L'intento della legge è quello di regolamentare la gestazione altruistica, ma per i cattolici è uguale all'utero in affitto
A Sky Tg24 chiede un'ora in più o ritardo con ricevuta ristorante
Sono 1.141 i nuovi contagi da coronavirus registrati oggi 21 aprile in Puglia. Secondo il bollettino quotidiano, stilato sulla base delle informazioni del dipartimento Promozione della Salute, ci sono anche 25 morti. Nella regione si mantiene dunque ancora sopra quota mille, anche se diminuisce leggermente rispetto a ieri, il numero di nuovi casi positivi al Covid. Sono calati, però, anche i test. Sostanzialmente stabili i decessi. Aumentano a un ottimo ritmo i guariti e pertanto decrescono gli attuali positivi. Un dato confortante è quello del calo dei ricoverati più consistente rispetto a ieri. I 1.141 casi registrati su 12.937 tamponi: 406 in provincia di Bari, 104 in provincia di Brindisi, 105 nella provincia Bat, 35 in provincia di Foggia, 202 in provincia di Lecce, 289 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito. Ieri i nuovi casi erano 1.180 su 13.376 test. Dei 25 decessi 5 sono in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 3 in provincia Bat, 6 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 9 in provincia di Taranto. Ieri erano 24. In tutto hanno perso la vita 5.533 persone. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.116.904 test. I pazienti guariti sono 168.250 mentre ieri erano 166.688 (+1.562). Sono 49.353 i casi attualmente positivi mentre ieri erano 49.799 (-446). I pazienti ricoverati sono 2.132 mentre ieri erano 2.153 (-21). Il totale dei casi positivi Covid in Puglia dall'inizio dell’emergenza è di 223.136 così suddivisi: 86.377 nella provincia di Bari; 21.810 nella provincia di Bat; 16.474 nella provincia di Brindisi; 40.466 nella provincia di Foggia;21.829 nella provincia di Lecce; 35.111 nella provincia di Taranto; 736 attribuiti a residenti fuori regione; 333 provincia di residenza non nota.
Anelise Borges ha incontrato la donna, che ci spiega come i musulmani debbano fare per uscire da questa crisiView on euronews
AGI - Passo indietro di Milan e Juventus nel progetto della Super League. "Abbiamo accettato l'invito a partecipare al progetto di Super League con la genuina intenzione di creare la migliore possibile competizione Europea per i fan di tutto il mondo, per tutelare gli interessi del Club e della nostra tifoseria", scrive il Milan sul suo sito. "Il cambiamento non è facile - aggiunge la società - ma l'evoluzione è necessaria per progredire, e anche la struttura del calcio Europeo si è evoluta e modificata negli anni. Ma la voce e le preoccupazioni dei tifosi in tutto il mondo rispetto al progetto di Super League sono state forti e chiare, e il nostro Club deve rimanere sensibile e attento all'opinione di chi ama questo meraviglioso sport. Continueremo comunque ad impegnarci attivamente per definire un modello sostenibile per il mondo del calcio". Da parte sua, la Juventus parla di "ridotte possibilità di portare a compimento il progetto". "Con riferimento al comunicato stampa diramato da Juventus Football Club S.p.A. in data 19 aprile 2021, relativo al progetto di creazione della Super League, e al successivo dibattito pubblico - si legge in una nota - l'Emittente precisa di essere al corrente della richiesta e delle intenzioni altrimenti manifestate di alcuni club di recedere da tale progetto, sebbene le necessarie procedure previste dall'accordo tra i club non siano state completate". In tale contesto, il club bianconero, "pur rimanendo convinto della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali del progetto, ritiene che esso presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito. Juventus rimane impegnata nella ricerca di costruzione di valore a lungo termine per la Società e per l'intero movimento calcistico".
Il vice allenatore della Lazio alla vigilia della trasferta contro gli azzurri di Gennaro Gattuso.
''Se si riaprono ora i cinema si rischiano false partenze. Ci sono molte perplessità da parte di alcuni virologi che io ascolto con attenzione. Non vorrei che questa riapertura, che secondo me è più un gesto politico che posso anche comprendere, portasse a prolungare l'agonia di questo momento terribile''. Così all'Adnkronos il regista Gabriele Muccino sulla riapertura dei cinema e dei teatri prevista per il 26 aprile. ''Io sono di quelli che dicono vacciniamo tutta la popolazione entro giugno e poi riapriamo tutto -sottolinea il regista- innanzitutto bisogna riaprire i ristoranti e le attività alberghiere. I cinema sono gli ultimi a riscuotere il favore dl pubblico perché è estate, perché non c'è una programmazione e perché la gente ora vuole uscire e stare all'aperto e al sole, insomma vuole scappare, non stare al chiuso. Io stringerei la cinghia e aprirei quando si è immunizzati tutti. Finché non c'è una filiera che porti dei film importanti che fanno desiderare alla gente di andare al cinema oggi credo sia controproducente riaprire le sale -ribadisce Muccino- Io penso che in autunno, quando il cinema italiano ripartirà, avremo gli esercenti che avranno una programmazione reale e gli italiani che sono vaccinati. Così si potrà riaprire tutto''. (di Alisa Toaff)
Il 23 maggio aperte in tutta Italia
Libera risorse oggi impiegate in personale e logistica per tamponi
Tutto pronto per la notte più attesa di Hollywood. Tra mascherine e misure anti-Covid si fanno i pronostici. Tra i favoriti "Mank" e "Nomadland". Per l'Italia "Pinocchio" di Matteo Garrone e Laura Pausini candidata per la canzone "Io sì"View on euronews
Dopo via libera definitivo del Parlamento italiano
Governatore a Tgcom24: dimostrata capacità di rispettare target
“Articoliamo” arriva nel Lazio, per il benessere delle persone con emofilia. Vaia dell’Isitututo Spallanzani, 'dobbiamo tornare a vivere, serve nuovo equilibrio' . Coronavirus, immunoterapia protegge da contagio, studio Ieo su pazienti oncologici. Al via campagna “MIELO-Spieghi” su neoplasie mieloproliferative. 'Punti in comune varianti Sars CoV-2 preoccupano’, ecco perché. Nata prima scheda di medicina narrativa italiana per diabete tipo 2
"Plaudiamo all’iniziativa dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna che nel settore del trasporto leggero ha adottato una risoluzione molto netta, affinché lo Stato centrale introduca incentivi a favore anche della conversione a metano e Gpl delle auto già circolanti euro 4 ed euro 5, alimentate a benzina e diesel. Auspichiamo che questa risoluzione possa essere adottata anche dalle altre regioni del Bacino Padano che, come l’Emilia Romagna, soffrono particolarmente le conseguenze dell’inquinamento dell’aria". Così Andrea Arzà, presidente di Assogasliquidi-Federchimica. "Ma soprattutto ci auguriamo che il governo e il Parlamento possano già nei provvedimenti oggi alla loro attenzione per il sostegno alle attività colpite dall’emergenza sanitaria introdurre a livello nazionale le misure suggerite dall’Emilia Romagna, capofila del progetto Lifeprepair, che studia da anni proprio il fenomeno dell’inquinamento da polveri sottili ed emissioni climalteranti. Come associazione, abbiamo da tempo presentato una proposta nazionale quantificando costi e benefici, che porterebbero ad una drastica riduzione delle emissioni, garantendo un sostegno economico proprio alla fascia della popolazione con minor potere di spesa e più duramente colpita dall’emergenza", aggiunge. L’Assemblea Legislativa-Commissione III 'Territorio, Ambiente, Mobilità' dell’Emilia Romagna si fa promotrice di un’iniziativa di contrasto all’inquinamento dei circa 200 comuni del territorio regionale. Attraverso la risoluzione n. 2874 del 14 aprile 2021, si impegna il Presidente e la Giunta regionale "a continuare e rafforzare le proprie politiche di contrasto all’inquinamento atmosferico e di promozione di veicoli a bassa emissione d’inquinanti o a emissioni zero", a sollecitare il governo ad introdurre, entro l’anno in corso, una serie di misure finalizzate a incentivare non solo l’acquisto e l’utilizzo di auto elettriche, ma anche la conversione a metano e Gpl di auto a benzina e diesel euro 4 e 5, oltre a sostenere tali misure "per le Regioni del bacino padano, per avviare un’azione straordinaria coordinata e sinergica tra Stato e tali Regioni", ricorrendo ai fondi del Next Generation Eu.
"Nonostante uno scenario drammatico, nel corso del 2020 abbiamo garantito un supporto cruciale alle imprese, soprattutto a quelle più piccole, le quali rischiavano di essere tagliate fuori dal mercato del credito dopo l’ondata della pandemia. Abbiamo avviato nuove attività di servizi e nuove aree di business come erogazioni di prestiti diretti, finanza agevolata, finanza innovativa e tecnologica, nonché evoluti e complessi strumenti di consulenza aziendale". Così, con Adnkronos/Labitalia, Rosario Caputo, presidente di Garanzia Fidi Scpa (Ga.fi), sulle attività svolte dall'intermediario finanziario, vigilato dalla Banca d'Italia, che conta circa 4.000 aziende associate e circa 200 milioni di finanziamenti bancari garantiti. Ga.Fi oggi si configura come uno tra i principali organismi di garanzia del Paese e sicuramente tra i più strutturati del Mezzogiorno. L’assemblea generale ordinaria dei soci di Garanzia Fidi Scpa, svoltasi oggi, ha approvato il bilancio per l’anno 2020 che fa registrare un avanzo di esercizio di 17.603 euro, comunque apprezzabile in considerazione degli eventi. Il 2020, nonostante le oggettive difficoltà generate dalla pandemia, ha segnato per Ga.fi un’accelerazione nel processo di trasformazione, alla ricerca di soluzioni e prodotti per le Imprese più agili e snelli con una struttura organizzativa più efficiente. "Alla luce dei cambiamenti in atto, possiamo affermare -spiega Caputo- di svolgere un ruolo complementare agli istituti di credito, soprattutto quando tutte le misure messe in campo dallo Stato, moratorie e prestiti garantiti, verranno a cessare, affiancando e supportando le migliaia di Pmi verso un accesso al credito che io amo definire 'più democratico', che, è bene precisare, non significa dare soldi a chiunque li richiede", spiega ancora. Nel campo del supporto garantito alle pmi che Ga.Fi ha assistito Caputo sottolinea che "nel solo anno 2020, abbiamo rinunciato alle commissioni sulla prima moratoria e ridotto i listini del 50%, per un controvalore stimato di 500.000 euro, sostenendo uno sforzo straordinario nella gestione puntuale di ben 524 sospensioni e/o allungamenti, per un importo di circa 64 milioni di euro e nella gestione anche oltre 1.000 richieste di finanziamento per un importo di 50 milioni". Sulla qualità del credito, Caputo sottolinea "che tutto lasciava supporre un generalizzato peggioramento, invece, anche sotto questo aspetto, abbiamo registrato notevoli miglioramenti con la razionalizzazione del portafoglio e la gestione del contenzioso, che ha ridotto del 50% le posizioni in sofferenza e migliorato l’Npl ratio dell’11% rispetto al 2019. Inoltre, la copertura dei rischi di firma ammonta ad oltre il 76%, mentre per quelli di cassa supera l’85%". "Infine, abbiamo riportato un indice di capitalizzazione (Total Capital Ratio) di oltre il 31% che aumenta dell’8% rispetto al precedente anno, che testimonia la possibilità di sviluppare di cinque volte l’ulteriore attività con il medesimo patrimonio. Inoltre, Ga.Fi. dispone di una liquidità che risulta superiore di otto volte l’ammontare delle 'sofferenze' nette e di circa sei volte l’ammontare di tutte le posizioni 'deteriorate' nette". "Ga.Fi. già da tempo -racconta Caputo- è gestore di alcune risorse pubbliche (Mise, Mef, Cdp, Regione Campania, Cciaa) e nel 2020, è risultato aggiudicatario di una nuova misura regionale campana 'Strumento finanziario negoziale - garanzia Confidi', che prevede l’assegnazione di risorse per 9 milioni di euro destinate a garantire la concessione di finanziamenti per 72 milioni di euro in favore di aziende situate nelle aree di crisi della regione Campania e che effettuano investimenti". "Mentre, a livello nazionale, anche grazie ad Assoconfidi nella quale partecipiamo come Federconfidi, negli ultimi mesi abbiamo ricevuto segnali incoraggianti dalla politica che sta dimostrando di comprendere l’importanza del ruolo che possono giocare i Confidi in questo delicato momento. Infatti, anche il governo ha dimostrato, con alcuni provvedimenti, di voler valorizzare ciò che i Confidi possono fare per le piccole e micro imprese per l’accesso al credito. Auspichiamo si continui a proseguire nella giusta direzione", conclude Caputo.
L'intervista esclusiva di Umberto Gandini, ospite sul canale Twitch di Calciomercato.com
Sono 163 i contagi da coronavirus in Abruzzo oggi, 21 aprile, secondo i dati del bollettino della regione. Da ieri, registrati altri 2 morti. Nel dettaglio, sono complessivamente 69812 i casi positivi al Covid 19 dall’inizio dell’emergenza. I 163 nuovi casi riguardano soggetti di età compresa tra 1 mesi e 95 anni. Sono 474 i pazienti (-20 rispetto a ieri) ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 50 (-1 rispetto a ieri con 2 nuovi ricoveri) in terapia intensiva, mentre gli altri 8990 (+30 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 2 nuovi casi e sale a 2.347 (si tratta di una 65enne e di un 87enne della provincia di Pescara). Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 57951 dimessi/guariti (+151 rispetto a ieri). Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 9514 (+9 rispetto a ieri). Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 975734 tamponi molecolari (+4859 rispetto a ieri) e 389140 test antigenici (+2685 rispetto a ieri). Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 2.2 per cento.
Jens Petter Hauge è stato un investimento che il Milan ha fatto per il presente e, soprattutto,...
"Sei tutto e ogni cosa è te" firmato Catherine cuore di mamma
La Procura di Perugia ha chiuso le indagini per l'esame farsa sostenuto dal calciatore Luis Suarez lo scorso settembre all'Università per stranieri di Perugia. A rischiare il processo, in base all'avviso di conclusione delle indagini notificato oggi, ci sono l'ex rettrice Giuliana Grego Bolli, l'ex dg Simone Olivieri, la professoressa Stefania Spina e l'avvocato della Juventus Maria Turco. Le accuse a vario titolo sono falso ideologico, rivelazione di segreto d''ufficio e falso materiale. "Concorrente morale e istigatrice": così viene definita l'avvocato Maria Turco nell'avviso di conclusione delle indagini della Procura di Perugia. Al primo capo di imputazione, i pm contestano il reato di falso ideologico in concorso all'ex rettrice dell'Università per Stranieri Giuliana Grego Bolli, al direttore generale Simone Olivieri, ai due professori Stefania Spina e Lorenzo Rocca (che ha già patteggiato una pena) e a Maria Turco. Quest'ultima, "in qualità di legale incaricato dalla società Juventus, quale concorrente morale e istigatrice", e gli altri quattro, "in veste di pubblici ufficiali", "attestavano falsamente nella delibera del Centro di Valutazione e Certificazioni linguistiche del 9 settembre" che l'istituzione della "sessione straordinaria del 17 settembre era motivata da esigenze logistiche e di sicurezza, quando invece veniva istituita 'ad personam' solo per consentire a Suarez di ottenere, nei tempi richiesti dalla Juventus e all'esito di una fittizia procedura di esame, la certificazione linguistica".