Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 6 hours 29 minutes
  • FTSE MIB

    34.296,37
    +25,25 (+0,07%)
     
  • Dow Jones

    38.460,92
    -42,77 (-0,11%)
     
  • Nasdaq

    15.712,75
    +16,11 (+0,10%)
     
  • Nikkei 225

    37.628,48
    -831,60 (-2,16%)
     
  • Petrolio

    83,01
    +0,20 (+0,24%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.593,82
    -2.439,03 (-3,93%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.359,56
    -23,01 (-1,66%)
     
  • Oro

    2.338,00
    -0,40 (-0,02%)
     
  • EUR/USD

    1,0727
    +0,0026 (+0,25%)
     
  • S&P 500

    5.071,63
    +1,08 (+0,02%)
     
  • HANG SENG

    17.284,54
    +83,27 (+0,48%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.971,88
    -18,00 (-0,36%)
     
  • EUR/GBP

    0,8565
    -0,0017 (-0,20%)
     
  • EUR/CHF

    0,9788
    +0,0004 (+0,04%)
     
  • EUR/CAD

    1,4662
    +0,0006 (+0,04%)
     

Germania, disoccupazione ai minimi e morale dei consumatori ai massimi

Si accorciano le code agli uffici di collocamento tedeschi. A dirlo sono i dati dell’Agenzia federale per il lavoro, che a febbraio registra un calo del numero di disoccupati di 20 mila unità. Il totale scende così a 2 milioni e 812 mila. Ferma per il terzo mese di fila al 6,5% la percentuale di senza lavoro, ai minimi dalla riunificazione. Di fronte a un quadro del genere non stupisce che i consumi privati vengano additati come motore della crescita. Il morale delle famiglie, secondo la società di analisi di mercato Gfk, è ai massimi da oltre 13 anni. “Questo accresciuto ottimismo trova le sue radici nelle condizioni della Germania stessa, in particolare l’attuale livello di inflazione molto basso”, spiega Rolf Burkl di Gfk. “A gennaio è stato registrato un tasso negativo per la prima volta dal 2009. Ciò significa un notevole aumento dei redditi in termini reali”, aggiunge. Il crollo dei prezzi del greggio, trascinando al ribasso il costo dei beni energetici, ha liberato risorse per le famiglie tedesche, che ora possono spendere in altre cose. Insieme all’alto tasso di occupazione e agli stipendi garantiti dai recenti accordi collettivi, questo fattore identificherebbe nei consumi il principale traino del Prodotto interno lordo anche nel 2015.