Fonseca: "Qualificazione ancora aperta"
Nonostante il 3-0, il tecnico portoghese predica calma in vista del ritorno.
Schianto mortale sull’autostrada Palermo-Mazara del Vallo.
Il ministro degli Esteri ha rivisto i quattro documenti con Pechino, due dei quali redatti con lo Stato di Victoria
LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio scivolano, zavorrati dai timori che una recrudescenza di contagi da Covid-19 in India possa ridurre la domanda del terzo Paese al mondo per importazioni di petrolio. Alle 12,20 i futures sul Brent per il contratto di giugno cedono 67 centesimi, o circa l'1%, a 65,91 dollari al barile, avviandosi a registrare la flessione giornaliera più marcata in oltre due settimane.
Compagnia Italiana di Navigazione e il Gruppo Moby esprimono "la loro viva preoccupazione a fronte del rischio concreto che la posizione assunta dai Commissari Straordinari di Tirrenia di Navigazione S.p.A. in A.S. possa determinare l’insolvenza dell’intero Gruppo imprenditoriale, con conseguente apertura di un’ulteriore procedura di amministrazione straordinaria in capo alla società, da cui potrebbe derivare non solo una diminuzione di valore per gli stessi creditori di Tirrenia di Navigazione Spa in A.S., ma anche la perdita del posto di lavoro per gli oltre 6.000 addetti e l’esborso di centinaia di milioni di euro per i contribuenti, necessari per il mantenimento della continuità aziendale". E' quanto si legge in una nota in relazione agli sviluppi della vicenda Tirrenia. "In relazione alle notizie di stampa in merito alla trattativa in corso tra Compagnia Italiana di Navigazione Spa e Tirrenia di Navigazione Spa in Amministrazione Straordinaria, si intende precisare quanto segue. Compagnia Italiana di Navigazione Spa, società acquirente del ramo d’azienda di Tirrenia di Navigazione S.p.A. in A.S. ha già versato in favore di quest’ultima una porzione di prezzo pari a 200 milioni di euro, rispetto ai 380 milioni totali previsti nel relativo contratto di cessione. I residui 180 milioni di euro non sono stati pagati in ottemperanza al contratto di cessione medesimo, che prevedeva la sospensione dell’obbligo di pagamento fino al definitivo pronunciamento della Commissione Europea sulla configurabilità o meno quale aiuto di Stato della convenzione in essere con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti relativa alla continuità territoriale verso le isole maggiori", prosegue la nota. "Tale pronunciamento - riferisce Tirrenia - è intervenuto solo nel primo trimestre 2020, quando la società era già stata colpita dalla più grave crisi di mercato della storia recente, ed è diventato definitivo e non impugnabile nel dicembre del 2020, quando la società era già in concordato con riserva e, in ragione di ciò, impossibilitata a pagare. Pur a fronte della crisi che ha dovuto affrontare, la società e il Gruppo di appartenenza, grazie al contributo degli oltre 6000 lavoratori e al supporto dei fornitori, hanno mantenuto la continuità aziendale e la posizione di mercato. In questo frangente, la società ha individuato un investitore internazionale, con il cui supporto ha presentato a tutti i suoi creditori un piano di ristrutturazione ai sensi dell’art. 182-bis l.fall., da cui potrebbe conseguire il rimborso dell’80% del credito vantato da Tirrenia di Navigazione Spa. in A.S". "Tale piano ha incontrato il favore di oltre il 95% dei fornitori, che tra l’altro - si sottolinea nella nota - hanno continuato a supportare la società con il credito commerciale, mentre Tirrenia di Navigazione S.p.A. in A.S., il cui credito non è assistito da alcuna garanzia, ha fin dall’inizio richiesto un trattamento migliore rispetto a quello offerto agli altri creditori. Compagnia Italiana di Navigazione Spa., nel tentativo di rispondere a tali pressanti richieste, ha pertanto dovuto migliorare progressivamente la propria proposta, giungendo infine ad offrire il rimborso in misura pari all’80% del credito vantato da Tirrenia di Navigazione S.p.A. in A.S., garantito, da parte dell’investitore, dal valore di navi e altri asset, per circa il 130% del credito dilazionato, con un margine di garanzia assolutamente inusuale per la ristrutturazione di un credito che, allo stato, non gode di alcun privilegio". "La controproposta avanzata ieri da Tirrenia di Navigazione Spa in A.S. prevede invece una garanzia pari a circa il doppio del credito dalla stessa vantato, con tempistiche di pagamento assolutamente non compatibili rispetto ai flussi previsti nel succitato piano di ristrutturazione. Lungi dal rifiutare tale proposta, Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A. si è limitata esclusivamente a rilevare che quanto richiesto da Tirrenia di Navigazione Spa. in A.S. non è sostenibile dal punto di vista finanziario; ciò, anche sulla base dell’anticipazione dell’attestazione ex art. 182-bis l.fall. resa dall’esperto indipendente, Dott. Riccardo Ranalli". "Lo stesso esperto indipendente che ha, tra l’altro, stimato che in caso di mancato successo del piano di ristrutturazione e di apertura di una procedura di amministrazione straordinaria a carico della società, Tirrenia di Navigazione S.p.A. in A.S. riuscirebbe a recuperare un importo compreso tra il 7% e il 19% del suo credito, peraltro con tempistiche certamente più lunghe rispetto a quelle previste nell’attuale piano (che si conclude nel 2025) e senza alcuna garanzia. In particolare, la proposta di accordo avanzata da Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A. nei confronti di Tirrenia di Navigazione S.p.A. in A.S. prevede un primo pagamento parziale di 23 milioni di euro, pressoché immediato, che corrisponde al recupero totale medio che quest’ultima potrebbe attendersi nel caso in cui, a seguito del mancato raggiungimento di un accordo di ristrutturazione, intervenga una dichiarazione di insolvenza di Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A".
"Continuiamo ad aprire la nostra società. Andiamo in direzione di quelle che sono le decisioni sagge che sono state prese di aprire con cautela e prudenza. Ponendo sempre attenzione alla sicurezza e alla regole. Ma dobbiamo andare sempre più avanti perché questo dà coraggio agli italiani per vincere la pandemia". Lo ha affermato il direttore sanitario dell'Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, in un videomessaggio agli italiani. "Continuiamo ad affrontare con forza, coraggio e determinazione questa pandemia, a cominciare dal vaccino. Intensifichiamo ancora di più la campagna vaccinale acquisendo sempre più dosi - ha aggiunto - Quali? Tutti quelli che abbiamo a disposizione perché servono per abbattere la mortalità e ridurre l'ospedalizzazione che sono i nostri maggiori obiettivi. Non è più tollerabile una mortalità così alta".
La Garanzia sulle assicurazioni del credito a breve termine è entrata nel vivo: dal 9 dicembre, giorno di avvio dell’operatività in favore degli assicuratori del credito di breve termine, così come previsto dal decreto legge 'Rilancio' n. 34/2020 (convertito con legge il 17 luglio 2020, n. 77), ad oggi, Sace ha raggiunto circa 14 mila imprese italiane da loro assicurate (per un fatturato garantito totale pari a circa 300 miliardi di euro) e circa 1,4 milioni di imprese loro clienti. In particolare, l’80% delle imprese beneficiarie sono pmi dislocate sull’intero territorio nazionale e operanti nei settori industriali che maggiormente contribuiscono all’attività economica in Italia, come l’agroalimentare, il chimico-farmaceutico, il metallurgico, il tessile e il settore delle costruzioni. La garanzia, inoltre, coprirà gli scambi commerciali assicurati fino al 30 giugno 2021. Alla Convenzione, realizzata anche grazie all’attiva collaborazione di Ania, hanno aderito le 5 maggiori imprese di assicurazione del credito a breve termine in Italia, con una copertura pressoché totale del mercato di riferimento. La garanzia fornita da Sace ha permesso di contenere gli effetti negativi che l’emergenza epidemiologica ha prodotto e sta ancora producendo sul tessuto socio-economico nazionale, preservando al contempo la continuità degli scambi commerciali, grazie all’accesso delle aziende italiane ai servizi di assicurazione del credito commerciale a breve termine, strumento che, da un lato, aumenta il livello di liquidità delle imprese facilitando la dilazione nel tempo dei pagamenti e, dall’altro, aiuta i fornitori nella gestione del portafoglio attraverso un monitoraggio continuativo della qualità creditizia dei partner commerciali. Nello specifico, la garanzia pubblica - rilasciata attraverso Sace a copertura del 90% degli indennizzi e nel limite di 2 miliardi di euro - ha consentito alle compagnie di assicurazione del credito a breve termine operanti in Italia di mantenere i plafond creditizi accordati alle imprese italiane, per un valore che supera, al 31 dicembre scorso, i 170 miliardi di euro.
AGI - La Corte costituzionale tedesca ha respinto i ricorsi contro la condivisione dei debiti nell'Unione europea. Con questo pronunciamento i giudici di Karlsruhe liberano di fatto la strada al Recovery fund da 750 miliardi di euro varato dall'Ue. Lo riferiscono i media tedeschi. In sostanza, la Corte costituzionale tedesca non ha accettato il ricorso dell'associazione civica nata attorno al fondatore dell'Afd Bernd Lucke, la presentazione del quale aveva portato alla decisione degli stessi giudici di Karlsruhe di sospendere la firma da parte del capo di Stato Frank-Walter Steinmeier del 'via libera' al Recovery votato sia dal Bundestag che dal Bundesrat il 25 e il 26 marzo. A questo punto, la legge potrà essere ratificata dal presidente. A detta dell'Associazione “Buergerwille” (volontà dei cittadini), i trattati Ue vieterebbero l'ammissione di debiti comuni, ma il governo federale e la Commissione europea si riferiscono all'articolo 122 degli stessi Trattati, che prevede un regolamento d'eccezione in presenza di catastrofi naturali o altri eventi straordinari e permette agli Stati membri di ottenere sostegni di natura finanziaria dall'Unione dietro determinate condizioni.
Steven Zhang sta per tornare in Italia e nel frattempo l'Inter pensa a rinnovi e stipendi.
Andrea Agnelli dovrebbe lasciare la Juventus dopo la figuraccia con la SuperLega.
AGI – La protesta di sindaci, associazioni, comitati e cittadini, scesi in piazza per sollecitare l'intervento urgente del governo attraverso la fine del commissariamento e lo sblocco delle assunzioni, gli ospedali sotto pressione per l'emergenza Covid, le vaccinazioni a rilento e il conseguente appello dei parlamentari della maggioranza al ministro Roberto Speranza a scendere quanto prima in Calabria. È sempre più drammatica la situazione della sanità calabrese, commissariata da anni per il pesante deficit. Da decenni nel caos gestionale e organizzativo, con sacche di illegalità che hanno anche favorito le infiltrazioni della 'ndrangheta, da 11 anni in piano di rientro, da dieci commissariato, il settore è alle prese con un'emergenza gravissima, caratterizzata da problematiche endemiche alle quali ora si sono aggiunte quelle scatenate dal Covid 19, che ha ancora di più messo a nudo pesanti criticità a livello di organizzazione e di qualità delle prestazioni e dell'assistenza. Tavolo ministeriale impietoso L'ultimo tavolo Adduce, il tavolo di verifica interministeriale dell'attuazione del piano di rientro, ha messo in fila tutte le falle della sanità in Calabria: un disavanzo stimato in circa 100 milioni con il conseguente rischio dell'ulteriore inasprimento della tassazione, il «rilevante peggioramento» dei Lea nel 2019, scesi a 119 (la soglia è 160), e poi ritardi nell'attuazione dei decreti legge Covid, e persino l'incongruenza di essere, si legge nel verbale del tavolo,«una delle poche regioni ove si registra un decremento di spesa per il personale» nonostante i tanti finanziamenti ricevuti per l'emergenza pandemica. A tutto questo poi si legano un debito commerciale quantificato sui 2 miliardi, le carenze strutturali dei presidi ospedalieri e la carenza di personale sanitario e parasanitario. Un quadro complessivo quindi estremamente complicato, sul quale adesso si stanno scaricando anche le conseguenze negative sprigionate dal Covid 19: nei mesi scorsi la Calabria ha, tutto sommato, retto l'urto, ma nelle ultime settimane si stanno registrando indicatori che inducono a una forte preoccupazione, come i ritardi nella campagna vaccinale (la Calabria è costantemente in coda alla classifica nazionale nel rapporto tra dosi consegnate e somministrate), e la pressione sugli ospedali, con la saturazione dei posti letto nei reparti sia nelle terapie intensive sia in area medica. Gestione commissariale sotto accusa Sono questi i fattori che nei giorni scorsi hanno spinto sindaci, amministratori, cittadini a scendere in piazza a Cosenza per chiedere l'intervento urgente del governo nazionale, che hanno portato alcune associazioni a occupare le sedi dell'Asp e dell'azienda ospedaliera bruzia, che hanno ispirato l'accorato appello dei parlamentari della maggioranza del governo Draghi al ministro Speranza: sotto accusa è l'istituto del commissariamento, che - è il coro unanime delle forze politiche e sociali della Calabria - non solo in questi ultimi 10 anni non ha migliorato la situazione ma l'ha addirittura peggiorata. Una realtà da quasi 5 mesi nell'occhio del ciclone, dopo le polemiche che hanno costellato l'addio del penultimo commissario, il generale dei carabinieri Saverio Cotticelli, e il “valzer” di successori dimissionari o rinunciatari fino a quando il governo non ha chiuso il cerchio con l'indicazione del prefetto Longo. Ora la struttura commissariale è al completo, dopo la recente designazione dei sub commissari Angelo Pellicanò e Michele Ametta al fianco del commissario Guido Longo. Ora la governance della sanità calabrese sembra definita, completata anche con la designazione del dg reggente del Dipartimento regionale Giacomino Brancati in luogo del dimissionario Francesco Bevere, inoltre a differenza del passato i rapporti tra la struttura commissariale, il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, e la Giunta regionale sono improntati alla sintonia e alla sinergia. Ma la situazione, nella regione, resta sempre allarmante: le sfide da affrontare prioritariamente sono l'accelerazione della campagna vaccinale, la riorganizzazione complessiva del settore anche e soprattutto in chiave anti Covid 19, una riorganizzazione che passa in primo luogo dallo sblocco delle assunzioni ma anche dall'azzeramento del debito, richiesto ufficialmente dalla Regione al governo nazionale. Ma sono sfide impegnative, quasi proibitive, per una sanità quale quella calabrese che sconta decenni di disorganizzazione e di caos gestionale. "Milioni a palate alle Asp" "La Regione Calabria ha dato palate di milioni per fare le assunzioni, le Asp e le aziende ospedaliere non stanno assumendo" dice intanto il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì. "I soldi - sottolinea - ci sono, ci sono milioni nelle casse delle Asp e delle aziende ospedaliere. Devono dirci perché non stanno assumendo medici, infermieri, Oss, tecnici, voglio sapere perché, perché i soldi li hanno avuti. Quindi, tutto quello che bisognava fare è stato fatto. Carte alla mano. Adesso voglio sapere perché. Per quanto mi riguarda – ha concluso il presidente ff della Giunta - siamo arrivati al punto di saturazione, voglio sapere cosa sta accadendo visto che ci sono i soldi e ci sono le strutture".
La stampa europea saluta la "vittoria dei tifosi" contro una Superlega europea diventata "super ridicola" dopo l'uscita dei club inglesi dal progetto. In Spagna, Marca celebra il "giorno speciale" e per l'occasione propone una doppia copertina. Da una parte, appunto, la Superlega diventata "super ridicola" e dall'altra si celebra il campionato spagnolo, definito "la Superlega di tutti". Non mancano, chiaramente. le critiche al patron del Real Madrid, Florentino Perez, che ha visto il suo progetto “distrutto in 48 ore". Sempre in Spagna, El Mundo Deportivo parla di "Brexit" in riferimento alle proteste dei tifosi inglesi, in particolare del Chelsea, e scrive che dopo l'uscita dei club 6 club della Premier League "la Superlega sta morendo". Per AS, invece, “l'Inghilterra ha distrutto la Super League". Il francese l'Equipe ha un titolo analogo, sottolineando che "la Premier League seppellisce la Superlega". Unanime anche la stampa britannica nel celebrare la brusca fine del progetto. Il Daily Mirror scrive che il crollo della Superlega è una "nuova speranza" per il calcio e "una vittoria per i tifosi", che lasciano il torneo "a brandelli". Simbolo dell'ampiezza dell'argomento in Inghilterra, The Times dedica anche la sua prima pagina all'uscita dei club inglesi dal progetto con una foto di Petr Cech presente alla manifestazione da parte dei tifosi del Chelsea. "La Super League crolla mentre i club si inchinano ai tifosi", si legge. Per il Daily Mail, la "guerra civile calcistica" ha portato alla "sconfitta dell'avidità". "Segnalati da tifosi, giocatori e politici, i colossi del calcio hanno abbandonato il loro progetto di lega ribelle", esulta il quotidiano che ironicamente titola, "autogol" per la Superlega. In Germania, la Süddeutsche Zeitung parla del crollo del “muro miliardario” con la vittoria dei tifosi. Per la Frankfurter Allgemeine Zeitung, l'opposizione al progetto della Superlega è stata "una prova di unità per l'Europa". Il quotidiano sottolinea che "i piani dei dodici grandi club sono stati un clamoroso fallimento". Infine, in Portogallo, il quotidiano sportivo A Bola mostra l'immagine di una tomba con l'iscrizione "RIP Super League, 18 aprile 2021 - 20 aprile 2021", sancendo la morte del progetto.
Sulle riaperture in Italia dal 26 aprile, il leader della Lega Matteo Salvini scrive a Draghi prima del cdm che discuterà il decreto e chiede al governo "più coraggio". "Spero che vengano accolte queste richieste, non mi va di votare cose di cui non sono convinto. Non me lo ha mica prescritto il dottore che devo votare per forza cose di cui non sono convinto", ha detto intervenendo alla Maratona di Confedilizia 'per la libertà', sul tema. "Sono leale, mi fido di Draghi, ma per qualcuno c'è il blocco a oltranza". "Chiederei l'estensione per la sera e riaprire alcune attività economiche - spiega il leader della Lega -, non sono richieste di Salvini, ma delle regioni, possono mettere il nome di Bonaccini, De Luca, Zingaretti". "Mi auguro che prima del cdm si arriva a una soluzione di buon senso", continua Salvini, che aggiunge: "Siamo entrati al governo per riequilibrare un certo squilibrio, il cdm è alle 17, io ho scritto al presidente Draghi. Non c'è dato scientifico che supporti certe scelte". E ancora: "Ho avuto una riunione con ministri, governatori e sindaci sul decreto che va oggi in consiglio dei ministri, chiediamo più coraggio, gli italiani se lo meritano". Per Salvini "occorre tornare alla normalità, i dati sono in netto miglioramento, occorre coraggio".
Nuovi sviluppi nel processo per diffamazione intentato da Blac Chyna contro le Kardashian-Jenner.Nella fattispecie la rapper, che ha avuto un figlio con l’ex fidanzato Rob Kardashian, ha trascinato in tribunale Kris, Kim, Khloe e Kylie Jenner nel 2017, accusandole di aver mentito per ostacolarla sul lavoro.In particolare le star avrebbero diffamato la cantante, interferendo economicamente, per ottenere la cancellazione del reality tv “Rob & Chyna”, che ruotava intorno alla vita dell'ex coppia.La celebre famiglia ha negato le accuse, ma all'inizio di quest'anno, tre giudici della corte d'appello hanno stabilito che Chyna è in possesso di prove sufficienti, le quali dimostrano che Kris «ha mentito».La matriarca infatti con un’abile mossa sostenne all’epoca che Blac Chyna avesse picchiato il figlio, usando poi questa menzogna per costringere i boss della rete televisiva E! a tagliare fuori dal palinsesto il reality in questione.Il processo, che doveva iniziare il 29 novembre, è stato anticipato al 18 ottobre.Tuttavia, il clan Kardashian-Jenner potrebbe evitare di presenziare in tribunale: entrambe le parti sono infatti aperte alla mediazione prima che il processo abbia inizio.Il 26 luglio si terrà un’udienza per trovare un accordo.
Martedì sera da varie parti del mondo, a più riprese, è rimbalzata la voce relative...
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AGI - Il referendum per l'eutanasia legale e' stato depositato questa mattina in Corte di Cassazione, alla presenza dei leader dell'Associazione Luca Coscioni, tra cui Marco Cappato, Filomena Gallo, Mina Welby, Marco Perduca e Rocco Berardo, insieme a rappresentanti del Comitato Promotore e ai familiari di chi ha vissuto da vicino il dramma delle scelte di fine vita, come Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antoniani, i genitori e la sorella di Luca Coscioni. Si tratta di un referendum parzialmente abrogativo dell'art. 579 c.p., sul cosiddetto omicidio del consenziente, l'unica fattispecie che nel nostro ordinamento assume un ruolo centrale nell'ambito delle scelte di fine vita. "Faro' quanto in mio potere per dare seguito all'iter delle proposte sul fine vita, da troppo tempo in attesa di una soluzione”, dice Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5s. Sulla stessa lunghezza d'onda Giuseppe Brescia (M5S), presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera. La discussione è prevista nell'Aula della Camera a giugno. Ma si sta lavorando sotto traccia, riferiscono fonti parlamentari, anche ad un ‘piano B'. Ovvero sul tema del suicidio assistito. L'unico Paese al mondo che permette il suicidio assistito anche a persone non residenti è la Svizzera. A differenza dell'eutanasia, con il suicidio assistito il medico prescrive il farmaco letale al paziente senza una somministrazione diretta. Le condizioni del richiedente che valgono a rendere lecita la prestazione dell'aiuto sono: patologia irreversibile, grave sofferenza fisica o psicologica, dipendenza da trattamenti di sostegno vitale e capacità di prendere decisioni libere e consapevoli. Per poter procedere, tali condizioni, devono aver formato oggetto di verifica in ambito medico affidata a strutture pubbliche del servizio sanitario nazionale previo parere del comitato etico territorialmente competente. Quando si è in presenza di una malattia terminale e di una sofferenza “intollerabile” il suicidio assistito non è perseguibile: si fonda su questo cardine un testo di legge che l'ex maggioranza giallo-rossa dovrebbe presentare nei prossimi giorni in Commissione Giustizia e Affari sociali di Montecitorio. Si sta definendo il testo e poi si aprirà il confronto all'interno della maggioranza. Il testo - riferiscono fonti di maggioranza - ricalca in grandi linee la sentenza del 22 novembre 2019 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 580 del codice penale, sostenendo che non è punibile in determinate condizioni "chi agevola l'esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli". L'art. 580 c.p. ("Istigazione o aiuto al suicidio") punisce con la reclusione da cinque a dodici anni "chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione”. Sono passati più di quattro anni dalla morte di Dj Fabo, la persona accompagnata da Marco Cappato in una clinica svizzera dove ricorse al suicidio assistito. Dopo il monito della Corte al Parlamento affinché legiferasse in materia si tenta un passo avanti. La base di condivisione raggiunta prevede che il soggetto richiedente sia tenuto in vita dai macchinari, che la richiesta avvenga attraverso un medico curante, che sia affetto da sofferenze intollerabili, che il percorso preveda un ferreo controllo del servizio sanitario, attraverso la commissione ad hoc preposta. Il malato non deve essere portato in una clinica ma il passaggio finale deve essere deciso dal comitato della struttura ospedaliera.
“Negli ultimi anni abbiamo investito molto in energie verdi e oggi abbiamo l’obiettivo di aumentare la capacità dei nostri impianti rinnovabili in Italia da circa 500MW attuali fino a oltre 1 GW, entro i prossimi anni. Vogliamo continuare a sviluppare progetti greenfield sul territorio, sia in ambito eolico sia agro-fotovoltaico, investendo in asset già operativi e in progetti autorizzati, abbinandoli a sistemi di stoccaggio dell’energia che produciamo. ENGIE è tra i protagonisti della transizione energetica in Italia e l’innovativo progetto con Amazon in ambito agro-fotovoltaico ne è la conferma". Così Damien Térouanne, Ceo di Engie Italia. "Guardiamo con aspettative positive al nuovo ministero della Transizione Ecologica - aggiunge - per un approccio più collaborativo da parte di tutti gli attori e auspichiamo una maggiore chiarezza e semplificazione del quadro normativo di riferimento. Ciò permette una forte accelerazione per lo sviluppo delle Fer in Italia, in linea con gli obiettivi del Pniec”.
Lavorare da una location più rilassante e circondati dalla bellezza rende più produttivi. Così, la serenità ispirata del territorio trentino, lo smart working e i soggiorni lunghi sono tra i contenuti dell’accordo tra Trentino Marketing e Airbnb, che hanno avviato una collaborazione mirata a promuovere la destinazione attraverso la valorizzazione di alloggi ed esperienze. La partnership prevede, fra l’altro, una campagna di comunicazione e il concorso 'Smart working in Trentino'. Secondo un sondaggio di Airbnb, 1 persona su 2 ha sentito la mancanza di viaggiare più di ogni cosa (47%), più di non poter andare al ristorante (26%) o di non poter andare al cinema (16%). Oltra alla tradizionale voglia di mare, spicca il desiderio di 1 persona su 4 di passare del tempo in luoghi isolati (montagna o campagna), a contatto con la natura; 1 persona su 2 (49%) sta considerando di unire vacanza e lavoro da remoto. E’ a questo pubblico che si rivolge l’iniziativa di Airbnb e Trentino Marketing, che con attività di marketing e promozione online e offline racconteranno il Trentino e le possibilità di unire piacere e lavoro da remoto per l’estate: il 20% del campione di viaggiatori interpellato da Airbnb ha indicato lo Chalet come alloggio preferito in caso di smart working ‘fuori porta’. "Alcune tendenze emerse già nel corso della scorsa estate, tra cui una maggiore richiesta di appartamenti e di strutture adeguatamente attrezzate in cui abbinare smart working e periodi di vacanza, sono oggi destinate a rafforzarsi, anche grazie a questa partnership", ha dichiarato Maurizio Rossini, amministratore unico di Trentino Marketing. “Il Trentino è tra le destinazioni più popolari in ambito rurale, e con guadagni medi degli host fra i più alti d’Italia. Per i tanti proprietari di seconde case sul territorio, si tratta di un’opportunità per mettere a reddito un asset sottoutilizzato, in un anno difficile”, afferma Giacomo Trovato, Country manager di Airbnb Italia. Il Trentino-Alto Adige è stato al terzo posto tra le destinazioni a corto raggio preferite dagli italiani la scorsa estate. Parte della partnership sarà una campagna di comunicazione online e offline, con alcuni contenuti sul sito di Airbnb, attività di ufficio stampa e direct email marketing, condivisione attraverso i canali social. Fra le iniziative sono previste in particolare: un concorso a premi che Airbnb lancerà, promosso attraverso una landing page dedicata, per dare la possibilità ai viaggiatori di trascorrere un periodo di smart working in baita, la loro permanenza verrà monitorata da una psicologa per valutare i benefici del soggiorno; l'identificazione di alcuni influencer che testeranno gli effetti dello smart working da una delle meravigliose baite trentine, condividendo la loro esperienza sui propri canali social. Maggiori informazioni sono disponibili su: www.airbnb.it/intrentino.
Il segretario della Lega: "Sono richieste di tutte le regioni italiane. Mi auguro che si arrivi a soluzione prima del cdm"
AGI - Mentre la bufera scatenata dal video di Beppe Grillo in difesa del figlio non accenna a placarsi e 'irrompe' in Parlamento, è Giuseppe Conte a provare a mettere dei paletti. Il leader in pectore M5s - 'tirato per la giacchetta' durante tutta la giornata affinché intervenisse sulle parole del Garante del Movimento - lo fa in serata e suscita, però, reazioni diverse. Se nella galassia del Movimento c'è chi tira un sospiro di sollievo e sottoscrive una a una le sue affermazioni, non manca chi giudica la sua uscita "molto democristiana e timida" e chi nota, ad esempio tra gli alleati Pd, che non ha preso a sufficienza le distanze da Grillo. In ambienti M5s si sottolinea intanto "sofferenza e solidarietà nei confronti dell'uomo e padre" Beppe Grillo ma al contempo si registra, tra quanti plaudono alla decisione di Conte, una presa di distanza sulle specifiche parole del Garante M5s, giudicate fuori posto. "Ho avuto modo di parlare con Beppe Grillo in più occasioni e conosco bene la sua sensibilità su temi così delicati. Sono ben consapevole di quanto questa vicenda familiare lo abbia provato e sconvolto", sottolinea Conte. "E' una vicenda che sta affliggendo lui, la moglie, il figlio e l'intera famiglia. Comprendo le preoccupazioni e l'angoscia di un padre, ma non possiamo trascurare che in questa vicenda ci sono anche altre persone, che vanno protette e i cui sentimenti vanno assolutamente rispettati, vale a dire la giovane ragazza direttamente coinvolta nella vicenda e i suoi familiari che sicuramente staranno vivendo anche loro momenti di dolore e sofferenza", aggiunge. Quindi Conte difende l'autonomia della magistratura e la battaglia contro la violenza alle donne portata avanti con i 5 stelle: "In questa vicenda vi è un principio fondamentale che non possiamo mai perdere di vista: l'autonomia e il lavoro della magistratura devono essere sempre rispettati. Perciò anche in questo caso attendiamo che i magistrati facciano le loro verifiche", osserva, infatti, e nota che al Movimento 5 stelle "mi accomunano da sempre queste due convinzioni: di ritenere indiscutibile il principio dell'autonomia della magistratura e di considerare fondamentale la lotta contro la violenza sulle donne, una battaglia che abbiamo sempre combattuto in prima linea, basti ricordare l'introduzione delle norme sul codice rosso quando abbiamo condiviso la responsabilità di governo. Questi principi continueranno a informare la nostra azione politica e a ispirare le nostre battaglie culturali". Alla Camera prima e al Senato poi, il caso del video 'irrompe' in Aula. A Palazzo Madama Iv, Forza Italia e FdI 'attaccano' le parole del garante M5s. "Chi di spada ferisce di spada perisce", ha detto tra l'altro Daniela Santanchè. E per la Lega Antonella Faggi osserva che "quest'oggi questo uomo ha portato vergogna all'Italia. Avrebbe fatto bene a tacere perchè anche il silenzio è un insegnamento". Daniela Sbrollini di Italia viva parla di un "video vergognoso e scandaloso" e rivolgendosi soprattutto alle colleghe M5s nota anche: "Quello che è accaduto ieri è grave, è gravissimo. Comprendiamo la sofferenza di un padre che vuole difendere il proprio figlio, ma non abbiamo sentito una parola nei confronti della ragazza che sarebbe la vittima". Sbrollini è la prima, durante gli interventi di fine seduta, a parlare della vicenda e in Senato mentre c'è chi sottolinea che il gruppo M5s ha lasciato l'Aula, nella quale sono rimasti pochissimi pentastellati. Segno di "grande imbarazzo", notano esponenti di diverse forze politiche.