Draghi: l'obiettivo è almeno un mese di scuola in presenza
Il premier: "riapertura sì, ma in sicurezza"
(Reuters) - Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha detto ai 12 club che hanno creato la nuova Superlega europea che non possono stare "metà dentro, metà fuori" dal sistema calcistico in vigore e che devono confrontarsi con la realtà della decisione presa. Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Liverpool e Juventus sono tra le squadre che faranno parte della nuova lega, ma la Uefa ha minacciato di escluderle dalle competizioni nazionali e internazionali e ha promesso che si opporrà all'iniziativa.
L'effetto Covid si fa sentire anche sui 'ritocchini' estetici. Labbra a canotto e decolleté esplosivi ma anche glutei oversize, sodi e rotondi. Isolamento sociale e mascherina hanno riacceso il desiderio del maxi ritocco. E, in vista delle riaperture, sempre più donne bussano al chirurgo per interventi extralarge. "Dopo un anno di relazioni pubbliche ridotte all’osso a causa del Covid-19 si sta diffondendo la convinzione che nessuno ricordi più i nostri tratti somatici e la nostra silhouette, come se fossimo caduti in una sorta di oblio: per questo chi aveva già intenzione di ricorrere alla chirurgia per sentirsi giovane e bella adesso osa di più”, spiega Daniele Spirito, specialista in chirurgia plastica a Roma e Como e docente presso la Scuola di specializzazione in Chirurgia plastica dell’Università di Milano. Dunque, l’effetto naturale lascia spazio a correzioni forse più invasive e vistose, da maxi filler a lifting e protesi. Le donne puntano su bocche carnose e seni prosperosi, volti dalle sembianze feline e profili tutte curve. Gli uomini su pettorali scolpiti e addome a tartaruga. “Stiamo registrando un forte aumento di richieste di interventi dai risultati più prorompenti. La pandemia ha scatenato l’urgenza di prendersi cura di sé e disinibito chi era più restio a modifiche più appariscenti - prosegue l’esperto - È importante trovare soddisfazione nel proprio aspetto fisico, soprattutto in questo periodo storico, ma sempre con la giusta prudenza e senza stravolgimenti eccessivi”, avverte il medico. Ma quali sono gli interventi più richiesti? “Per il ringiovanimento del viso e del collo sicuramente il minilifting composito, meno invasivo e duraturo come un lifting classico, con rischi di complicanze ridotti e un recupero più rapido - spiega Spirito - Si effettua una sola piccola incisione davanti al padiglione auricolare e si procede a uno scollamento di 5-6 cm del sottocute. Da qui si fa ingresso nei piani profondi e si riposizionano i tessuti verso l’alto. La cicatrice è piccola, quasi invisibile, l’esposizione dei tessuti è minima. L’operazione viene eseguita in anestesia locale con sedazione in regime di day hospital. Il risultato è sorprendente: il viso appare più giovane di 10 anni”. “Molto richieste sono anche le protesi labiali, in alternativa al filler, per una bocca carnosa e sensuale dall’effetto permanente e naturale. L’utilizzo della mascherina permette poi di nascondere il gonfiore iniziale - aggiunge - Per quanto riguarda, invece, il seno si sta tornando verso le taglie abbondanti, terza/quarto coppa C/D, e lo stesso vale per i glutei: per chi cerca un posteriore alto, sodo e rotondo si propone la gluteoplastica con impianti sottomuscolari, una tecnica rivoluzionaria, efficace e sicura, con risultati definitivi. Per gli uomini l’ultima tendenza riguarda addome e pettorali: sempre più in voga l’innesto di protesi per avere fisici statuari senza troppi sforzi”.
"Legittimo per un padre tentare di difendere un figlio, ma farlo affermando che la giovane donna in questione non possa essere stata vittima di stupro perché 'nel pomeriggio ha fatto kitesurf' o perché ha denunciato dopo una settimana, testimonia uno sconcertante e virulento maschilismo di chiara matrice patriarcale". Lo dice all'Adnkronos Jasmine Cristallo, portavoce nazionale delle Sardine, commentando il video di Beppe Grillo a difesa del figlio accusato, insieme a suoi tre amici, di stupro. "È sul garantismo che si fondano le democrazie evolute ed è la presunzione di non colpevolezza il criterio su cui basare la valutazione delle azioni nel pieno rispetto della dignità umana . È una questione di civiltà. Il garantismo in Italia ha un passato nobile che affonda le radici nell’illuminismo giuridico ed io continuo a chiedermi come sia possibile essere passati da Beccaria a 'Parlateci di Bibbiano'...", osserva Cristallo. "A Beppe Grillo -aggiunge- sarebbe bastato appellarsi, legittimamente, al garantismo, all’articolo 27 della nostra Costituzione, ma ha preferito continuare ostinatamente a rinnegarlo prediligendo un impianto giustizialista e complottista". "Celebre forcaiolo, tra i responsabili indiscussi del clima punitivo, vendicativo e manettaro che si è abbattuto sul nostro Paese, anziché avvalersi del sacrosanto principio di non colpevolezza per chiedere una tregua allo scempio mediatico che, questa volta, investe suo figlio, alza la posta e rilancia. Si è tanto sbandierato Rousseau quando servirebbe studiare Montesquieu...", conclude Cristallo.
Le dichiarazioni di Roberto Mancini, commissario tecnico dell'Italia, su Inter, Milan, Balotelli e Pirlo.
AGI - Sono stati 52.759.724 i passeggeri transitati negli aeroporti italiani nel 2020, tra traffico nazionale e internazionale, con un decremento rispetto al 2019 del -72,5%. Lo rende noto l'Enac. Il traffico nazionale, con i suoi 25 milioni di passeggeri ha registrato una diminuzione più moderata, -61,1%, rispetto al traffico internazionale, -78,3%, con un totale di circa 27.700.000 passeggeri. L'aeroporto di Roma Fiumicino si conferma al primo posto per numero di passeggeri, seguito da Milano Malpensa che, invece, è risultato in prima posizione per il trasporto cargo. La graduatoria complessiva dei collegamenti nazionali e internazionali di linea e charter vede al primo posto la compagnia Ryanair, seguita da Alitalia e da EasyJet Europe. Alitalia, invece, si consolida come prima compagnia per il traffico nazionale. "Tornare a viaggiare in piena sicurezza - commenta il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha dichiarato: non è solo un auspicio, ma un obiettivo di ripresa verso il quale devono convergere tutte le categorie interessate. La crisi pandemica ha reso evidente la fragilità del nostro sistema economico e in particolare quei settori in cui la ripresa è legata all'aumento della mobilità, messa in crisi dalle restrizioni sanitarie". "L'auspicio è che campagna vaccinale e comportamenti responsabili possano comportare una ripresa degli spostamenti in aereo e dei flussi turistici in vista della stagione estiva. Il governo è al lavoro non solo per riportare i settori colpiti dalla crisi alla normale attività ma per individuare, attraverso l'analisi dei possibili scenari, soluzioni in grado di produrre tassi di crescita elevati e sostenibili nel lungo periodo per rendere il Paese resiliente”, conclude Giovannini. “Una diminuzione media del –72,5% di traffico aereo con punte di oltre il -90% in alcuni momenti dell'anno - evidenzia il direttore generale dell'Enac Alessio Quaranta – è un fenomeno mai registrato nell'aviazione civile moderna che, al contrario, ha avuto una crescita più o meno costante nel tempo. Dobbiamo pensare al presente e al futuro del settore, puntando sulla domanda e sulla voglia di ricominciare a viaggiare per turismo e per affari. Ora tutti i player del settore, colpiti in maniera trasversale dalla crisi pandemicadevono operare con l'obiettivo di un rapido riavvio del traffico aereo, partendo dalla ricostruzione della fiducia da parte dei passeggeri". "La combinazione tra le disposizioni sanitarie, la campagna vaccinale, i voli Covid-free e l'auspicato pass sanitario aiuteranno tutti noi a ricominciare a scegliere, con consapevolezza e fiducia, il trasporto aereo: un passo per contribuire alla ripresa del settore e, più in generale, dell'economia diretta e indiretta generata dal comparto”, conclude.
Divieto di fumare all'aperto per contrastare la diffusione del Covid-19. In Spagna cresce il movimento che chiede misure restrittive in questo senso: la 'nuvola' di aerosol prodotta dalla sigaretta, tradizionale ed elettronica, potrebbe essere un vettore del virus soprattutto nei luoghi, come terrazze o dehors, dove la distanza tra i clienti è ridotta. Secondo José Luis Díaz-Maroto Muñoz, responsabile comunicazione Grupo de Tabaquismo de Semergen (Sociedad Española de Médicos de Atención Primaria), "chi espira il fumo lo proietta da una distanza maggiore rispetto a quando parla o respira. Inoltre, il fumo veicola l'aerosol che trasmette il virus almeno a 8 metri di distanza. Per questo è importante non fumare all'aperto quando si hanno persone vicine". In Spagna alcune comunità autonome - scrive 'El Pais' - stanno lavorando al divieto di fumo all'aperto. "La distanza di un metro e mezzo tra le sedie di commensali in un ristorante all'aperto è sufficiente se i clienti si limitano a parlare e mangiare - avverte Díaz-Maroto Muñoz - Ma non va bene se si fuma un sigaretta". MINELLI "Certamente l'abitudine consolidata al fumo può essere considerata elemento in grado di potenziare l'infiammazione correlata alla malattia Covid-19, ma individuare nel fumo passivo occasionale un'aumentata possibilità di rischio di contrarre il Sars-CoV-2 rimane ipotesi al momento priva di alcun fondamento", sottolinea all'Adnkronos Salute l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di medicina personalizzata, commentando la notizia. "Questione datata e controversa, nella quale la nicotina è stata addirittura considerata sostanza capace di agire positivamente sui pazienti affetti da Covid, in ragione di alcuni effetti antinfiammatori di cui sarebbe dotata - ricorda Minelli - In realtà, i dati attendibili relativi ai rischi di Covid-19 correlati all'uso di sigarette sono pochi, a meno che non si includa tra questi la necessità, per chi sta fumando in luogo pubblico, di abbassare la mascherina con ciò espirando nell'aria circostante l'eventuale virus di cui il fumatore potrebbe essere portatore inconsapevole. Ma questa non è già più un'azione direttamente correlabile al fumo in quanto tale". "Di certo, quel che si può dire è che la pandemia non ha incoraggiato i fumatori a smettere, soprattutto in ragione dell'isolamento a casa che, anzi, ha contribuito a consolidare le abitudini tabagiche aumentando le quantità del fumo attivo e, purtroppo, anche passivo - avverte l'immunologo - E, come già più volte segnalato, il fumo di sigaretta porta ad un'aumentata espressione di Ace2, il famoso recettore 'chiave' attraverso cui il nuovo coronavirus innesca, per il tramite della propria proteina 'spike', il micidiale processo patologico di cui è capace"."Oltre a questo - conclude Minelli - è noto che il fumo di sigaretta, ma anche gli aromi delle sigarette elettroniche, sovra-regolano la produzione di citochine 'nemiche' e cioè di mediatori dell'infiammazione (Ccl20 e Cxcl8 nei fumatori di sigarette; Ccl5 e CcR1 nei consumatori di sigarette elettroniche), cosa che non sembra accadere nei casi in cui vengono utilizzati per il fumo elettronico prodotti privi di aromi e nicotina".
Un testo o un video sul tema dal premio "Giuseppe Mazzotti". C'è tempo fino al 31 maggio
In collaborazione con Postenews Poste Italiane ha avviato il progetto di Smart Building con il quale sarà realizzato un sistema unico di gestione in termini Building and Energy Management System (BEMS): una piattaforma di supervisione e governo a controllo integrato degli impianti volto all’ottimizzazione della gestione manutentiva e all’efficientamento energetico. Poste Italiane si conferma così, spiega una nota, un’azienda sempre più focalizzata al risparmio energetico in un’ottica di green economy. L’intervento coinvolge oltre 2.000 edifici aziendali e prevede sia l’installazione di sensori e sistemi di controllo e monitoraggio impianti, sia il collegamento con una piattaforma centralizzata. Ad oggi, prosegue la nota, il progetto è stato implementato su oltre 150 siti e saranno 2043 gli interventi previsti nell’arco di due anni, di cui il 50% entro il 2021; la manutenzione dell’intero sistema, comprensiva degli adeguamenti e aggiornamenti, proseguirà per cinque anni. La varietà degli edifici di Poste, ubicati in aree molto diversificate, rappresenta un laboratorio rappresentativo per le condizioni climatiche differenti del territorio italiano. Con questa iniziativa Poste si inserisce nel green deal Ue. Secondo lo Smart Building Report del 2020 gli edifici sono responsabili di circa il 40% dell’energia consumata e del 36% delle emissioni di CO2: circa il 35% ha più di 50 anni e quasi il 75% è inefficiente dal punto di vista energetico. Un corretto rinnovamento delle costruzioni può ridurre del 5-6% i consumi primari di energia in Europa, con una conseguente diminuzione del 5% delle emissioni di anidride carbonica. Per maggiori approfondimenti: https://www.postenews.it/2021/03/22/sostenibilita-la-societa-responsabile-passa-per-i-pilastri-di-poste-italiane/
Robin Gosens ha detto la sua in merito alla nascita della SuperLega, lanciando un duro attacco.
I dati delle regioni sul coronavirus in Italia oggi 20 aprile, con il bollettino e la tabella della Protezione Civile, news su contagi covid, ricoveri, decessi. I numeri e le ultime notizie dalla Campania alla Sicilia, dal Piemonte alla Puglia, dal Veneto al Lazio. I dati delle regioni: Sono 644 i contagi da coronavirus in Toscana oggi, 20 aprile, secondo i dati del bollettino della regione anticipati dal governatore Eugenio Giani. "I nuovi casi registrati in Toscana sono 644 su 23.031 test di cui 11.269 tamponi molecolari e 11.762 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 2,80% (9,3% sulle prime diagnosi)", scrive Giani sui social. Sono 211 i contagi da coronavirus nelle Marche oggi, 20 aprile, secondo il bollettino della regione. Nel dettaglio, nella tabella del Servizio Sanità si legge che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3398 tamponi: 1764 nel percorso nuove diagnosi (di cui 618 nello screening con percorso Antigenico) e 1634 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 12%). I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 211 (43 in provincia di Macerata, 34 in provincia di Ancona, 67 in provincia di Pesaro-Urbino, 10 in provincia di Fermo, 46 in provincia di Ascoli Piceno e 11 fuori regione). Questi casi comprendono soggetti sintomatici (43 casi rilevati), contatti in setting domestico (68 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (52 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (11 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (6 casi rilevati). Per altri 30 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 618 test e sono stati riscontrati 43 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 12%.
"Insostenibile pretendere che i mezzi pubblici vengano riempiti al 50% dovendo trasportare gli studenti che dovrebbero rientrare a scuola al 100%"
La Cei tuona contro il progetto Superlega promosso da dodici club per un torneo d’élite che ha scatenato la ‘guerra’ in Europa. “‘Super’ - dice in un'intervista all’Adnkronos don Gionatan De Marco, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale dello sport, tempo libero e turismo della Conferenza episcopale italiana - è chi se lo merita! ‘Super’ è chi scende in campo e vince… e partita dopo partita conquista sempre un punto in più degli altri! ‘Super’ è chi non fa dello sport un regno economico, ma chi fa dello sport un giardino di talenti accompagnati a dare il meglio di sé”. Amara la riflessione dell’esponente Cei: ‘Nulla sarà più come prima’… fase magica già distrutta da una scelta fatta da club che semplicemente pensano di essere migliori e hanno lanciato forte il messaggio che ‘nulla è cambiato’, anzi… chi più ha più pensa di contare… e siamo alle solite! Della scelta che i 12 club hanno fatto non dovrebbe tanto preoccupare il ‘fatto’, quanto ancor di più dovrebbe preoccupare quell’auto celebrarsi come ‘super’!”. Il responsabile della pastorale Cei per lo sport si rivolge alle squadre big di casa nostra: “Mi verrebbe quasi da chiederlo: Cari presidenti di Juve, Milan e Inter – per rimanere in casa nostra – cos’è che vi fa pensare di essere super, di essere i migliori?’ Presumo che questa auto celebrazione sia dovuta al peso dei conti e delle quotazioni di queste società calcistiche! Ma… il talento? La competizione? Lo sport per tutti?”. Da qui la sferzata per un rigurgito di coscienza: "Dovremmo riflettere su questa fuga dei presunti migliori, perché mettono ancora una volta in luce la povertà del calcio fatto impresa… economica, non sportiva! E mentre ci sono società sportive che si auto tassano per acquistarsi le magliette per dare la possibilità ai propri giocatori di scendere in campo e dare il meglio di sé, ci sono società sportive che si creano il loro hotel di super lusso, circuito chiuso di business rinchiusi in interessi di parte”.
Dopo gli Usa, l’India è attualmente il secondo Paese più colpito dalla pandemia. Al terzo posto c’è il Brasile. Con 1.347 vittime nelle ultime 24 ore
Trasformare ogni smartphone in una chiave sicura per l’autenticazione online. Da questa intuizione è nata ToothPic, la startup innovativa al servizio della cyber sicurezza e spin-off del Politecnico di Torino che, grazie alle sue innovazioni si è aggiudicata il Best Paper Award. ToothPic è stata fondata da Enrico Magli, Diego Valsesia, Giulio Coluccia e Tiziano Bianchi, ricercatori e professori del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino nonché inventori dei 4 brevetti alla base dei prodotti offerti dalla startup. ToothPic ha infatti inventato, progettato, sviluppato e brevettato una tecnologia Mfa (Multifactor Authentication) unica al mondo. Permette infatti allo smartphone di diventare una chiave di accesso sicura per l’autenticazione online, eliminando così la necessità di ulteriori password o device esterni, sfruttando la firma nascosta e involontaria che lascia ciascuna fotocamera. Un’eccellenza scientifica che è stata recentemente riconosciuta anche dalla Ieee Computer Society che ha conferito ai quattro fondatori di ToothPic il Best Paper Award per un loro articolo pubblicato sulla rivista scientifica Ieee Multimedia dal titolo "ToothPic: Camera-Based Image Retrieval on Large Scales" per l’anno 2019. Si tratta, spiegano dalla startup, di un premio che viene assegnato all'articolo, tra quelli pubblicati dalla rivista, che meglio descriva un'innovazione scientifica di particolare rilievo nell'ambito della multimedialità. "Nell’articolo abbiamo descritto il sistema di ricerca di fotocamere sulla base di impronte digitali compresse del sensore ottico e la sua implementazione in un sistema ad alte prestazioni, con applicazioni possibili di tipo forense e nei social network", spiegano i fondatori di ToothPic. La tecnologia descritta nell'articolo è basata su proprietà intellettuale brevettata dai fondatori della start-up, parte della quale è anche utilizzata nei prodotti di autenticazione. "Questo premio testimonia il grande lavoro e l’importanza della nostra ricerca che è alla base dei prodotti e del business plan dell'azienda: di questo siamo estremamente orgogliosi". Quello di ToothPic è stato un percorso di crescita che ha preso il via ancor prima della costituzione legale della società (avvenuta nel 2016) nei laboratori del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino, durante attività di ricerca pubblica universitaria finanziata da 2 progetti Erc dell’Unione Europea (uno Starting Grant e un Proof-of-Concept Grant). Il primo progetto era focalizzato sulla ricerca e lo studio di tecniche innovative legate alla compressione di dati multimediali. Tuttavia, dopo aver assistito ad un talk sullo studio delle Puf (Physical Unclonable Function) legate alle impronte digitali rilasciate dai sensori fotografici all’interno delle fotografie, i futuri fondatori di ToothPic decisero di cambiare prospettiva per concentrarsi sullo studio di questo tema e valutarne le applicazioni nell’ambito della cybersecurity. In seguito ai primi esperimenti di successo, il team ha quindi intrapreso un percorso in collaborazione con l’ufficio di Trasferimento Tecnologico del Politecnico per avviare tutte le pratiche necessarie per il primo brevetto e concentrarsi poi, tra il 2016 e il 2017, sulla fase prototipale universitaria. Grazie ai fondi aggiuntivi garantiti dal secondo progetto, dedicato all’esplorazione delle fasi di prototipazione e business development, sono state quindi gettate le basi per intraprendere le attività di Proof of Concept e la costituzione della società anche grazie alla collaborazione con I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, che ha seguito e sostenuto la startup per tutta la fase di applicazione al bando. Proprio la vittoria del bando ha permesso a Toothpic di ricevere fondi e contributi pubblici, elargiti anche dalla Regione Piemonte, che si sono rivelati necessari per portare avanti le prime attività di sviluppo tecnologico e aziendali. Insieme al Politecnico di Torino, ToothPic ha poi intrapreso le prime trattative con il fondo Vv3tt che hanno portato nel 2018 al primo round seed di investimento del valore di 300 mila euro, grazie al quale Toothpic ha potuto proseguire con le attività di sviluppo e portare la tecnologia ad una maturità tale da essere testata sul mercato. Parte delle risorse sono state inoltre impiegate nel corso del 2019 per consolidare l’azienda, inserendo figure professionali con specifiche competenze commerciali, essenziali ad affrontare la fase di Business Development e Go to Market. La startup tira un bilancio e rileva che il 2020, "nonostante le difficoltà dovute dalla crisi da Covid-19, è stato per ToothPic un anno di svolta importante durante il quale la startup ha consolidato e rafforzato il proprio business portando avanti tutte le attività propedeutiche all’entrata sul mercato di riferimento". Questo anche grazie all’ottenimento della Certificazione internazionale Fido (Fast IDentity Online) dalla Fido Alliance per il proprio software, che di fatto riconosce che la soluzione di autenticazione proposta da ToothPic sia non solo conforme e interoperabile con gli standard di mercato in materia di sicurezza, ma utilizzabile dagli utenti in modo semplice e sicuro senza ricorrere a password combinate. Infine, ToothPic ha concluso - tra fine 2020 e inizio 2021 - un round di investimento di 810 mila euro, sostenuto da Vv3tt (Vertis Venture 3 Tech Transfer) di Venture Factory e dal Club degli investitori di Torino, uno dei principali network di Business Angel italiani, raggiungendo così 1,1 milione di euro di investimenti tra il 2018 e il 2020.
Le dichiarazioni dell'avvocato Grassani sulla creazione della Superlega.
Per gli esperti di BlueBay, grazie ai bassi livelli di insolvenza previsti nel 2021, il segmento dei corporate bond ad alto rendimento può offrire redditi potenzialmente interessanti senza significativi contraccolpi
AGI - Viceministro Pierpaolo Sileri, agli atti dell'inchiesta di Bergamo ci sono due mail lette dall'AGI, datate 15 e 21 aprile 2020, in cui il direttore dell'Ufficio Malattie trasmissibili del Ministero, Francesco Paolo Maraglino, risponde ad alcune sue richieste di precisazioni scrivendo che il Piano pandemico “è stato emanato nel 2006 ed è stato aggiornato con specifici documenti inerenti la pandemia influenzale da A/H1N1 nel 2009-2010 (la cosiddetta suina, ndr). E' tuttora vigente”. Non si è accorto che il piano non era aggiornato? "Maraglino mi risponde dopo molte telefonate in cui gli chiedevo di mandarmi il Piano. Io a quel punto ho un documento ufficiale della direzione generale che mi dice che il piano è stato rinnovato nel 2009. Ma ho bisogno di sapere cos'altro è stato fatto, da medico annuso che c'è qualcosa che non va proprio riflettendo sull'esistenza, di cui non ho contezza, del Comitato nazionale pandemico citato nel Piano, una sorta di ‘testa' che avrebbe dovuto coordinare tutte le attività pre-pandemiche. Nel frattempo viene da me Claudio D'Amario (direttore della Prevenzione del ministero da febbraio 2018 a gennaio 2020, ndr) e mi dice che sono state fatte riunioni, gruppi di lavoro interministeriali, esercitazioni e gli chiedo di fornirmi delle prove documentali di queste attività. D'Amario va oltre il 2009 e mi dice che il Piano è stato rinnovato al 2016 e che è pronto anche il nuovo. A maggio 2020 inoltre altre mail in cui chiedo ulteriori prove dell'aggiornamento. Nessuna risposta". Quando scopre che il Piano, come ormai acclarato anche dagli accertamenti della Procura, era ‘fermo' al 2006? "Vengo a sapere dai giornalisti del programma ‘Report' che il piano è del 2006 e non è stato più aggiornato e integrato, come mi era stato detto da Maraglino, con i documenti del 2009. Le dico la verità: dal 2010 a oggi io non so cosa è stato fatto anche se l'ho chiesto e richiesto. So che a metà maggio mi è poi arrivata la bozza del nuovo piano attuale". Nella mail di metà aprile Maraglino fa riferimento anche a un “piano che mi risulta secretato e da valutare se parlarne, ma è molto importante”. A cosa si riferisce Maraglino? "Questa è un'espressione che mi ha fatto arrabbiare. Le sembra possibile che si scriva una frase così a un viceministro? Scusate, ma di che piano stiamo parlando? E' la testimonianza che nemmeno questo mi hanno detto. Io vengo a sapere quel giorno che c'è un piano di cui non sapevo nulla. Sono le proiezioni dello studio Merler o è un piano anti-Covid? Io ancora non l'ho capito.” Lei è viceministro dal 2019. Prima dello scoppio della pandemia si era mai parlato del Piano al Ministero? “Il ministero lavora a tanti dossier e protocolli, quando devono essere rinnovati viene fatto un appunto per il ministro, il vice o un sottosegretario con deleghe specifiche. Abbiamo trovato solo due appunti indirizzati agli allora ministri Lorenzin e Grillo a firma Guerra e D'Amario. Nel febbraio del 2020 nella task force in cui si parlò in più riunioni del piano pandemico. Io peraltro ho avuto le deleghe solo il 25 agosto del 2020, dopo essere stato nominato viceministro nel settembre 2019, il che significa un potere in quella fase molto più limitato". Dal suo racconto sembra che lei fosse un “corpo estraneo” nel suo ministero. Perché non si è dimesso quando se n'è accorto o non ha denunciato quello che stava accadendo? “Mi sono fidato di ciò che mi hanno detto alcune ‘mele marce', non nella parte politica ma in quella ‘tecnica' e ho denunciato pubblicamente che il Piano era del 2006 appena l'ho scoperto. Lo stesso Guerra continuava a dire che il piano era del 2016 e verbalmente questo si sentiva dire nel ministero. Ho chiesto pubblicamente anche la testa del segretario generale. I documenti che erano sul sito parlavano di piano aggiornato al 2016 e, se a me e al ministro si dice che il piano era del 2016, per noi è del 2016. Ranieri Guerra quando se ne andò all'Oms mi disse che c'era un piano pronto. Una volta andato, mi ha chiesto di aiutarlo a capire se ci fosse questo Piano perché, una volta andato, non aveva più accesso ai documenti". E dov'era alla fine questo Piano? "Va chiesto ai singoli, Ruocco (segretario generale del ministero, ndr), D'Amario e lo stesso Guerra. Io e il ministro Speranza abbiamo trovato quello che abbiamo trovato".
(Reuters) - Il Tribunale di Milano ha respinto le richieste di risarcimento multi-miliardarie di Mediaset nei confronti di Vivendi nelle cause civili intentate dall'emittente di Cologno nei confronti del gruppo francese in seguito alla mancata compravendita della pay-tv Premium nel 2016 e al successivo ingresso nel capitale del gruppo controllato dalla famiglia dell'ex premier Silvio Berlusconi. Vivendi è stata condannata a risarcire Mediaset per soli 1,7 milioni di euro.
ROMA (Reuters) - Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha convocato per giovedì il primo tavolo di confronto sul futuro di Iveco, azienda italiana di veicoli commerciali controllata da Cnh Industrial, dice una nota del Mise. Cnh ha trattato la vendita di Iveco con il gruppo cinese FAW Jiefang, ma ha annunciato sabato scorso la fine dei colloqui, riaffermando però il piano del 2019 di scorporo e quotazione in borsa di Iveco, con l'obiettivo di completarlo entro l'inizio dell'anno prossimo.
LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio salgono a 68 dollari al barile, ai massimi dell'ultimo mese, supportati da un'interruzione delle esportazioni libiche e dalle aspettative di un calo nelle scorte Usa, benché la crescita dei casi di Covid in Asia abbia limitato i guadagni. La Libia ha invocato il principio internazionale della forza maggiore per le esportazioni dal porto di Hariga e ha reso noto che la misura potrebbe essere estesa ad altri stabilimenti.