Gentiloni: Pil Ue a livelli pre-crisi nel 2022. Fiducia in Draghi
Per l'Italia si prevedono tempi più lunghi
AGI - Morbillo, febbre gialla, polio, ebola e Covid-19, tutti insieme. Sono le cinque epidemie che la Guinea sta affrontando in questo momento, anche se da tempo il Paese si trova ad affrontare un grosso problema di salute pubblica: La febbre gialla. "L'epidemia dilaga a Koundara ma anche a Dubréka e Kouroussa. Sono stati segnalati in totale 52 casi, di cui 14 decessi. Attualmente si sta dando una risposta a questo livello, che consiste nel vaccinare la popolazione target con il vaccino contro la febbre gialla” ha dichiarato Sekou Sidate Sylla, capo della sezione di prevenzione e controllo delle malattie presso il dipartimento sanitario della prefettura di Mamou". "Ci sono - ha aggiunto -, inoltre, l'epidemia di morbillo, una malattia in forte ripresa, che colpisce le prefetture di Dinguiraye, Mamou e la capitale Conakry. L'epidemia di poliomielite conta già una trentina di casi confermati. Stiamo per organizzare una campagna di vaccinazione che consiste nel vaccinare tutti i bambini di età compresa tra 0 e 59 mesi con il vaccino Monovalente di tipo 2”. E poi ci sono ebola, appena dichiarata a N'zérékoré, e l'epidemia di covid-19: ad oggi sono stati notificati 15.580 casi confermati con 87 decessi.
AGI - Entra nella fase finale dei test il vaccino cubano Soberana 02: dalla prossima settimana se ne comincerà a valutare l'efficacia e la sicurezza, prima di iniziare a somministrarlo in massa alla popolazione dell'isola caraibica. Lo ha reso noto il ricercatore italiano Fabrizio Chiodo, che lavora al progetto con l'istituto di vaccini Finlay di Cuba. Del farmaco, saranno prodotte 100 milioni di dosi dalla società farmaceutica pubblica Biocubafarma. Soberana 02 è uno dei quattro vaccini che Cuba sta sviluppando per immunizzare al più presto il Paese, che peraltro è riuscito a controllare con successo l'epidemia, poiché il numero totale di decessi registrati dallo scoppio della pandemia non supera i 304, ha spiegato il ricercatore, membro in Italia del Consiglio Nazionale delle Ricerche. In collegamento on-line da Cuba con la stampa straniera, Chiodo ha ricordato che si tratta di un vaccino pubblico al 100%, che viene sviluppato senza scopo di lucro e che è stato sviluppato rapidamente grazie alla rete "eccellente" di ricercatori, epidemiologi e medici a Cuba. Il vaccino -ha aggiunto Chiodo- che è "molto sicuro", verrà utilizzato per persone di età compresa tra i 35 e gli 80 anni, e probabilmente raggiungerà altri luoghi, dato che ci sono molti Paesi interessati, anche se Cuba vaccinerà prima i suoi cittadini". Soberana 02 è il frutto della collaborazione e ricerca di anche "di altri Paesi", ma è finanziato e diretto da Cuba, che ha una lunga storia -ha sottolineato- nella "diffusione scientifica, sperimentazione e sviluppo di vaccini". Superata l'ultima fase, nella quale si conosceranno i risultati della sua efficacia e sicurezza ma della quale Chiodo non ha precisato i tempi, il Paese procederà alla vaccinazione di massa della popolazione.
AGI - L'accelerazione da lockdown non sarà la norma, ma il mercato delle app continuerà a crescere anche quando l'emergenza sarà superata: la spesa globale raggiungerà i 270 miliardi di dollari nel 2025, con un incremento medio del 19,5% l'anno. Nell'arco di cinque anni, quindi, gli incassi saranno due volte e mezzo quelli attuali. Meno prorompente (ma comunque sostenuto) sarà l'aumento dei download: 230 miliardi (+10% medio). Lo afferma il rapporto Mobile Market Forecast di SensorTower. App Store e Google Play Simile è l'andamento per l'App Store di Apple (185 miliardi di dollari e +20,7%) e per Google Play (85 miliardi e +16,9%). La discrepanza tra le due piattaforme, una costante, muove da diversi fattori: gli utenti della Mela tendono ad avere una capacità di spesa più elevata; i dispositivi su cui gira Android (di gran lunga il sistema operativo più diffuso al mondo) si rivolgono anche a una fascia low-cost che Apple non copre; i servizi mobile di Google non guadagnano da un mercato enorme come la Cina. La spesa in Italia e in Europa L'Europa toccherà i 42 miliardi di dollari nel 2025, sfiorando un incremento del 23% annuo. Nel 2020, solo quattro Paesi (Regno Unito, Germania, Francia e Russia) hanno superato il miliardo di incassi. Nel 2025 saranno 11. Tra i quali l'Italia, che si confermerà il quinto mercato del continente e, grazie a un ritmo di crescita più elevato, accorcerà la distanza con chi la precede: gli italiani spenderanno 2,3 miliardi di dollari, quasi il triplo rispetto al 2020. Molto più contenuto sarà l'aumento dei download (+6%). Nulla di sorprendente: il mercato è un percorso che va di pari passo con lo sviluppo digitale di un Paese. Inizia acquistando smartphone, continua scaricando un'app e prosegue spendendo. È quindi fisiologico che i Paesi più maturi si saturino prima ma generino maggiori incassi. Il sorpasso asiatico La crescita dell'Europa, afferma il rapporto, sarà maggiore rispetto a quella di Asia e Nord America. L'affermazione va però soppesata. Se il confronto con Canada e Usa è omogeneo, lo stesso non si può dire per l'Asia. La Cina, il principale mercato dell'area, entra nelle statistiche solo attraverso la spesa su App Store (visto che Google non ha accesso al Paese). Da qui al 2025 andrebbe quindi stimato l'impatto della piattaforma Huawei, che con un proprio app store e un proprio sistema operativo si sta proponendo come terza via tra iOS e Android. Guardano alcuni dati del report, ci sono pochi dubbi sul fatto che il futuro sia a Est. Entro il 2025, la Cina, che oggi è al secondo posto, supererà gli Stati Uniti, diventando il Paese che genera più incassi sull'App Store. L'India resterà “dominante” nella classifica di Google Play, spingendo l'Asia oltre i 100 miliardi di download. E su Android, ci saranno quattro Stati asiatici (Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Filippine) tra i dieci che spendono di più. La platea si sta trasformando in dollari. Ed è solo l'inizio. Non solo videogiochi SensorTower conferma l'effetto pandemia: nel 2020, gli utenti hanno speso il 30% in più rispetto all'anno precedente. Un'accelerazione per un settore che stava già galoppano (+21% nel 2019). La corsa al download dovrebbe rallentare. Ma, dopo un periodo di assestamento, il giro d'affari continuerà a lievitare grazie alle spinta delle nuove abitudini: app per la gestione del risparmio, mediche, per il fitness sono arrivate su milioni di smartphone. Hanno sofferto quelle di viaggio e navigazione, ma dovrebbero ripartire una volta attenuate le restrizioni. In altre parole: l'ecosistema delle app è sempre più variegato e la gamma dei servizi sempre più vasta. Un dato racconta bene questa mutazione: nel 2025, la spesa in videogiochi (che oggi vale due terzi del mercato ed è, storicamente, il settore pigliatutto) verrà superata dagli incassi cumulati delle altre app. I giochi resteranno dominanti su Google Play (attraendo il 71% della spesa), ma su App Store la loro quota si assottiglierà al 42%, facendo spazio a foto, video, intrattenimento, musica, libri, social network. Tutto in uno smartphone.
AGI – C'è grande attesa e curiosità per la prima presentazione al pubblico di un'opera di Vincent Van Gogh dipinta durante la sua breve permanenza a Parigi, uno scorcio del celebre quartiere di Montmartre, opera di proprietà della stessa famiglia da 100 anni. Lo riferisce il Guardian che annuncia la prossima vendita all'asta dell'opera, a marzo, dalla Sotheby's, per un importo stimato tra 5 e 8 milioni di euro. 'Scène de rue à Montmartre', è questo il titolo del quadro che rappresenta uno dei maggiori lavori del periodo parigino del celebre artista olandese, di cui si conosce maggiormente la produzione realizzata ad Arles, nel Sud della Francia. La vendita all'asta è attesa come un evento importante: sarà la prima volta che l'opera viene presentata pubblicamente da quando è stata realizzata, nella primavera del 1887. 'Scène de rue à Montmartre' contiene una importante testimonianza storica: raffigura il Moulin Dubray, noto anche come Moulin à Poivre, un mulino a vento tra i tanti che sorgono sulla famosa ‘Butte', la collina parigina, che fu distrutto nel 1911. Nel dipinto è anche rappresentato il recinto dell'iconico Moulin de la Galette sormontato da lanterne decorative e una giostra dietro la staccionata in legno. Tra il 1886 e il 1888 Vincent Van Gogh condivise un appartamento col fratello Theo, in Rue Lepic, strada nota del popolare quartiere dove vivevano artisti ed intellettuali che frequentavano i caffè locali, con uno stile di vita definito 'bohèmien'. Il dipinto fu comprato da un collezionista francese nel 1920, da allora è rimasto di proprietà della stessa famiglia e non è mai stato mostrato in pubblico, pur essendo citato in diversi cataloghi. Prima della vendita da Sotheby's, sarà fatto vedere a Londra, Amsterdam e Parigi. "Pochissimi dipinti del periodo a Montmartre di Van Gogh rimangono in mani private. La maggior parte si trova nelle collezioni di prestigiosi musei in tutto il mondo", ha spiegato Aurélie Vandevoorde del dipartimento di arte moderna e impressionista del banditore in Francia. Per questo motivo, ha aggiunto l'esperta, "l'apparizione sul mercato di un dipinto di questo calibro, da una serie così iconica, segna senza dubbio un evento importante". Claudia Mercier della casa d'aste Mirabaud Mercier, associata alla vendita, ha detto che il lavoro è “accattivante”. In effetti, dopo il suo trasferimento ad Arles nel febbraio 1888, Van Gogh fu influenzato da impressionisti quali Monet, Pissaro e da una generazione più giovane di artisti come Paul Signac e Toulouse-Lautrec, che portarono a dipingere con il suo ultimo stile unico e riconoscibilissimo prima di morire solo due anni dopo, il 29 luglio 1890 a Auvers-sur-Oise.
Si moltiplicano i lock down locali per ridurre la circolazione delle varianti che si dimostrano molto più abili nel diffondersiView on euronews
L’ex Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina non ha rimpianti circa il suo mandato. “Se tornassi indietro rifarei tutto”.
L'andata degli ottavi di finale di Champions League finisce 1-0 per il Real Madrid. Il tecnico dell'Atalanta però ha qualcosa da dire sulla direzione di gara.
Misure, regole e restrizioni a Pasqua con il nuovo Dpcm in arrivo il 6 marzo - il primo firmato dal premier Mario Draghi - e in vigore per un mese fino al 6 aprile. Norme e divieti dovranno arginare la diffusione del coronavirus in Italia e contrastare le varianti del covid, mentre l'indice Rt si avvia a superare 1 e si attende domani l'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. Le restrizioni riguarderanno anche Pasqua e Pasquetta, domenica 4 aprile e lunedì 5 aprile. A delineare il provvedimento è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, al Senato e alla Camera: "Non possiamo allentare le misure, non ci sono le condizioni epidemiologiche", ha detto in una giornata caratterizzata da 16.424 contagi e 318 morti, con un tasso di positività del 4,8%. Le parole di Speranza fanno ipotizzare il mantenimento delle chiusure per cinema, teatri, palestre e piscine, in un quadro caratterizzato da 25 zone rosse distribuite in 5 regioni e dall'introduzione della zona arancione 'rafforzata'. Alle regole tipiche della zona arancione si aggiungono, ad esempio nella provincia di Brescia, ulteriori misure: la chiusura di scuole elementari, infanzia e nidi, il divieto di recarsi nelle seconde case, l'utilizzo obbligatorio dello smart working e la chiusura delle attività universitarie in presenza. Il quadro delineato da Speranza è chiaro. "La cabina di regia evidenzia che per la terza settimana consecutiva si confermano segnali di tendenza ad un graduale incremento dell'evoluzione epidemiologica. L'incidenza settimanale supera la soglia di 200 casi per 100mila abitanti in 3 regioni. E' lontana dal livello che consentirebbe l'identificazione e il tracciamento dei contatti sul territorio nazionale. Abbiamo le terapie intensive in 5 regioni sopra la soglia critica del 30%, mediamente a livello nazionale sono occupate al 24%. Negli ultimi giorni si consolida l'aumento complessivo del numero delle persone ricoverate", ha detto il ministro. "L'indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici nell'ultimo rilevamento è a 0,99, in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che va oltre 1. Dieci regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1, in aumento rispetto alla settimana precedente. Questo significa che l'Rt con le misure in vigore si avvia a superare la soglia di 1", ha aggiunto. Tra le regioni, spicca l'allarme del Molise. "La situazione è grave e gli ospedali sono in forte affanno. Le terapie intensive sono piene e credo che si attiveranno altre richieste di Cross, il trasferimento di pazienti in altre Regioni", ha detto all'Adnkronos Salute da David Di Lello, presidente del sindacato degli anestesisti-rianimatori Aaori-Emac della regione facendo il punto sull'emergenza covid Covid. "Temiamo che questa seconda ondata si possa diffondere dalla zona costiera a quella interna della provincia di Isernia. Quindi - ha affermato Di Lello - non è il caso di allentare le misure, anzi dobbiamo prepararci ad affrontare una situazione peggiore con un aumento dei casi legati alla diffusione delle varianti".
AGI - Un'Atalanta di ferro si piega solamente nel finale al Real Madrid nell'andata degli ottavi di finale, cadendo 1-0 al termine di una gara condizionata in particolare da una decisione arbitrale abbastanza discutibile, che ha costretto i bergamaschi all'inferiorità numerica per oltre un'ora e un quarto. Decide la rete di Mendy all'86', che pone i blancos in una posizione di netto vantaggio in vista del ritorno in terra spagnola, seppur resti comunque tutto aperto. Quarti che sembrano già ipotecati invece per il Manchester City, che a Budapest contro il Gladbach passa 2-0 con Silva e Jesus. Al Gewiss Stadium, in un avvio di gara divertente e all'insegna dell'equilibrio, il primo episodio arriva al 17' ed è un clamoroso abbaglio dell'arbitro, che espelle Freuler per un fallo al limite su Mendy, lanciato sì in porta ma defilato rispetto ai pali difesi da Gollini (oltretutto il centrocampista nerazzurro non era neanche l'ultimo uomo). Nonostante l'inferiorità numerica la Dea non disdegna, anche se verso la porta di fatto calciano solo i blancos, che a ridosso dell'intervallo sfiorano due volte il vantaggio con Vinicius e Casemiro, murati rispettivamente da Pessina e Gollini. Nella ripresa continua a premere il Real spaventando ancora moltissimo l'Atalanta, che si salva in un altro paio di situazioni sulle conclusioni nuovamente deviate di Modric prima e Vinicius poi. Tanto cuore in difesa, tanta fatica in attacco per gli uomini di Gasperini, preventivatile con l'uomo in meno e dopo l'uscita per infortunio di uno sfortunato Zapata. Pochissimi i pericoli capitati dalle parti di Cortuois, inoperoso per gran parte della sfida. Nel finale il destro a giro di Mendy da fuori area regala al Real un successo pesante, ma per l'Atalanta nulla è perduto e a Madrid servirà un capolavoro per ribaltare le sorti della qualificazione.
AGI - È pronto il candidato vaccino Moderna studiato specificamente per essere efficace anche contro la variante sudafricana. Il vaccino, mRNA-1273.351, è stato consegnato al National Institutes of Health (NIH) americano per lo studio clinico. Lo annuncia la stessa azienda, spiegando che contro le varianti più preoccupanti sono allo studio diverse strategie: fare una dose di richiamo usando il vaccino specifico che entra ora in fase di trial clinici, oppure utilizzarne un altro, un ibrido tra il vaccino Moderna “tradizionale” e quello contro la variante sudafricana, o ancora somministrare una terza dose del vaccino originario. Ma si valuterà anche la possibilità di somministrare il vaccino contro la variante o quello ibrido come prima dose. “Siamo lieti di iniziare lo studio clinico e siamo grati per la continua collaborazione del NIH per combattere questa pandemia”, ha detto Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. “Sfruttando la flessibilità della nostra piattaforma mRNA, ci stiamo muovendo rapidamente per testare gli aggiornamenti dei vaccini che affrontano le varianti emergenti del virus. Moderna si impegna ad apportare tutti gli aggiornamenti necessari al nostro vaccino finché la pandemia non sarà sotto controllo. Speriamo di dimostrare che le dosi di richiamo, se necessario, possono essere fatte a livelli di dose inferiori, il che ci permetterà di fornire molte più dosi alla comunità globale alla fine del 2021 e nel 2022, se necessario”, ha detto ancora. Al lavoro per fornire 1 miliardo di dosi nel 2021 Moderna è al lavoro, con nuovi investimenti, per ampliare la capacità produttiva del suo vaccino contro il Covid. Il piano di base del 2021 è aumentato a 700 milioni di dosi e l'azienda sta lavorando per fornire fino a 1 miliardo di dosi nel 2021. Lo rende noto la casa farmaceutica, spiegando che la capacità produttiva prevista per il 2022 è aumentata a 1,4 miliardi di dosi da 100 μg. Inoltre, Moderna ha ricevuto un feedback positivo dall'FDA sulla proposta di aggiungere più dosi a ogni fiala di vaccino, e l'azienda sta valutando un piano che potrebbe consentire di prelevare fino a 15 dosi da ogni fiala. “Stiamo investendo in questa capacità aggiuntiva per aiutarci ad aumentare la produzione e consentire la flessibilità nella produzione di potenziali richiami del vaccino per affrontare le varianti emergenti del virus”, ha dichiarato Stephane Bancel, amministratore delegato di Moderna. “Ci aspettiamo che i nostri investimenti di capitale aggiuntivi portino la nostra capacità a 1,4 miliardi di dosi per il 2022, assumendo l'attuale dose da 100 μg. Se il nostro richiamo del vaccino contro la variante dovesse richiedere una dose inferiore, per esempio da 50 μg, potremmo avere più di 2 miliardi di dosi per il 2022”, ha aggiunto.
Il Consiglio dei ministri ha nominato Franco Gabrielli sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Mario Draghi, alla guida del governo, ha affidato la delega all'intelligence al capo della Polizia. Nato a Viareggio il 13 febbraio del 1960, Gabrielli si laurea in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Pisa e nel maggio 1985 entra nella Polizia di Stato dopo aver superato il concorso pubblico, con la qualifica di vicecommissario in prova. Successivamente al superamento del corso all'Istituto Superiore di Polizia viene assegnato al VI Reparto Mobile di Genova. Dal gennaio 1987 all'agosto 1990 passa alla questura di Imperia come dirigente Digos prima e, in seguito, capo di gabinetto, partecipando alle indagini che conducono allo smantellamento delle Br-Ucc. Dall'agosto 1990 al novembre 1996 va alla questura di Firenze, dirigendo la Sezione Antiterrorismo della Digos, coordinando indagini relative all'eversione e alle stragi mafiose della primavera-estate del 1993, collaborando col il magistrato Gabriele Chelazzi. Dal dicembre 1996 si trasferisce a Roma per ricoprire il ruolo di capo di gabinetto della Direzione centrale della polizia criminale. Nel giugno del 1999, dopo l'omicidio del Prof. Massimo D'Antona, rivendicato dalle Brigate Rosse, viene trasferito alla Direzione centrale della polizia di prevenzione - Servizio antiterrorismo. Nell'agosto del 2000 viene trasferito alla questura di Roma assumendo, dal gennaio 2001, la dirigenza della Digos Capitolina. Il ruolo svolto nelle indagini per la cattura dei brigatisti responsabili degli omicidi D'Antona, Biagi e Petri gli vale, nell'ottobre 2003, la promozione a dirigente superiore della Polizia di Stato per meriti straordinari. Nel maggio 2004 passa alla Direzione centrale della polizia di prevenzione, con la qualifica di consigliere ministeriale aggiunto, curando l'organizzazione del nascente Comitato analisi strategica antiterrorismo. Nell'estate 2005, quale direttore del Servizio centrale antiterrorismo, collabora alle indagini che conducono alla cattura in Italia di uno dei responsabili degli attentati alla metropolitana di Londra. Nominato prefetto il 16 dicembre 2006, viene chiamato a dirigere il Sisde e successivamente, a seguito della riforma dei Servizi di Informazione, l'Aisi. Il 6 aprile 2009, all'indomani del sisma che ha devastato il capoluogo abruzzese, viene nominato prefetto dell'Aquila e vice commissario vicario per l'emergenza terremoto. In quella veste, gestirà anche la sicurezza del Vertice G8 svoltosi in quella città nell'estate 2009. Nel maggio 2010, assume l'incarico di vice capo Dipartimento della protezione civile di cui diviene capo dipartimento, gestendo le emergenza del sisma nella Pianura Padana e le procedure per il recupero e la messa in sicurezza della Costa Concordia, a seguito del naufragio dell'inverno 2012. Il 3 aprile 2015 viene nominato prefetto di Roma. Il Consiglio dei ministri del 29 aprile 2016 lo nominato capo della Polizia-Direttore generale della Pubblica Sicurezza.
Furia Atalanta dopo la sconfitta contro il Real Madrid, condizionata dall'espulsione dubbia di Freuler...
Atalanta-Real Madrid finisce 0-1, decide Mendy nel finale: la cronaca
L'Atalanta perde 1-0 in casa con il Real Madrid ma esce a testa alta dal confronto con i giganti spagnoli. Anzi, a recriminare dopo l'andata degli ottavi di finale di Champions League è proprio la Dea. La squadra di Gasperini gioca in inferiorità numerica per quasi tutta la partita, causa la contestata e severa espulsione di Freuler al 17' per un fallo al limite su Mendy, e alla mezz'ora perde anche Zapata, costretto a lasciare il posto a Pasalic per un infortunio. Ma il Real non brilla e nel primo tempo il portiere dei bergamaschi Gollini deve fare gli straordinari solo poco prima dell'intervallo su una punizione insidiosa di Kroos. Anche nella ripresa la squadra di Zidane fatica a imporsi, l'Atalanta assapora l'impresa ma all'86' arriva la doccia fredda del gol di Mendy con una conclusione a giro dal limite dell'area che sorprende Gollini. Il sogno qualificazione non è ancora del tutto compromesso per la squadra di Gasperini, ma la notte di Champions contro una big del calcio mondiale lascia comunque l'amaro in bocca. "Rimane l'amarezza di non aver potuto giocare la partita, la nostra soddisfazione era giocare col Real ma così è stata rovinata. E' venuta fuori un'altra partita, abbiamo dovuto difendere, anche bene, poi nel finale è arrivato il gol di Mendy", è il commento di Gasperini ai microfoni di Sky Sport. "La qualificazione? Dobbiamo vincere, siamo nella miglior posizione possibile: abbiamo un risultato solo, se saremo in grado di vincere faremo l'impresa -prosegue il tecnico-. Chiaro che questa sconfitta pesa, mancavano pochi minuti per portare questo risultato in porto. Peccato, lo 0-0 era un risultato buono, siamo un po' amareggiati ma ci riprendiamo". "In 11 sarebbe stato un altro tipo di partita, loro hanno un tasso tecnico di altissimo livello ma sarebbe stata una gara più aperta e giocata, lo spirito era tutto un altro". E sull'espulsione di Freuler: "Peccato, la partita è stata rovinata e c'è grande rammarico: sui fuorigioco e i falli di mano si è trovata la quadra, rimangono le discussioni sui contrasti che per me rimangono un gesto tecnico che non si tocca. C'è la tentazione di togliere ogni forma di contrasto e questo è il suicidio del calcio". "Lì -dice ancora Gasp- serve un po' più di conoscenza perché non possiamo avere arbitri che non hanno mai giocato a calcio e non distinguono un fallo da un contrasto, se non si capisce questo cambino mestiere, ogni volta c'è la discussione con il contributo di tanti commentatori su questo argomento". "Quello di questa sera è clamoroso, non è possibile. Gli arbitri sono una componente importantissima del calcio, poi hanno i mezzi televisivi, di tutto di più", conclude.
Il manager vanta una lunga esperienza in J.P. Morgan Asset Management, dove ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’Investment Stewardship per la regione EMEA
AGI - Lavoratori sfruttati, spiati, sottopagati, fino a un minimo di 3 euro l'ora rispetto ai 13 previsti dalla legge. Con l'accusa di caporalato su oltre 100 dipendenti, S. Z., titolare dell'azienda florovivaistica 'Vivai Zazzera' di Inveruno, nell'Alto Milanese, è stato arrestato dalla Guardia di finanza di Magenta, in esecuzione di un'ordinanza nell'inchiesta del pm di Milano Donata Costa.Secondo la ricostruzione degli investigatori, l'imprenditore sottopagava i lavoratori tenendoli in condizioni di semi schiavitù e doveva contributi per oltre un milione di euro. Lavoratori tenuti in condizioni di semi schiavitù La misura disposta dal gip è stata eseguita dai militari del comando provinciale di Milano, che hanno anche notificato la misura dell'obbligo di firma a una dipendente amministrativa. Inoltre, all''indagine dei finanzieri, che ha consentito di scoprire un sistema di sfruttamento dei lavoratori messo a punto dal titolare della ditta, assieme a due impiegate, si sono affiancati i controlli amministrativi dei funzionari dell'Ispettorato territoriale del lavoro di Milano-Lodi e dell'Inps, che hanno portato alla quantificazione in oltre un milione di contributi previdenziali dovuti, riqualificando i contratti di lavoro del personale e disconoscendo le agevolazioni di 'coltivatore diretto' del titolare. Nove ore di lavoro al giorno, senza pause e senza ferie Nel corso delle indagini è emerso come gli oltre 100 dipendenti del vivaio, vivessero "in un costante clima di tensione e soggezione, lavorando per oltre 9 ore al giorno e in assenza di pause, riposi settimanali e ferie retribuite". Il tutto, spiegano gli investigatori, "approfittando della loro situazione di bisogno", perché molti lavoratori erano "cittadini extra-comunitari e giovani alla prima esperienza lavorativa". "Approfittava della loro situazione di bisogno" Molti di questi ragazzi venivano reclutati per un periodo "di prova" di 20 giorni senza pattuizione di alcun compenso o orario prestabilito, cui seguiva sistematicamente l'instaurazione di un rapporto di lavoro che, anziché subordinato, veniva formalizzato come "prestazione di lavoro occasionale", con conseguenti ingenti e illeciti profitti per il titolare, in spregio di tutti i diritti riconosciuti ai lavoratori. Sequestrato un tesoretto Il vivaio è finito sotto sequestro, con 13 immobili e beni strumentali per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, e di 10 conti correnti riconducibili alla ditta individuale. E' stato nominato un amministratore giudiziario per permettere la continuazione dell'attivita' aziendale nel rispetto delle normative.
Cosa si può fare nella zona arancione rafforzata? Cosa non si può fare con le nuove regole su spostamenti, scuola e smart working? Quali sono le misure speciali contro la diffusione del coronavirus e in particolare contro le varianti del covid? Alla zona rossa, arancione e gialla si aggiunge un'altra categoria, che prevede divieti e restrizioni supplementari rispetto alla zona arancione tradizionale e si avvicina al livello 'lockdown'. L'esempio della Lombardia, in particolare della provincia di Brescia, chiarisce cosa è permesso nell'area 'arancione scuro'. La vicepresidente della Lombardia, Letizia Moratti, ha spiegato che la zona arancione rafforzata "prevede oltre alle normali misure della zona arancione anche la chiusura di scuole elementari, infanzia e nidi, il divieto di recarsi nelle seconde case, l'utilizzo obbligatorio dello smart working e la chiusura delle attività universitarie in presenza". Le regole speciali adottate per la zona arancione 'rafforzata' si aggiungono alle misure ordinarie, eccole: - Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all'interno del proprio Comune. Saranno comunque consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia - Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto per i bar è consentito fino alle ore 18. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di musei e mostre. - Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. - Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie. - Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.
Alla vigilia della Direzione sul 'caso donne', la promessa è stata mantenuta. E' una squadra quasi tutta al femminile - 5 donne su 6 posti - quella che va a completare la delegazione Pd nel governo Draghi. Semmai la sorpresa è stata sui numeri. Fino ad oggi pomeriggio i dem speravano di poter 'strappare' 7 postazioni. E di qui alcune rinunce importanti: il Pd è costretto a 'cedere' il Viminale per il quale era dato come possibile riconferma Matteo Mauri (area ex-Martina) che veniva considerato come 'argine' al ritorno della Lega all'Interno che ottiene la casella per Nicola Molteni. E poi l'Editoria che da Andrea Martella passa all'azzurro Giuseppe Moles. Casella quest'ultima che è stata al centro di alcune tensioni nel Cdm di stasera. Per l'Editoria infatti il nome degli azzurri sarebbe stato quello di Giorgio Mulè sul quale hanno posto il veto i 5 Stelle in particolare ma anche il Pd. Il nodo è stato sciolto andando a 'sanare' un altro problema evidenziato dai dem. Il ministro Lorenzo Guerini si è infatti lamentato in Cdm -che poi è stato sospeso proprio per risolvere i problemi sul tavolo- perché alla Difesa era stato assegnato un solo sottosegretario. Tecnicamente impossibile lavorare così, avrebbe detto Guerini, trovando il consenso in Cdm di tutti quelli che conoscono l'attività parlamentare. Alla fine è arrivato un secondo sottosegretario, Mulè appunto, dirottato alla Difesa. C'è anche un altro dem che ha dovuto fare un passo indietro, Antonio Misiani, dato in pole per la riconferma al Mef. Ma l'ex-viceministro ha fatto posto a una delle due new entry nella delegazione dem: la nuova sottosegretaria al Mef in quota Pd à Alessandra Sartore, assessore al Bilancio con Nicola ZIngaretti in regione Lazio. L'altro ingresso a sorpresa è Assunta Messina, sottosegretaria all'Innovazione. Senatrice, pugliese, è considerata in area Emiliano. Mentre non ce l'ha fatta Marianna Madia, il cui nome girava insistentemente per il Mef nei giorni scorsi. Non trova posto neanche Sandra Zampa, data fino all'ultimo, come possibile riconferma alla Salute. Così come Morani al Mise, appunto, a favore di Ascani e Francesca Puglisi al Lavoro che però ora è guidato dal vicesegretario Pd, Andrea Orlando. Per quanto riguarda le anime dem, l'unica componente a non essere rappresentata nel governo è quella della minoranza dei Giovani Turchi. Per il resto tutte la aree ci sono con le riconferme di Marina Sereni (Area dem di Dario Franceschini) come viceministra agli Esteri, Simona Malpezzi (Base Riformista, area Lotti-Guerini) ai Rapporti con il Parlamento. Mentre Anna Ascani (Energia democratica) si sposta dall'Istruzione al Mise prendendo il posto di Alessia Morani. Unico uomo nominato oggi è Enzo Amendola che torna agli Affari europei. Mentre sono costretti al passo indietro diversi uomini della squadra del Conte 2 da Andrea Giorgis alla Giustizia, a Roberto Morassut alla Infrastutture e Roberto Manzella al Mef.
Le varianti Covid circolano su territorio italiano in modo sempre più pressante e possono esser individuate soltanto con il test del sequenziamento.
Sottosegretari: Salvini piazza i suoi, M5S limita i danni, toppa rosa del Pd. Gabrielli ai Servizi