Covid19: italiani sempre più attenti alle difese immunitarie
Da P&G Health una nuova proposta per supportarle
Il sogno scudetto e l'apertura di un ciclo: Antonio Conte e il suo percorso all'Inter.
Nella lotta al Covid in Italia "questo mese di marzo non sarà semplice, dobbiamo mettere in campo ogni sforzo e ogni energia e farlo, come stiamo facendo oggi, unendo tutte le forze: la croce rossa, le ferrovie, la regione, il Governo. Tutti insieme per provare a vincere questa battaglia". Lo ha affermato oggi il ministro della Salute Roberto Speranza, all'inaugurazione del nuovo centro vaccinale contro il Coronavirus alla Stazione Termini di Roma. "Come istituzioni, unite, chiediamo ancora alle persone la massima attenzione e cautela, perché il virus circola e non si può abbassare la guardia. Ma vogliamo rivolgere anche un messaggio di fiducia perché questa battaglia la vinceremo e l'arma principale è proprio il vaccino. Insistiamo e parliamo con chi ha ancora dubbi: il vaccino è un atto semplice che salva se stessi e il prossimo", è il messaggio del ministro. "Abbiamo superato ieri 5 milioni di somministrazioni e stiamo crescendo. Ieri in tutte le Regioni sono state fatte 185 mila vaccinazioni e ancora potremmo crescere quando arriveranno più dosi", ha spiegato Speranza, che ha dedicato una menzione speciale al Lazio. "La Regione Lazio è tra quelle che stanno costruendo la possibilità reale per uscire dalla crisi in cui siamo piombati un anno fa".
Pesano i raduni clandestini per il carnevale, a febbraio, ma anche la variante di Manaus del Covid-19. Martedì il picco con più di 1700 vittime in 24 ore. View on euronews
AGI – Indizi per comprendere storie di artigiani ma anche storie di vita. Non solo elementi per tutelare e preservare una straordinaria testimonianza dell'antico. Il restauro del mosaico della battaglia di Isso, capolavoro che pesa 7 tonnellate, ha una superficie di eccezionale estensione (5,82 X 3,13 metri) ed è costituito da milioni di tessere, è appena all'inizio. La sala che lo ospita nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli è piena di persone, anche se il museo è chiuso. Il direttore scientifico dei lavori, Antonio de Simone, archeologo e docente universitario, spiega all'AGI: “Partiamo da indagini già fatte in passato che ci danno elementi di base, ma dobbiamo agire ancora per la identificazione e caratterizzazione dell'opera in modo da poter intervenire per la sua conservazione. Sapevamo da tempo che su questo fronte era necessario intervenire”. Ci sono infatti analisi “ripetute a distanza di circa due anni e abbiamo quindi la certezza che si sono accentuate alcune criticità, ma anche una visione di come e quali. Solo “l'ispezione diretta sulla superficie potrà dirci di più”. “Con la caratterizzazione dell'opera ci aspettiamo di capire meglio i materiali che compongono il mosaico – esplicita ancora De Simone - già le prime indagini ci dicono che i materiali pregiati di cui sono fatte le piccole tessere in parte sono provenienti dall'Italia e in parte da paesi che secoli fa già commerciavano con Roma, quelli cioè dell' Africa settentrionale. Ma ci sono anche pietre che provengono da cave greche”. “Noi vorremmo capire bene anche come si sono generati lacune e distacchi di tessere, perché sarebbe un ulteriore contributo alla storia di Pompei”, aggiunge. Il mosaico infatti, trovato nel 1831 nell'imponente atrio della domus del Fauno della Regio VI, “era in quella casa da almeno 170 prima da essere seppellito durante l'eruzione del Vesuvio dell'ottobre del 79 d.C. - dice l'archeologo - e aveva subito diversi traumi. Anzitutto quelli derivanti da essere un pavimento. Possiamo leggerne tracce a esempio nella parte in basso a sinistra di chi guarda, dove, sotto una vasta lacuna, c'è parte di uno scudo che mostra una qualità di tessere e lavoro diverso da quello del centro della raffigurazione, con i volti fieri di Alessandro Magno e del re persiano Dario”. L'opera, dunque, aveva subito un restauro anche in età romana, e compiuto da maestranze il cui lavoro mostra come una più abile generazione mosaicisti fosse venuta meno. “I danni al mosaico prima dell'eruzione in buona parte sono connessi non solo alla naturale usura, ma anche al terremoto del 62 d.C. e poi a un lungo sciame sismico negli anni, con punte di forti scosse”, racconta De Simone. I lavori su Pompei dal 1985 nelle Regio I e II "ci hanno messo in contatto con questo dato spiegabile anche dal punto di vista vulcanologico. La prima ‘botta' è stata più evidente con il terremoto, ma, mentre il magma risaliva nel vulcano, le scosse continuarono per 17 anni. Ora, facendo i lavori di restauro, immaginiamo di trovare anche nelle criticità presenti nel mosaico evidenze anche impercettibili di questi passaggi di eventi”. “Noi stiamo lavorando da 4 mesi e quello che faremo non sarà distruttivo. Estrarremo indizi più che prove, ma potremmo capire dietro le toppe cosa c'è”, indica lo studioso. Il mosaico, che racconta la schiacciante vittoria del giovane re macedone sugli avversari storici della Grecia nel novembre del 333 a.C., punto di partenza delle conquiste che daranno vita al mondo ellenistico, nell'Archeologico di Napoli è esposto nell'allestimento voluto nel 1916 da Vittorio Spinazzola, in verticale al muro, in uno spazio definito da alcune colonne dell'atrio della domus, contornato dai mosaici che decoravano le soglie, privi già del loro supporto originario. “Così resterà probabilmente – anticipa De Simone – una sorta di quadro, perché in questo modo si percepisce meglio la formidabile composizione del disegno, non sappiamo ancora se con supporto moderno o mantenendo l'attuale”. Le operazioni avviate da pochi giorni, sono prelusive al distacco dal muro, ad aprile, dopo aver protetto la superficie di tessere con un tavolato ligneo di protezione. A quel punto gli archeologi potranno lavorare sul retro utilizzando appositi smart glass, una tecnologia fornita da Tim, che consentiranno di monitorare costantemente la corrispondenza tra la zona di intervento e la relativa superficie non visibile, proiettando in scala 1:1 la parte frontale del mosaico su una apposita superficie, un mezzo che renderà anche fruibile dal pubblico quanto accade nel cantiere; ma pure di avere in proiezione disponibili una serie di parametri geofisici desunti dalle indagini fatte nel 2015 e nel 2018, nel primo caso da Iperion Ch.it e del Cnr-Isti di Pisa, e nel secondo dall'Università del Molise e ancora dal Cnr.
Il leader di Italia Viva nella sua E-news: "Aumentano varie forme di minacce"
Sanremo 2021 per i meme se lo aggiudica a furor di popolo del web Aiello con l'urlo di "sesso e ipubrofene" diventato icona in tempo reale sui social. Ma per i maratoneti del Festival sempre pronti a cogliere la sfumatura ironica dietro a ogni inciampo tecnico, aneddoto o espressione scenica, gli spunti per la gara parallela delle parodie non sono mancati ancor prima che la kermesse numero 71 prendesse il via. io che io che leggoguardo i memesanremo su twitter#Sanremo2021 pic.twitter.com/zVNWmsFz1X— ash figlia di loredana (@nephiljms) March 5, 2021 Prima a salire sul podio della satira è stata l'Oriettona nazionale che fermata dalla polizia per violazione del coprifuoco alla vigilia del Festival ha dato il via alla gara della fantasia, rimanendo tra le protagoniste più "attenzionate" dai 'mematori' che l'hanno fatta diventare protagonista di innumerevoli fotomontaggi. Per i suoi abiti è diventata musa Disney, accostata alla fata Madrina di Shrek o, dopo la gaffe sui Maneskin diventati "Naziskin", una più 'tosta' cantante metal tra le teste rasate. A contendersi però il podio con Aiello per aver dato più spunti all'ironia: il nastro teso tra i microfoni nell'esibizione di Fedez e Francesca Michielin. Un nastro su cui hanno trovato spazio in tanti da Bolt a Bernie Sanders allo stesso Fedez protagonista per la sua sforbiciata sul palco di altri innumerevoli meme. Così come c'è chi ha visto nella barba lunga di Max Gazzè il Silente di Harry Potter ma anche gli effetti dell'eterno lockdown citando il presidente Mattarella "Giovanni neppure io vado dal barbiere". Non sono passati poi inosservati neppure gli inciampi tecnici. Dopo i problemi al microfono che hanno costretto ieri sera Francesco Renga a ripetere due volte l'esibizione ecco subito spuntare la carta del Monopoli con l'imprevisto: "C'è un problema audio. Riascolta la canzone di Francesco Renga". Così come il meme di Amadeus che rincorre sul palco la musicista "signora.... i fiori".
AGI - Qualche prenotazione e richieste di informazioni dai turisti italiani per i mesi di luglio e agosto, ma la 'casella' degli stranieri resta 'in bianco' per le strutture ricettive della Sardegna. L'effetto 'zona bianca' non ha dato riscontri negli alberghi e nei camping. O meglio, non ancora, considerato che sono passati solo cinque giorni dall'approdo nell'area con minori restrizioni. Va invece meglio negli agriturismo della Sardegna, che accolgono clienti sardi e stanno già ricevendo le prenotazioni per le feste pasquali. La stagione turistica estiva perde invece i mesi 'laterali' (maggio-giugno e settembre-ottobre), quando storicamente si accolgono gli stranieri: "Solitamente - ha ricordato all'AGI il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca - in questo periodo avevamo il 50-60% delle prenotazioni già effettuate da parte degli ospiti stranieri, e al 31 marzo si arrivava all'80%, mentre ora non ne abbiamo". I turisti che arrivavano soprattutto dal centro Europa, "tendenzialmente si organizzano prima per le vacanze estive". Vuota la 'casella stranieri' anche nei campeggi, ha confermato all'AGI Nicola Napolitano, presidente Faita Sardegna (l'associazione dei camping). "A inizio marzo, solitamente abbiamo già il 50% delle prenotazioni, e un quadro chiaro per strutturare la stagione", ha spiegato, "mentre quest'anno siamo fermi al 10%, le abbiamo solo per il mese di agosto e con turisti italiani". L'attenzione dei rappresentanti di categoria è rivolta anche ai collegamenti con il resto dell'Italia e l'estero: "La politica si attivi per sciogliere il nodo dei trasporti - ha auspicato Napolitano - che incide per il 40% nel budget del turista e ancora di più in questo momento storico segnato dal Covid. Quando le prenotazioni si sbloccheranno il turista deve avere la possibilità di arrivare in Sardegna a costi accessibili, altrimenti siamo doppiamente penalizzati". "Si deve lavorare - gli ha fatto eco Manca - per creare un contesto che permetta, da fine maggio, di essere ospitali". In un quadro in cui gli spostamenti tra regioni subiscono ancora limitazioni, e nel resto d'Italia ci sono zone in cui la situazione è ancora delicata, la 'zona bianca' ha avuto immediati effetti sul turismo 'locale'. Le aperture serali per le cene, secondo la Coldiretti, valgono l'80% del fatturato degli agriturismi sardi. "Finalmente stiamo lavorando, a ranghi ridotti ma abbiamo ripreso a lavorare", ha affermato la presidente di Terranostra, l'associazione degli agriturismi Coldiretti, Michelina Mulas. Precisando che si tratta di clienti 'locali' "in particolare gli storici, che hanno già cominciato a prenotarsi anche per le festività pasquali". Mentre "tutto tace sul fronte nazionale ed estero. La situazione è ancora in divenire e incerta e non consente di poter programmare neppure a breve termine".
L'annuncio di Amadeus sul prossimo anno: ecco cosa succederà
L'allenatore del Bologna scherza sulla sua prestazione canora al Festival di Sanremo.
Una ventina di esponenti del movimento delle Sardine ha manifestato, con tende e sacchi a pelo, al Nazareno.
Domenica in campo Hellas Verona-Milan: le info tv e streaming e le probabili formazioni.
Covid, la variante inglese è quella dominante in Lombardia: a provarlo alcune analisi effettuate su 213 sequenze del virus.
L'Inps in un comunicato rivela come oltre il 60% delle domande arrivate per il bonus baby sitter sia stato richiesto dai nonni.
Il vaccino anti-Covid, a New York, viene somministrato anche di notte. L'America continua la sua corsa, senza perdere tempo prezioso.
Sono 1.563 i contagi da coronavirus nel Lazio oggi, 6 marzo, secondo il bollettino della regione. Da ieri registrati altri 13 morti. A Roma sono stati individuati altri 600 casi covid. "Su quasi 14 mila tamponi nel Lazio (-2.154) e oltre 25 mila antigenici per un totale di 39 mila test, si registrano 1.563 casi positivi (+38), 13 i decessi (-6) e +943 i guariti. Diminuiscono i decessi e le terapie intensive, mentre aumentano i casi e i ricoveri. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 11%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende sotto al 4%. I casi a Roma città sono a quota 600", sottolinea l'assessore alla Sanità e l’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato. "Nelle province si registrano 520 casi e sono cinque i decessi nelle ultime 24 ore. Nella Asl di Latina - ricorda D'Amato - sono 148 i nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano due decessi di 65 e 96 anni con patologie. Nella Asl di Frosinone si registrano 291 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio, contatti di un caso già noto o con link familiare. Si registrano due decessi di 71 e 80 anni con patologie". A Viterbo "si registrano 49 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registra un decesso di 76 anni con patologie. Nella Asl di Rieti si registrano 32 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto", conclude l’assessore alla Sanità della Regione Lazio.
Dal gol nel derby a Baggio: Christian Eriksen è il protagonista del Match Day Programme dell'Inter.
La corrispondente Rai sarà sul palco di Sanremo: "Emozionata, l'Ariston fa più paura delle bombe"
di Silvia Mancinelli Genitori, insegnanti e bambini si sono dati appuntamento questa mattina in piazza Colombo, a Sanremo, per manifestare contro la chiusura delle scuole. I piccoli studenti portano cartelli colorati con i quali chiedono di tornare sui banchi, perché "la dad non è abbastanza". "Non è possibile che ci siano centri commerciali aperti e scuole chiuse - dice all’Adnkronos Chiara, una mamma - e non è questione di portarli in classe per non prendere una babysitter, è permettere ai bambini e ai ragazzi di vivere esperienze fondamentali, non abbandonandoli. Le scuole hanno adottato protocolli molto seri e bisognerebbe investire in questo senza guardare solo alla curva dei contagi". "La scuola non sia utilizzata come mezzo per epurare da una pandemia che in realtà la tocca solo marginalmente. Sono un insegnante della scuola dell’infanzia - aggiunge Giuliano Borro - e mi rendo conto di quanto i bambini della mia classe stiano perdendo numerose opportunità di gioco, di fare esperienza, di crescere. Per loro tutto sommato la scuola anche in epoca Covid è un momento di normalità che le istituzioni però non appoggiano. Abbiamo avuto un anno in cui le cose sono state fatte in maniera parziale: se si intervenisse con un piano vaccinale serio, probabilmente la situazione andrebbe a migliorare, anche perché i contagi all’interno delle scuole sono relativamente pochi e i bimbi che abbiamo avuto positivi non hanno contagiato alcun compagno". "I ragazzi sono venuti fino ad ora in presenza al 50% con una didattica alternata, e questo già un minimo è riuscito a mantenere un contatto. E però difficile per loro adeguarsi a questa didattica a distanza che li tiene seduti davanti a un computer dalle 7,50 alle 13,50 - aggiunge Anna Maddalena, insegnante dell’istituto alberghiero di Arma di Taggia - Per una emergenza circoscritta può essere una soluzione ma se dovesse prolungarsi nel tempo, ritengo che sia giusto creare una possibilità perché si trovi la maniera di continuare a studiare seriamente non rinunciando alla relazione umana. Per come la farei io, la scuola, ridurrei il numero degli alunni all’interno delle classi, aumenterei il numero dei professori e gli spazi e le strutture che servono per questo tipo di situazione".
Sono 1.483 i contagi da coronavirus in Puglia oggi, 6 marzo, secondo il bollettino della regione. Da ieri, registrati altri 15 morti. Cala il numero dei decessi, crescono i guariti ma a ritmo rallentato. Scende leggermente il numero dei ricoverati. I nuovi positivi, su 10.526 test, sono 600 in provincia di Bari, 78 in provincia di Brindisi, 110 nella provincia Bat, 208 in provincia di Foggia, 170 in provincia di Lecce, 310 in provincia di Taranto, 4 casi di residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota. Sono 34.853 i casi attualmente positivi, ieri erano 34.250 (+603). I pazienti ricoverati sono 1.439, ieri erano 1.443 (-4). Il totale dei casi positivi Covid in Puglia dall'inizio dell'emergenza è di 154.302 così suddivisi: 59.499 nella provincia di Bari; 16.159 nella provincia di Bat; 11.336 nella provincia di Brindisi; 30.386 nella provincia di Foggia; 13.209 nella provincia di Lecce; 22.914 nella provincia di Taranto; 609 attribuiti a residenti fuori regione; 190 provincia di residenza non nota.
Ampi, morbidi, comodi, trendy. From Cosmopolitan