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Crescita stabile nell’eurozona, Pil italiano in linea con la media dei 19

L’eurozona mantiene una crescita costante nel trimestre successivo al voto sulla Brexit, secondo Eurostat. Il Pil è aumentato dello 0,3% (come nel trimestre precedente), ma nel medio periodo potrebbe subire l’effetto negativo dell’incertezza sui negoziati fra Unione Europea e Regno Unito e dell’elezione di Trump negli Stati Uniti. In Germania il Pil segna +0,2% (dopo lo 0,7% del primo trimestre e lo 0,4% del secondo), a causa del rallentamento dell’export, mentre restano forti i consumi privati e gli investimenti statali. In Italia il prodotto interno lordo – trainato da industria e servizi – è aumentato oltre le previsioni: +0,3%, in linea con la media dell’eurozona per la prima volta da metà 2013, secondo la stima preliminare dell’Istat. Ma l’Italia resta penultima in termini di crescita su base annua (0,9% contro l’1,6% dell’eurozona). La produzione industriale, sebbene sia aumentata dell’1,2% nel terzo trimestre, dovrebbe rallentare durante quello in corso. Il miglior dato fra i Paesi della moneta unica è quello del Portogallo: +0,8% su base trimestrale: un’accelerazione rispetto allo 0,3% segnato fra aprile e giugno, dovuta innanzitutto al contributo delle esportazioni, ma anche a un aumento della domanda interna. Il governo prevede una crescita dell’1,2% sull’anno.