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Raid sauditi nello Yemen, prezzi del petrolio schizzano

L’intervento militare dell’Arabia Saudita nello Yemen ha fatto balzare il prezzo del petrolio: giovedì il Brent e il WTI hanno superato rispettivamente i 58 e i 50 dollari al barile. A preoccupare non sono le conseguenze per la limitata produzione yemenita, ma l’impatto sul traffico mondiale. Lo Yemen si affaccia sul Bāb el-Mandeb, tra le più importanti rotte commerciali internazionali. Nel 2013 in questo stretto sono transitati quasi 4 milioni di barili di petrolio al giorno. La sua eventuale chiusura farebbe aumentare tempi e costi del commercio mondiale. Il timore è che diventi uno strumento di pressione dell’Iran, considerato alleato degli Houthi yemeniti, il quale in passato ha già minacciato di bloccare il traffico in un altro punto strategico, lo stretto di Hormuz. Ma Teheran è interessata all’abolizione delle sanzioni e ad aumentare le proprie esportazioni petrolifere, secondo gli esperti che considerano l’aumento dei prezzi un fenomeno a breve termine. Il surplus di petrolio dovrebbe tornare a farli diminuire.