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Grecia, schizza lo spread. Atene avrebbe fondi solo fino al 9 aprile

Altra lista di riforme di Atene, altro ‘No’ allo scongelamento degli aiuti da parte dei creditori europei. Ed ecco che, come ormai avviene regolarmente sui mercati ellenici, gli investitori mostrano nervi a fior di pelle. Sotto i riflettori titoli di debito a breve termine, il cui premio di rischio giovedì è schizzato fino a sfiorare il 24% per poi tornare verso il 22%. “Non c‘è dubbio che gli attuali negoziati abbiano gli elementi necessari per essere vaghi e per creare insicurezza sui mercati”, ha detto il ministro delle Finanze Yannis Varoufakis al Parlamento greco. “Tutto ciò – ha aggiunto – crea dei dubbi per quanto riguarda la liquidità e di conseguenza ha un impatto negativo. Ma oggi stiamo negoziando per il futuro della Grecia, proprio come altri hanno negoziato – o piuttosto non hanno negoziato – nel 2010 e nel 2012”. Una frecciata al vecchio governo. Ma, intanto, il 9 aprile, prossima scadenza del debito, si avvicina. Atene avrebbe ammesso, alla conference call di mercoledì con i creditori, di essere ormai a un bivio: pagare il Fondo monetario oppure salari e pensioni. La richiesta di un esborso degli aiuti prima dell’accordo sulle riforme, però, è stata seguita da un sonoro rifiuto.