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Vaccini Europa Covid, ecco i numeri. "Con gli enormi sforzi di Pfizer/BioNTech, sono ora fiduciosa che avremo dosi sufficienti per vaccinare il 70% della popolazione adulta dell'Ue già in luglio" dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in visita allo stabilimento di Pfizer a Puurs, nelle Fiandre, in Belgio. E' la prima volta che von der Leyen parla di luglio come obiettivo: finora si era limitata a indicare come termine la fine dell'estate. Il commissario all'Industria Thierry Breton aveva già parlato di luglio, ma non von der Leyen. "Questa settimana abbiamo superato i 150 milioni di dosi consegnate. Abbiamo superato 123 milioni di vaccinazioni. Siamo tra i primi tre per le vaccinazioni, dopo Usa e Cina". L'Europa "produce vaccini per gli europei e per il resto del mondo: abbiamo esportato 155 milioni di dosi di vaccini anti-Covid in oltre 87 Paesi in tutto il mondo da dicembre ad oggi. Abbiamo esportato tanto quanto abbiamo consegnato ai Paesi Ue: siamo la farmacia del mondo". "Noi europei ne siamo orgogliosi, perché tutti sappiamo che nessuno sarà al sicuro finché non lo saremo tutti. E invitiamo gli altri ad unirsi a noi". "La campagna vaccinale è sulla buona strada. Sì, abbiamo avuto dei ritardi e delle strozzature, ma abbiamo potuto superarle grazie ad un portafoglio robusto e anche grazie a fornitori forti e affidabili come BioNTech/Pfizer. Il vaccino più usato nell'Ue è quello prodotto proprio qui a Puurs, in Belgio, una vera potenza vaccinale". Il vaccino BioNTech/Pfizer "è stato realizzato in meno di un anno. In appena un anno questo stabilimento produrrà un miliardo di dosi. L'Ema ha appena approvato l'aumento della capacità produttiva di questo sito di un ulteriore 20%, cosa che lo renderà uno dei maggiori siti per il fill and finish in Europa". "Voglio ringraziare i lavoratori di questo sito per i loro straordinari sforzi, che producono vaccini per l'Europa e per il resto del mondo. Questo posto è un simbolo per l'apertura dell'Europa, che produce vaccini per sé e per il resto del mondo".
Una durata di 6 mesi per il green pass vaccinale "mi sembra poco, ma la problematica nel complesso mi pare giusto porla". E' la visione del virologo Massimo Clementi, riguardo all'ipotesi di un limite temporale - che potrebbe essere 6 mesi, secondo quanto riferito dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, in occasione di un'audizione nei giorni scorsi in Commissione Sanità del Senato - per la validità del pass. "C'è una variabilità individuale notevole. In alcune persone il decremento degli anticorpi circolanti è più rapido, ma ciò non vuol dire necessariamente che in presenza di un antigene virale non ci sia una risposta secondaria, anzi spesso c'è - osserva all'Adnkronos Salute il direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'ospedale San Raffaele di Milano e docente dell'università Vita-Salute - Questa variabilità individuale può far sorgere dei problemi nel tempo. Però 6 mesi mi sembra poco; gli studi indicano un lasso di tempo più lungo" per il quale è stata verificata l'immunità dei vaccinati. "Certo, porre il problema di una durata limitata" del pass "si può. Se debbano essere 6 mesi, oppure 1 anno o 8 mesi, questo è un altro discorso". Ha senso limitare la validità a 6 mesi e vincolare un eventuale prolungamento a un test sierologico che attesti la presenza di anticorpi? "Perché scegliere questa via, quando si potrebbe dopo un anno", o dopo il periodo che verrà indicato dalle evidenze scientifiche, "fare un richiamo del vaccino?", obietta Clementi.
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"Sono rimasto assolutamente sorpreso dalle polemiche, che ho trovato del tutto strumentali. Polemiche, tuttavia, che provengono da una sola parte, il Movimento 5 stelle che sta perdendo tutte le sue battaglie e ora perde anche la battaglia contro Formigoni. Se ne facciano una ragione". A parlare all'Adnkronos è l'ex senatore Roberto Formigoni che dopo l'uscita del suo libro 'Una storia popolare', si sofferma sul polverone scatenato dalla diffusione della notizia sulla restituzione del vitalizio, decisa dalla commissione contenziosa del Senato e fa il punto sul momento che sta vivendo il Movimento 5 stelle. "Nessun altro esponente di partito si è espresso, riconoscendo la giustezza della commissione contenziosa -spiega Formigoni-. E’ stato solo il Movimento Cinquestelle, agitato dal proprio house organ, che è il Fatto Quotidiano, alimentato dagli odiatori, che poi sono sempre gli stessi. In fondo -osserva- oggi il Movimento rappresenta il 12% in Italia; vuol dire che c’è un 12% di gente che bercia contro una sentenza legittima. Ma del resto sappiamo che finora hanno perso tutte le battagli, No Tav, No Tap e varie e ora perdono anche la battaglia contro Formigoni". Alla domanda se fosse rimasto impressionato dalle reazioni dei vari esponenti politici, risponde ironicamente: "Io ho fatto il ’68, contro i militanti di ultra sinistra; mi lasci dire, con un po’ di presunzione, che non ho mai avuto paura di niente e di nessuno". "I 5stelle non mi hanno impressionato -dice Formigoni- ho solo avuto un po’ di pietà e compassione per loro, gente che si sveglia la mattina e deve trovare chi colpire, chi insultare, chi aggredire". Del resto "vivono per questo. Salvo poi avere un capo, come Grillo, che fa esattamente l’opposto". Perché "quando si tratta di lui, non esita a insidiare la magistratura, che per lui era intoccabile; invoca il garantismo per il figlio, quando loro sono sempre stati giustizialisti. Ci rendiamo conto di quante contraddizioni?" "La loro situazione poi - aggiunge- ormai è sotto gli occhi di tutti: rispetto al 32% di consensi che avevano preso nel 2018, hanno già perso molti voti, come si è visto alle europee e credo che alle prossime elezioni ne perderanno ancora di più. I sondaggi li danno in costante ribasso. Hanno litigato con Casaleggio, che doveva rappresentare l’inizio della democrazia diretta. Sono divisi tra di loro, hanno perso il capo, perché in Grillo non possono riconoscersi più. E Conte stenta ad affermarsi". Insomma "non li vedo messi bene". E quindi, aggiunge, "cercano di cavalcare queste battaglie populiste, ma nessuno li segue. Neanche il Pd, con cui vorrebbero fare alleanza".
Sono 158 i contagi da coronavirus in Abruzzo oggi, 23 aprile, secondo i dati del bollettino della regione. Da ieri, registrati altri 5 morti. Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 9236 (-184 rispetto a ieri). Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 984829 tamponi molecolari (+4598 rispetto a ieri) e 394050 test antigenici (+2310 rispetto a ieri). Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 2.3 per cento. Ricoverati 459 pazienti (-7 rispetto a ieri), 45 (-1 rispetto a ieri con 1 nuovo ricovero) in terapia intensiva, mentre gli altri 8732 (-176 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Del totale dei casi positivi, 17503 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+66 rispetto a ieri), 17982 in provincia di Chieti (+40), 17691 in provincia di Pescara (+9), 16303 in provincia di Teramo (+40), 538 fuori regione (+1) e 186 (+2) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza. Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità.
LONDRA (Reuters) - L'euro sale e si avvicina ai massimi da sette settimane, recuperando le perdite registrate dopo che la numero uno della Bce Christine Lagarde ha chiarito che il board ritiene prematuro prendere in considerare una riduzione dell'acquisto di titoli. Migliori delle aspettative gli indici Pmi nella zona euro ad aprile, che mettono in luce un'accelerazione della ripresa, anche se il dato ha mosso poco un euro già forte.
La pandemia ha riportato al centro dell’attenzione i vaccini come strumenti strategici e determinati per la salute pubblica. Ma oltre alla fondamentale campagna vaccinale contro il Covid, le istituzioni e il mondo scientifico guardano all'immunizzazione del paziente adulto fragile e immunodepresso. "Abbiamo voluto definire un calendario legato alla fragilità e all’immunodepressione, molto diffusa e variegata", ha detto il presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Marcello Tavio, che oggi ha presentato un documento scientifico nel corso del webinar 'Vaccinazione dell’adulto: le innovazioni oltre al Covid-19 e le raccomandazioni Simit', organizzato da Aristea, con il contributo non condizionante di Gsk. Il documento di consensus punta a creare un calendario per le vaccinazioni del paziente adulto con particolare attenzione alle persone con patologie croniche, come quelle cardiovascolari e respiratorie, il diabete, l’insufficienza renale. "Rispetto al Piano vaccini nazionale - ha detto Tavio - ci siamo soffermati maggiormente sull'adulto, per il quale abbiamo declinato diverse fragilità e rapportato a ciascuna di queste le vaccinazioni maggiormente indicate sulla base della comorbosità presente. Questo progetto di consensus sulla vaccinazione è promosso dalla Simit ma vuole coinvolgere tutti 'gli addetti ai lavori' - ha precisato - dagli specialisti igienisti al ministero della Salute, fino all’Istituto Superiore di Sanità e ai Medici di medicina generale". "Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale stabilisce criteri uniformi ed un’offerta comune sul territorio nazionale – ha evidenziato Laura Sticchi, Dipartimento Scienze della salute, Università degli Studi di Genova – e le raccomandazioni del ministero si devono tradurre in offerta contestualizzata nelle varie realtà. Sono utili in questo senso canali di comunicazione tra gli specialisti che hanno in cura il paziente e gli operatori dei servizi vaccinali. Questo non solo per sensibilizzare il paziente alla vaccinazione ma, trattandosi di uno strumento sempre più disegnato su misura, anche per indicare per ciascun paziente il percorso vaccinale più adatto. Il nostro documento ribadisce pertanto le raccomandazioni alle vaccinazioni, attraverso la collaborazione di più discipline”. La presentazione del documento è stata anche l’occasione per parlare del nuovo vaccino per l’herpes Zoster, già utilizzato negli Stati Uniti con oltre 38 milioni di dosi somministrate che, secondo gli esperti, oltre ad un vantaggio per i pazienti rappresenta un beneficio per l'intero sistema sanitario nazionale, perché somministrabile nei pazienti immunodepressi, colpiti frequentemente dall'infezione. "L’herpes Zoster rappresentava, soprattutto nei pazienti immunocompromessi, un 'unmeet medical needs', ossia un’esigenza assoluta", ha evidenziato Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit. "Il vaccino disponibile fino ad oggi era a virus vivo attenuato, non utilizzabile nei pazienti immunodepressi. Il nuovo vaccino a sub unità è un passo avanti importantissimo, visto che lo Zoster è una patologia assai frequente nella popolazione adulta e con gravi complicanze, tanto che tra i postumi ha anche una nevralgia che può durare mesi o anni. Avere un vaccino sicuro che permetta di garantire una protezione dalla riattivazione dal virus varicella zoster - ha concluso - rappresenta un’importante novità, che ha incentivato Simit a dar vita a questa consensus”.
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Un progetto che sposa salvaguardia delle api e arte: Milano rinnova l'impegno di "Alveari Urbani"View on euronews
"Speriamo che il 26 aprile, finalmente, si comincino a schiudere le porte dei teatri per poi aprirle, un giorno, completamente. Non possiamo spalancarle all'improvviso, aspetteremo all'infinto. Cominciamo a far teatro ovunque e comunque". E' quanto ha dichiarato all'Adnkronos il regista cinematografico e autore teatrale Giuseppe Manfridi sulla riapertura dei teatri il 26 aprile. "Quello che vedo realmente in ginocchio, in questo periodo di pandemia, è il cinema - ha aggiunto - Già c'era tra il pubblico una sorta di disabitudine ad andare nelle sale per vedere i film sul grande schermo. Purtroppo si è creata una sorta di assuefazione ad alimentarsi direttamente a casa. Sarà complicato, a mio avviso, riavviare il meccanismo sociale per le uscite pomeridiane o serali". "Con il teatro è diverso - ha aggiunto Manfridi- L'essere umano è nato con la vocazione antropologica ad ascoltare storie. E tutto questo continuerà ad esistere, ma speriamo sempre sul palco, perchè non nascondiamolo, le opere in streaming sono un teatro posticcio. Lo ripeto, fateci fare teatro a qualsiasi ora, in qualsiasi giorno, in qualsiasi città. Sono fiducioso - ha concluso il grande regista e autore teatrale- Aprite le porte, faremo entrare una luce, folgorante, anche attraverso una piccola, piccolissima fessura".
L'Agenzia europea del farmaco Ema annuncia un "aumento della capacità di produzione e fornitura" dei vaccini Covid Pfizer/BioNTech e Moderna. Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'ente regolatorio Ue ha infatti adottato "due importanti raccomandazioni che aumenteranno la capacità di produzione e la fornitura nell'Unione europea". Per quanto riguarda Pfizer/BioNTech, dettaglia l'Ema in una nota, sono stati approvati "un aumento delle dimensioni dei lotti" e di conseguenza "un'espansione del processo produttivo del sito di Puurs, in Belgio". L'agenzia prevede che la raccomandazione del Chmp avrà "un impatto significativo sulla fornitura del vaccino Comirnaty". La domanda per aumentare la dimensione dei lotti vaccinali è stata autorizzata sulla base della revisione dei dati presentati da BioNTech Manufacturing GmbH, precisa l'Ema, ribadendo che "la struttura di Puurs è in grado di produrre costantemente vaccini di alta qualità e consente a Pfizer/BioNTech di aumentare il processo di produzione in questo sito". Quanto al vaccino di Moderna, prosegue l'Ema, il Chmp ha raccomandato l'approvazione di "una nuova linea di riempimento presso il sito di produzione del prodotto finito destinato all'Ue", situato "a Rovi, in Spagna". La nuova linea permetterà "un aumento delle attività di riempimento del prodotto finito, da sincronizzare con il processo di espansione della produzione della sostanza attiva presso il sito di Lonza a Visp", in Svizzera, "approvato il mese scorso". L'Ema porta avanti "un dialogo continuo con tutti i titolari di autorizzazione all'immissione in commercio dei vaccini Covid-19, mentre cercano di ampliare la loro capacità di produzione per la fornitura di vaccini in Ue. L'agenzia - conclude la nota - fornisce linee guida e consigli sulle evidenze richieste per supportare e accelerare le domande" che mirano ad "aggiungere nuovi siti" al novero di quelli autorizzati o ad "aumentare la capacità dei siti esistenti". "Entro maggio progettiamo di produrre oltre 100 mln di dosi" del vaccino anti-Covid Comirnaty "al mese in questo stabilimento" a Puurs, nelle Fiandre, in Belgio, "con miglioramenti continui e significativi nei mesi a venire". Lo dice il Ceo di Pfizer Albert Bourla, durante la visita della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e del primo ministro belga Alexander De Croo allo stabilimento dove viene realizzato il vaccino di BioNTech Pfizer, nella provincia di Anversa. "Abbiamo un accordo - prosegue - per consegnare 600 mln entro il 2021 all'Ue. Siamo sulla buona strada per eccedere gli obiettivi e consegneremo 250 mln di dosi entro la fine del secondo trimestre, un aumento di quattro volte, lo ripeto quattro volte, rispetto alle quantità concordate per il primo trimestre. Puurs rimane essenziale nei nostri piani per rifornire il mondo con circa 2,5 mld di dosi prodotte nel 2021 e potenzialmente di più nel 2022. Grazie agli sforzi qui e altrove, siamo pronti a sostenere l'Ue e il mondo nella lotta contro la Covid-19", conclude.
Covid e riaperture, "aumenteranno i morti, possono arrivare anche a 500- 600 al giorno". Lo ha detto ai microfoni di 'Un giorno da pecora' su Rai Radio1 il virologo Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e virologia dell'università di Padova. "Se noi continuassimo a stare nella situazione attuale, da qui ad un mese potremo arrivare a poche decine di decessi" spiega. "Il rischio - ha sottolineato Crisanti - sono le persone che muoiono e posso assicurare che la maggior parte non muore in terapia intensiva, muore vigile e in condizioni di asfissia, che è una morte orribile. Quindi - ha concluso - parliamo anche di queste cose perché il rischio non è soltanto sociale, ma anche della singola persona a cui facciamo correre questo rischio". "Da lunedì non andrò al ristorante, perché sono convinto che è sbagliato, voglio dare il buon esempio". "Come aiutare queste attività? Penso che ai ristoratori bisognerebbe dare esattamente quello che hanno dichiarato nelle tasse - afferma il virologo -, lira per lira, anzi euro per euro". Quanto allo spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23 "è ininfluente, diciamo che l'unica differenza è che alle 23 i ristoranti possono fare due turni quindi più incassi". "Le zone gialle certamente torneranno arancioni o rosse, basta guardare la Sardegna che da bianca è diventata rossa. E non facciamoci illusioni sull'aiuto del clima: il Brasile ha una temperatura media di 26 gradi e l'anno scorso Israele è andato in lockdown a metà agosto, quindi...". "Quello che si può imparare su quella transizione dalla Sardegna - ha sottolineato Crisanti - è che quando si tolgono le restrizioni le misure di controllo non sono più sufficienti, quindi è chiaro che si sbilancia tutta la dinamica dell'epidemia a favore del virus". E anche "la zona gialla da sola non funziona, guardiamo il caso del Veneto nella seconda ondata - ha evidenziato - è rimasta zona gialla per tutto il tempo ed è stata la regione che, in proporzione rispetto al numero di abitanti, ha avuto il maggior numero di casi e decessi".
A distanza di due anni dall'uscita del primo volume della saga dei Florio 'I Leoni Sicilia' di Stefania Auci, uscirà il prossimo 24 maggio il secondo libro dedicato alla famiglia di ricchi imprenditori. 'L'inverno dei Leoni' (688 pagine, Casa Editrice Nord) è il romanzo che conclude la saga dei Florio. Il primo volume ha venduto oltre 650 mila copie ed è in corso di traduzione in 32 paesi. Sono lontani i tempi della misera putìa al centro di Palermo, dei sacchi di spezie, di Paolo e di Ignazio, arrivati lì per sfuggire alla miseria, ricchi solo di determinazione. Adesso hanno palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli. Adesso tutta la città li ammira, li onora e li teme. E il giovane Ignazio non teme nessuno. Il destino di Casa Florio è stato il suo destino fin dalla nascita, gli scorre nelle vene, lo spinge ad andare oltre la Sicilia, verso Roma e gli intrighi della politica, verso l’Europa e le sue corti, verso il dominio navale del Mediterraneo, verso l’acquisto dell’intero arcipelago delle Egadi. È un impero sfolgorante, quello di Ignazio, che però ha un cuore di ghiaccio. Perché, per la gloria di Casa Florio, lui ha dovuto rinunciare all’amore che avrebbe rovesciato il suo destino. E l’ombra di quell’amore non lo lascia mai, fino all’ultimo… Ha paura, invece, suo figlio Ignazziddu, che a poco più di vent’anni riceve in eredità tutto ciò che suo padre ha costruito. Ha paura perché lui non vuole essere schiavo di un nome, sacrificare se stesso sull’altare della famiglia. Eppure ci prova, affrontando un mondo che cambia troppo rapidamente, agitato da forze nuove, violente e incontrollabili. Ci prova, ma capisce che non basta avere il sangue dei Florio per imporsi. Ci vuole qualcos’altro, qualcosa che avevano suo nonno e suo padre e che a lui manca. Ma dove, cosa, ha sbagliato? Vincono tutto e poi perdono tutto, i Florio. Eppure questa non è che una parte della loro incredibile storia. Perché questo padre e questo figlio, così diversi, così lontani, hanno accanto due donne anche loro molto diverse, eppure entrambe straordinarie: Giovanna, la moglie di Ignazio, dura e fragile come cristallo, piena di passione, ma affamata d’amore, e Franca, la moglie di Ignazziddu, la donna più bella d’Europa, la cui esistenza dorata va in frantumi sotto i colpi di un destino crudele. Sono loro, sono queste due donne, a compiere la vera parabola – esaltante e terribile, gloriosa e tragica – di una famiglia che, per un lungo istante, ha illuminato il mondo. E a farci capire perché, dopo tanti anni, i Florio continuano a vivere, a far battere il cuore di un’isola e di una città. Unici e indimenticabili. "Quando ho iniziato a scrivere I Leoni di Sicilia, volevo raccontare la storia di una famiglia unica, dare ai Florio una nuova voce, rendere giustizia alla loro leggenda. E tracciare la loro parabola, quella di una famiglia incredibilmente ricca e potente, al centro della vita economica e culturale europea, che, alla fine, perde tutto. Nell'Inverno dei Leoni ho cercato di rispondere alla domanda più difficile di tutte: com'è potuto succedere? E ho scoperto che, come spesso accade con i Florio, la loro storia non si esaurisce nelle 'cose' – nelle navi, nelle tonnare e nei palazzi acquistati e poi venduti, nelle feste con centinaia di invitati, nei favolosi gioielli di Franca, nelle rombanti automobili di Vincenzo –, ma vive soprattutto nella passione che lega, nel bene e nel male, tutti loro. Perché tutti i Florio – nessuno escluso –combattono, soffrono, gioiscono, sperano e si disperano… per amore. Per un amore che prende ogni forma possibile e che è stato per me una vera guida, la luce che ha svelato la straordinaria universalità di questa vicenda così affascinante e complessa. Anche perché, come si dice in Sicilia, L’amuri tutti dicinu ch’è amaru, ma tutti vuonnu vidiri s’è veru: 'Tutti dicono che l'amore è amaro, ma tutti vogliono provarlo'".
Perché con il governo Draghi la competizione a destra è diventata feroce. I due principali leader ora neanche si parlano
Una delle parole più gettonate, strattonate, consumate e proposte in questo ultimo periodo in tema di comunicazione aziendale e di programmi per il futuro è senz'altro sostenibilità. Soprattutto in questi giorni che seguono la 51esima edizione della Giornata per la Terra, andata in scena ieri in tutto il mondo. In questa occasione, Visa ha annunciato un nuovo impegno globale per raggiungere le emissioni net-zero entro il 2040, dieci anni prima rispetto all'obiettivo dell'accordo di Parigi sul clima. La società ha annunciato, inoltre, di avere raggiunto la carbon neutrality in tutte le sue operazioni già nel 2020. Per raggiungere le emissioni net-zero Visa ha annunciato di essere tra i 100 firmatari di The Climate Pledge, un'iniziativa co-fondata da Amazon e Global Optimism proprio per assumersi l'impegno di raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi con 10 anni di anticipo. Oltre che di essere diventata un nuovo membro del Climate Business Network, un Iniziativa del World Wildlife Fund (WWF) per accelerare l'azione verso un futuro net-zero. Ha spiegato il presidente e amministratore delegato di Visa Al Kelly: “Ci impegniamo a creare un futuro più sostenibile. Il nostro nuovo programma Zero-netto e gli impegni a sostegno di iniziative sostenibili sono azioni concrete attraverso le quali raggiungeremo i nostri obiettivi per contribuire a costruire un futuro migliore per il nostro pianeta”. L'impegno di Visa include la piena transizione al 100% di utilizzo di elettricità rinnovabile, compiuta nel 2020 e l'espansione di tutti i suoi prodotti e servizi per supportare il commercio sostenibile e la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Visa ha annunciato anche la sua collaborazione con il Cambridge Institute for Sustainability Leadership (CISL) per lavorare insieme con l'obiettivo di identificare nuove opportunità per applicare le possibilità offerte dai pagamenti elettronici nella realizzazione di un futuro sostenibile. Questa collaborazione intende combinare e promuovere l'utilizzo delle piattaforme del marchio per ispirare una vita sostenibile tra milioni di consumatori e sostenere il commercio sostenibile, per questa ragione l'azienda è inclusa nel Dow Jones Sustainability North American Index e nell'elenco America’s Most Responsible Companies.
Visita in regione del Commissario straordinario insieme a Curcio
Non è chiaro se si tratti del sommergibile con 53 persone a bordo
Su violazione diritti: "Non biasimate altri, situazione spinosa"
Coinvolti anche i ministri competenti ma i dettagli sulla governance saranno in un prossimo provvedimento