministratori potrebbero essere direttamente i Ceo delle aziende hi-tech proprietarie. Qualcosa di simile potrebbe accadere in Texas con ‘Starbase'. Intanto, Musk punta a dotare l'area di una serie di infrastrutture, come un sistema idrico pubblico, visto che finora l'acqua viene portata con autobotti che partono dalla vicina Brownsville e viene immagazzinata in enormi cisterne. A rendere questa storia non la solita suggestione fantascientifica, c'è il comunicato ufficiale della contea di Cameron, con cui gli amministratori hanno annunciato di essere stati contattati da SpaceX e di aver ricevuto la notifica a cambiare il nome del borgo. “Se Elon Musk vuole battere la strada fino in fondo - ha confermato il giudice della contea, Eddie Trevino - dovrà seguire tutte le procedure previste dalla legge. Non basta un tweet”. Il tweet conferma che Musk è sempre più deciso a lasciare la California. Da un anno, dopo lo scoppio della pandemia, il fondatore di Tesla è andato allo scontro con il governatore democratico Gavin Newsom. Musk definì “fascista” la decisione di imporre il lockdown. “Ci restituiscano la nostra dannata libertà”, era stato il suo commento. Il Texas, dove da ieri sono state tolte tutte le limitazioni legate alla pandemia ed è stato annunciato il ritorno alla ‘normalità', ha indirettamente fornito un altro assist a Musk perché tolga ogni indugio e sposti tutta la sua produzione nello Stato del sud. Il tweet di ieri, nello stesso giorno in cui il Texas ha tolto i divieti, sembra confermare che il viaggio è cominciato. Se sarà più breve di quello sulla Luna, lo capiremo nei prossimi mesi.
AGI – È possibile somministrare una sola dose di vaccino alle persone che hanno già avuto il Covid almeno tre mesi prima, e preferibilmente sei mesi prima. Lo stabilisce una circolare della Direzione generale della prevenzione del ministero della Salute. “Visto il parere espresso dal Gruppo permanente sull'infezione da SARS-Cov-2 del Consiglio Superiore di Sanità”, si legge, “conforme a quello espresso da Aifa in data 23/02/2021, si rappresenta che è possibile considerare la somministrazione di un'unica dose di vaccino anti-SarsCoV-2/Covid-19 nei soggetti con pregressa infezione da Sars-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa”. Questo tuttavia “non è da intendersi applicabile ai soggetti che presentino condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici. In questi soggetti, non essendo prevedibile la protezione immunologica conferita dall'infezione da SARS-CoV-2 e la durata della stessa, si raccomanda di proseguire con la schedula vaccinale proposta (doppia dose per i tre vaccini a oggi disponibili)”. Poiché l'informazione relativa a una pregressa infezione da SARS-CoV-2 viene raccolta al momento della vaccinazione attraverso un modello di autocertificazione, sottolinea ancora la circolare, “si raccomanda di raccogliere, ogni qualvolta disponibile, evidenza di documentata infezione da SARS-CoV-2. In assenza di questa evidenza di positività al tampone, si raccomanda che l'informazione anamnestica relativa a una pregressa infezione venga raccolta nel modo più completo e dettagliato possibile. Inoltre, come da indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'esecuzione di test sierologici volti a individuare la positività anticorpale nei confronti del virus o di altro tipo di test, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale. Infine, tali raccomandazioni potrebbero essere oggetto di rivisitazione qualora dovessero emergere e diffondersi varianti di Sars-CoV-2 connotate da un particolare rischio di reinfezione”.
AGI - La Casa natale di Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la letteratura, nel centro storico di Modica rischia di essere messa in vendita, per poco meno di 400.000 euro. "Su questa casa la Regione Siciliana ha diritto di prelazione e crediamo che sia il momento di agire per difendere questa struttura che è custode della memoria", il Partito Democratico ha presentato in Commissione Bilancio, tramite il vice presidente Gucciardi, un sub emendamento per l'acquisizione della Casa natale di Salvatore Quasimodo”, ha annunciato il parlamentare regionale del PD Nello Dipasquale chiedendo alla giunta regionale di "sostenere il sub emendamento che prevede, tra l'altro, che la casa, una volta acquisita, sia data in gestione all'associazione Proserpina che da sempre ne gestisce il museo, arricchendolo costantemente con preziosi cimeli del poeta, arredi, foto, documenti e stampe”. La reazione del governo Musumeci è arrivata nel giro di qualche ora, ma non nella direzione che il Pd si aspettava. «Da giorni gli uffici del Dipartimento sono al lavoro, per fare in modo che un luogo così importante e carico di storia come la Casa natale di Salvatore Quasimodo non si perda e questo, al di là di estemporanee iniziative parlamentari", ha spiegato l'assessore regionale ai Beni Culturali e all'Identità siciliana Alberto Samonà. L'assessorato, mediante il Direttore generale del Dipartimento, ha già chiesto alla Soprintendenza di Ragusa di vigilare sulla vicenda, al fine, in presenza di un contratto di compravendita fra privati, di esercitare l'eventuale diritto di prelazione. «Il governo Musumeci sta lavorando da tempo proprio nella direzione di un'ampia valorizzazione delle Case-museo esistenti in Sicilia - ha aggiunto l'assessore Samonà - come d'altronde dimostrato dalla delibera approvata dalla giunta lo scorso mese di dicembre con la quale è stata istituita la "rete" che intende valorizzare quei luoghi della Sicilia legati alla storia di personaggi illustri». “Finché non ci sarà un atto concreto come un decreto di finanziamento per l'acquisto - ha ribattuto a sua volta Dipasquale - non staremo tranquilli perché già in altre occasioni, anche in provincia di Ragusa, si sono avute promesse e interessamenti, però senza arrivare mai al raggiungimento di un fatto compiuto. Mi auguro che la maggioranza, in Commissione Bilancio e poi in Assemblea, approvi il sub-emendamento del Partito Democratico per l'acquisto dell'immobile da parte della Regione Siciliana, perché solo prevedendo risorse certe nel Bilancio si arriverà al decreto di finanziamento. Non approvare l'emendamento, invece, sarebbe un grave errore e ad oggi, tranne dichiarazioni di buone intenzioni - lo ribadisco - non esiste niente di più. Vogliamo vedere i fatti”.
AGI - Se la Lombardia passerà o no in zona rossa “lo diranno i dati che arriveranno dal Cts”. Il presidente della regione Attilio Fontana chiude alle illazioni su un cambio di colore dovuto all'aumento dei contagi e si concentra su come portare avanti la campagna vaccinale. L'obiettivo reso noto oggi in conferenza stampa, insieme alla vice presidente e assessore al Welfare Letizia Moratti è arrivare a effettuare 170.000 vaccinazioni al giorno, raggiungendo almeno 6,6 milioni di persone, sui 10,2 milioni di cittadini residenti, per completare il piano entro giugno 2021. Saranno coinvolti 6,6 milioni di cittadini lombardi E' questo il target indicato per la vaccinazione di massa da Moratti. "I centri massivi garantiranno 140mila vaccinazioni al giorno, a questi si aggiungono 30mila vaccinazioni in strutture private - che sono state coinvolte già per la vaccinazione degli insegnanti che partirà l'8 marzo - ospedali, ambulatori, farmacie, aziende e altro". Oltre ai 6,6 milioni di obiettivo, la campagna di vaccinazione in Lombardia riguarda 300mila persone nella fase 1 (personale sanitario), 100mila nella 1 bis (polizia e altre professioni sanitaria) e 700mila nella 1 ter (over 80). Inoltre ci sono 1 milione di persone con plurimorbilità e 1,5 milioni di under 17. Non ci sono i vaccini sufficienti per la vaccinazione di massa Certo al momento resta il problema dell'approvvigionamento dei vaccini. La vice presidente lo ha ammesso spiegando che proprio per questo motivo non si può ufficializzare una data precisa di avvio: “per la vaccinazione di massa in questo momento non abbiamo vaccini sufficienti". La novità è che “abbiamo chiesto al governo, ed ottenuto, attraverso poi pareri che sono stati dati dall'Iss e da Aifa, di poter avere Astrazeneca sopra i 55 anni fino ai 65 e di poter avere l'allungamento delle dosi di Astrazeneca fino a dodici settimane - ha spiegato Moratti - Analogamente abbiamo chiesto di poter avere la possibilità di allungare i tempi della somministrazione per chi ha contratto la malattia. Ci risulta che la circolare sia in firma al ministro, avendo avuto parere positivo da parte dell'Iss e dell'Aifa”. La vaccinazione per i cittadini 'fragili' partirà entro fine mese Una scadenza invece è stata fornita da Guido Bertolaso, consulente della regione per il piano vaccinale per l'avvio della campagna vaccinale per i cittadini ‘fragili', con patologie importanti: “comincerà entro il mese di marzo”. Per adesso, lo step più vicino è quello che riguarda gli insegnanti, che saranno vaccinati a partire dalla prossima settimana, come ha ricordato il direttore generale della sanità, Giovanni Pavesi: “E tra qualche giorno parte anche la campagna per il sistema penitenziario". Inoltre, "oggi abbiamo un incontro con Federfarma per ingaggiare in maniera formale e definita la rete delle farmacie, che entrerà in gioco quando avremo il vaccino Johnson&Johnson, che consente una somministrazione più semplice e veloce”. Adesso il vaccino si prenota in Posta E adesso sarà anche più semplice e veloce il sistema di adesione e prenotazione della vaccinazione anti Covid in Lombardia con il coinvolgimento di Poste italiane "che gratuitamente ci mette a disposizione la sua piattaforma. Ne abbiamo la disponibilità immediata - ha spiegato Moratti -. Ed è già consolidata anche in altre regioni". La piattaforma "Ha un accesso per i cittadini dal portale, dal call center, dai centri postali e dai postini". E altra cosa importante, ai cittadini si da la possibilità di scegliere tra 4 date disponibili per la prenotazione". "Ci stiamo attrezzando per avere la più ampia gamma possibile per arrivare ad avere tutti vaccinati entro giugno 2021, questo compatibilmente con l'arrivo dei vaccini", ha ribadito Moratti sottolineando quello che è il problema della scarsità delle dosi. "Gli specializzandi sono obbligati a vaccinare" A cui se ne aggiunge un altro: il numero esiguo di medici che possono effettuare le vaccinazioni. Su questo punto Bertolaso non ha dubbi: bisogna coinvolgere gli specializzandi, anche ‘obbligandoli'. "La legge dice che gli specializzandi sono chiamati a fare vaccinazioni. Non è facoltativo, è un obbligo”. Per questo motivo "Scriverò al prefetto e gli chiederò di chiedere per la seconda volta, l'elenco degli specializzandi. La prima volta ha risposto un solo rettore". "Per un medico vaccinare è la cosa più nobile da fare. Solo vaccinando risolviamo questa emergenza". La Lombardia è più vulnerabile. "Non sono preoccupato più della Lombardia rispetto ad altre Regioni - ha concluso - ma qui bisogna correre affrontando le problematiche già avanzate. La Lombardia, per quello che ha passato nei mesi scorsi, è più vulnerabile rispetto ad altre regioni ha concluso -. È fuori discussione che bisogna vaccinare e si può fare molto di più rispetto a quello che già stiamo facendo. Bisogna andare a Bruxelles e battere i pugni".
AGI - Un delitto pianificato da tempo e con un movente esclusivamente economico. È questa la conclusione a cui sono giunti gli inquirenti ravennati in merito alla morte di IIenia Fabbri, la 46enne sgozzata nella sua abitazione di Faenza lo scprso 6 febbraio.. L'ex marito, il 53enne Claudio Nanni, da subito sospettato di essere il mandante dell'omicidio, è stato arrestato la scorsa notte assieme a un suo coetaneo, il reggiano Pierluigi Barbieri, pluripregiudicato e già noto alle forze dell'ordine. Secondo quanto emerso nelle indagini, condotte dalla Squadra mobile ravennate e dal personale dello Sco di Roma sotto il coordinamento del sostituto procuratore Angela Scorza, i due si conoscevano da tempo poiché accomunati dalla passione per le moto. L'astio che il Nanni provava per la ex era dovuto a questioni legali dovute alla separazione: la vittima, dopo aver ottenuto la casa poi luogo del delitto, vantava 100mila euro di compensi a suo dire mai ricevuti per il lavoro decennale nell'officina di famiglia. Quella mattina il killer sarebbe arrivato a Faenza con la sua automobile e dopo averla parcheggiata lontano dall'appartamento di via Corbara sarebbe andato a piedi verso il garage di cui aveva una copia delle chiavi. Su questo punto, oltre a un filmato, è emersa anche la testimonianza di un ferramenta che ha raccontato di aver fatto dei duplicati a favore del Nanni del tutto compatibili con quella serratura. Il killer, una volta entrato, si è subito diretto nella camera da letto: conosceva bene la strada e Ilenia non lo aveva mai visto. Quell'uomo alto, corpulento, a cui la vittima ha urlato "Chi sei? Cosa vuoi" prima di essere ammazzata è, nella descrizione dell'amica della figlia Arianna ospite casuale quella notte, del tutto somigliante alla figura del Barbieri. Altro elemento è l'alibi che il mandante si sarebbe creato: organizzare un viaggio con la figlia verso la provincia di Lecco partendo cinque minuti prima dell'arrivo dell'omicida. Intenso è stato il lavoro degli inquirenti: sono stati analizzati e incrociati centinaia di dati che alla fine hanno portato ai due arresti: è emerso che il 19 gennaio il telefonino di Claudio Nanni è stato localizzato a Rubiera nei pressi dell'abitazione di Barbieri e che il 20 e il 29 dello stesso mese l'auto grigio scuro del pluripregiudicato è stata immortalata dalle telecamere comunali di Faenza, in particolare, nel secondo caso, nei pressi dell'officina del presunto mandante. La mattina della tragedia, la vettura del reggiano è risultata essere nuovamente a Faenza in orari compatibili con la morte della donna e sarebbe inoltre stata ripresa nei pressi di via Corbara mentre la sua utenza telefonica è stata intercettata in viaggio verso Faenza per poi essere spenta all'altezza di Bologna e riaccesa una volta rientrato a Rubiera. Il presunto killer è già stato in carcere fino al 10 agosto scorso: fu arrestato assieme ad altre tre persone conseguentemente a una rapina del febbraio 2020 con lesioni aggravate ed estorsione nell'ambito di una spedizione punitiva ai danni di un 52enne disabile di Predappio, nel Forlivese.
Il Festival ai tempi del Covid: Irama partecipa "da remoto"
AGI - Circondato da migliaia di scorpioni vivi in un laboratorio nel deserto occidentale dell'Egitto, Ahmed Abu al-Seoud accarezza delicatamente uno dei suoi aracnidi dalla coda ricurva prima di estrarre una goccia del suo veleno. Ingegnere meccanico che ha lavorato nel settore petrolifero per quasi due decenni, Abu al-Seoud ha deciso nel 2018 di intraprendere una strada diversa, producendo veleno di scorpione per la ricerca farmaceutica. "Stavo navigando in Internet e ho visto che il veleno di scorpione era uno dei più costosi sul mercato", ha detto il 44enne, aggirandosi in camice bianco nel suo laboratorio. "Così ho pensato tra me e me: perché non approfittare di questo ambiente desertico in cui vagano?". I ricercatori biomedici stanno studiando le proprietà farmaceutiche del veleno di scorpione, rendendo la rara e potente neurotossina un prodotto molto ricercato e ora disponibile in diversi Paesi del Medio Oriente. "Dozzine di molecole bioattive derivate dallo scorpione hanno dimostrato di possedere proprietà farmacologiche promettenti", ha sottolineato una ricerca pubblicato lo scorso maggio sulla rivista Biomedicines. I laboratori stanno ora studiando i suoi potenziali effetti antimicrobici, immunosoppressivi e anti-cancro, tra gli altri, sperando di usarli o sintetizzarli un giorno per i farmaci. Abu al-Seoud proviene dall'oasi di Dakhla, situata nella vasta provincia egiziana della Nuova Valle e circa 800 chilometri a sud-ovest del Cairo. Dune di sabbia e palme imponenti circondano il suo laboratorio, che lui chiama affettuosamente il 'Regno dello Scorpione'. "Qui, ogni famiglia ha una storia su una puntura di scorpione", racconta Abu al-Seoud. Per indurli a secernere veleno nelle condizioni controllate del laboratorio, gli scorpioni ricevono una leggera scossa elettrica. Quindi si aspettano 20-30 giorni tra le estrazioni per ottenere il veleno della massima qualità. "Ciò che conta è il livello di purezza", spiega Abu al-Seoud, aggiungendo che per ottenerne un grammo serve il veleno di 3.000-3.500 scorpioni. Una volta estratto, il liquido viene refrigerato e trasportato al Cairo, dove viene essiccato e confezionato per la vendita in polvere. Il laboratorio "è certificato (dal governo) e ha la capacità di esportare questo prodotto unico", ha riferito la 25enne Nahla Abdel-Hameed, farmacista che lavora nel centro. Abdel-Hameed ha fatto riferimento ad alcuni studi scientifici che hanno esplorato i benefici curativi del veleno nella cura di alcune malattie. Mohey Hafez, membro della camera farmaceutica presso la Federazione delle industrie egiziane, è stato più cauto nella sua valutazione dei suoi usi attuali. "I veleni di scorpione e serpente possono essere usati per produrre antisieri", ha spiegato ad AFP. "Non esiste un farmaco pronto che dipenda interamente dal veleno come ingrediente diretto, ma ci sono state ricerche promettenti sui suoi usi". La provincia di New Valley vanta cinque diverse specie di scorpioni, tra cui il velenosissimo Leiurus quinquestriatus, il cui veleno può essere venduto fino a 7.500 dollari al grammo, secondo Abu al-Seoud. Mentre l'ex ingegnere cattura le 'sue' creature, si fa aiutare nella rischiosa caccia dai residenti dei villaggi vicini che dota di guanti, pinzette, stivali, luci Uv e siero antiveleno. I cacciatori di scorpioni guadagnano da 1 a 1,5 sterline egiziane (da 6 a 10 centesimi circa) per animale catturato. L'obiettivo futuro di Abu al-Seoud è di allevare gli scorpioni piuttosto che catturarli. Finora sono stati raccolti circa 20.000 animali, secondo il partner commerciale Alaa Sabaa, mentre il laboratorio ha una capacità massima di 80.000. Il progetto autofinanziato finora è costato circa cinque milioni di sterline egiziane (320.000 dollari) e ha anche attirato il sostegno del governo. (AGI)
La conduttrice Barbara D’Urso ha risposto agli haters che l’hanno accusata di aver “snobbato” il Festival di Sanremo, con un post apparso su Instagram.
La seconda serata di Sanremo 2021 ha visto l'esibizione degli altri 13 cantanti in gara: la classifica.
Parla il professor Fabrizio Pregliasco, dando lo sguardo agli ultimi dati dei bollettini covid di oggi ed esterna le sue preoccupazioni.