Notizie sui videogiochi: Stop agli attacchi!
CD Projekt Red deve superare sempre più problemi: dopo il caos del lancio di Cyberpunk, ora la compagnia polacca dovrà affrontare anche l'attacco informatico subito qualche settimana fa.
AGI - In quasi tre decenni di lavoro nel più grande cimitero di San Paolo, i più antichi non ricordano di aver eseguito più di 10 sepolture notturne. Ma da quando la seconda ondata della pandemia di coronavirus ha colpito il Brasile, quell'eccezione è diventata la regola. Il vertiginoso aumento dei morti a San Paolo negli ultimi mesi ha costretto il sindaco della città più ricca e popolosa del Paese ad adattare la pianificazione funeraria. Ora, oltre ad assumere più personale e veicoli, sono stati aggiunti turni notturni in quattro dei 22 cimiteri comunali, dove vengono scavate 600 tombe ogni giorno. Uno di questi è Vila Formosa, il più grande cimitero dell'America Latina e una vetrina per le conseguenze della pandemia in Brasile, dove più di 360.000 persone sono già morte a causa del Covid-19. Alle 18:00 entra il turno di notte. Due enormi lampade alimentate da generatori si accendono, illuminano le tombe e riempiono l'aria dell'odore del gasolio.
Le riaperture dei ristoranti sono una delle novità che caratterizzeranno la svolta dal 26 aprile, quando sarà ripristinata la zona gialla -rafforzata- come ha annunciato ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa. Nella zona gialla, i ristoranti all'aperto saranno aperti a pranzo e a cena, condizionata dal coprifuoco alle 22. Per i ristoranti al chiuso, invece, la data da considerare è l'1 giugno, secondo quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi. La ripresa delle attività dei ristoranti riaperti, ha sottolineato il premier, è legata al rispetto delle norme di comportamento: le parole d'ordine restano distanziamento e mascherina, a cui del resto fanno riferimento anche le linee guida che le regioni hanno presentato al governo e che ora sono ora al vaglio del Comitato tecnico scientifico. Gli esperti dovranno esprimersi sulla validità dei protocolli, elaborati dal gruppo tecnico ristretto composto dai rappresentanti di cinque regioni, ed eventualmente apportare modifiche. Secondo quanto si apprende, il parere dal Comitato tecnico scientifico è atteso per la settimana prossima. La Conferenza delle Regioni ieri ha aggiornato le linee guida per la ripresa di alcune attività in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione Le indicazioni, viene precisato, si applicano per ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie (anche se collocati nell’ambito delle attività ricettive, all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali), nonché per l’attività di catering. Le misure, se rispettate, possono consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo, che della cena. Inoltre “tali misure possono consentire il mantenimento del servizio anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio purché integrate con strategie di screening/testing, anche in autosomministrazione”. Negli esercizi che somministrano pasti, “privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l'elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. E' comunque consentito l'accesso, anche in assenza di prenotazioni, qualora gli spazi lo consentano, nel rispetto delle misure di prevenzione previste" si legge nella bozza delle linee guida. Le indicazioni prevedono di "disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile fino a 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tali distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione. I clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo". Ancora, "favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere".
Coronavirus e riaperture. Dal 26 aprile ci sarà il ripristino delle zone gialle, così come deciso dalla cabina di regia, e il governo ha delineato una road map di progressive riaperture in Italia a partire da quel giorno, sempre nel rispetto delle misure di contenimento per ridurre la diffusione del Covid-19. SPOSTAMENTI - Saranno consentiti gli spostamenti tra regioni gialle e si introduce la novità del pass per gli spostamenti tra regioni di diverso colore. Il pass attesterà la sussistenza di una delle seguenti condizioni: avvenuta vaccinazione, esecuzione di un test covid negativo in un arco temporale da definire, avvenuta guarigione dal Covid. Chi ottiene il pass ha la possibilità di: spostarsi liberamente nel territorio nazionale e di accedere a determinati eventi (culturali, sportivi) riservati ai soggetti muniti del documento. PASS - Per ora si tratta di un work in progress, un'ipotesi. Durante la cabina di regia, il premier Mario Draghi su impulso della Ue avrebbe proposto l'introduzione del pass. La proposta avrebbe avuto l'ok dei ministri presenti. Chi è in possesso del pass, riferiscono, avrebbe la possibilità di muoversi liberamente su tutto il territorio nazionale e avere l'accesso a determinati eventi. SCUOLA - Dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico, nelle zone gialle e arancioni, la didattica sarà in presenza tutte le scuole di ogni ordine e grado. Sempre dal 26 in zona gialla riaprono ristoranti a pranzo e a cena solo con tavoli all’aperto, i musei, i teatri, cinema e spettacoli aperti con misure di limitazione della capienza. SPORT - Dal 26 aprile nelle regioni in zona gialla sarà consentita la pratica dell'attività sportiva all'aperto, sia per sport da contatto - calcetto, beach volley, basket - che non da contatto, a quanto apprende l'Adnkronos. Il dipartimento per lo Sport sta redigendo le norme che saranno al vaglio del CdM che si riunirà giovedì per l'apposito decreto. Dal 1° maggio nelle regioni in zona gialla, inoltre, sarà consentita la presenza di pubblico negli impianti sportivi, per gli eventi di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Coni e del Cip, per il 25% della capienza degli impianti, con un massimo di 500 persone al chiuso e di 1.000 persone all'aperto. ROAD MAP - Per le piscine occorrerà attendere il 15 maggio e la riapertura sarà consentita solo alle strutture all'apert. Per giugno sono previste nuove linee guida e in base a queste ultime dal 1° giugno potranno riaprire i ristoranti con tavoli al chiuso solo a pranzo e le palestre. Nel cosiddetto decreto aperture, inoltre, a quanto si apprende da fonti che seguono da vicino il dossier, sulle fiere internazionali si va verso uno sblocco immediato dell’attività preparatoria e con apertura al pubblico a partire dal 15 giugno. Dal 1° luglio poi congressi, stabilimenti termali e parchi tematici. Queste decisioni, specificano fonti di palazzo Chigi, si attiveranno con un nuovo decreto legge e con la modifica di alcune regole della zona gialla.
AGI - La Russia ha risposto all'ultimo round di sanzioni varate dagli Stati Uniti considerate "atti ostili", ma continua a ritenere "positiva" la proposta americana di tenere un vertice, in un Paese terzo, tra i presidenti Vladimir Putin e Joe Biden. Ad annunciare le contro-sanzioni russe è stato il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov: Mosca ha chiesto a 10 diplomatici Usa di lasciare il Paese e, con una mossa inusuale, ha "consigliato" all'ambasciatore americano, John Sullivan, di rientrare a Washington per consultazioni "serie e dettagliate"; ha sanzionato otto alti funzionari statunitensi, tra cui i numeri uno di Cia e Fbi, a cui non sarà permesso di entrare nel Paese e metterà fine alle attività di fondazioni e Ong finanziate dagli Usa, ritenute un'"interferenza negli affari interni" della Russia. La mossa arriva all'indomani dell'annuncio dell'amministrazione Biden di una serie di misure punitive contro la Federazione per la presunta interferenza nelle elezioni dell'anno scorso, le attività di hackeraggio e l'aggressione contro Ucraina e Crimea. Tutte accuse puntualmente respinte dal Cremlino. Tra le altre cose, le nuove sanzioni Usa intaccano la possibilità della Russia di finanziarsi sui mercati internazionali, perché impongono il divieto alle istituzioni americane di trattare direttamente titoli di Stato del debito russo. Lavrov ha, però, di fatto ammesso lo scarso potere della Russia di influenzare l'economia americana anche se ha ammonito che Mosca si riserva di prendere "misure dolorose" per il business americano e di tagliare da 450 a 300 il numero di diplomatici statunitensi sul suo territorio. In un'ulteriore dimostrazione di forza, nello stesso giorno delle contro-sanzioni, Mosca minaccia anche di bollare come "estremiste" le organizzazioni dell'oppositore Aleksei Navalny e chiude parti del Mar Nero a navi ufficiali e militari straniere. La zona è teatro dell'ultima escalation con Kiev e la comunità internazionale e proprio oggi il presidente francese, Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, hanno avuto una videoconferenza in cui si detti "preoccupati per il rafforzamento della militarizzazione russa al confine ucraino e nella Crimea annessa illegalmente". Nonostante l'escalation diplomatica, però, Vladimir Putin non rinuncia alla possibilità di sedersi da pari al tavolo con Biden nel summit bilaterale proposto dal presidente americano in un Paese terzo. Sia il Cremlino che il ministero degli Esteri hanno detto che valutano in modo "positivo" la proposta e si stanno studiando i dettagli. Intanto Helsinki si è proposta di ospitare il faccia a faccia.
AGI - Oltre 10,1 milioni di prime dosi somministrate, una media di 291mila al giorno nell'ultima settimana, l'83,8% di dosi inoculate su quelle consegnate (14,3 su 17,1 milioni). La campagna vaccinale “sta accelerando”, ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza nella sua informativa di ieri alla Camera e i numeri sembrano confermarlo ma il traguardo indicato dallo stesso ministro - somministrare entro giugno “la prima dose al target sopra i 60 anni, dove si sono concentrati il 95% dei decessi” – non appare facilissimo da raggiungere. A scandire indirettamente tempi e modi dell''impresa' è sempre l'ordinanza del 9 aprile del commissario straordinario all'emergenza, generale Francesco Paolo Figliuolo, che – su input del premier Draghi – fissava un rigoroso “ordine di priorità” valido per tutte le regioni: prima gli over 80 e le persone “con elevata fragilità” (più familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari), poi le persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni e i 60-69 anni. Parallelamente va completata la vaccinazione di tutto il personale sanitario e sociosanitario e, a seguire, delle altre categorie considerate prioritarie dal Piano nazionale. Solo a obiettivo raggiunto, a meno di indicazioni diverse nel frattempo, si potrà pensare a 'forzare' il criterio anagrafico magari privilegiando determinate categorie produttive o aree geografiche di particolare interesse turistico: il tutto in accordo con le realtà locali e, naturalmente, in presenza di una adeguata disponibilità di dosi. In effetti, ad oggi ha avuto la prima dose solo un italiano su 6: e secondo l'ultimo report settimanale del governo gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino sono il 76,09% e quelli già immunizzati poco meno della metà (il 45,19%) mentre quasi un quarto, il 23,9% - in numeri assoluti poco più di un milione – è ancora in attesa della prima dose. E se le percentuali di immunizzati cominciano a essere davvero considerevoli – in media tre su 4 – sia tra gli operatori sanitari sia tra gli ospiti delle Rsa, la situazione appare molto meno incoraggiante tra i 70-79enni: quelli che hanno ricevuto la prima dose sono il 30,14%, quelli che hanno avuto entrambe le dosi appena il 3,4%. Mentre 4,2 milioni di persone appartenenti a questa fascia d'età sono ancora in attesa della prima. Alla struttura commissariale si continua a lavorare a pieno ritmo e si confida di poter raggiunger presto l'obiettivo del mezzo milione di vaccinazioni al giorno, ma per arrivarci – e restare su quella media – è indispensabile che il cronoprogramma delle forniture sia rispettato. Tra dicembre e marzo sono arrivate 14 milioni di dosi, da qui a giugno dovremmo riceverne oltre il triplo: la stima ‘prudenziale' su cui lavora Figliuolo è di 45 milioni. È di due giorni fa la notizia che Pfizer anticiperà per l'Unione europea 50 milioni di dosi dal quarto al secondo trimestre (il 13,46%, poco meno di 7 milioni, è destinato all'Italia). E tra pochi giorni potrebbe giungere il via libera dell'Ema per Johnson&Johnson. Che se anche fosse ‘limitato' a certe fasce d'età, essendo monodose, darebbe un contributo importante alla campagna.
AGI – Gli interventi non farmaceutici (NPI) a livello di popolazione saranno ancora fondamentali per gestire la pandemia in Italia, aggravata dall'emergere delle nuove varianti altamente contagiose, almeno finché l'indice di trasmissione e il tasso di mortalità non saranno paragonabili a quelli dell'influenza stagionale. Lo sottolinea uno studio, pubblicato sulla rivista Nature e condotto dagli scienziati dell'Università di Trento, della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, dell'Università di Udine, del Politecnico di Milano, che hanno utilizzato un modello matematico per valutare il numero delle vittime e i costi del sistema sanitario in base a diversi scenari considerati. Il team, guidato da Giulia Giordano, dell'Università di Trento, ha infatti utilizzato SIDARTHE, un modello che prevede la diffusione delle infezioni da SARS-CoV-2, e le stime di previsione basate sui dati relativi alle curve dei decessi e dei contagi e ai costi legati al sistema sanitario. Implementando scenari con campagne di vaccinazione a ritmi differenti e con contromisure adottate differenziate, gli scienziati hanno dedotto che gli interventi non farmaceutici possono provocare effetti maggiori sull'evoluzione dell'epidemia rispetto alla sola vaccinazione. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, infatti, da aprile 2021 a gennaio 2022, deboli contromisure adottate per arginare la diffusione della pandemia e assenza di vaccinazioni potrebbero tradursi in 298 mila decessi nella penisola, che calerebbero a 51 mila in caso di implementazione rapida dell'immunizzazione. L'implementazione di NPI più restrittivi provocherebbe circa 30 mila morti in caso di assenza di vaccinazione e 18 mila in caso di rapida introduzione di materiali immunizzanti. Gli autori aggiungono poi che le strategie di apertura e chiusura intermittenti delle attività potrebbero essere associate a circa 47 mila decessi, contro i 27 mila nello stesso scenario con distribuzione rallentata dei vaccini. Il programma di vaccinazione in Italia è iniziato alla fine di dicembre 2020, con priorità per operatori sanitari, residenti delle case di cura e over 80. Al 26 marzo 2021 sono state somministrate 8.765.085 dosi in totale, con più di 2,7 milioni di persone che hanno ricevuto il richiamo. Gli autori ribadiscono che, alla luce dei sequenziamenti del virus e della comparsa delle varianti più trasmissibili, sono necessarie anche le contromisure non farmaceutiche, come il distanziamento sociale, la somministrazione dei test e il tracciamento dei contatti, per ottenere una riduzione significativa dei casi di infezione e del tasso di mortalità. La sola vaccinazione, sostengono gli scienziati, potrebbe non essere in grado di controllare la diffusione dell'infezione, per questo sarà opportuno mantenere la continua attuazione degli NPI fino al raggiungimento di una copertura sufficiente in grado di rendere il tasso di mortalità simile a quello dell'influenza stagionale. Tra le limitazioni dello studio, gli esperti indicano che il SIDARTHE rappresenta un modello basato sull'ipotesi di una popolazione ideale con mescolamento omogeneo, per cui non è stata valutata l'effettiva eterogeneità geografica. “Sarà opportuno sviluppare modelli più complessi e dettagliati – commentano gli autori – che tengano conto degli effetti spaziali, dei contatti tra le persone e della specificità dei comportamenti individuali”. I ricercatori specificano inoltre di aver ipotizzato che la vaccinazione sarà efficace contro le varianti del virus, ma sono state sollevate diverse preoccupazioni sull'eventualità che alcuni ceppi mutati possano eludere l'immunità indotta dalla vaccinazione “I nostri risultati – concludono gli scienziati – confermano che gli interventi non farmaceutici per arginare la diffusione del virus saranno cruciali, indipendentemente dalla velocità di vaccinazione. Parallelamente, varrebbe la pena prendere in considerazione l'accelerazione della campagna di immunizzazione, sul modello del Regno Unito, anche aumentando l'intervallo tra le due dosi, per raggiungere un basso indice di trasmissione, necessario per allentare le misure degli NPI”.
AGI - Manufatti, dispositivi di protezione individuale (tute, mascherine, guanti), foto di ambulanze, di laboratori, di strutture temporanee, di file davanti al pronto soccorso, di reparti Covid, di medici e infermieri intorno al letto di malati in terapia intensiva. È la drammatica realtà in cui siamo piombati da più di un anno, ma in un futuro (si spera prossimo) saranno pagine di storia. Per questo, come già sta avvenendo in varie parti del mondo, sarà attivo tra pochi giorni a Sassari un Museo virtuale della Quarantena, nato da un'idea concepita la primavera scorsa nel Centro per gli Studi Antropologici, Storici e paleopatologici del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Sassari. Il Museo, spiega la professoressa Eugenia Tognotti, Ordinario di Storia della Medicina e Scienze Umane, ha raccolto immagini e foto di vari reparti ospedalieri (ma non solo) che danno conto della guerra al coronavirus tra ospedali e residenze per anziani. Tra quelle acquisite che faranno parte del Museo, attivo tra pochi giorni al link www.museodellaquarantenaasassari.it, i preti in chiese deserte, senza fedeli; le messe celebrate sul tetto di una chiesa; i rappresentanti del Gremio dei viandanti che portano la statua della vergine del Buon Cammino nei reparti Covid dell'Ospedale; l'arcivescovo con walkie talkie a colloquio con i malati al di là del vetro, un gruppo di cinghiali, di notte, nel salotto buono della città, Piazza d'Italia. E, ancora, i primi titoli dei giornali che l'8 gennaio 2020 danno notizia, per la prima volta in Italia, della preoccupazione per 'una polmonite atipica' diffusa in Cina. E, quindi, i titoli dei quotidiani che annunciano il lockdown, come avremmo presto imparato a chiamare le misure di confinamento. "Il Museo virtuale, che potrà arricchirsi di nuove immagini - sottolinea Tognotti - costituirà un prezioso patrimonio di conoscenza della storia sanitaria e sociale dell'emergenza pandemica a Sassari e servirà a ricordarci, quando il tuono informativo di questi mesi sarà alle nostre spalle, quanto la scienza deve fare, quanto il mondo deve fare, perché non si ripeta una tragedia epocale come quella che abbiamo vissuto, che ha cambiato la direzione del nostro futuro".
Quattro sono Sikh. A sparare un diciannovenne, Brandon Hole.
A sparare un diciannovenne, Brandon Hole. Almeno otto i morti
Un nuovo dialogo ma "senza rinunciare a rivoluzione e socialismo"
"La tecnologia deve essere governata dalla democrazia"
Il M5S in Piemonte ha accettato la proposta della ministra Fabiana Dadone sui test antidroga.
Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha lanciato un avvertimento invitando i cittadini a non abbassare la guardia.
AGI - È morta all'età di 52 anni, "dopo un'eroica battaglia contro il cancro", Helen McCrory, attrice britannica nota per i suoi ruoli nella serie televisiva 'Peaky Blinders' e nella saga di Harry Potter, dove ha interpretato Narcissa Malfoy. A darne l'annuncio sui social è stato il marito, l'attore Damian Lewis, riferendo che la moglie "è morta pacificamente a casa circondata da un'ondata di amore da parte di amici e parenti". Lewis, noto tra le altre cose per la serie 'Homeland', ricordandola come "forte e bellissima". McCrory aveva interpretato due volte Cherie Blair, la consorte dell'ex primo ministro britannico Tony Blair: in 'The Queen' (2006) e in 'The Special Relationship' (2010); era stata anche la ministra dell'Interno Clair Dowar nel film di James Bond 'Skyfall' (2012). Nata a Paddington, Londra, nel 1968 da madre gallese e padre scozzese, McCrory aveva studiato nel Sud-Est dell'Inghilterra e vissuto un anno in Italia, prima di entrare al London's Drama Centre per studiare recitazione. Con il marito Lewis, sposato nel 2007, aveva recitato nella celebre serie americana Homeland. I due si erano incontrati recitando Shakespeare.
Silvio Brusaferro parla in conferenza stampa dell'inchiesta sul piano pandemico dell'Italia.
In Serie A non ci sono difensori che possono giocarsela fisicamente alla pari con Romelu Lukaku. Anzi,...
AGI - A sessant'anni dalla proclamazione della ‘revolucion', a porte chiuse e senza la presenza di media stranieri, è cominciato l'ottavo congresso del Partito comunista cubano che proclamerà la fine dell'era Castro e l'ingresso di una classe di dirigente più giovane, guidata dall'attuale presidente Miguel Diaz-Canel. Raul Castro, fratello del 'lider maximo' Fidel, morto nel 2016, lascerà, all'età di 89 anni, l'incarico di segretario generale del partito e la guida delle forze armate, segnando ufficialmente il passaggio di mano e la svolta storica. Saranno quattro giorni di assemblea in cui tutto appare già scritto. Anche il successore di Raul, indicato tre anni fa in Diaz-Canel, 60 anni, presidente di Cuba dal 2019. La sua nomina rappresenta anche la fine della successione dinastica dei Castro, che arriva con nuove regole nel partito nel segno del ringiovanimento, in un momento di grave crisi segnata dalla pandemia e dall'embargo degli Stati Uniti. Da ora in poi per entrare a far parte del Comitato centrale del partito non si potrà avere più di sessant'anni e non più di settanta per occupare ruoli dirigenziali. Diaz-Canel rientra in questa nuova linea: compirà 61 anni il 20 aprile, il giorno dopo la fine del congresso che lo proclamerà nuovo segretario del partito. Intervenendo all'apertura del Congresso, Castro ha sollecitato un dialogo "rispettoso" tra Cuba e gli Stati Uniti. Confermando di voler cedere il timone "a una nuova generazione", ha chiesto "un nuovo tipo di rapporto con gli Stati Uniti" ma senza "rinunciare ai principi della rivoluzione e del socialismo". Castro ha inoltre sottolineato l'importanza di rafforzare l'economia del Paese in un momento segnato da crisi e carenze e ha affermato che lo "sviluppo dell'economia nazionale" è oggi, insieme alla "lotta per la pace e la fermezza ideologica", una delle "missioni principali" del partito. Nel suo discorso, Castro ha anche "esortato a difendere l'aumento della produzione nazionale, soprattutto alimentare, e a bandire l'abitudine dannosa di importare". "Il Paese - ha aggiunto - deve abituarsi a convivere con ciò che abbiamo e non aspettarsi più di ciò che siamo in grado di generare, in modo che le richieste insoddisfatte della popolazione costituiscano un incentivo per i produttori nazionali".
Un rischio calcolato male. Così il virologo Massimo Galli ha commentato la decisione del Governo di riaprire dal 26 aprile.
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Enrico Ruggeri sbarca in Serie D: giocherà – o forse no – con la maglia del Sona.