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Regno Unito: Brexit, nuova flessione della sterlina in attesa del discorso di Theresa May

Il timore di una Brexit “dura” si abbatte ancora sulla sterlina, alla vigilia del discorso della premier britannica Theresa May che delineerà la propria visione delle future relazioni con l’Unione Europea. In avvio di giornata la sterlina è scesa sotto 1,20 nei confronti del dollaro, toccando i minimi dal 1985, per poi risalire. May, che ha ricevuto il sostegno del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, intende conservare un accesso al mercato unico europeo. “È sempre più chiaro che il Regno Unito probabilmente non manterrà l’accesso al mercato unico europeo e così verremmo abbandonati a noi stessi”, commenta Mike Ingram, analista di Bgc partners, secondo il quale il governo si prepara a dare battaglia visto che il cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond ha già minacciato l’Unione Europea di ricorrere al dumping fiscale per favorire le imprese con sede nel Regno Unito. La debolezza della sterlina significa prezzi più alti: martedì è anche il giorno della pubblicazione dei dati sull’inflazione. Gli economisti si attendono il più forte aumento degli ultimi due anni, in particolare a causa dell’incremento dei prezzi di carburante, cibo, biglietti aerei e abbigliamento. “L’uscita potrebbe avvenire un po’ più velocemente, il referendum si è tenuto a giugno”, ritiene un commerciante di Romford, a nord-est di Londra. “Comunque ci sono molte cose da fare e adesso Theresa May ha bisogno di prepararsi a lanciare la procedura. Deve essere sicura che tutto sia pronto per la fine di quest’anno finanziario”. May intende avviare la procedura di uscita dall’Europa entro fine marzo, dopodiché inizierebbero le trattative della durata di due anni. Ma la Corte Suprema britannica questo mese potrebbe stabilire che è innanzitutto necessario consultare il parlamento.