Cassano: "Se l'Inter perde con la Juve può dire addio allo Scudetto"
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AGI - - I giganti del web sono diventati "concorrenti" degli Stati. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, nel suo messaggio al World Economic Forum di Davos. "Non sono solo giganti economici: in alcune zone sono di fatto già concorrenti degli Stati", ha affermato Putin. "I giganti tecnologici moderni,a partire dai giganti dell'IT, hanno iniziato a svolgere un ruolo sempre più significativo nella vita della società. Se ne parla molto ora, soprattutto in relazione agli eventi che hanno avuto luogo negli Stati Uniti durante la campagna elettorale. Questi non sono più solo alcuni giganti economici; in alcune aree, sono già di fatto in competizione con lo Stato", ha osservato. Secondo il presidente russo, il pubblico di questi giganti è di miliardi di utenti e le persone trascorrono una parte significativa della loro vita utilizzandoli. "La società si chiede in che misura un tale monopolio soddisfi esattamente l'interesse pubblico. Dov'è il confine tra il successo di un gruppo economico mondiale che offre servizi al pubblico e il tentativo di controllare brutalmente, e a sua discrezione, la società?". "L'abbiamo visto tutti negli Stati Uniti di recente. Tutti capiscono di cosa sto parlando ora. Sono sicuro che la stragrande maggioranza delle persone condivide questa posizione, compresi quelli che stanno partecipando all'evento con noi oggi", ha aggiunto.
"Probabilmente queste varianti", ha spiegato Galli, "sono in grado di essere trasmissibili anche a una distanza di oltre un metro e 80 centimetri e semplicemente parlando e cantando, non starnutendo e tossendo"
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AGI – La regia della crisi ora è al Quirinale, il Capo dello Stato Mattarella, dopo aver ricevuto i presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico, ascolterà i partiti. E il premier Conte è in attesa di capire quale sarà l'atteggiamento della maggioranza e di Italia viva nei colloqui con il presidente della Repubblica. Se dovesse ricevere un pre-incarico andrebbe a trattare su un nuovo programma e per un nuovo esecutivo con tutti, anche con Iv. Quindi in un secondo momento, non ora. Nessuna intenzione di bruciare le proprie carte. Ma nella maggioranza non si esclude affatto che a questo punto la prima strada ad essere percorsa possa essere quella del mandato esplorativo al presidente della Camera, Fico. Perché le distanze tra il presidente del Consiglio dimissionario e Renzi restano per ora difficilmente colmabili. Il leader di Iv (stasera riunirà i gruppi) non ritiene che il premier dimissionario possa continuare nel suo percorso senza cercare alcun accordo, senza - questo il 'refrain' - neanche tendere la mano. Non vede un cambio di rotta, tanto che una fonte parlamentare di Iv mette perfino in dubbio la strategia decisa martedì, ovvero quella di non fare alcun nome al Quirinale. Insomma la posizione potrebbe essere ancora più intransigente in mancanza di ulteriori segnali. "Conte non ha capito – osserva un ‘big' di Iv – che senza di noi non va da nessuna parte. Così va a sbattere”. Al momento la partita resta quindi bloccata perché anche l'operazione Maie-Cd europeisti al Senato non ha portato numeri aggiuntivi alla maggioranza. Anzi, la trattativa tra i ‘costruttori' ha rischiato di arenarsi, e non solo per la questione di chi dovrà fare il capogruppo. “Non è possibile che il Pd – si sfoga un senatore M5s – non abbia portato nessuno. Addirittura non voleva neanche concedere un senatore, in quel gruppo ci sono solo esponenti del Movimento 5 stelle ed ex...”. La caccia ai volenterosi continua, del resto i vertici M5s, Pd e Leu hanno blindato il presidente del Consiglio dimissionario. Al momento non intendono ragionare su un eventuale ‘piano B' che creerebbe comunque divisioni nei gruppi. Il senatore di Rignano ha spiegato che non ci sono pregiudizi, che si ragiona sui temi e non sulle poltrone, rilancia sulla necessità che l'Italia utilizzi il Mes o almeno una sua parte, che ci sia una differente gestione sul piano dei vaccini. Ma continua anche a ritenere, ribadiscono i suoi, che Conte non sia la figura che possa servire in questo momento all'Italia. Nel momento in cui chiede una svolta nella politica economica il convincimento nei rosso-gialli è che voglia puntare ad azzerare il governo, a ridiscutere in un eventuale Conte ter tutti i ministeri e gli indirizzi dell'esecutivo. Del resto Iv chiede da tempo un esecutivo autorevole. L'ipotesi che il Conte ter possa essere politico, ovvero contemplare l'ingresso dei ‘big' della maggioranza al governo, con la presenza anche di vicepremier, non viene scartata nel fronte rosso-giallo. "Renzi vuole il Mise e il Mef", azzarda un capogruppo rosso-giallo. Ma occorrerà capire se Renzi, puntando appunto ad un governo autorevole, voglia quello che un ‘big' della maggioranza, definisce il ‘bersaglio grosso', ovvero Conte. Ad ora la tensione è ancora alta, il presidente della Repubblica insiste sulla necessità che non ci siano più veti. E cosi' anche il Pd con Zingaretti e una larga parte del Movimento 5 stelle. Ma se entro la giornata di giovedì non ci sarà alcun passo di Conte (e diversi 'big' M5s chiedono al premier dimissionario di compiere questo gesto) il rischio è che la crisi possa trascinarsi ancora per molto tempo. Conte non si fida di Renzi, ritiene che il suo unico obiettivo sia farlo fuori, che voglia alzare l'asticella per tatticismi. E cosi' anche il Pd che pero' al momento non prevede alternative mentre nel Movimento 5 stelle il convincimento è che il senatore di Rignano voglia arrivare ad un governo istituzionale con una maggioranza 'Ursula'. Mentre il leader di Iv è convinto che l'unico scopo dei rosso-gialli sia quello di 'conquistare' i suoi senatori. Tra i nomi alternativi per palazzo Chigi continuano a circolare quelli di Cartabia e Lamorgese, per il Pd di Franceschini e Guerini e per M5s di Patuanelli e Di Maio. Ma la partita ora è sul 'Conte ter', bisognerà vedere se si giocherà subito oppure più avanti.
AGI - “Io non conosco i dettagli, ma quando ci sono interessi comuni e obiettivi comuni, e in questo caso ci sono, le soluzioni si trovano”. Così all'AGI Adriano Boasso, immunologo e ‘principal medical writer' a Londra, commenta lo scontro tra AstraZeneca e Unione europea per il ritardo sulle forniture di vaccini. Boasso, 15 anni di esperienza nel settore dell'immunologia e malattie infettive, premette di essere “ottimista di natura” e spiega: “Al di là dei dati pubblicati su Lancet, non ho molte più informazioni, specialmente sulla questione delle fornitore di vaccini alla Ue". “Io penso – osserva - che ci troviamo in una situazione veramente unica, mai vissuta dalla nostra generazione e neanche da quella precedente. L'esperienza in questo tipo di situazione non ce l'ha nessuno. Ma penso sia nell'interesse di tutti trovare una soluzione, sia da parte di AstraZeneca sia parte dell'Unione europea. E penso che, in un modo o nell'altro, gli interessi comuni ci sono e c'è molta gente che ci lavora. Bisogna fornire il vaccino alla maggior parte della popolazione con tempistiche che, certo, dipendono dalla disponibilità”. Sull'efficacia del vaccino AstraZeneca, che potrebbe non essere somministrato agli over 65, aggiunge: “Con i dati pubblicati recentemente, la percentuale relativa agli over 65 era bassa ma questo non significa che il vaccino sia meno efficace, significa però che è più difficile trarre conclusioni. Dal quel che si evince non rappresenta un rischio, ma i dati – ribadisce - sono ‘immaturi' per avere conclusioni definitive. Poi sta alle commissioni dell'Ema e dell'Aifa valutare. Magari loro hanno dei dati più recenti che non sono stati ancora pubblicati e che noi non conosciamo”. In ogni caso, ripete, “non è un limite del vaccino e non è una questione di inefficacia. E' sempre difficile includere pazienti sopra una certa età e sotto una certa età” spiega. L'immunologo ribadisce in ogni caso la sua visione improntata all'ottimismo considerando che in tempi brevi arriverà il via libera dell'Ema anche ad altri vaccini, uno dei prossimi il Johnson & Johnson. “Nell'incertezza ci si preoccupa, certo, è naturale – sottolinea Boasso - però c'è stata una corsa giustificata ai vaccini da parte di diverse entità. Io penso che dal punto di vista dell'avanzamento medico-scientifico c'è stata una sorta di 'esplosione', in senso buono, una corsa per la salute pubblica e per tornare a una vita simile a quella di prima. Quindi – prosegue - dal punto di vista scientifico è bello vedere che da diverse parti ci sono diversi approcci. Io, sarà che sono ottimista di natura, ma vedo tutti gli sforzi da diverse parti per arrivare a una conclusione comune. E' solo questione di tempo” dice fiducioso. Riusciremo a trascorrere un'estate tranquilla? “Non mi preoccuperei di fare un'estate tranquilla ma un'estate sicura – risponde l'esperto - preferirei passare un'estate cauta, un'altra purtroppo se è necessario, che non lasciarci andare e ricominciare daccapo... Preferisco la cautela, anche se è chiaro che ci sono impatti economici di cui non posso discutere perché non è il mio campo. In ogni caso – conclude – direi di prenderla con la cautela”.
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