Mihajlovic su Sanremo: "Avevo paura che Fiorello rovinasse tutto.."
L'allenatore del Bologna scherza sulla sua prestazione canora al Festival di Sanremo.
Il Governo punta a finanziare subito alcune opere escluse dal piano Ue
L'Ama annuncia di dare priorità "alle altre forme di sepoltura"
Sul caso del piano pandemico dell'Italia e l'Oms interviene Francesco Zambon, autore del report sulla prima risposta dell'Italia alla pandemia di Covid. "Il punto non è più il report dei 'somarelli' di Venezia ritirato. Vorrei che fosse chiaro. Lo dico in modo costruttivo: credo che l'Organizzazione mondiale della sanità non debba perdere questa opportunità per migliorarsi come un'organizzazione di cui il mondo ha bisogno. Basta avanti e indietro, basta affermazioni infondate su inesattezze e incongruenze di un report che era stato pienamente approvato, e lo dice anche la magistratura. Non è questo il punto: l'Oms si guardi dentro per migliorare la sua indipendenza", dice il ricercatore, sotto i riflettori da quando il suo destino si è intrecciato con l'inchiesta aperta dalla procura di Bergamo. Zambon si è dimesso dall'ufficio regionale dell'Oms Venezia e all'Adnkronos Salute commenta le parole diffuse oggi da un portavoce dell'Oms sulla questione del report e sul ruolo del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. L'Oms, osserva Zambon, "dovrebbe cambiare disco, smettere di voler ridurre il problema a quanto accaduto fra due persone, fra me e Ranieri Guerra. Il problema è sovranazionale, sono le dinamiche di potere tra Oms e Stati membri, serve riflettere se un rapporto deve essere rivisto perché scomodo per un governo, anche alla luce di quanto sta accadendo ora con la Cina. Senza polemica, l'Oms dovrebbe rispondere a queste domande, andare alla radice del problema, non trovare scuse, non appigliarsi a dettagli che sono immediatamente confutabili". Quanto alle ultime notizie emerse riguardo all'inchiesta, Zambon precisa: "Non so se essere soddisfatto di quanto sta emergendo. La parola giusta è: meglio se tutto questo non fosse mai successo. Se non ci fosse stato proprio motivo di aprire un'indagine, se il rapporto fosse stato pubblicato senza nessuno di questi problemi. Non ero a conoscenza dei messaggi e di tutto quello che è emerso neanche quando ho dato le dimissioni, e meno male che le ho date alla luce di questo. Ma non è un problema dell'Italia o del singolo Paese. Ora l'Oms risponda sulla mancanza di trasparenza e indipendenza, sul fallimento dei meccanismi interni di controllo. Ma non lo dico in maniera negativa: colga l'opportunità di non eludere i problemi". "Il piano pandemico non è mai stato aggiornato e ormai è assodato. Ma quelle erano solo poche righe in un report di 102 pagine. E mi dispiace - prosegue - perché non erano neanche particolarmente critiche nei confronti del governo italiano, davano anzi lustro all'Italia. E' un peccato che sia stato buttato via tutto per interessi personali di più persone. Perché a questo punto è chiaro che c'erano tanti interessati a fare in modo che il rapporto, come dice il capo gabinetto di Speranza, venisse fatto morire". "Cosa farò adesso? Io mi sono dimesso" dall'ufficio Oms "perché non era più possibile stare dentro un ambiente in cui ero ormai isolato e sentivo tanta ostilità. Spero però che la mia esperienza serva. Ora valuto con calma un paio di proposte di lavoro che ho ricevuto e intanto sto scrivendo un libro. Uscirà il 13 maggio. Proprio lo stessa data in cui il nostro report fu ritirato", conclude.
Ilicic potrebbe lasciare l'Atalanta al termine della stagione: parole che sanno di addio. C'è il Milan.
L'ex difensore della Nazionale risponde ai fan su Tik Tok
The RepTrak Company™, leader mondiale nei dati e nelle analisi sulla reputazione, annuncia i risultati della relazione Global RepTrak® 100 per il 2021, lo studio mondiale più completo sulla reputazione aziendale stilato nel corso degli ultimi 11 anni in base alle approfondite analisi di RepTrak e alla classifica sulle 100 principali aziende basate sul Reputation Score.
Sono 120 le persone identificate durante il servizio disposto oggi pomeriggio per la manifestazione di circa 400 tra commercianti e ristoratori appartenenti a varie categorie lavorative tra cui aderenti al movimento 'Io apro'. Nonostante il divieto della Questura, i manifestanti si sono presentati nel centro storico con l'intenzione di raggiungere i palazzi istituzionali. Le forze dell’ordine li hanno quindi convogliati verso piazza San Silvestro così da controllarli. "Le persone presenti hanno tentato di sfondare il cordone di protezione anche mediante il lancio di bombe carta - spiegano in una nota dalla Questura di Roma - e sono stati respinti con cariche di alleggerimento". Da lì i manifestanti hanno quindi incominciato a defluire nelle vie vicine per poi ritrovarsi in 200 in via dei Prefetti, nelle immediate adiacenze di Piazza del Parlamento, dove sono stati bloccati da un altro contingente di forze dell'ordine. Nel contempo un centinaio di manifestanti si è ritrovato nei pressi di piazzale Flaminio per un blocco stradale che impediva agli automobilisti di passare. Per farli desistere e riportare il traffico alla regolarità, questo sempre secondo la ricostruzione fatta dalla Questura, sono state fatte cariche di alleggerimento. Centoventi le persone identificate, 20 delle quali alla stazione Termini, la cui posizione è al vaglio per quanto attiene la manifestazione non autorizzata e la violazione delle misure anti covid. Di queste, 6 sono state portate negli uffici di via di San Vitale e la loro posizione è attualmente al vaglio degli agenti. Intercettati e fermati dai poliziotti, al casello autostradale Roma Nord, due pullman provenienti da Bologna i cui occupanti, in possesso di autocertificazione, hanno dichiarato di dover partecipare alla manifestazione non autorizzata a Piazza Montecitorio. Gli stessi, dopo l’identificazione, sono stati allontanati e fatti rientrare nella Regione di provenienza.
Intervenuto in diretta Twitch sul canale di Calciomercato.com (rivivi qui la diretta) il giornalista...
Il governo vaccina gli anziani per salvare vite ma è un florilegio di distinguo
I rossoneri hanno alzato la loro offerta per il rinnovo del portiere: ora sta a lui prendere una decisione.
Presidente Regione vede dg Carbonelli e presidente Farabbi
Tutti i nomi nel mirino dei rossoneri per rinforzare il reparto offensivo in vista della prossima stagione.
L'attaccante spagnolo si sta meritando la riconferma in giallorosso a suon di gol: la Roma lo accontenterà?
Morosini non convince parlamentari: "Studioso non conosce mondo reale"
Un progetto sostenuto dal Rotary e promosso da Confartigianato
I britannici riassaporano un po' di libertà con le riaperture
Insulti contro Draghi e Speranza e coro unanime di "Libertà"
Ricche di nutrienti, versatili e soprattutto gustose: scopri come cucinare le patate dolci grazie alle nostre ricette
Primo incontro oggi tra la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel dopo la visita ad Ankara della settimana scorsa, teatro del 'sofagate', l'incidente diplomatico che ha visto la presidente costretta a sedere su un divano, mentre Michel e Recep Tayyip Erdogan si accomodavano in poltrona. Alle 17, ha comunicato il portavoce capo della Commissione Eric Mamer, era in agenda "l'incontro settimanale tra la presidente della Commissione e quello del Consiglio". Finora i due non si erano ancora parlati "semplicemente perché la presidente prima è andata in Giordania e poi, per la prima volta da Natale, è tornata a casa sua, per riposarsi un poco e rivedere la sua famiglia, che non vedeva dalla fine dell'anno scorso". "In questo contesto, ha privilegiato i rapporti con la sua famiglia, pur lavorando su alcuni dossier. Posso assicurare che la cooperazione tra la presidente e il presidente del Consiglio Europeo continuerà, nell'interesse dell'Ue e dei suoi cittadini", ha continuato il portavoce, precisando poi che le norme belghe permettono di recarsi all'estero per rivedere la propria famiglia. Michel e von der Leyen "oggi hanno discusso una serie di questioni topiche. Entrambi parteciperanno domani alla conferenza dei presidenti del Parlamento Europeo", riferisce un portavoce. I due presidenti nell'incontro di oggi hanno discusso "il seguito della missione ad Ankara - spiegano fonti Ue - la presidente ha chiarito che non permetterà che una situazione simile si verifichi di nuovo".