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Omicidio di Lecce, la dinamica del delitto

Premeditazione e rabbia sembrano aver spinto l’assassino a uccidere la coppia di Lecce, l’arbitro Daniele De Santis e la fidanzata Eleonora Manta. La ricostruzione dei fatti è supportata dai filmati delle (poche) telecamere di sorveglianza che il killer non è riuscito ad evitare. Come sono stati uccisi Daniele ed Eleonora? Vestito di nero e con uno zaino sulle spalle, l’assassino arriva intorno alle 20.45 nel condominio di via Montello a Lecce dove abita la coppia e riesce ad entrare nell’appartamento. Scoppia un'accesa discussione, che viene udita dai condòmini. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la situazione degenera: l’assassino sfodera un coltello da sub. Daniele ed Eleonora supplicano l’uomo di fermarsi, ma ormai l’omicida è in preda alla rabbia. Pare che i giovani abbiano tentato la fuga mentre vengono colpiti numerose volte. Le tracce rilevate dagli investigatori lasciano infatti intendere un inseguimento che termina per Eleonora sulla soglia dell’appartamento, mentre Daniele viene colpito a morte sulle scale che portano al piano inferiore. Un testimone chiama il 113 e descrive l’aspetto dell’aggressore. Sono trascorsi meno di 10 minuti da quando è entrato nel palazzo, ma è già in fuga. Poco lontano dalla scena del crimine vengono ritrovati gli “appunti” dell’assassino su come compiere il delitto, meticolosamente e senza farsi scoprire. “Li ho uccisi perché erano troppi felici e mi è montata la rabbia” Così il 21enne Antonio De Marco, ex coinquilino di De Santis, confessa la sua colpevolezza davanti al Procuratore di Lecce, Leone Leonardo De Castris.