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Petrolio: accordo all’Opec, taglio da 1,2 milioni di barili al giorno dal 2017

L’organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio raggiunge a Vienna l’accordo per la riduzione della produzione: il taglio, il primo in otto anni, sarà di poco più di un milione di barili al giorno. Dai 33,64 milioni di barili di ottobre si passerà a 32,5 milioni, dal primo gennaio 2017. L’intesa ha provocato un balzo delle quotazioni del petrolio. Anche la Russia, che non fa parte dell’organizzazione, si è impegnata a ridurre la propria produzione. I Paesi Opec e non Opec ne discuteranno il 9 dicembre. “Quest’accordo è legato alla riduzione di 600.000 barili al giorno da parte dei principali produttori che non fanno parte dell’Opec, ha affermato il presidente dell’Opec, Mohammed bin Saleh al-Sada. “La Federazione Russa si è impegnata a tagliare la propria produzione di 300.000 barili”. #Opec #oil #oott deal + Russia pic.twitter.com/UITC9PPoKn— Ellen R Wald, Ph.D. (@EnergzdEconomy) 30 novembre 2016 L’Arabia Saudita è il Paese con la maggior quota di riduzione, più di 480.000 barili al giorno, seguita dall’Iraq che a differenza di Libia e Nigeria non ha ottenuto la deroga richiesta in quanto Paese in conflitto. L’Iran, uscito da anni di sanzioni, è stato escluso dalla riduzione. L’Indonesia è stata sospesa dall’Opec perché contraria all’accordo. “Inizialmente all’Indonesia era stato chiesto di ridurre la produzione di una certa quantità e visto che non ha accettato tale taglio, quest’ultimo è stato distribuito fra gli altri Paesi”, ha spiegato il direttore del board dell’Opec, Mohamed Hamel. Il livello di produzione stabilito dall’accordo è tuttavia simile a quello registrato nel primo trimestre 2016 dai Paesi Opec, oltre il livello del 2014, anno in cui i prezzi del petrolio hanno cominciato a diminuire per effetto della sovrabbondanza.