Da questa domenica la Lombardia torna zona arancione
Il presidente della Lombardia, Fontana, critica la gestione della pandemia da parte del governo centrale
Dopo la puntata di giovedì dedicata a "cover" e "duetti", Sanremo torna oggi per la quarta e penultima serata.
Il pomo della discordia tra Movimento 5 Stelle e Rousseau è rappresentato dal controllo della banca dati degli iscritti. E il divorzio con Davide Casaleggio rischia di sfociare in una battaglia legale per mettere le mani su quel 'tesoretto'. Dopo lo strappo del patron di Rousseau, che ieri ha annunciato la presentazione del suo manifesto "ControVento", lo stato maggiore grillino ragiona sulle prossime mosse. E nell'ambito della rifondazione del M5S - a cui il leader in pectore Giuseppe Conte sta lavorando su 'mandato' di Beppe Grillo - considera fondamentali i dati degli iscritti, rivendicandone la titolarità. Autorevoli fonti pentastellate, parlando con l'Adnkronos, denunciano il fatto che "il M5S non ha la disponibilità dei dati degli iscritti" e "che nella definizione del rapporto con Rousseau questo è un argomento dirimente". "Se non si ricompone la frattura tra Movimento 5 Stelle e Associazione Rousseau", il M5S "sarà costretto a trovare un altro fornitore di piattaforma per gli strumenti di partecipazione e democrazia diretta" e "si riprenderà i dati che Rousseau tratta": ove questo non dovesse accadere, promettono le stesse fonti, "adiremo le vie legali". Quella relativa alla titolarità dei dati rischia di diventare una vicenda spinosa. In un pamphlet a cura dell'Associazione Rousseau (dal titolo "MoVimento 5 Stelle: verità e false credenze") diffuso lo scorso 28 ottobre tramite il Blog delle Stelle, l'Associazione di Casaleggio certifica di non essere la proprietaria dei dati degli iscritti: "La titolarità del trattamento dei dati degli iscritti - si legge nel libretto - è dell'Associazione MoVimento 5 Stelle nella figura del Capo Politico suo rappresentante legale. L'Associazione Rousseau opera in qualità di Responsabile del trattamento dei dati". Anche nell'informativa sul trattamento dei dati personali reperibile nel form di iscrizione a Rousseau, l'Associazione Movimento 5 Stelle viene indicata come "titolare" del trattamento. Diverso è il discorso per quanto riguarda la Privacy Policy del Blog delle Stelle: qui è "l'Associazione Rousseau con sede in via Gerolamo Morone, 6 - 20121 Milano" a comparire come titolare. La piattaforma di Casaleggio, alla luce degli attacchi hacker subiti negli anni scorsi, è finita più volte sotto la lente di ingrandimento del Garante della Privacy, che ha multato l'Associazione presieduta dal guru. Il 21 dicembre 2017 il Garante, con riferimento alla questione della titolarità dei dati, denuncia come "l'intreccio dei siti web" della galassia M5S "e l'assunzione, da parte dell'Associazione Rousseau, del ruolo di titolare del trattamento in alcuni casi e di responsabile in altri", non favorisca "il raggiungimento" degli obiettivi "di trasparenza, correttezza ed affidabilità" nei confronti degli utenti. Insomma, nella partita tra M5S e Casaleggio la posta in palio è il controllo dell'elenco degli iscritti. "In questo momento - dicono dal Movimento - non abbiamo la disponibilità di quei dati. Per esempio, se volessimo conoscere, in forma ovviamente anonima, qual è l'affluenza alle votazioni su determinati argomenti per fasce d'età, sesso, area geografica, non potremmo saperlo perché queste informazioni ci sono precluse". Sempre nel pamphlet pubblicato a ottobre, l'Associazione di Casaleggio scrive che gli elenchi degli iscritti "non possono essere resi pubblici" né ceduti agli eletti, poiché "la comunicazione a terzi dei dati personali e sensibili degli iscritti senza il loro consenso costituirebbe una violazione della Privacy". La sensazione all'interno del Movimento è che il rapporto osmotico tra M5S e la piattaforma renderà molto complicata l'eventuale separazione. La domanda è: a chi 'appartengono' gli iscritti? L'argomento è oggetto di dibattito. Per esempio, il form per iscriversi a Rousseau è accompagnato dalla scritta "Iscriviti al Movimento 5 Stelle". E in un incontro online del 18 febbraio Casaleggio, a chi gli chiedeva se gli iscritti a Rousseau fossero anche iscritti al Movimento, ha risposto: "Facciamola semplice: gli iscritti al Movimento sono iscritti a Rousseau". E' in questo ginepraio che Conte, impegnato nella stesura del progetto rifondativo del M5S, dovrà muoversi. Presto l'ex premier ragguaglierà Grillo sull'esito del suo lavoro. "Non parliamo di un futuro a breve termine ma dell'unico orizzonte che una forza politica moderna deve considerare: il 2050", scrive il garante 5 Stelle sul suo Blog, indicando la rotta. (di Antonio Atte)
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Irama, presente a Sanremo in versione 'smart working' con un video registrato perché in quarantena, ha catturato l’attenzione dei mezzi di informazione nei primi quattro giorni del 71mo Festival, ottenendo più citazioni fra gli artisti in gara: 2.762. Il dato emerge dal monitoraggio svolto su oltre 1.500 fonti media fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog da Mediamonitor.it. Mediamonitor.it ha indagato quali sono stati i cantanti, i presentatori e gli ospiti del festival più chiacchierati sui media italiani dalla mezzanotte di lunedì 3 alle 11.30 di oggi venerdì 5 marzo. Fra i cantanti, alle spalle di Irama troviamo a sorpresa Orietta Berti che, al suo ritorno al festival dopo 29 anni di assenza, ottiene 2.229 citazioni, precedendo Noemi (1.997) e Annalisa (1.961), seconda nella classifica provvisoria della competizione. Il rock dei Maneskin, accusati di un presunto plagio, vale 1879 menzioni e dà alla band capitolina una visibilità sui media maggiore rispetto a Ermal Meta (1.803), nonostante quest’ultimo sia in testa alla classifica provvisoria. Al 7mo posto troviamo Bugo (1.684), seguito da Lo Stato Sociale (1.659), che nella serata delle cover ha portato sul palco dell’Ariston un omaggio ai lavoratori dello spettacolo fermi da un anno a causa dell’emergenza Covid-19, da Arisa (1.601) e dalla giovanissima Madame (1.600). Fra i personaggi che hanno affiancato in questo Festival Amadeus e Fiorello (prevedibili dominatori della classifica, con rispettivamente 7.387 e 5.542 citazioni), trionfa l’attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic che, con 3.263 menzioni, relega in secondo piano le spettacolari performance dell’altro ospite fisso, Achille Lauro (2.469). Il toccante monologo di Elodie e il suo show fra Crazy in love di Beyonce e Rumore di Raffaella Carrà hanno lasciato il segno sui media con 1.696 citazioni, mentre più staccate sono le altre co-conduttrici per una sera: Matilda De Angelis (1.476) e Vittoria Ceretti (573).
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AGI - Leggo di tutto su di me, ora mi sono rotto... È lo sfogo di Bugo attraverso un duro post in cui mette sott'accusa i giornalsti. "Ciao ragazzi, parto dalla fine dicendo che mi sono rotto. Lo dico perché è da un anno che leggo qualsiasi cosa su di me che nulla c'entra con la musica e non ho mai replicato. Capisco la libertà di parola, è un diritto sacro e la rispetto, ma quando i giornalisti musicali usano come scusa una cosa accaduta più di un anno fa per schernirmi, allora siamo oltre all'ambito delle chiacchiere da bar. Sono qui al Festival per parlare di musica. Lo so che è un anno difficile per tutti e fare un disco e' un lavoro delicato, soprattutto ora". L'artista aggiunge "mi dispiace che non si parli di questo e che invece ci si continui a chiedere dove sia Bugo" e sottolinea che invece "Bugo è qui, io sono qui, non sono mai andato via. Mi sono solo allontanato dalla pazzia e dall'opportunismo. Forse questo non fa notizia, né click, ma questo sono io. Non sono il più intonato di tutti, ma di certo sono più sincero di molti. Bugo è qui".
Lo sfogo social del cantautore: "Non sono il più intonato di tutti, ma di certo sono più sincero di molti"
AGI - "Il Pd è il mio partito e non faccio parte di alcuna corrente. Con Nicola Zingaretti ci frequentiamo fin da ragazzi, ho votato per lui all'ultimo congresso, mi ha sostenuto nella mia rielezione a presidente dell'Emilia Romagna: la mia fiducia personale c'è sempre stata e c'è, immutata. Tale resta sia quando siamo d'accordo, sia quando non lo siamo, e gli ho sempre detto come la penso. Ogni scelta va rispettata, ma credo che dimettersi sia una scelta sbagliata. La stima rimarrà sia se deciderà di rimanere segretario, come spero, sia se confermerà le sue dimissioni". Con queste parole Stefano Bonaccini ha commentato su Facebook per la prima volta le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd. "Un partito serve non se discute di se stesso, ma se affronta i problemi dei cittadini. E una classe dirigente è tale se non si divide in gruppi, ma si unisce per assumere decisioni. Tanto più in tempo di pandemia. Basta con le discussioni interne, acceleriamo su quelle per il Paese. Serve questo" afferma Bonaccini, "Il punto, per me è questo: in tempo di pandemia il Pd non puo' parlare di se stesso. Non può - argomenta Bonaccini su Fb - perché stanno arrivando meno vaccini del previsto, mentre i contagi crescono più del previsto; perché abbiamo bambini, ragazzi e ragazze a casa da scuola e le famiglie in difficoltà; perché ci sono persone che perdono il lavoro e imprese che rischiano di non riaprire più. Ogni giorno mi arrivano centinaia di mail e messaggi che parlano di questi drammi, non dei problemi del Pd", conclude il governatore. "Un partito serve non se discute di se stesso, ma se affronta i problemi dei cittadini" ha infine esortato: "basta con le discussioni interne, acceleriamo su quelle per il Paese. Serve questo".
Decreto Sostegno: intervento sulle cartelle fiscali: stop pagamenti fino 30/4, ma torna la notifica, 10 mld sul lavoro
"Con la cultura 'si mangia', la cultura dà da vivere a tanta gente". Lo ha dichiarato, in visita istituzionale nella provincia di Enna, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. "Siamo passati dalle parole ai fatti - ha aggiunto -, perché sulla cultura il mio governo sta investendo". vbo/com
Il numero uno della FIFA ha parlato di alcune possibili modifiche del regolamento per aumentare lo spettacolo in campo.
AGI - La pandemia ha esacerbato le disparità esistenti tra donne e uomini in quasi tutti gli ambiti della vita, sia in Europa che nel resto del mondo, segnando un arretramento rispetto alle faticose conquiste del passato. E' quanto risulta dalla relazione 2021 della Commissione europea sulla parità di genere nell'Ue, pubblicata in vista della Giornata internazionale della donna. "Allo stesso tempo la parità di genere non è mai stata così importante nell'agenda politica dell'Ue e la Commissione ha profuso un grande impegno per attuare la strategia per la parità di genere adottata un anno fa", dichiara la Commissione. Per meglio monitorare e fare il punto dei progressi compiuti in ciascuno dei 27 Stati membri, la Commissione inaugura oggi anche un portale per il monitoraggio della strategia per la parità di genere. "Le donne sono in prima linea nella pandemia e ne sono maggiormente colpite. Non possiamo permettere un arretramento, dobbiamo continuare a promuovere l'equità e l'uguaglianza. Per questo motivo l'Ue ha posto le donne al centro della ripresa e ha obbligato gli Stati membri a includere la dimensione della parità di genere negli investimenti finanziati dal dispositivo per la ripresa e la resilienza", conferma Vera Jourová, vice presidente della Commissione con delega per i Valori e la trasparenza. "Nonostante l'impatto sproporzionato della crisi di Covid-19 sulla vita delle donne, dobbiamo trasformare questa situazione in un'opportunità. Siamo determinati a intensificare il nostro impegno, a continuare a progredire e a non consentire alcun arretramento rispetto a tutti i progressi compiuti in materia di parità di genere", ha insistito Helena Dalli, commissaria per l'Uguaglianza.
AGI - "L'Eccellenza ripartirà". Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina dopo la riunione del Consiglio Federale sottolineando che “il nostro ruolo è quello di permettere ai ragazzi di riprendere a giocare nel rispetto delle norme legate alla tutela della salute. Non ci saranno retrocessioni dall'Eccellenza verso il campionato di Promozione. Valore al merito sportivo, invece, per quanto riguarda le promozioni verso l'Interregionale, quindi la Serie D. Valuteremo anche in base al decreto ristori che tipo di intervento possiamo dare alle società di Eccellenza che decideranno di riprendere la loro attività". Il Consiglio, dopo un'approfondita discussione in cui sono state valutate le diverse richieste pervenute dalla base, tenuto conto della posizione della LND e dell'evoluzione della pandemia, ha condiviso la volontà di far ripartire i campionati di Eccellenza maschile e femminile di calcio a 11 e i campionati maschili e femminili di Serie C-C1 di calcio a 5. Il Consiglio Federale ha dato delega al presidente federale, d'intesa con i vice presidenti, "per assumere le conseguenti decisioni una volta recepite le indicazioni specifiche della LND sui format a valle della riunione del Consiglio Direttivo del prossimo 10 marzo". Inoltre, "il Consiglio ha ribadito che l'obiettivo principale resta sempre la tutela della salute di tutti gli addetti ai lavori".
AGI - Le forze armate israeliane hanno costruito un muro di cemento sotterraneo al confine con la Striscia di Gaza per impedire a eventuali terroristi di entrare in Israele attraverso i tunnel transfrontalieri. Secondo quanto riporta il Jerusalem Post, il muro di cemento è solo uno dei componenti della barriera lunga 60 km, che comprende anche una recinzione fuori terra, sensori avanzati sia sopra che sotto terra e tecnologie all'avanguardia pensate per affrontare la minaccia dei tunnel e fermare le infiltrazioni terroristiche. Fonti delle forze armate sentite dal quotidiano israeliano hanno affermato che quasi il 95% della barriera è stato completato e che a breve sarà operativo. Lo stato maggiore israeliano ritiene che Hamas abbia un complesso sistema di tunnel sotterranei in tutta la Striscia di Gaza, che potrebbe essere utilizzato per attaccare i soldati israeliani in una potenziale battaglia nella Striscia. Di conseguenza, i militari israeliani si stanno preparando per una guerra in superficie e sotto terra. Il "libro viola" Secondo il Jerusalem Post, Yahalom, l'unità di élite del genio, e altri reparti hanno imparato dalle esperienze passate e si ritiene che padroneggino le abilità necessarie per controllare la sfera sotterranea. Questa notizia arriva quando il comando meridionale e la 162a divisione israeliana hanno completato i preparativi e una serie di esercitazioni in vista di un possibile confronto con Hamas e la Jihad islamica palestinese nella Striscia di Gaza. Negli ultimi anni, sia il comando meridionale sia la 162a divisione hanno lavorato per comprendere e analizzare le caratteristiche di un futuro confronto a Gaza sulla base dell'esperienza delle sue unità nell'operazione "Piombo fuso" nel 2009, nell'operazione "Margine protettivo" nel 2014 e nell'intelligence che viene costantemente raccolto a Gaza. Tutti questi sono stati assemblati in un libro che è stato intitolato il "Libro viola", dal colore della Brigata Givati , una delle unità principali del Comando meridionale che ha svolto un ruolo significativo nelle operazioni passate nella Striscia di Gaza. Il "libro" è un manuale di istruzioni per i comandanti che serve come base per operare in guerra e quali strumenti dovrebbero essere utilizzati per superare le sfide previste.
AGI - Il film romeno 'Bad luck, banging or loony porn', una satira sulla doppia morale in tempi di video intimi che diventano virali a insaputa degli interessati, si è aggiudicato l'Orso d'oro alla settantunesima edizione, solo virtuale, del festival del cinema di Berlino. La pellicola di Radu Jude ha al centro una maestra di Bucarest che subisce le conseguenze della pubblicazione online, suo malgrado, di un video dove fa sesso. La Romania conquista così di nuovo il trofeo più prestigioso della Berlinale dopo averlo portato a casa nel 2018 con 'Touch me not' di Adinia Pintilie, presente tra i giurati di questa edizione. I trofei verranno assegnati a giugno in una cerimonia dove i premiati saranno presenti in persona.Il Premio Speciale della Giuria è andato invece a 'Wheel of Fortune and Fantasy' del giapponese Ryusuke Hamaguchi. Secondo Orso d'argento in tre anni per il messicano Alonso Ruizpalacios, in corsa con "Una película de policías", lodata per "l'uso magistrale del montaggio". L'Orso d'argento per la migliore sceneggiatura vai invece al sudcoreano Hong Sang-Soo, il cui "Introduction" era partito come favorito. I padroni di casa tedeschi, con quattro pellicole in concorso su quindici, portano a casa l'Orso d'argento per la migliore attrice (Maren Eggert in 'I'm your Man" di Maria Schrader) e un premio della giuria per il documentario "Herr Bachmann und seine Klasse", dedicato a un anziano maestro alle prese con alunni immigrati. A bocca asciutta i cineasti francesi, presenti con Celine Sciamma ("Petite Maman") e Xavier Beauvois ("Albatros") in un'edizione che ha visto in grande spolvero il cinema dell'Europa dell'Est. Altri due Orsi d'argento sono infatti andati alla rappresentanza ungherese: Denes Nagy per la miglior regia con "Natural Light" e Lilla Kizlinger come migliore attrice non protagonista per "Forest" di Bence Fliegauf.
AGI - La Cina avverte Hong Kong e Taiwan che non tollererà la loro collusione con forze esterne, né tentativi indipendentisti dell'isola, su cui rivendica la sovranità. All'apertura dei lavori del Congresso nazionale del popolo, l'organo legislativo del Parlamento cinese, il primo ministro Li Keqiang ha lanciato avvertimenti precisi all'ex colonia britannica e all'isola che si auto-governa, e ha annunciato un aumento delle spese militari del 6,8% nel 2021, a un ritmo lievemente maggiore del 2020, quando venne fissato al 6,6%. Li Keqiang ha ribadito l'adesione di Pechino al principio "un Paese, due sistemi", con cui la Cina si rapporta a Hong Kong dopo la fine dell'era coloniale britannica, e che gran parte della comunità internazionale ritiene ormai ampiamente deteriorato dopo l'introduzione della legge sulla sicurezza nazionale nella città; il premier ha anche avvertito che Pechino "scoraggerà le interferenze di forze esterne". Su Taiwan, il primo ministro ha sottolineato che Pechino intende promuovere una "pacifica crescita di relazioni" con Taipei. In base alla propria interpretazione del "principio dell'unica Cina", non riconosciuto da Taiwan, la Cina rivendica la sovranità sull'isola che si auto-governa, e Li Keqiang ha ribadito la volontà di arrivare alla "riunificazione" di Taipei con la Repubblica Popolare Cinese, aggiungendo che "saremo molto attenti e scoraggeremo con risolutezza ogni attività separatista per l'indipendenza". Il rapporto con Taiwan e Hong Kong è da tempo sotto osservazione degli Stati Uniti, che hanno criticato la repressione degli attivisti pro-democrazia nell'ex colonia britannica, il cui riavvicinamento con l'isola, soprattutto con la precedente amministrazione Usa guidata da Donald Trump, ha fortemente innervosito Pechino. Con Washington, nonostante i rapporti rimangano freddi anche nelle prime settimane dell'amministrazione Biden, la Cina vuole una relazione economica e commerciale fondata sul "rispetto reciproco", ha dichiarato il premier. In fase di discussione in questi giorni a Pechino c'è anche la modifica del sistema elettorale di Hong Kong, per fare in modo che "solo i patrioti" governino la città.La bozza di legge che uscirà dal Congresso nazionale del popolo è un ultimo tassello alla repressione in corso contro i gruppi pro-democrazia, già duramente colpiti dalla legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino lo scorso anno. Il testo della legge non è ancora noto, ma secondo quanto anticipato dal vice presidente del Congresso Nazionale del Popolo, Wang Chen, Pechino aumenterà i poteri della commissione elettorale, per colmare le "carenze" attuali ed evitare che elementi "destabilizzanti e anti-Cina" minaccino la sovranità della Cina su Hong Kong. Secondo alcune indiscrezioni, l'iter di approvazione della legge potrebbe fare slittare di un altro anno, al 2022, l'appuntamento con le urne nella città per il rinnovo del Consiglio Legislativo, il parlamento di Hong Kong. Inoltre, la nuova legge prevederebbe un ampliamento sia della commissione elettorale (dal 1.200 a 1.500 membri) e l'aumento del numero di parlamentari (novanta, dai settanta attuali) con una proporzione maggiore rispetto a oggi di membri del Consiglio Legislativo scelti direttamente dalla Commissione Elettorale.