Milan, allenamento con il sorriso verso lo United
La squadra rossonera in vista del match di Europa League contro gli inglesi.
Un calo dei reati in genere a Roma e Provincia, soprattutto furti e rapine, ma un equivalente aumento delle truffe online. Lieve diminuzione dell'usura, un reato che difficilmente viene alla luce e che preoccupa proprio per la difficile situazione socio-economica causata dal Covid. E infine un fenomeno nato con la pandemia, cresciuto negli ultimi quattro mesi in modo sensibile: quello delle risse organizzate sui social in stile 'baby gang del Pincio'. E' questa la fotografia della Capitale e dell'hinterland scattata dal comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Lorenzo Falferi, analizzando il trend dei reati a seguito dell'impatto del coronavirus, in un'intervista all'Adnkronos. Falferi, arrivato al comando di Roma da appena tre mesi, ha alle spalle un'esperienza di quattro anni a capo della compagnia carabinieri Eur e, forse anche per questo, una visione già lungimirante e ampia della città. ''Indubbiamente i dati statistici, che vanno presi con grande attenzione ma che sono in ogni caso significativi, dimostrano che nell'ambito della provincia di Roma vi è un calo generalizzato dei reati, che in linea di massima si attesta attorno al 16%-18% circa, confrontando il periodo precovid, che va dal 1 marzo 2019 al 1 marzo 2020, con il periodo della pandemia, ovvero dal 1 marzo 2020 al 1 marzo 2021'', spiega. ''Nel raffronto tra questi due periodi - dice - emerge una riduzione generalizzata dei fatti reato, in particolar modo di quelli relativi alla microcriminalità o criminalità predatoria, tra cui i furti (-30%) e le rapine (-13%). L'unico dato in controtendenza e in sensibile aumento con un +17% riguarda le truffe e le frodi informatiche''. Un dato, che sottolinea Falferi è ''legato alle limitazioni da Covid, che hanno aumentato il ricorso ai mezzi moderni, le comunicazioni online e di commercio su piattaforma elettronica''. Di qui, aggiunge, ''l'aumento di questo strumento come mezzo privilegiato per colpire le persone''. E di fronte a un dato così ''significativo, +17%, quindi particolarmente rilevante'', assicura Falferi, ''è aumentato anche il nostro impegno per contrastare questi reati online''. ''Si tratta di un tipo di truffe - spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Roma - che possono avvenire con diverse modalità, in una delle più comuni i truffatori si sostituiscono a un istituto di credito. Quindi la simulazione attraverso l'invio di una email esca, che si fa credere alla vittima provenga dalla sua banca, nella quale la persona viene indotta a inserire dati personali e codici utili affinché il truffatore se ne impossessi per poi svuotare i conti''. Molto comuni, spiega ancora il comandante, sono anche le vendite online di ''materiali che poi non vengono consegnati''. Inoltre, spiega, ''c'è un particolare fenomeno che è cresciuto su Roma in misura piuttosto sensibile negli ultimi 3-4 mesi ed è quello delle denunce per violenze da parte di bande di minori, con aggressioni nei confronti dei coetanei o addirittura con degli scontri tra gruppi, come nel caso della baby gang del Pincio''. Falferi racconta che al di là di quello che è accaduto ''sulle terrazze del Pincio o in piazza del Popolo'' altri episodi analoghi si sono verificati ad esempio anche nelle periferie sud della Capitale'' mentre in passato ''non ho memoria di situazioni del genere così sistematiche''. Si tratta di un fenomeno, sottolinea Falferi, ''che in una certa misura desta qualche preoccupazione e su cui l'attenzione è particolarmente alta'', ma che ''non ha nulla a che fare con le baby gang criminali di tipo etnico, caratterizzate da codici linguistici e riti di aggregazione, che hanno logiche completamente diverse''. In questi casi, spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, ''abbiamo un'aggregazione di ragazzi, in genere tutti minorenni, provenienti da buone famiglie, che sfocia nel fenomeno violento in seguito a una sfida nata sulla piattaforma elettronica e che ha effetto di volano''. Secondo Falferi non si può dare una ''chiave di lettura univoca di questo fenomeno, che probabilmente scaturisce dalla situazione di sostanziale isolamento nel quale viviamo un po' tutti e che altera i rapporti interpersonali''. ''C'è anche una componente di aggregazione, che poi sfocia in fenomeni di reazione violenta o di piccoli furti o piccole rapine - aggiunge - Qualche ragazzo per esempio è stato rapinato delle scarpe da ginnastica di marca, ritenute particolarmente preziose. Sono fenomeni che in qualche misura stiamo cercando di monitorare per capire se sono una manifestazione momentanea, destinata poi nel tempo a rientrare oppure se daranno l'avvio a una vera e propria escalation in questa direzione. Probabilmente ci troviamo di fronte a un fenomeno che mi permetto di definire reattivo per la situazione veramente particolare che stiamo vivendo tutti, d'altro canto non lo sottovalutiamo, lo monitoriamo e cerchiamo di capirne l'andamento''. Argomento di ''particolare delicatezza'' sottolinea infine il comandante provinciale dei carabinieri è l'usura. ''Il dato statistico non parla di un aumento del fenomeno, anzi riporta un lievissimo calo, poche unità percentuali in meno'', ma, ci tiene a precisare Falferi, ''non va preso troppo alla lettera, perché se è vero che c'è una lievissima diminuzione è anche vero che il fenomeno del disagio economico e sociale che viviamo e che è sotto gli occhi di tutti non ha bisogno di prove matematiche''. ''La vittima di usura non denuncia o denuncia poco perché scatta un meccanismo di complicità in relazione al fatto che è proprio l'usurato che in genere attiva la procedura dell'usura'', sottolinea. Un reato che ''difficilmente è commesso dal singolo e più spesso è manifestazione di organizzazioni criminali che lo utilizzano per impossessarsi di attività commerciali'', dice. E questo, precisa, ''è possibile solo da parte di chi ha grandi disponibilità economiche: in questo momento storico solo le grosse organizzazioni criminali hanno queste possibilità''. Una spia dell'usura, spiega, sono ''gli improvvisi cambi di titolarità di un esercizio commerciale, che difficilmente avvengono, se non in presenza di una consistente crisi economica e finanziaria dell'impresa e dell'esercizio commerciale. Quando un titolare di impresa viene sostituito dall'oggi al domani da un altro titolare, che manifesta capacità economiche particolarmente rilevanti, possiamo trovarci di fronte al risultato di un fenomeno di usura''. Le armi per contrastarla sono ''controllo del territorio, dialogo con le associazioni di categoria, che possono fare segnalazioni, e le indagini'', sottolinea il comandante che poi conclude: ''Questa componente oscura, difficilmente può essere valutata e per questa ragione l'azione di controllo e di verifica sul territorio, proprio per accertare se vi siano problematiche di questo tipo, è invece da parte nostra aumentata nel corso dell'ultimo anno''. (di Giorgia Sodaro)
Il tecnico della Juve Andrea Pirlo ha parlato a Sky Sport dopo il successo sul Genoa. Ecco le sue dichiarazioni: Sulla pa...
Andiamo a scoprire cifre e dettagli del nuovo contratto di Ibrahimovic con il Milan.
Sono 1.675 i contagi da coronavirus nel Lazio oggi, 11 aprile, secondo i dati del bollettino della regione. Da ieri, registrati altri 19 morti. A Roma, segnalati 700 casi. "Oggi su oltre 15 mila tamponi nel Lazio (-2.424) e oltre 16 mila antigenici per un totale di oltre 32 mila test, si registrano 1.675 casi positivi (+212), 19 i decessi (-16) e +1.985 i guariti. Aumentano i casi e le terapie intensive, mentre diminuiscono i decessi e i ricoveri. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 5%. I casi a Roma città sono a quota 700", dice l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato. Nelle province si registrano 410 casi e sono 10 i decessi nelle ultime 24h. A Latina 203 nuovi contagi e 4 morti.A Frosinone si registrano 111 nuovi casi e 5 decessi. A Viterbo 45 nuovi positivi e 1 morto. Nella Asl di Rieti si registrano 51 nuovi casi.
Ieri Calcio e Finanza aveva però constatato che i diritti sarebbero stati divisi tra Rai e Amazon.
Le dichiarazioni di Andrea Pirlo, allenatore della Juventus, al termine della vittoria sul Genoa.
L'agente di Piccoli, Beppe Riso, conferma l'interesse della Juventus per il talento dell'Atalanta.
Il tecnico rossonero ha chiarito la sua idea sul difensore, in prestito, che ha stupito tutti.
“Non c’è consolazione più confortante di quella che si trova tra le braccia di una sorella”
I dati di oggi
Reati contro il patrimonio in generale calo, ma in crescita quelli di violenza commessi tra le mura domestiche, dai maltrattamenti in famiglia fino agli omicidi, le truffe, soprattutto online, molte volte accompagnate dalla clonazione di bancomat e carte di credito, lo spaccio di droga che non ha conosciuto alcun 'lockdown'. A tracciare l'andamento della criminalità a Torino e provincia dallo scoppio dell'emergenza Covid a oggi è il comandante provinciale dei carabinieri di Torino, colonnello Francesco Rizzo che al di là delle cifre raccomanda: ''denunciate sempre qualsiasi reato e, per qualsiasi dubbio, rivolgetevi al numero di emergenza 112 dove ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutare e dare consigli''. ''L'emergenza pandemica - sottolinea il colonnello Rizzo a colloquio con l'Adnkronos - ha inevitabilmente mutato le condizioni di vita dei cittadini incrementando in maniera esponenziale l'uso di strumenti digitale e questo ha determinato, nel 2020 nel territorio torinese, a fronte di un generalizzato calo della delittuosità di circa il 15% nel 2020 rispetto al 2019, con furti in calo del 30% e rapine del 17%, un' impennata delle truffe, soprattutto delle frodi online, con un incremento tra il 24% e il 25 %% . A farne le spese sono soprattutto gli anziani, ai quali si presentano finti tecnici di vari servizi e a inizio pandemia anche finti operatori sanitari. Per questo abbiamo realizzato un opuscolo che offre consigli per prevenire questi tipi di reati e che stiamo distribuendo sul territorio''. ''C'è poi un altro tipo di reato - prosegue il colonnello Rizzo - che durante i mesi di lockdown ha fatto segnare un aumento preoccupante, quello le violenze in famiglia. In questi mesi i carabinieri sono intervenuti per molti maltrattamenti con conseguente attivazione di codice rosso e di arresto del familiare violento ma numerosi sono stati anche gli omicidi in qualche modo riconducibili a dinamiche intra familiari, basti pensare che, per quanto riguarda quelli in cui sono intervenuti i carabinieri, siamo passati dagli 8 del 2019 ai 18 nel 2020. Per contro, i reati connessi allo spaccio e al consumo di droga non hanno segnato alcuno stop, anzi c'e' stato pure chi da semplice spacciatore di strada si è trasformato in 'fattorino' dello spaccio utilizzando il delivery per le consegne porta a porta''. E se, proprio per la caratteristica di essere molti comuni della provincia torinese l'unico presidio di polizia presente sul territorio , i carabinieri delle stazioni in molti casi sono intervenuti per portare conforto e rassicurazione alla popolazione spaventata dal Covid, il comando provinciale di Torino è da mesi anche fortemente impegnato a collaborare con i Nas per scoprire le speculazioni sanitarie, dalla commercializzazione illecita di dispositivi sanitari, di tamponi rapidi, test medicali e farmaci per la cura fai da te del virus. ''Nei mesi scorsi abbiamo raccolto diverse denunce, dal commerciate che regalava test a chi si recava in visita nel suo autosalone al proprietario di circolo che regalava tamponi agli iscritti. Ora - precisa il comandante Rizzo - con l'avvio della campagna vaccinale, l'attività è rivolta soprattutto a verificare che non ci sia la somministrazione di dosi a chi per ora non ne ha diritto''. La pandemia, però, non è solo emergenza sanitaria, i mesi di chiusura di imprese e attività commerciali hanno causato difficoltà economiche a molti imprenditori per carenza di liquidità rischiano di diventare vittime di usura, un fenomeno purtroppo ancora troppo sommerso sia perchè la vittima si vergogna sia perché molte volte crede davvero nella buona fede di un benefattore che invece non lo è. ''Nel 2020 - sottolinea a questo proposito il comandante dei carabinieri torinesi - abbiamo avuto 13 denunce rispetto alle 7 dell'anno precedente, ma il numero è molto basso rispetto alla dimensione di un fenomeno che in questo periodo di pandemia riteniamo abbia subito un notevole incremento e dietro il quale spesso di nasconde la criminalità organizzata''. ''Non dimentichiamo che a Torino e provincia sono censite 12 locali di 'ndrangheta che viene considerata la più attiva in questo fenomeno'', ricorda il colonnello Rizzo che conclude: ''la criminalità organizzata ha capitali sia per prestare denaro sia per acquistare crediti deteriorati delle imprese in difficoltà subentrando nelle società. Per questo, oltre alle strategie investigative, è importante il protocollo siglato nei mesi scorsi proprio nel capoluogo piemontese per prevenire l'usura attraverso il sostegno delle attività economiche in crisi e la promozione del microcredito''.
Gli italiani hanno voglia di tornare alla normalità e la spesa media nei bar e ristoranti a febbraio scorso, così come il numero di transazioni, hanno mandato un chiaro segnale: non appena le restrizioni per l'emergenza sanitaria vengono allentate, gli italiani si 'mettono in moto' per provare a tornare a fare ciò che erano abituati da una vita. A dimostrarlo sono i dati rilevati per Adnkronos da Revolut, che mettono a confronto spesa e numero di transazioni di febbraio 2020, ultimo mese 'libero' prima del lockdown, con quelli di febbraio 2021, quando tutta l'Italia era in zona gialla e i locali potevano fare servizio al tavolo fino alle 18. A febbraio 2020, secondo le rilevazioni dell'app finanziaria, la media della spesa degli italiani in bar e ristoranti era stata di circa 96 euro a persona. Pochi giorni dopo, da metà marzo a metà aprile e quindi pieno lockdown il dato era crollato del 47%, con picchi che avevano toccato -66% in Valle d'Aosta, -60% in Molise e -56% in Basilicata. E a scendere vertiginosamente non è stata solo la spesa media ma anche il numero di transazioni: -88% a livello nazionale, con drammatiche punte di -95% in Sardegna e di -91% in Campania, Basilicata e Valle d'Aosta. Esattamente un anno dopo, a febbraio 2021, con l'Italia quasi tutta in zona gialla e, appunto, con i servizi al tavolo fino alle 18, la spesa media e il numero di transazioni erano tornare a crescere, non raggiungendo i livelli di prima della pandemia, ma indicando un graduale recupero. La spesa media nazionale era stata inferiore rispetto a febbraio 2020 del 24%, con alcune regioni che però avevano recuperato quasi del tutto, come le Marche (-5% ma è la regione dove si spende meno in media) o la Basilicata (-13%, regione dove si spende di più in media). Rimane significativa la differenza nel numero di transazioni di febbraio 2021 rispetto a febbraio 2020: i dati di Revolut indicano -34% nazionale, ma con una base utenti crescita che incrementa il divario tra i due periodi. Insomma, da Revolut sottolineano comunque come i consumi di febbraio siano stati "significativamente" inferiori ai livelli pre-pandemia e questo perché sono stati principalmente concentrati di persona in pochi fine settimana, viste le chiusure alle 18, e per il resto online. "I nostri dati mostrano chiaramente quanto le persone cerchino di godersi un po’ di normalità appena possibile, lo abbiamo visti anche nelle due settimane prima di Natale quando ristoranti e bar erano aperti in gran parte dell’Italia", commenta all'Adnkronos Elena Lavezzi, responsabile Sud Europa di Revolut. "A febbraio quasi tutte le regioni sono entrate in zona gialla, che ha significato bar e ristoranti aperti fino alle 18. Il meteo favorevole in molte aree geografiche ha poi sicuramente spinto gli italiani a uscire, soprattutto nei fine settimana, con il conseguente aumento delle transazioni". Ma i danni, aggiunge, "non sono stati limitati, purtroppo. E’ vero che a febbraio le persone hanno ricominciato a spendere, in media circa il 24% in meno rispetto a un anno fa, ma è anche vero che il numero delle transazioni è significativamente inferiore a quello di un anno fa. Probabilmente per tornare ai livelli pre-Covid dovremo aspettare l’estate". Anche perché, ad esempio, "dopo febbraio - prosegue Lavezzi - con le regioni di nuovo arancioni e rosse, sono tornate a diminuire la spesa media per utente e le transazioni. Le persone ordinano il cibo con delivery o asporto, ma ovviamente i volumi non sono paragonabili a quelli che vediamo quando i locali sono aperti e fruibili dai clienti. Con l’arrivo dell’estate ci aspettiamo un significativo aumento della spesa e delle transazioni, se i locali saranno aperti anche la sera, come accaduto lo scorso anno", conclude.
Il premier bavarese ha fatto sapere di puntare alla Cancelleria per l'Unione (Cdu-Csu)
Sono 15.746 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 11 aprile, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile. Da ieri, in base alla tabella sul sito del ministero della Salute, altri 331 morti che portano il totale a 114.254 dall'inizio dell'emergenza legata al covid-19. Nelle ultime 24 ore eseguiti 253.100 tamponi, l'indice di positività è al 6,2%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.585. LAZIO - Sono 1.675 i contagi da coronavirus nel Lazio oggi, 11 aprile, secondo i dati del bollettino della regione. Da ieri, registrati altri 19 morti. A Roma, segnalati 700 casi. "Oggi su oltre 15 mila tamponi nel Lazio (-2.424) e oltre 16 mila antigenici per un totale di oltre 32 mila test, si registrano 1.675 casi positivi (+212), 19 i decessi (-16) e +1.985 i guariti. Aumentano i casi e le terapie intensive, mentre diminuiscono i decessi e i ricoveri. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 5%. I casi a Roma città sono a quota 700", dice l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato. Nelle province si registrano 410 casi e sono 10 i decessi nelle ultime 24h. A Latina 203 nuovi contagi e 4 morti.A Frosinone si registrano 111 nuovi casi e 5 decessi. A Viterbo 45 nuovi positivi e 1 morto. Nella Asl di Rieti si registrano 51 nuovi casi. PUGLIA - Sono 1.359 i contagi oggi. Da ieri, registrati altri 15 morti Sono 52.047 i casi attualmente positivi mentre ieri erano 51.558 (+489). I pazienti ricoverati sono 2.249 mentre ieri erano 2.230 (+19). ABRUZZO - Sono 259 i contagi secondo i dati del bollettino. Da ieri, registrati 3 morti. I positivi hanno età compresa tra 1 e 90 anni. Di essi 78 sono in provincia dell'Aquila, 45 in quella di Chieti, 31 in provincia di Pescara, 99 nel Teramano e 6 con residenza in accertamento. Nelle ultime ore sono stati eseguiti 4.586 tamponi molecolari e 1.306 test antigenici. Sono 10.460 gli attualmente positivi (+234): 557 sono ricoverati in area medica (invariato), 65 ricoverati in terapia intensiva (-2) e 9838 in isolamento domiciliare (+236) con controllo da parte delle Asl. Sono complessivamente 55.299 i guariti (+22). CAMPANIA - Sono 1.854 i contagi da coronavirus in Campania oggi, 11 aprile, secondo i dati del bollettino della regione. Resi noti altri 27 morti. I nuovi casi sono stati individuati dall'analisi di 17.231 tamponi molecolari. I sintomatici sono 649. Nel bollettino odierno diffuso dall'Unità di crisi della Regione Campania sono inseriti 27 nuovi decessi, 17 dei quali avvenuti nelle ultime 48 ore e 10 avvenuti in precedenza, ma registrati ieri. Il totale dei decessi in Campania da inizio pandemia è 5.774. I nuovi guariti sono 1.554, il totale dei guariti è 259.615. In Campania sono 145 i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva, 1.569 i pazienti Covid ricoverati in reparti di degenza. EMILIA ROMAGNA - Sono 1.170 i nuovi casi rilevati nella regione. I decessi registrati da ieri sono 40 e portano a 12.380 il totale delle vittime dall'inizio dell'epidemia. PIEMONTE - Sono 1.372 i contagi da coronavirus in Piemonte oggi, 11 aprile, secondo i dati del bollettino della regione. Da ieri, registrati 13 morti. L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i 1.372 nuovi casi (di cui 46 dopo test antigenico) sono pari all’8,7% dei 15.834 tamponi eseguiti, di cui 5.114 antigenici. Gli asintomatici sono 571 (41,6%). I casi sono 131 di screening, 892 contatti di caso, 349 con indagine in corso, 18 in Rsa e Strutture Socio-Assistenziali, 117 in ambito scolastico e 1.237 tra la popolazione generale. I ricoverati in terapia intensiva sono 320 (-4 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.606 (-27 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 24.446. I tamponi diagnostici finora processati sono 3.993.896 (+15.834 rispetto a ieri), di cui 1.410.153 risultati negativi. Sono 13 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi. TOSCANA - In Toscana sono 1.222 i contagi da coronavirus registrati oggi domenica 11 aprile (1.192 confermati con tampone molecolare e 30 da test rapido antigenico), che portano il numero totale a 209.208 dall'inizio dell'emergenza sanitaria. I nuovi casi sono lo 0,6% in più rispetto al totale del giorno precedente. Secondo il bollettino quotidiano ci sono anche 30 decessi. VENETO - Sono 871 i nuovi casi rilevati nella regione. I decessi registrati da ieri sono 28 e portano a 10.941 il totale delle vittime dall'inizio dell'epidemia. BASILICATA - In Basilicata sono 253 i contagi da coronavirus registrati oggi domenica 11 aprile (243 sono residenti), su un totale di 1.493 tamponi molecolari. Secondo il bollettino quotidiano della task force regionale ci sono anche 2 decessi, mentre sono cinque i comuni in zona rossa. Le persone decedute sono cittadini di Avigliano e Pomarico. I lucani guariti o negativizzati sono 107. MARCHE - Sono 406 i contagi da coronavirus nelle Marche oggi, 11 aprile, secondo i dati del bollettino della regione. Nel dettaglio, il Servizio Sanità delle Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4438 tamponi: 2416 nel percorso nuove diagnosi (di cui 561 nello screening con percorso Antigenico) e 2022 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 16,8%). I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 406 (93 in provincia di Macerata, 114 in provincia di Ancona, 123 in provincia di Pesaro-Urbino, 14 in provincia di Fermo, 43 in provincia di Ascoli Piceno e 19 fuori regione).
Sono 593 i nuovi casi di coronavirus registrati oggi, 11 aprile, in Calabria. I dati sono stati comunicati dal dipartimento Tutela della Salute, che fanno inoltre registrare 38 persone in terapia intensiva (stabili rispetto a ieri), 440 guariti/dimessi e 6 morti. In tutto sono stati sottoposti a test 658.059 soggetti per un totale di tamponi eseguiti pari a 702.593 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test). Le persone risultate positive al Coronavirus sono 51.681, quelle negative 606.378. I casi confermati oggi sono così suddivisi: Cosenza 323, Catanzaro 52, Crotone 58, Vibo Valentia 40, Reggio Calabria 120, Altra Regione o Stato estero 0. Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile. Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti: Cosenza: caso attivi 6.352 (133 in reparto Ao di Cosenza; 22 in reparto al presidio di Rossano;14 al presidio ospedaliero di Acri; 22 al presidio ospedaliero di Cetraro; 0 all'Ospedale da Campo; 17 in terapia intensiva, 6.144 in isolamento domiciliare); casi chiusi 10.141 (9.736 guariti, 405 deceduti). Catanzaro: casi attivi 2.938 (61 in reparto all'Ao di Catanzaro; 11 in reparto al presidio di Lamezia Terme; 29 in reparto all'Aou Mater Domini; 14 in terapia intensiva; 2.823 in isolamento domiciliare); casi chiusi 4.734 (4.626 guariti, 108 deceduti). Crotone: casi attivi 1.109 (43 in reparto; 1.066 in isolamento domiciliare); casi chiusi 3.531 (3.471 guariti, 60 deceduti). Vibo Valentia: casi attivi 436 (17 ricoverati, 419 in isolamento domiciliare); casi chiusi 4.139 (4.066 guariti, 73 deceduti). Reggio Calabria: casi attivi 1.660 (101 in reparto all'Ao di Reggio Calabria; 20 in reparto al P.o di Gioia Tauro; 7 in terapia intensiva; 1.532 in isolamento domiciliare); casi chiusi 16.271 (16.014 guariti, 257 deceduti). Altra Regione o Stato estero: casi attivi 61 (61 in isolamento domiciliare); casi chiusi 309 (309 guariti).
Le autorità del ministero della Salute hanno comunicato il bilancio dell'emergenza coronavirus all'11 aprile, che sale di 15.746 casi e 331 morti.
Dopo la multa miliardaria al suo impero economico, niente di buono si sta preparando per lui in Cina
La Juventus sconfigge 3-1 il Genoa all'Allianz Stadium e conserva il terzo posto in classifica a 12 punti dall'Inter capolista e ad una sola lunghezza dal Milan. I bianconeri danno continuità al successo di mercoledì nel recupero con il Napoli dominando il match sin dalle prime battute e trovando il doppio vantaggio con Kulusevski e Morata, si addormentano in avvio di ripresa e subiscono il gol di Scamacca per poi chiudere la partita grazie a McKennie. Al 2' subito pericolosa la Juventus. Bella discesa di Ronaldo sulla sinistra, dopo aver saltato Masiello con una giocata di tacco, cross in mezzo a cercare Morata, ma Perin allontana con i pugni. Poco dopo bel lancio di De Ligt in profondità sulla destra, Kulusevski di controbalzo cerca il cross in mezzo per Rabiot che di testa è impreciso. Al 5' passa la squadra di Pirlo. Decisiva ancora una giocata sulla fascia: questa volta è Cuadrado sulla destra a saltare l'uomo (Rovella ndr) e appoggiare poi all'indietro per Kulusevski, che con un sinistro a giro cerca e trova l'angolo più lontano per l'1-0. Al 22' arriva il raddoppio con Morata. Chiesa fugge da solo verso la porta, entra in area spostato sul versante destro e cerca il tiro incrociato, su cui è strepitoso Perin nella risposta a mano aperta. Sul secondo palo Ronaldo cerca il tap-in ma centra in pieno il palo, sull'ennesima ribattuta arriva Morata che non perdona. Dopo la mezz'ora azione insistita della Juventus che mantiene il possesso palla per diversi minuti e alla fine pesca Chiesa in area, che tentenna e viene chiuso. Dopo il tentativo del figlio d'arte, la Juve riconquista subito il pallone e continua a farlo girare nella metà campo del Genoa. Stavolta Chiesa serve Rabiot che cerca la porta con un tiro di piatto che viene deviato in angolo da Perin. Prima della fine del tempo Scamacca sguscia via tra Chiellini e De Ligt al centro dell'area e va al tiro, provvidenziale l'intervento di Szczesny a salvare la sua porta. Al 4' del secondo tempo il Genoa accorcia le distanze con Scamacca. L'attaccante romano svetta di testa su calcio d'angolo e batte Szczesny. I bianconeri prendono gol per la sesta partita di fila. Al 10' Pjaca ci prova col destro dal limite all'angolino: Szczesny si allunga alla sua destra e toglie la palla dalla porta. Poco dopo ancora il croato vicino al pari. Nel cuore dell'area riceve palla e, fronte alla porta, salta Chiellini fingendo di calciare col sinistro per poi portarsela sul destro, da ottima posizione, però, spara alto. Al quarto d'ora primo vero lampo di Ronaldo, che dalla sinistra cerca la conclusione sul palo lontano, sfiorandolo. Qualche minuto più tardi la Juve fallisce una grande occasione in contropiede, con Chiesa che conduce e può scegliere se servire Ronaldo o Morata, preferendo quest'ultimo con un filtrante profondo difficilissimo da trovare, su cui lo spagnolo non può arrivare. Al 25' i campioni d'Italia in carica calano il tris: Danilo vede e serve McKennie in profondità, che approfitta di una disattenzione della difesa del Genoa e si ritrova solo davanti alla porta. Dopo un attimo di tentennamento, pensando di essere in fuorigioco, il texano punta la porta e segna. Nel quarto d'ora finale il Genoa gioca in dieci per l'infortunio di Zappacosta che deve uscire dal campo ma Ballardini ha finito i cambi. L'ultimo brivido del match arriva al 43': Alex Sandro pescato in area da una verticalizzazione cerca la porta con un tocco preciso, ma Perin gli chiude lo specchio e salva.
L'analisi della situazione covid in Francia tra prima e seconda ondata. Come sono cambiati i numeri dei ricoveri e dei morti
"Non appena avremo vaccinato la nostra popolazione, prenderemo in seria considerazione la donazione dei nostri vaccini in eccedenza ai paesi che ne hanno bisogno". Ad annunciarlo, intervenendo a 'Mezz'ora in più' su Rai 3 è stato l'immunologo americano Anthony Fauci. "Molti dei paesi europei hanno risorse sufficienti: per queste donazioni ci riferiamo a paesi a basso e medio reddito", ha precisato Fauci, che incontrerà il ministro degli Esteri italiano Luigi di Maio nel corso della sua visita domani a Washington. Fauci ha poi spiegato che negli Stati Uniti e in Europa è ormai predominante la variante inglese del Covid, che "sembra trasmettersi in modo molto più efficiente. E' possibile che responsabile dell'aumento dei contagi in Europa sia proprio l'aumentata capacità della variante B117 nonostante i tentativi di lockdown: magari a cancellare gli effetti del lockdown è quell'aumento di trasmissibilità". Rispondendo ad una domanda su chi nutre dubbi rispetto alla vaccinazione l'immunologo ha sottolineato che "è importante che si capisca che questi vaccini sono altamente efficaci nel prevenire il contagio. Quindi prima di tutto il vaccino serve per la vostra sicurezza e per evitare che vi ammaliate, perché come sapete questo virus ha già ucciso 2,8 milioni di persone nel mondo e 560mila negli Stati Uniti. E' un virus molto grave". "Il mio appello a queste persone è a vaccinarsi non solo per proteggere se stesse ma anche per la responsabilità sociale nel contribuire ad abbattere la diffusione del contagio", ha detto. Infine a una domanda sulle prospettive di una normalizzazione degli spostamenti per la prossima estate e sulla possibilità per i turisti americani di tornare in Italia, Fauci ha detto che vorrebbe essere "uno dei turisti americani che tornano in Italia". "E' molto difficile fare previsioni. Se riusciremo a tenere sotto controllo questa variante e se continueremo a vaccinare 3-4 milioni di persone al giorno, per la fine della primavera o per l'inizio dell'estate potremo avere una proporzione notevole della nostra popolazione vaccinata. Quando tutto questo accadrà cominceremo a tornare ad una qualche forma di normalità". Fauci ha anche ricordato gli anni passati da ragazzo a Brooklyn, dove i genitori avevano una farmacia: quella "zona di Brooklyn all'epoca era composta per il 98% da italo-americani, il che significa che chiunque vivesse lì aveva o il padre o il nonno nato in Italia. Per la maggior parte erano italo-americani di prima o seconda generazione. Era un quartiere meraviglioso in cui vivere, sembrava di stare in Italia, un posto molto bello in cui crescere", ha dichiarato.