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Germania, cala la fiducia delle imprese. Ma l’economia è solida

All’ombra della Porta di Brandeburgo qualcuno comincia a dubitare della dinamicità dell’economia tedesca. Al crollo della fiducia di analisti ed investitori, e al rallentamento del settore privato, è andato ad aggiungersi il peggioramento di altri due indicatori. Il primo è la fiducia delle imprese: l’indice calcolato dall’istituto Ifo su un campione di migliaia di aziende è sceso per la prima volta da sette mesi. “Dietro al calo delle aspettative, che sono comunque molto buone, ci sono in particolar modo le attese per l’export”, spiega Klaus Wohlrabe, analista dell’istituto di Monaco. “Sono scese lievemente perché l’euro ha recuperato un po’ del suo valore e l’economia globale non ha ripreso a correre come molti si aspettavano. Nel complesso, però, le aspettative rimangono a livello molto alti”, aggiunge. Il secondo indicatore è il prodotto interno lordo: confermato il rallentamento della crescita allo 0,3% nel primo trimestre. Lo stesso livello registrato dall’Italia, ma ben al di sotto del +0,6% della Francia e del sorprendente è +0,9% della Spagna. Presto però per dare la Germania per spacciata. Per gli analisti la battuta d’arresto è normale visto il ritmo di ripresa mostrato fino ad oggi. E le aziende, benché più preoccupate per il futuro, non sono mai state così ottimiste per il presente.