Fonseca: "Potevamo avere più punti"
Dopo la vittoria sul Cagliari il tecnico della Roma analizza la classifica dei giallorossi.
Il tecnico non concorda con la disamina della giornalista sulla stagione degli azzurri.
Le parole di Gattuso sull'attaccante: "Dispiace vederlo piangere"
La delusione del tecnico dei partenopei dopo la sconfitta in Supercoppa Italiana.
Il mister azzzurro: "Sia noi che loro abbiamo avuto difficoltà con questo terreno di gioco"
Le scelte di Andrea Pirlo si sono rivelate vincenti.
L'allenatore bianconero è intervenuto in conferenza stampa.
Il tecnico della Juventus ha parlato in conferenza stampa.
La Juventus, nella finale di Supercoppa Italiana, ha superato per 2-0 il Napoli.
AGI - La Juventus conquista la nona Supercoppa italiana della sua storia: al Mapei Stadium i bianconeri battono il Napoli, grazie alle rete numero 760 in carriera di Cristiano Ronaldo e al gol allo scadere di Morata. Dopo una prima frazione convincente, gli uomini di Gattuso calano e lasciano il pallino in mano alla 'Vecchia Signora' che non perdona e riscatta il ko di San Siro contro l'Inter. Nel finale Insigne sbaglia anche un calcio di rigore. Gara che parte a ritmi blandi e con una lunga fase di studio. Il Napoli si accende assieme al suo capitano e dal quarto d'ora in poi inizia a creare le prime sortite offensive. Al 29' arriva la piu' ghiotta chance dei primi 45': Demme trova un pertugio sulla sinistra, mette un cross su cui arriva Lozano il cui colpo di testa e' sventato miracolosamente da Szczesny con un gran riflesso al 29'. Dall'altro lato Cristiano Ronaldo fatica a mettersi in proprio e l'unica occasione del primo tempo bianconero arriva da una sua conclusione di poco alta dal limite dell'area. A inizio ripresa esce Chiesa per Bernardeschi che non riesce a mettere in rete il traversone di McKennie al 47'. Spinge con piu' convinzione la squadra di Pirlo, andandosi a prendere il vantaggio con un pizzico di fortuna: Bakayoko devia in maniera decisiva un cross, su cui arriva Cristiano Ronaldo che insacca grazie a un semplice tap-in al 64'. Costretto ad esporsi ai contropiedi, il Napoli inserisce Mertens ed è proprio il belga a guadagnarsi un calcio di rigore al 78'. Valeri rivede l'azione al monitor del Var, da cui si nota il netto fallo di McKennie: dal dischetto va Insigne che fallisce il tiro dagli undici metri allargando troppo il destro. La Juventus alza il muro, trova il raddoppio con Morata in contropiede e torna a conquistare un trofeo in uno dei momenti piu' difficili dell'ultimo decennio.
Un abito haute couture che è "una lettera d'amore" agli USA
AGI - Mercoledì Giuseppe Conte, il giorno dopo i leader del centrodestra. Sergio Mattarella ha ricevuto il premier per un incontro breve e "interlocutorio" e giovedì accoglierà i leader dell'opposizione per ascoltare le loro doglianze. Ma per il Presidente della Repubblica al centro di ogni riflessione resta il Paese, i problemi dei cittadini in una fase di crisi sanitaria ed economica. Il presidente del Consiglio ha riferito al Presidente l'esito del voto di fiducia incassato nei giorni scorsi da Camera e Senato, l'esito della riunione di maggioranza e le valutazioni sue e dei partiti su come proseguire l'esperienza di governo. Poco più di mezz'ora di incontro su cui c'è da parte del presidente della Repubblica la totale consegna del silenzio. Già nei due incontri di una settimana fa, subito prima e subito dopo l'annuncio del ritiro dei ministri di Iv da parte di Matteo Renzi, Mattarella aveva chiesto di “uscire velocemente dall'incertezza” e tutto fa pensare che anche oggi un occhio al calendario sia stato dato, mentre a Bruxelles attendono il piano italiano per il Next generation Ue. Ma anche la brevità del colloquio fa pensare che il presidente Mattarella non abbia dato suggerimenti, per rispettare alla lettera il suo ruolo di arbitro super partes in questa situazione così complicata e non abbia nascosto la sua preoccupazione di fondo. Ha ascoltato quel che Conte aveva da dire, ha preso atto del voto, che assicura una maggioranza numerica al governo tale da non farlo cadere e da non provocare le dimissioni del premier. Ma di certo al presidente non è sfuggita la fragilità della maggioranza, che deve superare sfide storiche, e per affrontare questi passaggi serve un governo che goda di una maggioranza ampia, che abbia un sostegno convinto da parte dei partiti e non si basi su arrivi raffazzonati di questo o quel senatore, rischiando di far incontrare ai provvedimenti il Vietnam invece delle felpate aule parlamentari. Conte ha riferito anche l'esito del vertice di maggioranza e dunque la volontà di dar vita a un nuovo gruppo parlamentare proprio per superare le difficoltà alle Camere, e anche di questa volontà il Presidente non potrà che aver preso atto, rinviando dunque a una attesa, auspicabilmente non biblica, che questi intendimenti diventino realtà. Quanto al possibile rimpasto, è noto che, dal punto di vista teorico, il Presidente osserva con attenzione il limite al numero dei ministeri posto dalla legge Bassanini. Giovedì poi il Capo dello Stato riceverà i leader del centrodestra, critici verso la prosecuzione del governo Conte. Il Presidente li ascolterà, attento alla loro preoccupazione per il Paese, e di certo ricorderà anche loro la sua funzione di arbitro.
Le dichiarazioni di Andrea Pirlo, allenatore della Juventus, ha parlato dopo la vittoria in Supercoppa contro il Napoli
Il tycoon ha lasciato una lettera per il suo successore, sulla scrivania dello Studio ovale della Casa Bianca
AGI - Non solo Joe Biden e Kamala Harris hanno 'brillato' nel giorno dell'insediamento della nuova amministrazione Usa: il senatore democratico del Vermont ed ex aspirante candidato presidenziale, Bernie Sanders, si è conquistato i riflettori sui social grazie ai suoi enormi guanti di lana, che ha indossato durante la cerimonia del giuramento. Nella foto che ha spopolato su Internet, il 79enne Sanders è seduto su una sedia, di fronte al Campidoglio, rannicchiato come a coprirsi dal freddo con in grembo le mani coperte dai vistosi guanti, che secondo una giornalista di Buzzfeed sono fatti di lana riciclata e gli sono stati regalati due anni fa da un'insegnante del Vermont. Un'altra delle principali protagoniste su Twitter è stata l'ex first lady, Michelle Obama, che ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione con il marito, l'ex presidente Barack Obama (2009-2017), e che ha suscitato commenti di ammirazione da parte della Rete, per il suo look elegante total bordeaux: maglione, pantaloni e cappotto. L'ex presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, nominata nuovo segretario del Tesoro è diventata "virale", perché 'pizzicata' tra gli invitati avvolta in una sorta di coperta, uno spesso cappotto, con sciarpa e guanti. Anche l'outfit poco ortodosso di Nikolas Ajagu, marito della nipote di Kamala Harris, Meena Harris, non è passato inosservato. A un evento così solenne si è presentato in scarpe da ginnastica anche se di extra lusso: un paio di Nike Air Jordan Dior 1s, riprese dalle telecamere mentre scendeva le scale dietro la presentatrice dell'insediamento, la senatrice del Minnesota, Amy Klobuchar.
Le pagelle e le ultimissime notizie su Juventus-Napoli, Supercoppa Italiana, stagione 2020/2021
Il premier Conte sale al Quirinale e prende tempo per il governo. Incontro tra il presidente del Consiglio e il Capo dello Stato Mattarella. Conte cerca di rafforzare la maggioranza con la costituzione di un nuovo gruppo centrista al SenatoView on euronews
Juventus-Napoli 2-0 Ospina 6: protagonista di qualche buon intervento, non può nulla sul tocco ra...
AGI - Alla Camera c'è il lavoro di ‘scouting' di Tabacci che ha già raccolto 13 adesioni, al Senato sono in tanti a muoversi per arrivare ad un gruppo nuovo che possa fungere da soccorso della maggioranza e rimescolare le carte nelle commissioni. “Ne prendiamo undici”, promette un sottosegretario pentastellato. L'obiettivo è arrivare subito ad una formazione di dieci componenti. Pressing nei confronti di tre renziani (si parla di Comincini, Marino e Grimani) affinché escano da Iv. Ma nel mirino sono finiti, sempre a palazzo Madama, due senatori azzurri mentre è difficile ricomporre con gli ex pentastellati che hanno votato ieri no alla fiducia. “Ho cercato di parlare con loro – osserva un ‘big' M5s -. Una mi ha ricordato di quando si mise a piangere, un altro mi ha mandato a quel paese, il terzo mi ha preso in giro”. In ogni caso va ancora avanti al Senato la campagna di rafforzamento del fronte rosso-giallo. Che quella sia la direzione è emerso anche nel vertice che il premier ha avuto con i leader della sua maggioranza prima di andare al Colle. Un incontro interlocutorio, viene riferito. Nella maggioranza si sostiene che in questa fase il presidente della Repubblica non voglia in alcun modo smettere i panni dell'arbitro, che abbia preso atto del voto di fiducia di ieri a palazzo Madama. “Ma è chiaro che non potrà passare troppo tempo”, dice la stessa fonte mentre il dem Bettini è tornato ad agitare lo spettro delle urne, qualora non si riuscisse ad allargare la maggioranza. Lo scopo del fronte rosso-giallo è quello di stringere sulla costituzione della 'quarta gamba' prima di mercoledì quando alle Camere si voterà la relazione dello stato della giustizia del Guardasigilli Bonafede. Un passaggio delicato tanto che c'e' chi nella maggioranza ipotizza che il responsabile di via Arenula possa entrare nel gioco del rimpasto, anche per lasciare spazio al dem Orlando ma soprattutto per sminare il terreno. Ma una fonte pentastellata frena: “La composizione M5s non si tocca, se i dem vogliono ridiscutere dei propri ministri lo possono fare al proprio interno”. Renzi comunque si metterà di traverso sul tema della giustizia, l'ha già promesso. Altri, invece, nel partito frenano. Chiedono al proprio leader di firmare un patto di non belligeranza, di mettere da parte i temi divisivi e di trattare sulle riforme. “Non andremo con il cappello in mano. Dopo lo scostamento di bilancio e il dl ristori avremo mani libere”, promette Renzi che per tenere uniti i gruppi ha usato in ogni caso toni non bellicosi nella sua E-news: "Noi siamo sempre impegnati per l'interesse del Paese e sempre pronti a dare una mano facendo sentire in Aula il peso della nostra presenza". Nel gruppo di Iv, sempre più infastidito per le continue telefonate che ricevono i senatori, si ricorda come fu proprio Nencini l'unico a votare contro la fiducia a Bonafede alcuni mesi fa. “Non voteremo più le porcate del ministro della Giustizia”, promette l'ala dura, mentre una parte di deputati e senatori puntano a riaprire i canali del dialogo. “Tra qualche giorno si aprirà il confronto tra di noi tra chi vuole rientrare in maggioranza e chi sceglierà l'opposizione”, prevede un deputato renziano. Il presidente del Consiglio Conte che ieri sera ha visto anche l'ex azzurra Rossi, tiene la porta aperta agli azzurri. Un deputato forzista che gli ha parlato la mette così: “Mi ha detto che vuole sul serio lanciare un progetto nuovo che raccolga le forze europeiste, fossi giovane avrei detto di si'…”. Il premier ha sottolineato con i suoi interlocutori in FI di puntare a ‘persone spendibili' per un'operazione ‘nobile', non solo per raccogliere alcuni voti, anche per superare le perplessità di una parte della maggioranza. Un progetto dunque che accolga soprattutto i moderati centristi affinché l'operazione di allargamento abbia piena legittimità politica. “Ecco in prospettiva – osserva un senatore di FI – è più attrattiva l'ipotesi di una lista Conte che il piano ‘sovranista' di Meloni e Salvini”. Fibrillazione nei gruppi azzurri, con Berlusconi che però ha garantito di tenere unito il gruppo. “Deve tornare a Roma per serrare i ranghi”, dice perfino uno dei ‘berluscones'. Il centrista Cesa, durante il vertice tenutosi oggi al quale hanno partecipato Salvini, Meloni, Toti e Lupi, ha sottolineato - viene riferito - come occorra un progetto in prospettiva per evitare fuoriuscite nell'altro campo. Sono gli stessi timori degli azzurri che in questi giorni hanno cercato di convincere Meloni a tenere una posizione più morbida, non sul voto senza se e senza ma. "Dobbiamo capire cosa vuol fare con il terzo step del suo mandato" il premier Conte, con l'Udc "l'interlocuzione è aperta", ha detto al tg 1 la senatrice centrista Binetti. “Evocando le urne ingrossiamo il partito di Conte”, il ‘refrain' in FI. Sull'eventualità di cercare di sparigliare le carte era convinto, spiega un ‘big' lumbard, anche il numero due del partito di via Bellerio Giorgetti che allo stesso tempo è convinto che il premier si dissanguerà e non arriverà al semestre bianco. I leader del centrodestra domani saranno ricevuti al Quirinale dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Un incontro per chiedere, tra l'altro, al presidente della Repubblica per mettere fine alla “compravendita parlamentare”. Ma il premier e la maggioranza vanno avanti nell'operazione e anche l'ipotesi del ‘Conte ter' è stata congelata. Per i vertici dem si potrà mettere mano alla squadra in un secondo momento (c'e' da occupare le caselle dell'Agricoltura e della Famiglia), anche se nei gruppi parlamentari ci si interroga sulla possibilita' di andare avanti senza una vera svolta, soprattutto nelle commissioni. Si agitano anche i gruppi parlamentari pentastellati. Dieci senatori hanno intenzione di chiedere un incontro con Conte non per sbarrare la strada all'operazione ‘volenterosi' ma per chiedere eguale attenzione ai temi del Movimento. “Non è possibile che il premier – spiega un senatore – parli per tre ore con Causin e non con noi”. Ma nel fronte M5s c'e' soddisfazione per l'esito del voto di ieri e la convinzione che si possa andare avanti con i ‘costruttori'. Occorre lavorare ad un gruppo di responsabili del centrodestra, l'idea che è stata avanzata nel vertice di oggi tra Salvini, Meloni, Tajani, Lupi, Toti e Cesa. Ma la preoccupazione che l'argine possa cedere c'e' sia in IV che in FI. Lo spazio del centro, ora che si cercherà di accelerare su una legge elettorale di tipo proporzionale, è sempre più conteso.
Le pagelle e le ultimissime notizie su Juventus-Napoli, Supercoppa Italiana, stagione 2020/2021
L’analisi dei flussi ETF mensili di dicembre e dell’intero 2020 a cura di Amundi ETF mostra una raccolta netta annua di 666,7 miliardi di euro, rendendolo, nonostante la pandemia, l'anno record in termini di flussi in ETF