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Grecia, la disoccupazione torna a salire ma i mercati sperano in un accordo

Come se non bastassero le pressioni dei suoi creditori, la Grecia deve fare i conti anche con le notizie tutt’altro che incoraggianti che arrivano dal mercato del lavoro. La disoccupazione nel Paese ha ripreso a crescere nei primi tre mesi dell’anno. In base ai dati diffusi dall’Istituto di Statistica ellenico Elstat, un greco su quattro è senza impiego. Il tasso di disoccupazione tocca il 26,6%. Sei anni fa, prima che il Paese negoziasse un piano di salvataggio e si avvitasse in una spirale di austerità e recessione, era al 9 per cento. Tra i greci inizia a farsi largo la convinzione che nemmeno il governo di sinistra potrà migliorare le cose. “Purtroppo siamo un Paese senza futuro – afferma un residente di Atene – Poco importa se l’esecutivo è mosso da buone intenzioni, ormai non può più fare niente, né per me, né per i più giovani”. Ad aggravare il quadro contribuisce Standard & Poor’s. L’agenzia di rating ha declassato il debito greco, da CCC+ a CCC. Un taglio che si accompagna a un oulook negativo e a un avvertimento: se Atene non troverà un accordo con i suoi creditori, il default arriverà in 12 mesi. Eppure, anche se l’accordo ancora non si intravede, i mercati sembrano scommetterci. “Il timore di un’uscita della Grecia dall’euro sta passando – spiega l’analista di Baader Bank, Robert Halver – sebbene manchi un compromesso, i partner europei hanno segnalato chiaramente che vogliono mantenere Atene nell’eurozona. Non sono disposti a rischiare le conseguenze del Grexit e questo basta a imprimere ottimismo sui mercati. Ma durerà poco. Nel lungo periodo, non guadagneremo niente dal mantenere la Grecia nell’euro”. Un’opinione tutt’altro che sfumata che forse riflette la posizione di parte degli ambienti finanziari tedeschi. Ad ogni modo, per Atene la scadenza è a fine giugno, quando dovrà rimborsare 1,6 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale.