Chiara Ferragni sfila col pancione
Fedez e Chiara Ferragni scherzano a casa e inscenano una finta sfilata per la fashion blogger.
Le dichiarazioni di Antonio Conte, allenatore dell'Inter, dopo il pareggio in casa del Napoli.
Al termine della sfida contro il Napoli, il tecnico dell'Inter, Antonio Conte, ha parlato ai microfoni...
Un bilancio disastroso quello del deragliamento che è avvenuto in Egitto a Nord de "Il Cairo". Non sarebbe ancora nota la causa dell'incidente.
AGI - Termina in parità il secondo big match di giornata tra Napoli e Inter, che allo Stadio Maradona non vanno oltre un 1-1. All'autogol di Handanovic risponde la rete di Eriksen: si ferma a 11 la striscia di vittorie consecutive della squadra di Conte, che si vede rosicchiare 2 punti dal Milan (-9); agli uomini di Gattuso invece non riesce l'aggancio al quarto posto della Juventus. Tantissimo equilibrio nella prima parte di gara, avara di grandi emozioni ed occasioni da gol. La prima vera potenziale chance capita al 27' sui piedi di Darmian, troppo altruista nel voler servire un compagno anziché calciare da ottima posizione. Un paio di minuti più tardi Lukaku colpisce una traversa, poi al 36' sono i partenopei a sbloccare la gara: Insigne crossa da sinistra, de Vrij frana addosso ad Handanovic che involontariamente si lascia sfuggire la palla nella propria porta, realizzando un goffo autogol. L'Inter prova subito a reagire già prima dell'intervallo (altro legno di Lukaku), ma è nella ripresa che pareggia i conti con la rete di Eriksen, bravo a trafiggere Meret con un gran sinistro dal limite. Con il passare dei minuti la gara entra in una fase di stallo e soltanto nel finale si riaccende, prima con il destro potente di Politano salvato dalla traversa, poi con un calcio di rigore prima assegnato al Napoli e successivamente revocato con l'aiuto del Var. Prima del triplice fischio succede poco altro, finisce 1-1 tra Napoli e Inter. Atalanta Juventus 1-0 L'Atalanta beffa la Juventus all'84' centrando 3 punti importantissimi per la corsa alla Champions League. Decide un siluro deviato di Malinovskyi, che permette alla squadra di Gasperini di superare la formazione di Pirlo e prendersi il terzo posto della classifica. La partita al Gewiss Stadium è molto avvincente, con le due formazioni che si danno battaglia in tutte le zone del campo, giocando a ritmi molto alti. La prima vera occasione è per i bergamaschi al 24', quando Pessina si libera al limite dell'area e calcia trovando una deviazione provvidenziale di de Ligt. La palla gol più grande però capita sui piedi di Morata una decina di minuti più tardi, con lo spagnolo che non riesce ad approfittare di un errore di Maehle sbagliando lo scavetto davanti a Gollini. Nella ripresa il match resta vivo e imprevedibile, ma nè l'Atalanta nè la Juventus trovano il modo di far male alla rispettiva retroguardia avversaria. Lo 0-0 sembra ormai scritto, ma all'84' il siluro del neo entrato Malinovskyi, con una deviazione decisiva di Alex Sandro, regala 3 punti pesantissimi alla squadra di Gasperini. Torino Roma 3-1 Dopo le fatiche di Coppa e l'euforia per la semifinale di Europa League conquistata giovedì, la Roma torna sulla terra perdendo in casa del Torino per 3-1. Alla squadra di Fonseca non basta l'iniziale vantaggio di Borja Mayoral, ribaltato nella ripresa dai gol di Sanabria, Zaza e Rincon. Tre punti che sanno davvero di salvezza per la squadra di Nicola, mentre per i capitolini è un ko che significa quasi addio alla corsa Champions, almeno per quanto riguarda il cammino in campionato. Appena 3 minuti sul cronometro e i giallorossi vanno subito avanti: Pedro tocca di tacco per Borja Mayoral, che controlla e batte Milinkovic per l'1-0. Si alza la bandierina dell'assistente, ma l'aiuto del Var è decisivo nel convalidare il gol dello spagnolo. Il Toro non ci sta e reagisce andando almeno un paio di volte ad un passo dal pareggio, con Lukic e Sanabria che non inquadrano lo specchio da posizione invitante. In tutto cio' la Roma avrebbe diverse occasioni per il raddoppio in contropiede, alcuni di questi anche in netta superiorità numerica, ma nessuna ripartenza viene sfruttata dai capitolini che mancano di precisione nei momenti decisivi. La squadra di Nicola resta viva e nei primi minuti della ripresa pareggia con Sanabria, che anticipa Mirante di testa sul cross perfetto di Ansaldi firmando l'1-1. Al 71' il Torino ribalta tutto con il neo entrato Zaza, che ribadisce facilmente in rete la respinta di Mirante sul tiro di Belotti. Nel finale la Roma ci prova con poca convinzione, resta anche in inferiorità numerica per l'espulsione di Diawara e nel recupero subisce anche il terzo gol firmato da Rincon, che non sbaglia su assist di Belotti. Lazio Benevento 5-3 Quinta vittoria consecutiva per la Lazio, che passa con qualche brivido in casa con il Benevento per 5-3. Oltre agli autogol di Depaoli e Montipò, segnano Immobile (doppietta e rigore sbagliato) e Correa, mentre Sau, Viola e Glik servono a poco per la formazione campana. I biancocelesti salgono a quota 58 punti in classifica, portandosi momentaneamente a -1 dal Napoli, impegnato stasera contro l'Inter. Avvio forte dei biancocelesti, che colpiscono un palo con Immobile dopo appena 4 minuti, sbloccando poi le marcature al 10': il protagonista è ancora il capitano laziale, che deposita in rete con l'aiuto di una deviazione decisiva di Depaoli. Tutto di Immobile invece il raddoppio capitolino al 20', propiziato da un bellissimo assist di Milinkovic. Al 37' c'è spazio anche per il tris della Lazio, con il calcio di rigore conquistato e realizzato dal Tucu Correa, prima dell'intervallo invece il Benevento torna in gara con la perla di Sau che vale il 3-1. Ad inizio ripresa però la squadra di Simone Inzaghi richiude subito il discorso con il secondo autogol campano di giornata, stavolta di Montipò sul cross basso di Correa. Il portiere giallorosso si riscatta parzialmente poco più tardi, parando un calcio di rigore ad Immobile. Penalty da una parte, penalty dall'altra: Marusic trattiene in area un avversario e Viola dal dischetto fa 4-2. Lapadula troverebbe addirittura la terza rete ospite che riaprirebbe ancor più chiaramente il match, ma una spinta di Caldirola punita dal Var rende vano il gol dell'attaccante. 4-3 che arriva comunque nel finale ad opera di Glik, ma è una rete inutile nonostante tenga vive le speranze del Benevento negli ultimi scampoli di gara. Immobile fissa il finale sul 5-3. Bologna Spezia 4-1 Il Bologna supera lo Spezia con un bel poker tornando a vincere dopo due sconfitte di fila. Finisce 4-1 al Dall'Ara, grazie alle reti di Orsolini e Barrow oltre alla doppietta di Svanberg, mentre il sigillo di Ismajli è inutile per i liguri. I padroni di casa sbloccano dopo una decina di minuti dal fischio d'inizio, approfittando di un'ingenuità di Bastoni, che tocca di mano in area regalando un rigore ai rossoblù: Orsolini non sbaglia e fa 1-0. Il Bologna continua a premere e poco dopo raddoppia con Barrow, servito a porta vuota da Schouten dopo una verticalizzazione da applausi di Soriano. La formazione ligure non si arrende e al 34' trova il modo di tornare in partita con una deviazione fortunosa di Ismajli sul corner di Bastoni, pochi istanti più tardi invece il palo nega a Barrow la doppietta personale. Nella ripresa, nel giro di un quarto d'ora, il Bologna chiude il discorso con la doppietta di un super Svanberg, che con due reti sotto porta sigilla i 3 punti dei suoi. Orsolini colpisce una traversa, poi prima del triplice fischio il risultato non cambia più. Milan Genoa 2-1 Il Milan torna a vincere in casa dopo oltre due mesi, superando di misura un buon Genoa per 2-1. Decide la sfida di San Siro uno sfortunato autogol di Scamacca, dopo il botta e risposta tra Rebic e Destro nel corso del primo tempo. La squadra di Pioli accorcia momentaneamente a -8 dall'Inter capolista, impegnata stasera nel big match con il Napoli. Neanche un quarto d'ora sul cronometro e i rossoneri trovano subito la rete del vantaggio con Rebic, che pesca l'angolino dopo un batti e ribatti sulla punizione di Theo Hernandez. Gli ospiti però non si demoralizzano e restano in gara con buon carattere, pareggiando i conti al 37' con un colpo di testa di Destro su corner di Zajc. Il Milan torna a spingere nella ripresa e dopo aver sfiorato con Rebic e Kjaer il nuovo vantaggio, torna avanti con tanta fortuna al 68' grazie all'autogol di Scamacca, sfortunato nel deviare nella propria porta un corner dei rossoneri. Nel finale la squadra di Ballardini tenta il tutto per tutto alla ricerca di un altro pareggio, sbattendo contro il muro eretto da Kjaer e Tomori, che salvano letteralmente sulla linea le conclusioni in pochi istanti di Masiello e Behrami.
Finisce 1-1 il posticipo della 31esima giornata di campionato tra Napoli e Inter. Allo stadio Maradona gli azzurri frenano la corsa della capolista, andando in vantaggio al 35' grazie a un autogol di Handanovic ma nella ripresa Eriksen al 55' pareggia i conti. In classifica l'Inter sale a 75 punti, +9 sul Milan, a 60 i partenopei a -2 dal quarto posto occupato dalla Juventus. Al 17' la prima vera occasione, un tiro da fuori area di Fabian Ruiz che termina tra le braccia di Handanovic. Sull'altro fronte, minuto 22', cross teso per la testa di De Vrij che non trova lo specchio della porta. Al 27' ripartenza di Lukaku che serve Darmian in area, il giocatore invece di tirare la mette al centro ma Insigne anticipa Lautaro. Poco dopo, sugli sviluppi di un corner, Brozovic la mette forte in mezzo rasoterra, Lukaku devia ma colpisce la traversa. Al 36' Napoli in vantaggio, Insigne va sul fondo, entra nell'area piccola e tira, Handanovic disturbato da De Vrij non trattiene il rasoterra e fa autorete. Subito dopo punizione tagliata di Eriksen, interviene Lukaku che colpisce il palo. Nel recupero Lautaro serve Barella che entra in area ma Meret in uscita bassa lo anticipa. Nella ripresa, minuto 55, l'Inter pareggia. Galoppata sulla destra di Hakimi che mette al centro, Darmian serve l'accorrente Eriksen che di sinistro da fuori area supera Meret con un diagonale indirizzato al palo lontano. Poco dopo Barella per Lukaku che non trova la battuta a rete da buona posizione, sul proseguo dell'azione tiro di Lautaro alto. La reazione azzurra è un tiro di Politano con Demme che non colpisce bene nel cuore dell'area. Al 63' occasione Napoli, su un cross da calcio piazzato svetta di testa Di Lorenzo ma la palla esce d'un soffio. Cambio nell'Inter, Perisic prende il posto di Darmian. Nel Napoli dentro Mertens per Osimhen. Nell'Inter cambio in avanti con Alexis Sanchez per Lautaro. Percussione di Insigne che parte dalla fascia, si accentra e passa a Zielinski fermato in maniera regolare al limite dell'area. Al 79' Politano penetra nell'area nerazzurra con uno slalom e di destro colpisce la traversa. All'81' lavoroper il Var per un intervento di De Vrij in area su Zielinski, Doveri non ravvisa gli estremi del rigore. Dentro Gagliardini per Eriksen. Nel finale Gattuso getta nella mischia Elmas per Zielinski. Nel recupero dentro Bakayoko per Fabian Ruiz e Hisaj per Politano. Al 91' Hakimi si trova a due passi da Meret, Manolas sventa il pericolo. Dopo 4 minuti di recupero arriva il triplice fischio dell'arbitro, dopo 11 vittorie consecutive l'Inter deve accontentarsi di un pareggio contro un ottimo Napoli.
Le pagelle di Napoli-Inter, posticipo della 31esima giornata di Serie A.
Le pagelle di Napoli-Inter, posticipo della 31esima giornata di Serie A.
La cronaca e le ultimissime notizie su Napoli-Inter, partita della 31ª giornata.
Mancano ormai pochi mesi alla fine dell'anno scolastico, ma come sarà l'esame di maturità 2021 per gli studenti delle superiori ?
Sabato la sua portavoce ha lanciato l'allarme su Facebook: "Alexei Navalny sta morendo. Nelle sue condizioni, è questione di giorni"
La Juve ha perso con l'Atalanta una partita che avrebbe tranquillamente potuto pareggiare, persino...
La Superlega non piace a Emmanuel Macron e a Boris Johnson. Il presidente francese e il premier britannico si sono schierati contro il progetto di un 'torneo per ricchi' che rischia di spaccare il calcio europeo. A fondare la Superlega dovrebbero essere Manchester United, Liverpool, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Tottenham, Barcellona, Real Madrid, Atletico Madrid, Inter, Milan e Juventus. Macron ha chiarito che la Francia è pronta a sostenere "tutti i passi" che le istituzioni calcistiche valuteranno per difendere le attuali competizioni. La Uefa -con le federazioni e le leghe di Inghilterra, Spagna e Italia- ha dichiarato guerra al progetto. Toni perentori anche dal premier britannico Boris Johnson. "I progetti per una Superlega europea sarebbero molto dannosi per il calcio, sosteniamo gli organismi calcistici in vista delle azioni che intraprenderanno", twitta Johnson. I piani dei club più ricchi "colpirebbero il cuore dell'attività calcistica nazionale e allarmerebbero i tifosi nel paese. I club coinvolti devono rispondere ai loro tifosi e alla comunità calcistica prima di andare oltre"
L’artista Annalisa Minetti potrà presto recuperare la vista avvalendosi di due occhi elettronici che sfruttano una tecnologia di ultima generazione.
Bellissima, divenne in breve tempo la regina della Factory, senza però riuscire a sconfiggere il male di vivere che da sempre l'accompagnava
L'iceberg più grande al mondo, soprannominato dagli scienziati A68, si è sciolto.
Il noto fiorista Alfredo Corvi, titolare di un secolare negozio situato su Corso Matteotti, è deceduto a poche settimane di distanza dalla madre Maria.
La notizia della creazione di una Superlega che comprenderà alcuni dei club più importanti...
"Se hanno censurato qualcosa sull'Italia, è attendibile quello che l'Oms dice sulla Cina dove tutto è nato? Il suo dossier è stato oggetto di tentativi di modifiche, io devo credere in quello che leggo sulla Cina" per quanto riguarda l'origine del coronavirus? A domandare è Massimo Giletti nel corso di Non è l'Arena su La7, a rispondere è Francesco Zambon, ex funzionario dell'Oms che ha denunciato presunte irregolarità sul piano pandemico. "Lei ha ragione a vedere le due vicende paragonate l'una all'altra - replica Zambon -, infatti quella dell'Italia, che è un Paese geopoliticamente non così importante sulla sfera sanitaria, ci aiuta a leggere un po' la situazione cinese. No, io credo che l'Oms non dirà mai la verità sull'origine del virus - sostiene l'ex Oms -, stante così la situazione è impossibile che lo faccia perché non ha potere investigativo, non ha potere sanzionatorio... Abbiamo visto cosa è successo con la missione che c'è stata recentemente in Cina, anche con il rapporto che è uscito con le quattro ipotesi probabili o plausibili sull'origine del virus. Addirittura - aggiunge - Tedros stesso è stato costretto a dire che è necessario avere più informazioni per valutare le varie opzioni". "Come sapete - spiega poi Zambon - c'è un'ipotesi di un passaggio diretto del virus da pipistrello a uomo, poi una seconda ipotesi con ospite intermedio, un'ipotesi su cui premerebbe la Cina in cui il virus sarebbe entrato nel Paese attraverso cibi congelati, e un'ipotesi giudicata come molto improbabile di un incidente di laboratorio, e tra l'altro a Wuhan ci sono molti laboratori che trattano di coronavirus e quindi è un'ipotesi che rimane in campo", conclude.
L'Italia riceverà più dosi di vaccino del previsto nel secondo trimestre del 2021. "Nel secondo trimestre ci sono 6,5 milioni e mezzo di dosi di vaccino in più per l’Italia tra aprile e giugno, in totale sono 54 milioni di dosi. C’è un’accelerazione, è più di 3 volte rispetto a quello che è stato ricevuto nel primo trimestre", dice Thierry Breton, il commissario europeo responsabile della fornitura dei vaccini, a Che tempo che fa. "Ad agosto dello scorso anno nessuno sapeva come avrebbe funzionato un vaccino. Abbiamo firmato una serie di contratti, abbiamo avuto 106 proposte e ne abbiamo scelte 6: 4 vaccini sono stati già approvati, nei prossimi 3 mesi speriamo di avere anche Sanofi. AstraZeneca avrebbe dovuto consegnare 100 milioni di dosi nel primo trimestre e 180 nel secondo, se avessero rispettato gli impegni, le cose sarebbero andate bene", dice senza sbilanciarsi sul rinnovo del contratto con l'azienda anglosvedese. Breton è il 'padre' del passaporto vaccinale europeo, che dovrebbe arrivare a giugno. "Perché vogliamo creare questo certificato digitale da metà o fine giugno? Lo facciamo quando ci sarà un aumento delle persone vaccinate, deve essere un numero di significativo. L'obiettivo della Commissione Ue per la fornitura dei vaccini è avere sufficienti vaccini al 15 luglio, in modo tale che più del 70% della popolazione adulta possa aver ricevuto la seconda dose, non solo la prima", dice. "Con questa soglia, possiamo creare il certificato. Ci sarà lo stato relativo alla vaccinazione o se il soggetto ha gli anticorpi dopo aver avuto il covid. Se la persona non appartiene a nessuna delle due categorie, bisogna sottoporsi ad un test molecolare. Questo certificato sarà volontario e non obbligatorio, però se avremo più del 70% della popolazione vaccinata, sarà molto importante per poter riaprire tutti i luoghi pubblici e ricominciare una vita normale", afferma ancora, evidenziando l'impegno dell'Unione: "L'Ue è il primo fabbricante di vaccino insieme agli Stati Uniti in tutto il mondo. Lavoriamo in sintonia con gli Stati Uniti d'America. Fare vaccini è molto complicato. In 10 mesi abbiamo fatto ciò che si fa solitamente in 3-4 anni. La pandemia non conosce frontiere, noi esportiamo il 40% di dosi di vaccino perchè vogliamo occuparci anche dei paesi circonvicini, perchè è il nostro interesse. L'Europa è questo e noi dobbiamo essere orgogliosi di questo: non è solo uno che deve sobbarcarsi il fardello della storia".
AGI - Il ministro della Salute Speranza deve restare al suo posto?: "Se fa il suo lavoro sì, se fa solo politica vedendo solo rosso e continuando a parlare di chiusure, chiusure, chiusure no". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, al Tg5. "Se con le riaperture temo il rialzo dei contagi? Gli italiani hanno portato pazienza per un anno, hanno dimostrato rispetto, generosità, solidarietà", ha ragionato Salvini, che ha aggiunto: "Adesso che con il piano vaccinale si corre, senza più Arcuri e con Figliuolo, tornare a lavorare, il diritto alla vita, allo sport, alla musica, alla salute, alla musica, al volontariato deve essere un patrimonio di tutti gli italiani togliendo in prospettiva anche il coprifuoco alle 10 di sera", Oggi il ministro della Salute è tornato sull tema delle riaperture: "Siamo in una situazione diversa, possiamo permetterci alcune aperture, abbiamo puntato agli spazi all'aperto nel mese di maggio. Abbiamo scelto la scuola che credo sia l'architrave della nostra società da cui ripartire anche per dare un segnale di fiducia ai nostri ragazzi fino adesso in dad. Mancano poche settimane alla fine dell'anno scolastico, vogliamo che tornino in presenza i ragazzi. Ci assumiamo un po' di rischio? Si, c'e' un elemento di rischio, un rischio ragionato e per questo chiedo una mano", aveva affermato a Mezz'ora in più su Rai3. "L'rt del contagio dipende dai nostri comportamenti - aveva aggiunto - e a forza di risultare noioso, penso che quando dal 26 aprile si aprirà una nuova fase, avremo bisogno di ancora piu' attenzione. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti. E penso che nel giro di qualche mese avremo numeri di vaccinazione piu' alti che ci consentiranno di andare verso la normalità".