Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    38.418,29
    -85,40 (-0,22%)
     
  • Nasdaq

    15.703,27
    +6,63 (+0,04%)
     
  • Nikkei 225

    38.460,08
    +907,92 (+2,42%)
     
  • EUR/USD

    1,0697
    -0,0007 (-0,06%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.636,46
    -1.734,71 (-2,78%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.400,21
    -23,89 (-1,68%)
     
  • HANG SENG

    17.201,27
    +372,34 (+2,21%)
     
  • S&P 500

    5.064,74
    -5,81 (-0,11%)
     

Egitto: al via Euromoney, per capire quanto sia conveniente investire al Cairo

Dove va l’Egitto e cosa fare con il debito contratto con il fondo monetario internazionale? Sono le due domande su cui si sviluppa la conferenza Euromoney che si tiene al Cairo. Centinaia di esperti e decine di ministri delle finanze si riuniscono per discutere, ma anche per parlare di affari visto che l’Egitto resta comunque un grande mercato, per molti versi ancora da sfruttare. Un mercato che spinge attori internazionali a investire nelle piccole e medie imprese del Paese. Esse già ricevono un supporto di oltre 550 milioni di euro dalla Banca Europea per gli Investimenti, come confermato dal ministro per la cooperazione internazionale egiziano: “Siamo stati capaci di raddoppiare l’investimento dei partner europei diretto al settore privato. Siamo interessati nello sviluppo di questo settore attraverso la cooperazione con istituzioni internazionali, perché esse ci forniscono crediti a lungo termine”. Così un esperto egiziano: “Il nostro piano di riforme investe molti ambiti, dall’economia, alla finanza alla fiscalità e questo è stato fatto in collaborazione con le istituzioni internazionali che hanno dato la loro piena approvazione”. Aggiunge però un analista internazionale: “Il governo cerca di far decollare l’economia del Paese, ma continua ad aver bisogno di aiuto esterno”. Dice il nostro corrispondente: “Per partner arabi e investitori internazionali questa conferenza rappresenta una potenziale opportunità per conoscere da vicino le riforme dell’esecutivo e capire se esistono i presupposti per investire sulla base delle esistenti infrastrutture della situazione sociopolitica nel Paese”.