Pirlo elogia Cuadrado: "Può dare ancora di più"
Il colombiano è andato a segno contro il Torino, ma il suo gol è stato annullato per un fuorigioco di Bonucci.
Un estratto della conferenza stampa del mister dei nerazzurri.
Il tecnico atalantino smorza l'entusiasmo sui pensieri di tricolore.
Preparati a una settimana un po' intensa...From Cosmopolitan
Sentiremo parlare sempre più spesso di "comunità dell’energia rinnovabile" o "comunità energetiche" #gettingreener
La soddisfazione per il 3-0 ottenuto a Milano da parte di Gian Piero Gasperini.
AGI - Con caroselli di veicoli e persino biciclette in almeno 50 città, i movimenti sociali e sindacali del Brasile hanno chiesto che il presidente Jair Bolsonaro, uno dei leader più negazionisti sulla gravità del nuovo coronavirus, sia sottoposto a impeachment per la sua gestione disastrosa di fronte alla pandemia. Per il presidente si profila anche una denuncia alla Corte penale internazionale per danni ambientali, persecuzioni e uccisioni in Amazzonia La popolarità di Bolsonaro sta calando man mano che si aggrava la pandemia: il tasso di disapprovazione del governo è aumentato di 8 punti percentuali da dicembre ed è arrivato al 40%, secondo un'inchiesta realizzata dall'istituto Datafolha; anche l'indice di approvazione è sceso, dal 37% a dicembre al 31% attuale. Secondo il quotidiano Folha de Sao Paulo, che ha divulgato il sondaggio, il tasso di impopolarità di Bolsonaro è tornato a superare dunque quello di approvazione. La sfilata di auto che suonavano il clacson per richiamare l'attenzione e portavano bandiere e cartelli con messaggi contro Bolsonaro e a favore di misure efficaci contro la pandemia si sono moltiplicate nelle capitali regionali ma anche nei centri minori. I manifestanti chiedevano che il Congresso esamini qualcuna delle 57 richieste di apertura di processo politico destituente contro Bolsonaro, richieste che sono state presentate alla Camera dei deputati e che mettono alla berlina il capo dello Stato principalmente per il suo negazionismo di fronte alla gravità della pandemia. Le manifestazioni sono state convocate sul web dai partiti della sinistra, le centrali sindacali e le potenti coalizioni Frente Brasil Popular e Pueblo Sin Miedo, che riuniscono enormi organizzazioni sociali come il Movimiento de los Sin Tierra e la Unión Nacional de los Estudiantes. Bolsonaro, potrebbe finire incriminato dalla Corte penale internazionale (Icc) per crimini contro l'umanità: è stato denunciato da gruppi per i diritti umani e comunità indigene per danni ambientali senza precedenti, uccisioni e persecuzioni nell'ambito della deforestazione dell'Amazzonia. L'avvocato William Bourdon ha presentato alla corte dell'Aja una richiesta di indagine nei suoi confronti e il capo procuratore, Fatou Bensouda, dovrà decidere se ci sono gli estremi per procedere. "E' una corsa contro il tempo, considerata la devastazione dell'Amazzonia", ha commentato il legale di base a Parigi. Da quando Bolsonaro è entrato in carica due anni fa, "la distruzione della foresta amazzonica ha subito un'accelerazione smisurata", si legge nella denuncia. La deforestazione è aumentata del "34,5% in un anno, l'assassinio di leader indigeni è ai massimi da 11 anni e le agenzie ambientali sono crollate o subiscono minacce". Il trasferimento forzato delle popolazioni locali, insieme alle persecuzioni e gli omicidi, costituiscono "crimini contro l'umanità", hanno sostenuto i querelanti. Le multe per crimini ambientali sono crollate del 42% nel 2019 e il bilancio federale ha subito un taglio del 27,4% quest'anno.
AGI - Migliaia di persone in piazza a Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk, marce in un centinaio di città in tutta la Russia. Aleksey Navalny, il leader dell'opposizione russa da sei giorni in un carcere di Mosca, ha centrato l'obiettivo: rientrando in Russia e sfidando il Cremlino, dopo il tentato avvelenamento e l'accusa diretta al presidente Vladimir Putin, voleva risvegliare le coscienze. Navalny può dirsi soddisfatto perché è stata la più grande manifestazione anti-Putin degli ultimi anni. Il prezzo pagato finora sono stati gli oltre duemila arresti, tra i quali anche la moglie del blogger. "Fuori Putin, "Libertà per Navalny", gli slogan scanditi nelle marce che si sono ripetute per tutta la giornata, lungo gli undici fusi orari della Russia. I manifestanti si sono spinti fin sotto il carcere dove è detenuto, ci sono stati momenti di tensione continui con il lancio di palle di neve contro gli agenti: l'accaduto dà il segno del livello dello scontro in un Paese in cui non sono assolutamente consentiti gesti di aggressione contro le forze dell'ordine e ne circola anche un video sul web. A Mosca la polizia ha usato i manganelli per disperdere i manifestanti ed è stata proprio la capitale la città dove i fermi sono stati più numerosi. Il Dipartimento di Stato Usa ha chiesto "il rilascio di tutti coloro che sono stati fermati nell'esercizio dei loro diritti universali" nelle proteste tenute in tutta la Russia e "la scarcerazione immediata e senza condizioni di Aleksei Navalny" e ha condannato i "metodi brutali" di Mosca contro i manifestanti scesi in piazza in tutta la Russia Amnesty International che definisce Navalny un "prigioniero di coscienza", ha condannato la repressione delle proteste e ha chiesto l'immediato rilascio dei manifestanti, così come l'ambasciata statunitense in Russia e l'alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari Esteri, Josep Borrell e la Farnesina. I cortei - tutti non autorizzati - sono partiti nelle regioni più orientali, come Vladivostok e Khabarovsk, per poi continuare verso Ovest, mano a mano che passavano le ore, fino a Mosca e San Pietroburgo. Qui erano puntati i riflettori per capire la reazione del Cremlino. A Mosca si sono viste tantissime persone sui marciapiedi di Tverskaya, che portano a piazza Pushkinskaya e al Cremlino. La polizia ha agito con forza, strattonando donne e anche alcuni ragazzini; i manifestanti a Mosca sembra siano stati portati via, quasi a caso, spesso solo perché avevano in mano cartelli con scritte come "Non ho paura", popolarissimo tra gli slogan della protesta. Tra i fermi risulta anche una delle più strette collaboratrici dell'oppositore, Lyubov Sobol, oltre alla moglie di Navalny, Yulia. Navalny è stato arrestato al suo arrivo a Mosca il 17 gennaio per aver violato i termini della libertà vigilata, nei suoi cinque mesi di cure in Germania seguite al suo avvelenamento. Adesso è da capire se l'affluenza alle proteste, da cui può dipendere il destino di quello che è stato ribattezzato "il prigioniero politico n° 1 in Russia", e il consenso messo in piedi in questi anni da Navalny possano trasformarsi in un movimento nazionale. Manifestanti sono scesi in strada, anche se in numeri esigui, anche in città tradizionalmente poco inclini alle proteste. Per vedere una mobilitazione analoga bisogna risalire al 2017, quando sempre Navalny - dopo una inchiesta sulle ricchezze dell'allora premier Dmitri Medvedev - aveva portato in piazza per mesi migliaia di persone in tutto il Paese contro la corruzione. Anche questa volta, l'oppositore ha fatto leva sul tema corruzione, ma puntando diritto al presidente Vladimir Putin con una video-inchiesta, che ne ha rivelato un presunto palazzo sul Mar Nero dal valore di 1,1 miliardi di euro costruito con soldi di tangenti. Il Cremlino ha respinto la notizia come "fake news" e ormai è sempre più convinto che Navalny sia strumento dei servizi segreti occidentali, intenzionati a realizzare scenari in stile Bielorussia. Per questo, secondo quanto rivelato da alcune fonti a Bloomberg, è possibile che Navalny venga condannato a una detenzione prolungata, fino anche a 13 anni: per tenerlo lontano dai prossimi appuntamenti elettorali e soprattutto provare a fiaccare il suo movimento, nato e cresciuto intorno al suo carisma. Intanto lui esulta e su Twitter, dal suo account che non ha mai cessato di essere attivo, fa notare che la sua video-inchiesta ha già raggiunto i 70 milioni di visualizzazioni. E promette per il prossimo fine settimana nuove proteste.
Primo lockdown a Hong Kong dall'inizio della pandemia di Coronavirus. Le autorità dell'ex colonia britannica sempre più nell'orbita di Pechino hanno imposto un lockdown per contenere i contagi da Covid-19 in uno dei distretti più poveri e popolosi, abitato anche da minoranze etniche: le misure riguardano 10.000 residenti di 150 unità abitative della zona di Jordan a Kowloon. L'area limitata" resterà sigillata per 48 ore per fare in modo che tutti gli abitanti vengano sottoposti ai test per il Coronavirus.GUARDA ANCHE: Hong Kong chiusa per CoronavirusCORONAVIRUS, LE NEWS IN TEMPO REALE
Pfizer e Astrazeneca tagliano le dosi, Conte fa causa. Il piano s'incaglia. Lite Arcuri-De Luca
Il tecnico dell'Inter ha rilasciato alcune dichiarazioni a caldo al termine del match contro l'Udinese.
Mai sottovalutare il potere di un paio di stivali bianchi.
Sì, il Covid ha fatto danni anche nel gender pay gap
Quintessenza della rom-com degli anni Duemila con Kate Hudson e Matthew McConaughey: rewatch obbligatorio con lacrime e lieto fine.
L'attaccante dell'Udinese, a metà ripresa, ha sfiorato il gol del vantaggio.
Le dichiarazioni di Stefano Pioli, tecnico del Milan, al termine del match perso contro l'Atalanta.
Milan umiliato in casa dall'Atalanta, al termine dell'incontro Zlatan Ibrahimovic è intervenuto...
L'operazione Responsabili è al palo, così il voto di mercoledì sulla relazione Bonafede diventa cruciale. Governo al lavoro per evitare di andar sotto
Le pagelle dell'Inter in occasione del match di campionato contro l'Udinese di questa sera.
AGI - Va avanti lo scambio di accuse tra la Palazzo Lombardia da un lato e ministero della Salute e Istituto superiore di sanità dall'altro, sulle responsabilità che hanno portato la regione in zona rossa. E non basta a placarle, la firma dell'ordinanza che fa tornare la Lombardia arancione. Anzi, oggi pomeriggio in una conferenza stampa, il governatore Attilio Fontana ha annunciato che allargherà il ricorso già presentato al Tar del Lazio: "Non rinunciamo al ricorso al Tar, assolutamente". Dunque, anche se l'udienza di lunedì sulla zona arancione è superata dai fatti, "andiamo avanti e pretendiamo che la verità dei fatti venga acclarata in sede giudiziaria. Se c'è un errore non è nostro, non è nell'indicazione dei nostri dati". Per questo "verrà allargato il ricorso. Sarà impugnato il verbale della cabina di regia, il verbale del Cts, l'ordinanza nella quale si afferma che c'è stata una rettifica dei dati della Regione. E' una cosa non vera". Insomma, sarà impugnata anche l'ordinanza, firmata oggi da Speranza, che ha rimesso la Lombardia in zona arancione perché c'è scritto che "la Cabina di regia ha comunicato 'un nuovo invio di dati il giorno 20 gennaio 2021 (da parte della regione Lombardia) con una revisione anche retrospettiva da metà dicembre 2020 dei campi relativi alla data inizio sintomi e allo stato clinico che determinano una riduzione del numero di casi notificati dalla Regione stessa come sintomatici' e che 'questa rettifica non determina, ad una rivalutazione, un cambiamento nella classificazione del rischio che si conferma alto nella regione Lombardia in quella settimana. Al contempo la modifica impatta sul calcolo del valore Rt basato sulla data inizio sintomi al giorno 30 dicembre 2020 che, al ricalcolo, risulta pari a 0,88'". La spiegazione del dg Welfare Lombardia Il direttore generale dell'assessorato lombardo al Welfare, Marco Trivelli, ha spiegato così la questione: "Non è il dato dei guariti che ha determinato l'anomalia del rapporto, questa è una fake news. L'allineamento dei dati tra RT ospedaliero e RT per sintomi, come anche per le altre informazioni che emergono dai report dell'Istituto Superiore della Sanità, sono sempre stati coerenti. I flussi di Regione Lombardia sono sempre stati costanti per 35 settimane, sempre accettati, sempre in qualche modo anche confermati da noi, come evidenza del contagio che l'Iss dava della nostra situazione regionale. In questo caso è avvenuto qualche cosa, nell'ambito dell'operatività dell'Iss che non ci è noto perché il meccanismo di calcolo complessivo dell'RT non è noto, non è trasparente. Però per questo motivo ci è stato suggerito di introdurre, per alcuni campi, una variabile solo allo scopo di eliminare questo ostacolo temporaneo e poter avere un calcolo corretto dell'RT". Le polemiche politiche sono continuate ad essere roventi per tutta la giornata. "Sono veramente indignato - ha attaccato Fontana - di quello che sto leggendo sui giornali e delle false notizie che sono offensive, prima di tutto nei confronti della Lombardia e delle persone che lavorano per la Lombardia. Si sta dando una rappresentazione non veritiera dei fatti". Il governatore ha quindi annunciato che nella prossima Conferenza delle Regioni avanzerà "al governo la richiesta che nell'ambito del prossimo scostamento di bilancio, venga inserita la somma che equivale al danno che hanno subito le nostre categorie per questa chiusura". "La cosa che mi ha fatto arrabbiare - ha detto ancora il presidente lombardo - è che è stato l'Iss, parlando con i tecnici dell'assessorato al Welfare, a chiedere di mandargli dei dati, di implementare alcune nozioni. Noi non abbiamo mai sbagliato a dare i nostri dati, non li abbiamo mai rettificato, abbiamo risposto a una richiesta che veniva da Iss". Sia Fontana che la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, hanno poi accusato il ministro della Salute, Roberto Speranza, di aver preteso "che dicessimo che c'era stato un errore nostro, ma non potevamo accettarlo per la dignità della Regione, per le nostre famiglie e le imprese". Secca la replica del ministro: "La relazione dell'Istituto Superiore di Sanità è chiarissima. La Regione Lombardia, avendo trasmesso dati errati, ha successivamente rettificato i dati propedeutici al calcolo del Rt e questo ha consentito una nuova classificazione. Senza l'ammissione di questo errore non sarebbe stato possibile riportare la Regione in zona arancione. Questa è la semplice verità. Il resto sono polemiche senza senso che non fanno bene a nessuno. Soprattutto a chi le fa".
Milan-Atalanta 0-3 MILAN Donnarumma G. 6: una sola parata importante nel primo tempo su un calcio di pu...