Michela Persico super sexy in intimo
Michela Persico, giornalista e moglie del difensore del Cagliari Daniele Rugani, impegnata in uno shooting fotografico in biancheria intima.
Il premier stringe. La governance ancora nodo da sciogliere
Cairo, presidente del Torino, ha attaccato Agnelli e Marotta durante l'assemblea di Serie A.
È nata la Superlega Europea: i fatti più importanti della giornata.
"Caro Beppe Grillo, non entro nel merito della vicenda giudiziaria, anche nel rispetto della possibile vittima. Lo comprendo, è brutto vedere il proprio figlio e i suoi amici sbattuti in tv e sui giornali per giorni, trattati come 'un gruppo di stupratori seriali'". Lo scrive sui social Claudia La Rocca, ex deputata regionale siciliana del M5S poi espulsa dopo essere finita a processo per le firme false di Palermo. "Sai, volevo dirti che anche io sono una figlia e sono stata, insieme ad altri, sbattuta in tv e sui giornali per settimane (o mesi), scaricati con un 'non si fanno sconti a nessuno' che ci ha lasciati nel tritacarne mediatico come se fossimo una cosca mafiosa o 'mele marce' con il tuo (vostro) silenzio - dice ancora - nella dannata ipocrisia di non vedere che stavamo solo pagando questioni politiche e l'eccessivo giustizialismo che fino ad oggi ti ha contraddistinto. Sono una figlia anche io, eravamo dei figli anche noi. Così, tanto per ricordartelo".
Johnson, Macron, Orban sulle barricate insieme a Uefa e Fifa. Anche Draghi contrario. Ma gli altri latitano, subendo i grandi club
L'attrice inglese è favorita agli Oscar per il suo ruolo in Promising Young Woman
E' terminata la riunione della Lega di Serie A a cui hanno partecipato tutte e venti le società, comprese Inter, Juventus e Milan, che hanno aderito alla Superlega. I tre club hanno espresso la loro volontà di continuare a giocare in Serie A. Durante la riunione non sono mancati gli scontri. Nel mirino soprattutto il presidente della Juventus Andrea Agnelli e l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta. Diversi dirigenti hanno chiesto all'ad nerazzurro di dimettersi dal ruolo di consigliere federale in rappresentanza della Figc, mentre al numero uno bianconero è stato rinfacciato in particolar modo il suo ruolo nella operazione con i fondi di private equity, con il presidente del Torino Urbano Cairo che lo ha apostrofato ripetutamente come “Giuda”. I tre club dal canto loro hanno sottolineato che il percorso è solo all’inizio, che resta la volontà di dialogare con Fifa e Uefa e che la Superlega potrebbe presentare vantaggi anche per gli altri club in termini di meccanismi di solidarietà. Il confronto proseguirà la prossima settimana, quando le società si rivedranno in presenza per continuare ad affrontare il tema.
Sul calcio europeo è piombato un meteorite destinato a cambiare la storia. La Superlega europea,...
La Premier League scende in campo, con il Leeds di Bielsa che attende il Liverpool di Jurgen Klopp....
''Il 2020 è stato un anno che ha accentuato una debolezza preesistente. Abbiamo avuto un'impennata morti'', che sono stati 746.000, con ''un valore che andiamo a ritrovare nella storia d'italia solo nel 1942, 1943 e 1944'', cioè gli anni della seconda guerra mondiale. Lo afferma il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blanciardo, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, impegnate nell'esame del Def. Nel 2020 il saldo migratorio ''è risultato essere negativo''. ''Nel complesso la popolazione ha perso 384.000 residenti. Un valore di quel livello lo si ritrova nella storia d'Italia solo nel 1918''. ''Nell'anno della pandemia, inoltre, la povertà ha raggiunto" nel nostro Paese "i livelli più elevati da quando è disponibile la serie storica, cioè dal 2005''. La previsione sulla crescita del Pil, contenuta nel Def, che stimano per il 2020 un aumento del 4,1% ''è in linea con il valore previsto dall'Istat a dicembre''. "Lo scorso anno il prodotto interno lordo è stato di 153 miliardi inferiore al 2020, mentre nel 2022 il Pil sarebbe ancora inferiore di 18 miliardi, rispetto al 2019". ''Tra febbraio 2020 e febbraio 2021 il numero di occupati si è ridotto di 945.000 unità''. ''All'interno del Def il quadro programmatico riflette gli effetti del decreto legge sostegni e la revisione al rialzo pari a 30 miliardi dei fondi disponibili per le azioni programmate dal Pnre''. La somme degli interventi dovrebbe avere ''sul 2021 e 2022 un impatto aggiuntivo del Pil pari a 0,4 punti percentuali''. ''E' opportuno sottolineare che l'effetto addizionale dovrebbe tradursi in circa 6,3 miliardi di Pil aggiuntivo della media 2021''. ''Nel 2020 i matrimoni in Italia sono diminuiti del 47,5% e in particolare quelli religiosi del 68%'' calcola il presidente dell'Istat a proposito delle unioni che sono state celebrate lo scorso anno.
Il presidente Blanciardo alle commissioni Bilancio delle Camere: "Stesso valore decessi solo nel 1942, 1943 e 1944"
"Abbiamo ribadito l'importanza dell'utilizzo della risorse ma anche della semplificazione burocratica: servono regole più semplici. Ora aspettiamo che il testo venga trasmesso al Parlamento". Lo dice Maria Elena Boschi al termine dell'incontro della delegazione di Italia Viva a palazzo Chigi con il presidente Mario Draghi. "Aspettiamo che il Governo trasmetta al parlamento la versione aggiornata del piano nella quale ci sono forti elementi di differenza rispetto a quello del Governo Conte. Il Parlamento ha avuto un ruolo con il precedente piano tanto che c'è una relazione di 136 pagine in cui si chiedono delle modifiche e anche oggi abbiamo rimarcato al premier che ci aspettiamo di vedere il testo. È chiaro che questo deve avvenire nel rispetto dei tempi", aggiunge Boschi. "Sulla governance, ha detto il presidente Draghi, presenteranno un testo in Parlamento più avanti. Per ora c'è solo quello che ha detto il ministro Franco in audizione e poi anche oggi il presidente Draghi ci ha confermato che a breve presenterà una proposta puntuale sulla governance". In generale, Boschi riferisce di "un incontro positivo con il presidente Draghi". "Al centro dell'utilizzo delle risorse del Recovery -sottolinea- abbiamo voluto mettere la sanità che per noi resta essenziale non solo per l'emergenza Covid ma anche per la programmazione futura".
L'influencer Paolo Sforza è stato arrestato a Caserta a seguito di una rissa scoppiata nel pronto soccorso cittadino. In manette altre due persone.
Ben 7 bambini e una maestra sono risultati positivi al virus, per cui il sindaco ha disposto la chiusura della scuola.
Presentato a Shanghai, sarà equipaggiato con sistema e-Power
AGI - Il tribunale di Milano ha sancito che il 'rastrellamento' delle azioni Mediaset da parte di Vivendi nel dicembre 2016 per un quantitativo complessivamente di poco inferiore al 30% non possa essere ritenuto illegittimo ma che nell'accordo siglato nell'aprile di quello stesso anno per la compravendita di Mediaset Premium, ci sono stati 'inademipmenti' da parte della società francese che dovrà quindi risarcire Mediaset ed Rti mediante pagamento di una somma complessiva di oltre 1,7 milioni di euro. La guerra finanziaria, societaria e giudiziaria tra le due società è iniziata proprio dopo il mancato rispetto dell'accordo per l'acquisto da parte di Vivendi di Mediaset Premium, la vecchia pay tv del gruppo di Cologno. Per vedersi riconoscere i propri diritti, la famiglia Berlusconi si è rivolta alla giustizia, mentre i francesi hanno reagito con l'acquisto a man bassa di azioni Mediaset in Borsa che aveva messo in moto Consob e Agcom. Per il rastrellamento di azioni Mediaset a Piazza Affari, la Procura di Milano sta indagando per aggiotaggio il principale azionista di Vivendi, Vincent Bollorè, e l'amministratore delegato della società, Arnaud de Puyfontaine. Le tappe della vicenda - 8 aprile 2016: Mediaset e Vivendi annunciano di aver raggiunto un accordo per lo sviluppo di nuovi progetti industriali su scala internazionale e il contemporaneo scambio reciproco di un pacchetto di azioni pari al 3,5%. Con quel contratto, il gruppo francese si impegna all'acquisto di Mediaset Premium, la pay tv del Biscione. - 26 luglio 2016: Vivendi comunica con una nota di non voler più rispettare l'accordo e di aver informato di questo il management di Mediaset. Per i francesi, la due diligence sulla pay tv di Cologno Monzese aveva fatto emergere risultati discordanti rispetto a quelli resi noti da Mediaset prima di siglare l'intesa. Più chiaramente, de Puyfontaine sostiene in un'intervista successiva che "è come se ci avessero invitato a cena in un ristorante a tre stelle e poi ci siamo ritrovati in un McDonald's". - 28 luglio 2016: Il consiglio di amministrazione di Mediaset annuncia una serie di azioni "a tutela della società", tra cui, si verrà a sapere poi, rientra la deposizione al Tribunale di Milano dell'atto di citazione contro Vivendi per chiedere il rispetto del contratto firmato l'8 aprile. - 23 agosto 2916: E' il giorno in cui Fininvest, primo azionista di Mediaset, deposita, sempre al Tribunale di Milano, un atto di citazione nei confronti di Vivendi alla quale chiede, oltre al rispetto dell'intesa già firmata, un risarcimento danni non inferiore a 570 milioni di euro. - 12 dicembre 2016: Dopo dieci giorni di scambi vertiginosi a Piazza Affari, Vivendi ufficializza di aver superato la soglia del 3% del capitale sociale di Mediaset e di voler diventare "il secondo maggiore azionista" del gruppo. - 21 dicembre 2016: Si placa il boom del titolo Mediaset in Borsa. La nuova fotografia dell'azionariato della società vede Vivendi al 28,8% del capitale e al 29,94% dei diritti di voto, a un soffio dalla soglia del 30% dopo la quale scatta l'obbligo di opa. Lo shopping costa ai francesi 1,3 miliardi di euro circa. Sempre nello stesso arco temporale, Fininvest rafforza la propria posizione portandosi quasi al 40% del capitale di Mediaset. - 11 gennaio 2017: Viene ascoltato in Procura a Milano il consigliere di Vivendi Tarak Ben Ammar, storico amico di Silvio Berlusconi e socio di Vincent Bollorè. La settimana successiva Ben Ammar viene sentito nuovamente dai titolari dell'inchiesta. Il finanziere franco-tunisino si è sempre detto disponibile a svolgere il ruolo di mediatore per arrivare a una pacificazione tra le due parti in causa e di non voler favorire nessuna di essa. - 24 febbraio 2017: la Procura di Milano indaga Bollorè e Arnaud de Puyfontaine per aggiotaggio. - 20 marzo 2017: il giudice della sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Milano Vincenzo Perroziello, chiede di riunire le due cause intentate da Mediaset e Vivendi. - 21 marzo 2017: le cause vengono riunite e le udienze vengono aggiornate a ottobre. - 10 aprile 2017: una delibera dell'Agcom impone a Vivendi, in ottemperanza alla normativa in materia di concentrazione nel settore italiano delle telecomunicazioni, di scegliere tra la presenza nel capitale sociale di Mediasert e la conservazione della partecipazione in Tim, di cui è il primo azionista con il 24% circa del capitale. La delibera porta di fatto al congelamento di quasi il 20% di Mediaset detenuto da Vivendi in un trust (Simon Fiduciaria) che non ha mai avuto diritto di voto nelle assemblee del Biscione, creando il vulnus a una serie di altri ricorsi e querelle giudiziarie che saranno alla base dell'annullamento o del ritiro di alcune delibere adottate dagli azionisti riuniti in assemblea. - Giugno 2019: i cda di Mediaset e della sua controllata iberica, Mediaset Espana, decidono di proporre ai rispettivi soci di fondersi in una nuova capogruppo con sede in Olanda e denominata MfE (MediaforEurope), destinata a diventare nelle intenzioni della famiglia Berlusconi il futuro polo di una tv generalista di respiro paneuropeo. - Febbraio 2020: Mediaset, dopo mesi di lavoro, e un duro ostracismo dei francesi anche nelle aule dei Tribunali di Olanda, Spagna e Italia, ritira il progetto MfE con l'impegno di rivisitarlo e riproporlo in futuro. - 3 settembre 2020: La Corte di Giustizia Europea stabilisce che “la disposizione italiana che impedisce a Vivendi di acquisire il 28% del capitale di Mediaset è contraria al diritto dell'Unione”. Si creano quindi le condizioni per cui venga annullata la delibera Agcom dell'aprile 2017 che in effetti aveva applicato per la prima volta quanto previsto dal Testo unico dei servizi media e audiovisivi e radiofonici (il Tusmar) in materia di eccessiva concentrazione nel settore delle Tlc del Paese. - 4 dicembre 2020: entra in vigore la cosiddetta norma ‘Salva Mediaset', nata fondamentalmente per colmare il vuoto normativo creato dalla sentenza della Corte Ue del 3 settembre. Con il provvedimento si danno in sostanza all'Agcom sei mesi di tempo per verificare se lo scongelamento del diritto di voto del socio francese nel gruppo televisivo di Cologno incida negativamente sul pluralismo informativo e quindi agire di conseguenza. - 23 dicembre 2020: Il Tar del Lazio, a seguito del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, annulla la delibera dell'Agcom del 10 aprile 2017 che aveva imposto a Vivendi di scegliere tra la partecipazione rilevante in Tim e quella in Mediaset.
"Il rischio di una ripresa di circolazione virale con le riaperture esiste". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia, in merito alle riaperture nel Paese. "L'Italia in questo momento è divisa in due con un Nord che è stato colpito in anticipo dalla cosiddetta terza ondata e un Meridione ancora in bilico. Il cosiddetto stop-and-go in questo momento potrebbe allungare il periodo di sofferenza prima dell'arrivo dell'estate". "Uno screening una tantum prima del rientro non porterebbe ad un risultato significativo" commenta a proposito delle ipotesi di prevedere il tampone per i ragazzi che torneranno a scuola la prossima settimana. "Il tampone prima del rientro a scuola ha senso solo se ripetuto sistematicamente, la qual cosa non è fattibile visti i numeri degli studenti". "Il combinato di tamponi, vaccinazione e avvenuta infezione può selezionare una larga platea di popolazione che permetterebbe una ripresa di numerose attività" dice in merito all'utilità di strumenti come green card o passaporto vaccinale. "Il rischio però deve sempre essere messo in relazione al livello di circolazione del virus nella popolazione: se la circolazione virale è bassa, queste misure praticamente azzerano il rischio in caso di aggregazioni come cinema o ristoranti. Ma se la circolazione è ancora alta, da soli tamponi e vaccinazioni non offrono la garanzia necessaria per riaperture complete", conclude Lopalco.
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