La pagella: Bernardeschi al Milan e Romagnoli alla Juve, una doppia operazione da 7
Due giocatori bisognosi di rilanciarsi possono ritrovare la verve necessaria anche in ottica Nazionale
"Il nostro lavoro deve iniziare ora, poiché non sappiamo per quanto tempo durerà questa pandemia o quando ci colpirà la prossima". Così il premier Mario Draghi, in un videomessaggio introduttivo dei lavori del webinar di ascolto con i rappresentanti della società civile in vista del Global Health Summit del prossimo 21 maggio a Roma. L'evento, che ha registrato l'intervento anche della presidente della Commissione Ue von der Leyen, contribuirà all’elaborazione dei principi della 'Dichiarazione di Roma' con cui si chiuderà il Summit. "L’attuale pandemia ci impone di essere meglio preparati per il futuro - sottolinea il premier - Dobbiamo sostenere la ricerca, rafforzare le catene di approvvigionamento e ristrutturare i sistemi sanitari nazionali. Dobbiamo rafforzare il coordinamento e la cooperazione globali". "Questo webinar è nato per un confrontarci con voi e con le vostre idee - dice Draghi - Anche a partire dal vostro contributo puntiamo a gettare le basi per la Dichiarazione di Roma che chiuderà i lavori del summit. La Dichiarazione conterrà una serie di principi per rafforzare i nostri sistemi sanitari, migliorare le nostre capacità di risposta ed avere gli strumenti per rispondere a future emergenze sanitarie".
"Una cosa da ricchi: nel calcio devono contare i meriti che si acquisiscono sul campo da gioco e non i soldi nel conto in banca o nel portafoglio delle azioni in Borsa". E' un fermo "no" alla Superlega di calcio quello che esprime all'AdnKronos Giulio Rapetti in arte Mogol, che nel 1981 ha fondato con altri artisti la Nazionale italiana Cantanti, a scopo di beneficenza. "Ci sono già a livello europeo la Champions League e l'Europa League: perché fare un altro torneo e per di più riservato soltanto ai più ricchi e chiuso per tutti gli altri ,anche quelli che dimostrano di essere più bravi?", si chiede Mogol, che non ha una 'squadra del cuore': "Tifo per l'Italia ai mondiali e per tutte le squadre italiane nelle coppe europee". Per Mogol, "la formula giusta è quella adottata dall'Uefa: entra chi dimostra sul campo di essere più bravo: è una legge valida e giusta che dovrebbe valere sempre, nella vita e non solo nel calcio". (di Enzo Bonaiuto)
La nuova Superlega europea di calcio viene denunciata all’Autorità garante per la concorrenza e all’Antitrust Ue. A presentare l’esposto alle due istituzioni il Codacons, che chiede di aprire un formale procedimento contro i club coinvolti per la possibile fattispecie di abuso di posizione dominante. "E’ evidente -spiega all'Adnkronos il presidente Carlo Rienzi- che i 12 club che hanno costituito una vera e propria lobby denominata 'Superlega' hanno abusato della propria posizione di superiorità economica per creare un nuovo torneo che porterà nelle casse di ogni società circa 350 milioni di euro all’anno". Una decisione che "da un lato esclude le altre squadre di calcio creando una inaccettabile discriminazione basata su fattori esclusivamente economici e non sportivi -spiega l'associazione- dall’altro accrescerà il potere finanziario delle società inserite nella Superlega, con effetti a cascata su tutti gli altri campionati evidentemente alterati da tale squilibrio, e danni per tutti i tifosi del calcio che verrebbero privati della componente 'sana' dello sport, ossia la competizione ad armi pari tra le diverse squadre". La normativa antitrust, si legge nell'esposto del Codacons, "riserva un'attenzione particolare alle imprese che detengono una posizione dominante all'interno del mercato poiché esse possono falsare e distorcere la libera concorrenza qualora vengano poste in essere condotte di sfruttamento di tale situazione ritenute abusive". L'abuso di posizione dominante "si concretizza quando l’impresa sfrutta il proprio potere impedendo ai concorrenti di operare sul mercato con conseguente danno anche per i consumatori. L'impresa in posizione dominante ha dunque la responsabilità di non tenere un comportamento che ostacoli lo svolgimento di una concorrenza effettiva all'interno del mercato", prosegue l'esposto. La fattispecie "trova la propria principale fonte di regolamentazione nell'art. 102 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tfue) (ex articolo 82 del Tce) in forza del quale è incompatibile con il mercato interno, lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato interno o su una parte sostanziale di questo. Proprio in favore degli utenti dello sport, "il Codacons lancia il boicottaggio delle squadre di calcio italiane che aderiscono alla Superlega, chiedendo ai tifosi di Juventus, Milan e Inter di disdire gli abbonamenti e qualsiasi rapporto in essere con le tre società e non rinnovarli per il futuro", conclude l'associazione.
Via libera della Commissione europea all'anticorpo monoclonale nivolumab, un farmaco immunoterapico, in associazione con cabozantinib per il trattamento in prima linea di pazienti adulti con carcinoma a cellule renali (Rcc) avanzato. Lo annuncia l'americana Bristol Myers Squibb (Bms), ricordando che "sono due le terapie a base di nivolumab ora autorizzate per il trattamento in prima linea di pazienti con Rcc avanzato nell'Unione europea: nivolumab più ipilimumab nella malattia a rischio intermedio o sfavorevole, e nivolumab in associazione con cabozantinib, approvata indipendentemente dalla categoria di rischio". La decisione della Commissione Europea - spiega Bms in una nota - si basa sui risultati dello studio di fase 3 CheckMate-9ER, che ha dimostrato una superiore efficacia di nivolumab in associazione con cabozantinib rispetto a sunitinib per i 3 endpoint chiave: la sopravvivenza libera da progressione, endpoint primario, il tasso di risposta obiettiva e la sopravvivenza globale. L'associazione nivolumab-cabozantinib è stata ben tollerata, con un profilo di sicurezza che riflette quello noto di entrambi i medicinali, e un basso tasso di eventi avversi correlati al trattamento che hanno portato ad interruzione della terapia. "Con questa approvazione, possiamo ora offrire ai pazienti due diverse associazioni a base di nivolumab che hanno dimostrato significativi benefici di sopravvivenza rispetto a sunitinib - dichiara Dana Walker, vice president, development program lead, genitourinary cancers Bms - Il traguardo odierno si somma al nostro patrimonio di ricerca volto a sviluppare e rendere disponibili nuovi trattamenti per i pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato, dapprima con l'unica opzione a base di due immunoterapici, nivolumab più ipilimumab, e ora con un nuovo regime che associa l'immunoterapia con un inibitore della tirosin-chinasi. Siamo pronti a collaborare con un ampio gruppo di stakeholder europei per offrire nivolumab in associazione con cabozantinib ai pazienti che possono beneficiare di questo trattamento". "L'associazione nivolumab-cabozantinib combina due agenti comprovati nel carcinoma a cellule renali avanzato, che insieme hanno mostrato una superiore efficacia per gli endpoint chiave e i sottogruppi di pazienti rispetto a sunitinib nello studio CheckMate-9ER - afferma Marc-Oliver Grimm, professor of medicine and urology department head, Jena University Hospital - Inoltre, il profilo di sicurezza dell'associazione è risultato maneggevole con i protocolli noti, portando a un basso tasso di interruzioni correlate al trattamento. Con l'approvazione odierna, i clinici in tutta l'Unione europea saranno in grado di offrire ai pazienti con Rcc avanzato un'ulteriore terapia di associazione che può aiutarli a ottenere un controllo precoce della malattia e migliorare gli esiti di sopravvivenza". Nivolumab in associazione con cabozantinib - prosegue la nota - è stato approvato contro l'Rcc nell'Unione europea con un regime flessibile di dosaggio, ossia la possibilità di utilizzare nivolumab 240 mg somministrato per via endovenosa ogni 2 settimane, oppure nivolumab 480 mg somministrato per via endovenosa ogni 4 settimane, in associazione con cabozantinib 40 mg somministrato una volta al giorno per via orale. Oltre che in Ue, l'associazione di nivolumab con cabozantinib è stata approvata a gennaio 2021 per il trattamento di prima linea del carcinoma a cellule renali avanzato dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti, e ulteriori domande di registrazione sono in valutazione da parte di altre agenzie regolatorie in tutto il mondo. I risultati dello studio CheckMate-9ER sono stati pubblicati nel 'New England Journal of Medicine' nel marzo scorso. "Con i progressi della ricerca, i pazienti convivono più a lungo che in passato con il tumore del rene avanzato e quindi è diventato sempre più importante considerare come il trattamento influisce sulla vita di tutti i giorni - commenta Rachel Giles, International Kidney Cancer Coalition - Siamo lieti di vedere l'approvazione di una nuova associazione di prima linea per i pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato, che ha il potenziale non solo di controllare il tumore, ma anche di mantenere la loro qualità di vita correlata allo stato di salute".
AGI - “Se ne parlava da dieci anni e abbiamo sempre deciso di mantenere il modello esistente. Poi il coronavirus ha danneggiato tutto il calcio europeo, soprattutto le grandi squadre, che senza tifosi allo stadio hanno perso tanto” e così “alcuni club hanno pensato che fosse quindi il momento buono per fare una Superlega. Ed è nato un grande casino...”. “Adesso abbiamo la grande chance di trovare soluzioni per tornare a un calcio più razionale. Tutte le aziende in Italia, Giappone, Germania o Usa pensano a ridurre i costi: solo nel calcio si pensa di risolvere tutto con l'aumento dei ricavi ed è un danno, su questo non si discute: senza dodici grandi squadre la competizione è danneggiata”. Karl-Heinz Rummenigge, ceo del Bayern Monaco Parola di Kalle Rummenigge, Ceo del Bayern Monaco e predecessore di Agnelli alla guida dell'Eca, l'European Club Association, che in un'intervista al Corriere della Sera suggerisce la soluzione: “Ridurre i costi” perché “con la Superlega i club cercano di risolvere il problema dei debiti, peggiorati con la pandemia. Ma la strada non può essere quella di incassare sempre di più e pagare sempre di più giocatori e agenti” mentre “dobbiamo ridurre un po' le cose, non metterne altre sul tavolo. Abbiamo esagerato con le spese: tutti, nessuno escluso. È il momento di fare un calcio meno arrogante”, dice il Ceo del Bayern al Corriere.
Lo spettacolo è stato organizzato dalla casa di produzione di videogiochi Cygames per celebrare l’anniversario di uno dei suoi titoli
"A me interessa che non ci sia il Napoli, in quella superlega: si facessero il loro campionato per ricchi, tanto ce li hanno i soldi. Noi dobbiamo stabilire se il calcio è ancora passione o è diventato solo business. Perché se è solo business, a un tifoso vero non interessa". Nino D'Angelo non ci sta, e da super tifoso del suo Napoli dice la sua all'Adnkronos sulla nascita della nuova superlega europea a cui parteciperanno, allo stato attuale, i tre club italiani Inter, Milan e Juventus. "Per un tifoso -affonda l'attore e cantante partenopeo- non è bello sentire queste notizie. Le differenze nel calcio non dovrebbero esistere. Il calcio è una passione bellissima, lo vogliono rovinare a tutti i costi e secondo me, sono proprio i tifosi di quelle squadre, Inter, Milan e Juve, che dovrebbero ribellarsi". "Coi soldi si fa tutto ma io ho paura dei potenti, di quelli che hanno troppi soldi -spiega D'Angelo- Per me il calcio è sentimento, io sono un passionale, io ho pianto per Maradona ma ora è davvero cambiato il mondo. I soldi con la passione non ci azzeccano nulla". L'artista napoletano aggiunge poi una considerazione: "Io sono tifoso del Napoli perché sono tifoso della mia città, il calcio è amore. E dovrebbero stare attenti perché il calcio ha bisogno del tifoso, è come quando uno ama e l'altro non ama: tra il pubblico e la squadra è una storia d'amore. Il calcio ha bisogno del pubblico, per amore ma anche per i soldi. Se il pubblico si disaffeziona, poi chi paga più il biglietto per andare allo stadio?". Questi grossi club "sono sicuramente belli a vedersi, ma così facendo si fanno un campionato loro. Se ce la fanno, è finito il calcio. Allora la Coppa dei Campioni, la Coppa Uefa cosa ci stanno a fare? Bisogna vedere e sperare che gli altri grandi club si rifiutino, così restano fuori dal sistema. Alla fine, bisogna vedere se il sistema calcio vince sulla passione vera".
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"La pandemia ha indebolito fortemente le nostre imprese"
(Reuters) - Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha detto ai 12 club che hanno creato la nuova Superlega europea che non possono stare "metà dentro, metà fuori" dal sistema calcistico in vigore e che devono confrontarsi con la realtà della decisione presa. Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Liverpool e Juventus sono tra le squadre che faranno parte della nuova lega, ma la Uefa ha minacciato di escluderle dalle competizioni nazionali e internazionali e ha promesso che si opporrà all'iniziativa.
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L'effetto Covid si fa sentire anche sui 'ritocchini' estetici. Labbra a canotto e decolleté esplosivi ma anche glutei oversize, sodi e rotondi. Isolamento sociale e mascherina hanno riacceso il desiderio del maxi ritocco. E, in vista delle riaperture, sempre più donne bussano al chirurgo per interventi extralarge. "Dopo un anno di relazioni pubbliche ridotte all’osso a causa del Covid-19 si sta diffondendo la convinzione che nessuno ricordi più i nostri tratti somatici e la nostra silhouette, come se fossimo caduti in una sorta di oblio: per questo chi aveva già intenzione di ricorrere alla chirurgia per sentirsi giovane e bella adesso osa di più”, spiega Daniele Spirito, specialista in chirurgia plastica a Roma e Como e docente presso la Scuola di specializzazione in Chirurgia plastica dell’Università di Milano. Dunque, l’effetto naturale lascia spazio a correzioni forse più invasive e vistose, da maxi filler a lifting e protesi. Le donne puntano su bocche carnose e seni prosperosi, volti dalle sembianze feline e profili tutte curve. Gli uomini su pettorali scolpiti e addome a tartaruga. “Stiamo registrando un forte aumento di richieste di interventi dai risultati più prorompenti. La pandemia ha scatenato l’urgenza di prendersi cura di sé e disinibito chi era più restio a modifiche più appariscenti - prosegue l’esperto - È importante trovare soddisfazione nel proprio aspetto fisico, soprattutto in questo periodo storico, ma sempre con la giusta prudenza e senza stravolgimenti eccessivi”, avverte il medico. Ma quali sono gli interventi più richiesti? “Per il ringiovanimento del viso e del collo sicuramente il minilifting composito, meno invasivo e duraturo come un lifting classico, con rischi di complicanze ridotti e un recupero più rapido - spiega Spirito - Si effettua una sola piccola incisione davanti al padiglione auricolare e si procede a uno scollamento di 5-6 cm del sottocute. Da qui si fa ingresso nei piani profondi e si riposizionano i tessuti verso l’alto. La cicatrice è piccola, quasi invisibile, l’esposizione dei tessuti è minima. L’operazione viene eseguita in anestesia locale con sedazione in regime di day hospital. Il risultato è sorprendente: il viso appare più giovane di 10 anni”. “Molto richieste sono anche le protesi labiali, in alternativa al filler, per una bocca carnosa e sensuale dall’effetto permanente e naturale. L’utilizzo della mascherina permette poi di nascondere il gonfiore iniziale - aggiunge - Per quanto riguarda, invece, il seno si sta tornando verso le taglie abbondanti, terza/quarto coppa C/D, e lo stesso vale per i glutei: per chi cerca un posteriore alto, sodo e rotondo si propone la gluteoplastica con impianti sottomuscolari, una tecnica rivoluzionaria, efficace e sicura, con risultati definitivi. Per gli uomini l’ultima tendenza riguarda addome e pettorali: sempre più in voga l’innesto di protesi per avere fisici statuari senza troppi sforzi”.
"Legittimo per un padre tentare di difendere un figlio, ma farlo affermando che la giovane donna in questione non possa essere stata vittima di stupro perché 'nel pomeriggio ha fatto kitesurf' o perché ha denunciato dopo una settimana, testimonia uno sconcertante e virulento maschilismo di chiara matrice patriarcale". Lo dice all'Adnkronos Jasmine Cristallo, portavoce nazionale delle Sardine, commentando il video di Beppe Grillo a difesa del figlio accusato, insieme a suoi tre amici, di stupro. "È sul garantismo che si fondano le democrazie evolute ed è la presunzione di non colpevolezza il criterio su cui basare la valutazione delle azioni nel pieno rispetto della dignità umana . È una questione di civiltà. Il garantismo in Italia ha un passato nobile che affonda le radici nell’illuminismo giuridico ed io continuo a chiedermi come sia possibile essere passati da Beccaria a 'Parlateci di Bibbiano'...", osserva Cristallo. "A Beppe Grillo -aggiunge- sarebbe bastato appellarsi, legittimamente, al garantismo, all’articolo 27 della nostra Costituzione, ma ha preferito continuare ostinatamente a rinnegarlo prediligendo un impianto giustizialista e complottista". "Celebre forcaiolo, tra i responsabili indiscussi del clima punitivo, vendicativo e manettaro che si è abbattuto sul nostro Paese, anziché avvalersi del sacrosanto principio di non colpevolezza per chiedere una tregua allo scempio mediatico che, questa volta, investe suo figlio, alza la posta e rilancia. Si è tanto sbandierato Rousseau quando servirebbe studiare Montesquieu...", conclude Cristallo.
Le dichiarazioni di Roberto Mancini, commissario tecnico dell'Italia, su Inter, Milan, Balotelli e Pirlo.
AGI - Sono stati 52.759.724 i passeggeri transitati negli aeroporti italiani nel 2020, tra traffico nazionale e internazionale, con un decremento rispetto al 2019 del -72,5%. Lo rende noto l'Enac. Il traffico nazionale, con i suoi 25 milioni di passeggeri ha registrato una diminuzione più moderata, -61,1%, rispetto al traffico internazionale, -78,3%, con un totale di circa 27.700.000 passeggeri. L'aeroporto di Roma Fiumicino si conferma al primo posto per numero di passeggeri, seguito da Milano Malpensa che, invece, è risultato in prima posizione per il trasporto cargo. La graduatoria complessiva dei collegamenti nazionali e internazionali di linea e charter vede al primo posto la compagnia Ryanair, seguita da Alitalia e da EasyJet Europe. Alitalia, invece, si consolida come prima compagnia per il traffico nazionale. "Tornare a viaggiare in piena sicurezza - commenta il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha dichiarato: non è solo un auspicio, ma un obiettivo di ripresa verso il quale devono convergere tutte le categorie interessate. La crisi pandemica ha reso evidente la fragilità del nostro sistema economico e in particolare quei settori in cui la ripresa è legata all'aumento della mobilità, messa in crisi dalle restrizioni sanitarie". "L'auspicio è che campagna vaccinale e comportamenti responsabili possano comportare una ripresa degli spostamenti in aereo e dei flussi turistici in vista della stagione estiva. Il governo è al lavoro non solo per riportare i settori colpiti dalla crisi alla normale attività ma per individuare, attraverso l'analisi dei possibili scenari, soluzioni in grado di produrre tassi di crescita elevati e sostenibili nel lungo periodo per rendere il Paese resiliente”, conclude Giovannini. “Una diminuzione media del –72,5% di traffico aereo con punte di oltre il -90% in alcuni momenti dell'anno - evidenzia il direttore generale dell'Enac Alessio Quaranta – è un fenomeno mai registrato nell'aviazione civile moderna che, al contrario, ha avuto una crescita più o meno costante nel tempo. Dobbiamo pensare al presente e al futuro del settore, puntando sulla domanda e sulla voglia di ricominciare a viaggiare per turismo e per affari. Ora tutti i player del settore, colpiti in maniera trasversale dalla crisi pandemicadevono operare con l'obiettivo di un rapido riavvio del traffico aereo, partendo dalla ricostruzione della fiducia da parte dei passeggeri". "La combinazione tra le disposizioni sanitarie, la campagna vaccinale, i voli Covid-free e l'auspicato pass sanitario aiuteranno tutti noi a ricominciare a scegliere, con consapevolezza e fiducia, il trasporto aereo: un passo per contribuire alla ripresa del settore e, più in generale, dell'economia diretta e indiretta generata dal comparto”, conclude.
Divieto di fumare all'aperto per contrastare la diffusione del Covid-19. In Spagna cresce il movimento che chiede misure restrittive in questo senso: la 'nuvola' di aerosol prodotta dalla sigaretta, tradizionale ed elettronica, potrebbe essere un vettore del virus soprattutto nei luoghi, come terrazze o dehors, dove la distanza tra i clienti è ridotta. Secondo José Luis Díaz-Maroto Muñoz, responsabile comunicazione Grupo de Tabaquismo de Semergen (Sociedad Española de Médicos de Atención Primaria), "chi espira il fumo lo proietta da una distanza maggiore rispetto a quando parla o respira. Inoltre, il fumo veicola l'aerosol che trasmette il virus almeno a 8 metri di distanza. Per questo è importante non fumare all'aperto quando si hanno persone vicine". In Spagna alcune comunità autonome - scrive 'El Pais' - stanno lavorando al divieto di fumo all'aperto. "La distanza di un metro e mezzo tra le sedie di commensali in un ristorante all'aperto è sufficiente se i clienti si limitano a parlare e mangiare - avverte Díaz-Maroto Muñoz - Ma non va bene se si fuma un sigaretta". MINELLI "Certamente l'abitudine consolidata al fumo può essere considerata elemento in grado di potenziare l'infiammazione correlata alla malattia Covid-19, ma individuare nel fumo passivo occasionale un'aumentata possibilità di rischio di contrarre il Sars-CoV-2 rimane ipotesi al momento priva di alcun fondamento", sottolinea all'Adnkronos Salute l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di medicina personalizzata, commentando la notizia. "Questione datata e controversa, nella quale la nicotina è stata addirittura considerata sostanza capace di agire positivamente sui pazienti affetti da Covid, in ragione di alcuni effetti antinfiammatori di cui sarebbe dotata - ricorda Minelli - In realtà, i dati attendibili relativi ai rischi di Covid-19 correlati all'uso di sigarette sono pochi, a meno che non si includa tra questi la necessità, per chi sta fumando in luogo pubblico, di abbassare la mascherina con ciò espirando nell'aria circostante l'eventuale virus di cui il fumatore potrebbe essere portatore inconsapevole. Ma questa non è già più un'azione direttamente correlabile al fumo in quanto tale". "Di certo, quel che si può dire è che la pandemia non ha incoraggiato i fumatori a smettere, soprattutto in ragione dell'isolamento a casa che, anzi, ha contribuito a consolidare le abitudini tabagiche aumentando le quantità del fumo attivo e, purtroppo, anche passivo - avverte l'immunologo - E, come già più volte segnalato, il fumo di sigaretta porta ad un'aumentata espressione di Ace2, il famoso recettore 'chiave' attraverso cui il nuovo coronavirus innesca, per il tramite della propria proteina 'spike', il micidiale processo patologico di cui è capace"."Oltre a questo - conclude Minelli - è noto che il fumo di sigaretta, ma anche gli aromi delle sigarette elettroniche, sovra-regolano la produzione di citochine 'nemiche' e cioè di mediatori dell'infiammazione (Ccl20 e Cxcl8 nei fumatori di sigarette; Ccl5 e CcR1 nei consumatori di sigarette elettroniche), cosa che non sembra accadere nei casi in cui vengono utilizzati per il fumo elettronico prodotti privi di aromi e nicotina".