Pirlo: "Bentancur ha giocato una buona partita"
Il tecnico ha commentato la prestazione del centrocampista bianconero.
Oltre 4 italiani su dieci sarebbero favorevoli a un nuovo lockdown nazionale per contenere il contagio da coronavirus, anche alla luce della diffusione delle nuove varianti. E' quanto emerge da un sondaggio Emg-Different per Adnkronos. Alla domanda 'in base alle sue conoscenze della situazione attuale e delle nuove varianti Covid, lei è favorevole o contrario ad un nuovo lockdown nazionale?', il 44% degli intervistati si dice favorevole, il 41% contrario (mentre il 15% preferisce non prendere posizione). Tra i favorevoli ad una nuova chiusura su tutto il territorio del Paese, prevalgono gli uomini (47%) rispetto alle donne (41%). Non si registra invece una grande differenza nelle risposte in base alle fasce d'età. Tra i fautori del lockdown, infatti, il 42% è under 35; il 43% è tra i 35 e 54 anni; il 45% over 55 anni. Diversificato invece l'orientamento su base geografica. Tra i favorevoli al lockdown, infatti, ben il 54% è nelle Isole; il 46% al Sud; il 42% al Nordest; il 41% al Centro e 'solo' il 39% al Nordovest. Il sondaggio, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per sesso, età, regione, classe d'ampiezza demografica dei comuni, è stato realizzato il 23 febbraio 2021 con il metodo della rilevazione telematica su panel, su un campione di 1.479 casi (universo: popolazione italiana maggiorenne), e presenta un intervallo fiduciario positivo/negativo del 2,3%. Totale contatti: 2.000, tasso di risposta 74%; rifiuti/sostituzioni 521 (tasso di rifiuti 26%).
Bper Banca rafforza la squadra del segmento Corporate. In qualità di responsabile del Servizio Global Transaction Banking si unisce al team Stefano Bellucci, che riporta al responsabile della Divisione Imprese e Corporate Finance, Davide Vellani. Lo comunica il gruppo in una nota. La nuova nomina, si legge, si inquadra nella strategia del gruppo volta a rafforzare il proprio posizionamento nelle aree di gestione dei flussi internazionali, nelle operazioni di Export e Trade Finance, nella gestione di rischi finanziari sui Tassi e Cambi e nelle operazioni sulla piattaforma Cbi. Bellucci, 56 anni, ha maturato un’esperienza trentennale nel settore bancario e assicurativo, ricoprendo molteplici ruoli nell’ambito del Corporate Finance, dell’Export Credit e Trade Finance. La capacità di valutazione e gestione dei rischi di controparti sia domestiche sia estere ha caratterizzato il suo background bancario e assicurativo. Nel Gruppo Credit Agricole è stato Responsabile dell’Estero Commerciale coordinando la rete di specialisti estero e il team centrale di strutturazione delle operazioni. In Sace Spa (società del Gruppo Cdp) ha ricoperto il ruolo di Area Manager Centro Nord per la rete Mid Cap e a seguire ha assunto il Ruolo di Responsabile Nazionale per Pmi. Commenta il vicedirettore generale e Chief Business Officer di Bper Banca, Pierpio Cerfogli: "Stefano Bellucci è un professionista con un’esperienza di alto livello nella gestione dei flussi internazionali. Accogliamo il suo arrivo in Bper Banca con particolare soddisfazione perché rappresenta un valore aggiunto in un ambito nel quale siamo già molto competitivi. Per completare la strategia di rafforzamento del servizio, inoltre, in queste settimane verranno potenziati gli strumenti offerti dal portale www.bperestero.it per supportare al meglio i progetti di internazionalizzazione delle aziende", conclude Cerfogli.
Un team di ricercatori di ENEA, CNR e ISS sta studiando un modo per usare le piante al fine di produrre vaccini e anticorpi contro il coronavirus.
Nuovo Dpcm in arrivo, il primo del premier Mario Draghi, e governo e Regioni si dividono sull'apertura della scuola, in un quadro caratterizzato dalle varianti del covid, e sulla richiesta di cambiare il sistema di zone. Nel corso della riunione di oggi sul Dpcm, in vigore dal 6 marzo, il confronto si è infatti un po' inasprito quando da alcune Regioni, tra cui Veneto, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Campania, è arrivata la richiesta di far valutare al Cts l'impatto che ha la scuola in presenza nell'attuale situazione epidemiologica, dove la circolazione delle varianti potrebbe far partire la terza ondata. E' stato lo stesso governatore pugliese Michele Emiliano a proporre di tenere le scuole chiuse fino a che tutti gli insegnanti non saranno vaccinati, ponendo interrogativi sulla responsabilità giuridica dei presidenti in caso di mancata tutela della sicurezza sul lavoro degli insegnanti. ''Chiedere la riapertura delle attività economiche e la chiusura delle scuole è una contraddizione di fondo'', avrebbe detto, a quanto si apprende, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini. Altro punto caldo la richiesta di cambiare il metodo delle fasce a colori. Su questo il ministro ha sottolineato che ''questo governo non vuole usare la logica del cacciavite, ma per cambiare completamente un metodo, il sistema delle fasce, ne serve uno diverso". "E - ha aggiunto Gelmini - al momento mi pare che questo non ci sia, perché nessuno ha indicato un metodo alternativo. Quindi l’esecutivo, che è nato da poco più di una settimana, interverrà certamente per modificare ciò che non ha funzionato, raccogliendo le proposte che avete fatto”. "Ho chiesto formalmente che il Cts si esprima ufficialmente rispetto all'apertura delle scuole", ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia spiegando quanto chiesto oggi nel corso dell'incontro tra governo e regioni. Perché, ha spiegato il governatore del Veneto, "la scuola è una realtà sacra quando decisi la chiusura parlai chiaramente di una 'sconfitta' -ha ricordato Zaia- ma, se la guardiamo dal lato epidemiologico il Cts ci deve dire perché altre forme di aggregazione sono pericolose e la scuola no. Perché noi non siamo in grado di esprimere una valutazione scientifica". Quindi per Zaia "è bene che si faccia chiarezza e che ognuno si prenda le proprie responsabilità perché nel momento in cui il ministro comunica ai governatori che ci dobbiamo aspettare un'ondata di contagi visto quello che sta succedendo in Europa e già in alcune regioni, è giusto sentire il Cts se va bene tenere aperte le scuole", ha concluso il governatore del Veneto.
Ecco come imitare la sua beauty routine e arrivare perfette all'estate
La CAN ha reso noti i nomi degli arbitri che dirigeranno le gare del prossimo turno di campionato.
Assente illustre durante l’ultimo vertice sull’andamento del piano vaccinale in Italia convocato dal premier, l'ipotesi di un addio tra le parti prende sempre più piede
Per il leader della Lega "parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa non mi sembra rispettoso degli italiani”. Il segretario dem: "Rischia di portare l'Italia fuori strada"
Tre dosi di vaccino covid per battere anche le varianti del coronavirus, in particolare quella sudafricana. È l'ipotesi allo studio di Pfizer e BioNTech che annunciano l'avvio di una ricerca sulla sicurezza e l'immunogenicità di una terza dose del loro vaccino anti-Covid, per valutare l'efficacia di un richiamo contro l'infezione causata da varianti di Sars-CoV-2 già circolanti o che potrebbero emergere in futuro. Ai partecipanti del trial di fase 1 condotto sul vaccino Pfizer-BioNTech negli Usa verrà offerta la possibilità di ricevere una terza dose di 30 microgrammi, da 6 a 12 mesi dopo aver completato le prime due somministrazioni. Inoltre, Pfizer e BioNTech informano che sono in corso interlocuzioni con le autorità regolatorie internazionali, comprese la Fda statunitense e l'Ema europea, in merito a un nuovo studio clinico. Obiettivo: la valutazione, per l'eventuale registrazione, di un vaccino specifico contro la variante sudafricana del coronavirus. "Anche se non abbiamo alcuna prova che le varianti circolanti" di Sars-CoV-2 "comportino una perdita della protezione fornita dal nostro vaccino - afferma Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer - stiamo adottando più misure per agire con decisione ed essere pronti nel caso in cui un ceppo diventi resistente al vaccino. Questo studio di richiamo", che valuterà fino a 144 partecipanti al trial di fase 1 in due coorti di età, 18-55 e 65-85 anni, "è fondamentale per comprendere la sicurezza e l'immunogenicità di una terza dose contro i ceppi circolanti. Allo stesso tempo, stiamo facendo opportuni investimenti e dialoghiamo con le autorità regolatorie per prepararci eventualmente a sviluppare un vaccino a mRna aggiornato o di richiamo, se necessario, e richiederne l'autorizzazione". "La nostra strategia proattiva di sviluppo clinico mira a creare oggi le basi che ci permetteranno di affrontare le sfide di domani - dichiara Ugur Sahin, Ceo e co-fondatore di BioNTech - Vogliamo essere preparati per diversi scenari. Pertanto valuteremo un richiamo" successivo alle due dosi dell'attuale vaccino, "e ci prepareremo per un potenziale rapido adattamento del prodotto in modo da affrontare nuove varianti che potrebbero sfuggire all'attuale versione del nostro vaccino. La flessibilità della nostra piattaforma brevettata di vaccini a mRna ci consente tecnicamente di sviluppare vaccini di richiamo in poche settimane, se occorre. Questo percorso normativo è già stabilito per altre malattie infettive come l'influenza. Adottiamo queste misure per garantire un'immunità a lungo termine contro il coronavirus e le sue varianti".
AGI - La pandemia ha "contagiato" anche il sesso, provocando una vera e propria battuta d'arresto nella sfera intima di molte coppie. Sei uomini su 10, durante l'isolamento della scorsa primavera, hanno avuto disfunzioni sessuali, che, purtroppo, perdurano per il 24% anche se le restrizioni sono ora meno severe. A segnalarlo è uno studio condotto online nel 2020 dalla Società Italiana di Andrologia (SIA), i cui primi risultati vengono diffusi oggi in occasione dell'avvio dell'iniziativa Keep in Touch 2021, un ciclo di incontri in diretta sul web per chiarire tutti i dubbi sulla salute maschile in tempo di pandemia. Dopo la prima puntata dedicata alle disfunzioni sessuali, sono previsti altri 9 appuntamenti a cadenza quindicinale, il giovedì dalle 19 alle 20. "L'arrivo della pandemia ha riscritto in modo radicale la vita delle persone, impattando in maniera inevitabile anche sull'attività sessuale - osserva Alessandro Palmieri, presidente SIA e Professore di Urologia Università Federico II di Napoli - Sono stati molti i fattori che hanno messo a dura prova l'eros. A cominciare dall'ansia e dalla preoccupazione su 'cosa accadrà', la faticosa gestione della nuova vita per l'eccessiva vicinanza con il partner o, al contrario, per l'eccesso di distanza per le coppie non conviventi". "Per questo - precisa Palmieri - abbiamo deciso di indagare la soddisfazione sessuale degli italiani attraverso uno studio clinico condotto online durante il primo lockdown della scorsa primavera, coinvolgendo 2692 persone da tutte le Regioni. I dati raccolti mostrano che in quarantena il 59% degli uomini, ha avuto disfunzioni sessuali. Non abbiamo rilevato differenze in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, le Regioni con il più alto tasso di casi di Covid-19, né fra il personale sanitario. La funzione sessuale è migliorata quando le restrizioni sono state allentate, ma il 24% degli uomini ha confermato di avere ancora difficoltà sessuali - sottolinea Palmieri - Numerose rilevazioni confermano anche una diminuzione dell'attività sessuale durante la quarantena, tanto che solo un uomo su cinque afferma di aver mantenuto un livello di attività sessuale quasi uguale al periodo pre-Covid e 8 su 10 ammettono di aver avuto un calo del desiderio. Aggiunge Palmieri: "L'Istat ha inoltre stimato conseguenze sulla natalità che vedrà un nuovo crollo delle nascite: si stimano appena 408.000 nuovi nati, ancora peggio dei livelli già bassi del 2019, quando ci sono state solo 420.000 nascite. Per questo abbiamo deciso di programmare, a cadenza quindicinale, un ciclo di appuntamenti online di informazione". "Vogliamo essere vicini agli uomini e alle coppie in un momento che è tuttora di grave disagio, in cui la popolazione ha perso punti di riferimento e vive come 'sospesa': vogliamo portare nelle case degli italiani un dibattito fra i maggiori esperti di tematiche andrologiche molto sentite, in maniera semplice e fruibile da pc, tablet o smartphone in un comodo orario preserale. Sarà un momento in cui gli specialisti si spoglieranno dei panni dello scienziato che discute solo con i suoi pari per interagire con tutti i cittadini, rispondendo ai loro bisogni", conclude Palmieri.
Sono 21 i calciatori chiamati dal tecnico per il ritorno dei sedicesimi di Europa League con il Granada.
L’indagine su due ragazze scomparse nel Montana apre la strada ad altre tormentose scoperte in questa serie tv thriller poliziesca statunitense che ha riscosso grande successo. Ecco 5 imperdibili domande su Big Sky
Come tutto ebbe inizio: dal fidanzamento con la sorella Sarah alla proposta di nozze senza anello
Il bollettino delle regioni sulla situazione Covid in Italia oggi, giovedì 25 febbraio. Tutte le news e i dati sui contagi mentre nel Paese sale l'indice Rt nazionale e, con la diffusione della variante inglese del Coronavirus, molti comuni sono passati in zona rossa o in zona arancione rafforzata. "Sono 1.374 i nuovi contagi di Coronavirus registrati oggi in Toscana su 22.375 test di cui 14.472 tamponi molecolari e 8.263 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 6,04% (10,9% sulle prime diagnosi)". Lo annuncia su Facebook il presidente della Toscana, Eugenio Giani, anticipando il dato del bollettino regionale sull'andamento dell'epidemia di coronavirus. Si registrano 14 nuovi decessi. Dall'inizio dell’epidemia in Toscana sono 152.787 i casi di positività al coronavirus. I nuovi casi sono lo 0,9% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,5% e raggiungono quota 132.044 (86,4% dei casi totali). Gli attualmente positivi sono oggi 16.130, +4,7% rispetto a ieri. Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 1.012 (7 in più rispetto a ieri, più 0,7%), 159 in terapia intensiva (4 in meno rispetto a ieri, meno 2,5%). Sono 128 i nuovi casi positivi al Sars Cov-2 registrati in Basilicata, di cui 120 riguardanti residenti. Lo rende noto la task force regionale con il consueto bollettino, parlando di un totale di 1.245 tamponi molecolari. Nelle scorse 24 ore è deceduta una persona. I lucani guariti o negativizzati sono 51. Nel bollettino di oggi i Comuni con più casi sono Matera (25), Potenza (12) e Montescaglioso (12), in quest'ultima città il sindaco Vincenzo Zito ha disposto l'anticipazione del coprifuoco alle ore 20. Aggiornando i dati complessivi, i lucani attualmente positivi salgono a 3.647 (+68), di cui 3.557 in isolamento domiciliare, mentre sono 10.899 le persone residenti in Basilicata guarite dall'inizio dell'emergenza sanitaria e 358 quelle decedute. Le persone attualmente ricoverate nelle strutture ospedaliere lucane sono 90 (+3). Sono 1.304 i nuovi contagi di Coronavirus in Veneto secondo il bollettino di oggi, 25 febbraio, illustrato dal presidente della regione Luca Zaia nel consueto punto stampa. Si registrano altri 28 morti, un dato che porta a 9.791 il totale dei decessi in Veneto dall'inizio della pandemia di Coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 47.356 tamponi: l'incidenza tra i tamponi e i positivi è al 2,75%. Attualmente i positivi sono 22.949 e i pazienti ricoverati sono 1.351: di questi, 1.217 (-30 rispetto a ieri) sono in area non critica 134 (+2) in terapia intensiva. Il totale dei dimessi/guariti sale a 15.848 (+73).
LONDRA (Reuters) - L'italiana Stevanato, che tra le altre cose produce contenitori in vetro per il vaccino anticovid, sta progettando di quotarsi quest'anno, in un'operazione che potrebbe valutare il gruppo 4-5 miliardi di dollari, secondo tre fonti vicine alla situazione. Morgan Stanley e Bank of America sono tra le banche scelte per l'Ipo, attesa a Wall Street, secondo due fonti.
La commozione e il dolore per la morte dell'ambasciatore italiano in Congo e del carabiniere erano palpabili stamani nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. La moglie di Attanasio era presente con le figlieView on euronews
Vaccino covid, quando arriva il mio turno? La domanda che in Italia si pongono milioni di persone ogni giorno adesso ha (più o meno) una risposta. Online il sito Omnicalculator ha realizzato uno strumento che dovrebbe indicare i tempi di attesa approssimativi. "Quando sarà il mio turno? Per rispondere a questa domanda abbiamo creato il calcolatore per l’attesa per il vaccino che permette di stimare quante persone ci sono davanti a te nella coda per il vaccino per il COVID-19 in Italia. Inoltre, questo strumento predice anche quanto potresti dover attendere per essere vaccinato e quando potresti ricevere la prima dosi. Tutto questo basandosi sul piano nazionale di vaccinazioni e l’andamento effettivo", si legge nella pagina abbinata al form da compilare. Il sistema "è basato sull’elenco delle priorità lanciato dal governo che potete consultare qui". Bisogna indicare la propria età, specificare l'appartenenza a determinate categorie: operatore sanitario, ospite/operatore Rsa, donne incinte, soggetti affetti da patologie specifiche, personale scolastico, forze dell'ordine. Il risultato ottenuto è "la stima del minimo e massimo numero di persone che sono davanti nella coda per il vaccino. Il risultato indicherà anche quanto tempo potrebbe volerci prima che riceva entrambe le dosi di vaccino in base al tasso di vaccinazioni, venendo così completamente protetto". Il disclaimer è eloquente: "Facciamo del nostro meglio per rendere i nostri calcolatori Omni il più precisi e affidabili possibile. In ogni caso, questo calcolatore non può sostituire il parere di un medico. Consulta il tuo medico prima di farti somministrare il vaccino, o in caso di qualunque dubbio". In questo modo, si può digerire con relativa leggerezza il risultato finale che si rischia di ottenere: "Prendendo in considerazione il tuo profilo, ci sono tra 21.227.196 e 34.577.605 persone davanti a te nella coda per il vaccino in Italia. Prendendo in considerazione il tasso di vaccinazione pari a 1.166.000 a settimana e il tasso di copertura vaccinale pari a 70.8%, dovresti ricevere il vaccino tra 7/11/2021 e 16/4/2022. Invece la seconda dose ti dovrebbe essere somministrata tra 28/11/2021 e 7/5/2022".
Il miglior "non terzino" del mondo. In poche parole la stampa inglese è riuscita a...
Proprio come il Vesuvio fece con Pompei, il deserto iraniano è riuscito a conservare i resti di Shahr-i Sokhta, "la città bruciata". Un gruppo di archeologici e specialisti italo-iraniano ha condotto degli scavi per la riscoperta della "Pompei d'Oriente", qualificandola come un vero e proprio ponte di collegamento tra civiltà nell'Età del Bronzo. Il risultato è frutto di una stretta collaborazione italo-iraniana. Una collaborazione portata avanti dall’Iranian Center for Archaeological Research e dall'Università del Salento.
Primi scontri di piazza. Russia preoccupata, invita alla calma. Condanna turca. Sull'ex repubblica sovietica i lividi della guerra nel Nagorno-Karabakh