Simone Inzaghi: "Ora viene il difficile"
La Lazio, grazie alla vittoria 1-0 sul Cagliari, ha conquistato la sesta vittoria consecutiva in campionato.
Sarà un concerto-evento in uno scenario di grande bellezza come il Teatro Donizetti di Bergamo quello che vedrà Riccardo Muti alla guida dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, sponsorizzato da Bper Banca. Il concerto sarà registrato a porte chiuse il 10 marzo, nel teatro da poco restaurato, e sarà trasmesso il 21 marzo in streaming sul sito di Bper (www.bper.it). "Il concerto da me diretto con l'Orchestra Cherubini a Bergamo è un dono che Bper Banca ha voluto fare a Bergamo che tanto ha sofferto in questo periodo di tragica pandemia", ha detto Riccardo Muti nel corso di un intervento video alla presentazione dell'evento, che segna la partenza della tournée che vedrà Muti e l'Orchestra Cherubini il 26 marzo al Teatro Mercadante di Napoli e il 28 al Massimo di Palermo. "Tutto il paese è ancora sofferente per il diabolico virus - ha proseguito Muti - ma il concerto è un segnale che Bper Banca ha voluto dare di sostegno morale e spirituale a una città che ha pagato un così alto tributo ed è anche un segnale per il prezzo alto che in generale la cultura ha pagato in tutto il Paese e speriamo sia di buon augurio per il futuro di tutta l'italia". Un evento con il quale "vogliamo dare un messaggio di ripresa e di speranza", ha spiegato Stefano Rossetti, vice direttore generale vicario di Bper Banca. "Quando lo abbiamo pensato - ha aggiunto - immaginavamo un teatro pieno, invece oggi saremo supportati dalla tecnologia e non viene meno lo spirito con cui l'avevamo ideato. Avevamo pensato anche ai camici bianchi, avremmo voluto averli ospiti, ma dedicheremo loro attraverso il nostro sito questo progetto che credo sia un evento molto importante". Rossetti ha ricordato che Bper, dopo l'acquisizione degli sportelli Ubi, è "il terzo gruppo bancario italiano" e su Bergamo "siamo con circa un'ottantina di sportelli nella provincia e soprattutto con le caratteristiche che ci hanno contraddistinto in 152 anni di storia: essere vicini ai territori, ascoltarli e provare a inserirci nelle loro dinamiche. Lo facciamo attraverso la cultura, che consideriamo un motore potentissimo e pensiamo che se questo Paese si riprenderà uno dei volani sarà proprio la cultura. Vogliamo essere una Banca che sa interpretare le istanze dei territori e soprattutto, come responsabilità sociale, che sa anche restituire ai territori quel valore che si è ricreato". "La scelta di Bergamo - ha osservato Rossetti - voleva essere unita alla ripresa, ma purtroppo ci ritroviamo con questo virus maledetto che sta mostrando forse quelle che sono le ultime modalità aggressive. Vogliamo dare quindi con questo evento un messaggio di ripresa e speranza, anche perché una luce in fondo al tunnel si vede e questa luce sono i vaccini. Quindi speriamo che questi siano gli ultimi sacrifici che dobbiamo affrontare". Rossetti infine ha sottolineato che Bper cerca di fare al meglio quello che sa fare, "misurati più sui fatti che sulle opinioni", chiarendo che la scelta di trasmettere il concerto il 21 marzo e non il 18, giornata della memoria delle vittime del Covid, è maturata perché coincide con l'inizio della primavera ed è quindi segno di speranza". Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha ringraziato Bper, Ravenna Festival e il "cittadino onorario di Bergamo, Muti" ricordando il rapporto che lega il maestro napoletano al capoluogo lombardo "suggellato nel 2016 quando venne a Bergamo per festeggiare i 50 anni di carriera iniziata proprio nella nostra città. E siamo felici che il tour del Ravenna Festival che vede l'Orchestra Cherubini diretta da Muti parta proprio da Bergamo. L'evento celebra un anno dalla dolorosa primavera 2020, circostanza che ha portato il presidente del Consiglio Draghi a decidere di essere nella nostra il 18 marzo in occasione della giornata delle vittime del Covid istituita dal Parlamento". Gori ha poi sottolineato che "questa iniziativa segna il primo passaggio pubblico di Bper Banca sul territorio. Un istituto che ha 150 anni di storia e nelle sue corde, per esperienza e spirito padano, tutte le carte in regola perché i bergamaschi la sentano come propria". E ha infine ricordato che dopo i restauri (18 milioni di euro finanziati per il 50% dai privati), il Teatro Donizetti non ha "ancora avuto un passaggio pubblico di riconsegna alla città, per questo il concerto di Muti è importantissimo". Il programma del concerto, illustrato dal sovrintendente di Ravenna Festival, Antonio De Rosa, prevede "la sinfonia del 'Don Pasquale' di Donizetti, cui Muti è molto legato anche perché proprio per dirigere quell'opera fu chiamato da Karajan al Festival di Salisburgo nel 1971, momento assai importante per la sua carriera. Poi c'è 'l'Eroica' di Beethoven che cambia il paradigma delle sinfonie romantiche. Non è un requiem ma un ricordo molto partecipato di quella che è stata l'esperienza drammatica del covid a Bergamo", ha osservato De Rosa. Quanto ai costi dell'operazione, ha aggiunto il sovrintendente del Ravenna Festival, "non si conoscono ancora si sapranno a consuntivo. Presenteremo le spese a Rossetti - ha aggiunto sorridendo - ma parteciperemo anche noi con piccola quota grazie alle risorse messe a disposizione dal ministro Franceschini e dal Parlamento per l'Orchestra Cherubini, che in questo periodo non si è mai fermata". Quello di Muti a Bergamo "è un gradito ritorno e oggi la sua presenza è una necessità urgente - ha detto Giorgio Berta, presidente della Fondazione Teatro Donizetti - Questa riapertura è un passo verso la normalizzazione e il fatto che la tournée del Ravenna Festival parta da Bergamo ha un forte valore simbolico per la vicinanza a un territorio che più di altri ha sofferto per la pandemia. Bper banca ci ha creduto molto e ha fatto investimento importante, una scelta controcorrente ma vincente. E' una banca fatta da persone per bene e operose, come il nostro territorio, e le nostre imprese hanno bisogno di banca che ne colga umori e tendenze. Credo - ha concluso Berta - che con Bper siamo sulla buona strada e questa impresa ne è la più evidente dimostrazione".
Draghi indica all'Europa il rispetto di sé, il sovranismo casereccio è all'angolo, la sinistra smarrita non ne approfitta
AGI - Contro i troppi casi di femminicidio si leva la voce dell'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, anzi il suo "grido di protesta". E' un messaggio forte quello scelto dall'arcivescovo in occasione della giornata internazionale della donna, il prossimo 8 marzo. Un omaggio all'amore tra uomo e donna "Quale cantico canterai oggi, Sposa dell'Agnello?" è un omaggio all'amore tra l'uomo e la donna, ma anche una seria denuncia contro gli innumerevoli episodi di donne maltrattate e uccise spesso dai propri compagni. "L'umanità incompiuta semina nel giardino un grigiore che spegne i colori e la gioia" si legge nella prima parte "L'uomo senza la donna, la donna senza l'uomo cantano la malinconica elegia dell'incompiuto". "Sarò la voce di ogni donna ferita" Poi l'affondo di Delpini. "Contro la viltà del prepotente, contro la violenza ottusa che colpisce, contro la pretesa aggressiva di possedere, contro la perfidia dell'umiliare, alzerò il grido della protesta". "E sarò la voce di ogni donna ferita, di ogni giovinezza negata, di ogni bellezza sfruttata, di ogni fedeltà tradita. Alzerò il grido della protesta e l'invocazione della giustizia per ogni bambina violata, per ogni ragazza ingannata, per ogni maturità umiliata, per ogni morte violenta" scrive l'arcivescovo di Milano. "Alzerò il grido della protesta contro ogni uomo che percuote una donna - continua - , contro ogni uomo che disprezza una sorella, un fratello. Alzerò il grido della protesta per ogni casa corrotta a prigione, per ogni bellezza ridotta a spettacolo, per ogni sogno trasformato in incubo, per ogni donna usata come oggetto". Scriviamo insieme un nuovo patto, la sinfonia dei mondi Il testo si conclude con un invito al "popolo immenso di donne e di uomini" a scrivere insieme un nuovo patto, una "sinfonia dei mondi" capace di raccogliere e custodire "tutte le voci e tutte le speranze". Ma per fare questo serve l'impegno di tutti: "Come scrivere una sinfonia dei mondi, se non la scrivete anche voi?".
AGI - "È importante peregrinare verso i luoghi sacri: è il segno più bello della nostalgia del Cielo sulla Terra. Perciò amare e custodire i luoghi sacri è una necessità esistenziale, nel ricordo del nostro padre Abramo, che in diversi posti innalzò verso il cielo altari al Signore". Sono le parole di papa Francesco pronunciate nell'incontro interreligioso di Ur dei Caldei durante la sua visita storica in Iraq. Il Pontefice si è recato nella Terra di Abramo per sottolineare "l'importanza del ritorno ai luoghi sacri dopo la persecuzione" ma anche per marcare la sua apertura verso il mondo islamico. E' la sua sesta visita in un Paese musulmano dopo Egitto, Emirati, Marocco e Turchia ed è la prima in una nazione con la forte presenza della minoranza sciita. Francesco ha voluto così porgere la mano della Chiesa a tutto il mondo islamico non solo a quello maggioritario. E lo testimonia il colloquio - durato oltre cinquanta minuti - con l'ayatollah Ali al-Sistani a Najaf. Francesco ha voluto onorare i luoghi sacri dell'Iraq che in questi anni - e non solo - hanno tanto sofferto a causa di odio e violenza. Najaf Papa Francesco, al primato della visita in Iraq, ha voluto sommarne un altro: quello della più alta carica della Chiesa a visitare la città sacra di Najaf, luogo di pellegrinaggio per decine di migliaia di sciiti ogni anno. Nel mondo solo la città santa iraniana di Qom la supera per importanza agli occhi degli sciiti. Najaf accoglie il santuario dell'Imam Ali bin Abi Talib, il cugino del profeta Maometto, califfo e guida degli sciiti. La città è gioiello accademico del mondo sciita, qui si sono formati i sapienti più grandi, tra cui proprio l'ayatollah Ali al-Sistani. L'Antica città di Ur Considerata un luogo simbolico per i seguaci delle religioni monoteiste perché menzionata nei libri sacri come il luogo di nascita del profeta Abramo, il quale, secondo la narrativa religiosa, rifiutò il culto del suo popolo agli e ne uscì portando il messaggio dell'unico Dio, secondo le credenze monoteiste. Abramo è ricordato come il "padre" dei messaggi celesti, indipendentemente dai suoi seguaci. La visita del Papa nella sua città natale rientra nel quadro della sua ricerca di ciò che unisce e non ciò che divide. L'immagine dell'Iraq nei media di tutto il mondo è spesso legata a guerre, massacri e devastazioni e la visita del Papa mette in risalto il valore civile, culturale e umano di quella terra. La Mesopotamia non fu solo il luogo di nascita di molte scienze umane ma anche la prima culla dell'idea religiosa delle antiche civiltà. La terra dell'Iraq ha un posto simbolico nelle credenze dei seguaci di tutte le religioni monoteiste. Ebrei, cristiani e musulmani sono unanimi nel credere alla storia della Torre di Babele e alla buona novella del profeta Giona al popolo di Ninive, e prima di questo e quello, sulla nascita del profeta Abramo, nella piana di Ur, che nella tradizione cristiana è legata al patriarca del popolo d'Israele. Ur dei Caldei, una delle più antiche e importanti città sumeriche, conosciuta come Tell al-Muqayyar, 'collina della pace', è stata la capitale di un impero Sumerico, che alla fine del III millennio a.C. dominava su tutta la Mesopotamia. Francesco e le altre terre dell'Islam Nel 2017 Papa Bergoglio avviò dal Cairo il suo cammino di fratellanza verso il mondo islamico. Qui fece il suo discorso alla celeberrima Università di Al Azhar, da dove nel 2009 l'allora presidente americano, Barack Obama, propose il "nuovo inizio" nei rapporti tra Occidente e Islam dopo l'orrore dell'11 settembre. Al Cairo Francesco strinse il suo rapporto fraterno con l'Imam dei Al Azhar, una delle cariche più alte del mondo sunnita, Ahmad Al-Tayyib. E con lui ha firmato il documento sulla “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, il 4 febbraio 2019 al Founder's Memorial di Abu Dhabi. Terra solcata per la prima volta da un Papa. Bergoglio visitò l'Università, per secoli faro invece della sapienza sunnita, il 28 aprile 2017. L'Università, il più grande istituto accademico religioso del mondo islamico, ha sede nella moschea di al-Azhar "'al-Giāmi' al-azhar 'la moschea splendida' del Cairo, fondata nel 970. E' una delle più note moschee di tutto il mondo islamico. Meno di due mesi dopo Francesco è stato accolto in Marocco, porta d'Africa e ponte con l'Europa. Qui con il re Mohammed VI, ritenuto emiro dei fedeli, ha visitato l'istituto degli Imam, predicatori e predicatrici. Qui si formano centinaia di imam provenienti dall'Africa e dall'Europa. In modo che possano tornare nei loro Paesi a predicare il messaggio della fratellanza, contro ogni estremismo. Il 26 maggio 2014, il pontefice incontrò il Muftì di Gerusalemme sulla Spianata delle Moschee (Monte del Tempio in ebraico), luogo sacro fondamentale sia per i musulmani che per gli ebrei che sorge su una collina all'interno della città vecchia. Per i musulmani è il 'luogo più vicino al Paradiso', per gli ebrei è la fonte dell'ebraismo. Pochi mesi dopo, il 29 novembre, il Papa ha visitato la basilica di Santa Sofia (non ancora moschea, prima della riconversione decisa a luglio dell'anno scorso) a Istanbul. Nella metropoli sul Bosforo, Bergoglio ha visitato anche la Moschea Blu, inaugurata nel 1617 durante il mandato di Mustafa I e il cui nome in lingua turca è Sultanahmet Camii, ovvero Moschea del Sultano Ahmed I. Bergoglio era accompagnato dalla massima autorità islamica turca, il Gran Muftì. Il 2 ottobre 2016, il Papa ha visitato la moschea di Baku, con lo sceicco capo dei musulmani nella regione e rappresentanti ebrei ed ortodossi. Dall'Azerbaigian, Paese musulmano dove vivono poche centinaia di cattolici, Francesco ha lanciato un appello: "Mai più violenza nel nome di Dio". Dio, ha ammonito, "non può essere invocato per interessi di parte e per fini egoistici, non può giustificare alcuna forma di fondamentalismo, imperialismo o colonialismo”.
Sara Ricciardi, studentessa 19enne di Macomer è morta dopo una malattia incurabile, e il sindaco dispone lutto cittadino in sua memoria.
Achille Lauro, nella quarta serata di Sanremo, si è vestito da sposa e ha baciato il chitarrista Boss Doms.
Il Milan sfrutta la trasferta di Verona per monitorare da vicino le prestazioni di Zaccagni e Lovato.
Con 250 casi ogni 100mila abitanti consigliata zona rossa automatica, togliendo discrezionalità ai Governatori
La MLS ha deciso di indagare sull'arrivo di Blaise Matuidi all'Inter Miami.
AGI - Mattia Santori e altri esponenti del movimento delle sardine si sono presentati con sacchi a pelo davanti al Nazareno, sede del PD. "Siamo pronti a rimanere dentro al Nazareno finché non ci assicurano che le cose si fanno con le persone", ha spiegato Santori. Indossando le t-shirt rosse con la scritta 'Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai? 6000 sardine", la delegazione del movimento, nato in occasione delle regionali in Emilia-romagna, è composta da una ventina di militanti, anche per evitare assembramenti nella piazza nel centro storico di Roma. Santori e pochi altri hanno portato dei sacchi a pelo e si erano detti pronti al presidio permanente se non fossero stati ascoltati. La presidente del Pd Valentina Cuppi ha ricevuto una delegazione della Sardine, al Nazareno. Nella sede del partito democratico sono entrati, accolti da Cuppi, cinque militanti guidati da Mattia Santori, Jasmine Cristallo e Lorenzo Donnoli. "Credo che l'iniziativa delle 6000 sardine vada accolta con assoluto entusiasmo perché è un approccio combattivo ma molto costruttivo", ha detto Cuppi
I giovani americani sono imputati per concorso in omicidio. Il vicebrigadier fu ucciso a Roma nell'estate del 2019
Capiamo perché Ronaldo straveda per lei...
Sono 185 i contagi da coronavirus resi noti oggi, 6 marzo, in Basilicata, secondo il bollettino diffuso dalla regione. Da ieri vengono registrati altri 2 morti: un residente a Senise e un cittadino della Calabria. In base ai dati, tra i nuovi casi sono 177 quelli che riguardano i residenti. In totale, nelle ultime 24 ore, sono stati eseguiti 1.800 tamponi molecolari. I lucani guariti o negativizzati sono 26 a cui si aggiungono altre 71 guarigioni ''a seguito - riferisce la task force regionale- di verifica e riallineamento tra piattaforme Covid-19 della Regione Basilicata e dell'Istituto superiore di sanità''. Nel bollettino di oggi i Comuni con più casi di nuovi contagi sono Matera (25), Francavilla in Sinni (18), Potenza (15), Senise, Lauria e Melfi (10). Aggiornando i dati complessivi, i lucani attualmente positivi salgono a 3.734 (+79), di cui 3.627 in isolamento domiciliare, mentre sono 11.906 le persone residenti in Basilicata guarite dall'inizio dell'emergenza sanitaria e 365 quelle decedute. Le persone attualmente ricoverate nelle strutture ospedaliere lucane sono 107 (invariato): al San Carlo di Potenza 29 nel reparto di Malattie infettive, 18 in Pneumologia, 9 in Medicina d'urgenza e 5 in Terapia intensiva; all'ospedale Madonna delle Grazie di Matera 27 nel reparto di Malattie infettive, 11 in Pneumologia e 8 in Terapia intensiva. In lieve aumento il numero dei posti letto occupati in terapia intensiva, passato da 12 a 13. Dall'inizio dell'emergenza sanitaria sono stati analizzati 248.566 tamponi molecolari, di cui 229.747 sono risultati negativi, e sono state testate 152.047 persone.
Scuole chiuse in Toscana per Covid. Da lunedì 8 marzo e per tutta la prossima settimana, le scuole di 40 dei 273 comuni della regione rimarranno chiuse. E' quanto disciplinato con ordinanze dal presidente della Regione, Eugenio Giani, a seguito della sessione di lavoro con il il comitato toscano per l’emergenza e la prevenzione scolastica (Ceps), conclusa in nottata con i sindaci dei territori interessati. E’ prevista la “sospensione delle attività dei servizi educativi dell’infanzia, mentre le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza”. “Nella zona rossa, come nel caso dei 20 comuni della provincia di Pistoia, la chiusura è un fatto automatico secondo l’ultimo Dpcm; a questi si sono aggiunti i comuni di Cecina e Castellina Marittima, appartenenti a province diverse e territorialmente contigui” spiega il presidente Giani, che preannuncia una sola deroga per le Terme di Montecatini: “Rimarranno aperte, perché in questo caso c’è un aspetto di prevenzione sanitaria”. Nella Toscana arancione, dunque, ai 22 comuni rossi se ne aggiungo ora altri 18: in 15 la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado è interamente disciplinata da ordinanza regionale; in altri 3 – Siena, Arezzo e Follonica - la disposizione sarà presa dai sindaci ma in condivisione con Giani, con specifico richiamo nell’ordinanza regionale: “Essendo comuni più grandi occorreva un’ordinanza più calibrata sulla specificità locale”, spiega il presidente Giani. “Con ciascuno dei comuni c’è stata un’analisi approfondita sulla presenza di focolai nelle scuole - sottolinea Giani - Laddove il numero alto di contagi, secondo l’opinione del sindaco, non originava dalle scuole non si è disposto alcun intervento di chiusura; in altri casi, quando lo stesso primo cittadino ha fatto presente che poteva esserci una pericolosità di contagio, allora si è proceduto”. “Ringrazio di cuore il lavoro del Ceps, che con me ha valutato la situazione epidemiologica soprattutto nelle scuole toscane” afferma Giani, ricordando che il confronto è stato portato avanti direttamente con i sindaci dei 76 comuni toscani che a ieri, venerdì 5 marzo, risultavano sotto osservazione per il loro alto valore di contagio come indicato dal Dpcm Draghi (ovvero oltre l’indice di 250 su 100mila abitanti). Oltre ai 20 comuni della provincia di Pistoia, dunque, con Cecina (Li) e Castellina Marittima (Pi), le ordinanze regionali disciplinano la chiusura delle scuole in ulteriori 15 comuni. Sono questi: Anghiari, Castelfranco Piandiscò, Lucignano, Marciano della Chiana, Monterchi, Sansepolcro per la provincia di Arezzo. Per la Provincia di Siena Castelnuovo Berardenga, Asciano, Chiusdino, Monteroni d'Arbia, Monticiano, San Gimignano. Certaldo (Firenze), Civitella Paganico (Grosseto), Bientina (Pisa).
Weston McKennie è stato riscattato dalla Juventus che ora pensa all'adeguamento del contratto.
AGI - Amadeus non sarà il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo del prossimo anno. Lo ha annunciato lo stesso Amadeus nel corso della conferenza stampa al Casino'. "Se in futuro la Rai mi vorrà chiamare e ci sarà un progetto, ne parleremo. Ma non ci sarà un Amadeus ter di fila". "Trovo Sanremo un motivo di gioia ed orgoglio, un grande premio, apice all'interno della carriera da conduttore", ha aggiunto Amadeus. "Sono grato alla Rai, alla direttrice De Santis (era a capo di Rai1, ndr) per avermelo affidato lo scorso anno, grato quest'anno quando Coletta mi ha chiesto di andare avanti. Ringrazio l'amministratore delegato Rai1, Salini. Si parte da un progetto, ha aggiunto il conduttore, e non c'è per il prossimo anno con la stessa forza dei primi due anni. "Siamo orgogliosi di questo Festival, abbiamo fatto - ha aggiunto Amadeus - quello che desideravamo fare e non speravamo in questi risultati. Eravamo consapevoli di cosa stessimo andando a fare. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato senza risparmiarsi a questo progetto e a questo grande sforzo". Ieri il picco di spettatori si è avuto ale 21:34 con oltre 12,6 milioni con Annalisa; il picco di share alle 00:30 con le immagini della performance di Irama durante le prove generali (fanno testo queste per la gara, l'artista non è in presenza in quanto in isolamento cautelare perché due suoi collaboratori sono risultati positivi al coronavirus) ed è stato pari al 45%.
AGI - È polemica dopo le rivelazioni di un collaboratore di giustizia - di cui ha dato conto oggi Repubblica - che ha raccontato di rapporti tra esponenti di Fratelli d'Italia e organizzazioni criminali di Latina con presunti pagamenti nel 2013 al clan Travali (di recente oggetto di misure cautelari) per la campagna elettorale di Pasquale Maietta (eletto deputato in quell'anno). Non si è fatta attendere la replica della leader di Fdi, Giorgia Meloni, tirata in ballo in modo particolare dal pentito Agostino Riccardo per una dazione da 35mila euro che avrebbe materialmente consegnato il suo segretario dell'epoca. "È partita la macchina del fango contro l'unico partito di opposizione. Non ci facciamo intimidire", ha esordito la parlamentare commentando la vicenda sulla sua pagina Facebook. "In Italia piacciono le persone serve e ricattabili - ha aggiunto la leader Fdi -. Noi siamo persone libere e non abbiamo paura, perché non abbiamo fatto del male. Potete prenderci tutti casa per casa, ma continueremo a dire la nostra. Ovviamente annuncio querela". Giorgia Meloni, che parla di "metodi di regime", è anche entrata nel dettaglio dell'articolo contestato: "Repubblica scrive che nel 2013, otto anni fa, per la campagna elettorale per le politiche io avrei dato 35 mila euro a un clan di nomadi per attaccare manifesti a Latina. Io non faccio affari con i rom. Non dò soldi in contanti in una busta di carta in un distributore di benzina. Non ho mai avuto un segretario maschio né una Volkswagen nera. La notizia è inventata. Se gli inquirenti avessero voluto chiedermelo, non avrei avuto problemi a rispondere. Penso che gli inquirenti abbiano considerato questa notizia infondata, altrimenti mi avrebbero chiesto conto di questa notizia che mi infanga. Come è possibile che una rivelazione del genere sia finita su Repubblica, senza che nessuno mi abbia chiesto una versione? Immagino che siano notizie coperte dal segreto istruttorio, che i giudici hanno ritenute infondate". Giorgia Meloni è un fiume in piena: "Non è strano che Repubblica pubblichi a tutta pagina una notizia del genere, che infanghi l'unico partito di opposizione, senza che nessuno mi abbia chiamato per chiedere una dichiarazione? Quali verifiche ha fatto Repubblica prima di pubblicare questa rivelazione di un pentito di un clan mafioso di nomadi? Non è curioso che il circuito dei media di sinistra abbia fatto la stessa scelta di non ascoltare la sottoscritta? L'obiettivo è dare una notizia o buttare fango sulla Meloni, perché la crescita di FdI nei sondaggi dà fastidio? Non è curioso che una rivelazione su fatti di 8 anni fa esca solo adesso? La stessa accusa di frode è stata elevata per Aung San Suu Kyi. I regimi fanno cosi'... La differenza e' che Aung San Suu Kyi ha vinto le elezioni e FdI nel 2013 prese l'1,95%. Vedere metodi che ricordano il Myanmar non promette bene per la nostra democrazia". "Fdi - è la conclusione di Meloni - continuerà a fare le sue battaglie. Potete venire a prenderci casa per casa e sbatterci in galera. Ma noi non ci facciamo intimidire. L'Italia è una democrazia e le regole vanno rispettate. In Italia non piacciono le persone libere. In Italia piacciono le persone serve e ricattabili".
Cosa c’è stasera in tv? La programmazione completa di sabato 6 marzo 2021.
E' una stazione mobile di vaccinazione anti-Covid quella predisposta da Daimler Buses che - con il contributo del Gruppo Huber a Mühlhausen - ha 'riattrezzato' un Setra S 415 LE secondo un concept che consentirebbe operazioni completamente digitalizzate. Il mezzo Setra MultiClass - si sottolinea da Stoccarda - può così offrire anche a chi non vive nei pressi di un centro di vaccinazione un accesso semplice alla campagna di immunizzazione contro il coronavirus, allentando la pressione sui centri di vaccinazione centralizzati. Il bus interurbano a ingresso ribassato sta completando i relativi lavori di trasformazione presso lo stabilimento di Neu-Ulm con soluzioni 'durature' e strutturate per essere trasferite ad altri mezzi. Grazie al contributo di medici specializzati, specialisti in vaccinazioni e personale medico qualificato, i processi di vaccinazione sono stati analizzati e poi integrati nel concept del veicolo, che ha visto anche un potenziamento degli elementi atti alla connettività. Tra le dotazioni aggiuntive, un lettore di tessere per tessere sanitarie e uno scanner per la lettura dei codici sulle iniezioni. Nella zona anteriore del veicolo - lungo 12,3 metri - sono presenti quattro cabine di vaccinazione dotate di appositi sedili e di una protezione per la privacy. Tra le cabine sono state poste console appositamente adattate alla procedura di vaccinazione. Il bagagliaio può essere utilizzato per lo stivaggio delle vaccinazioni preparate, con supporti di carico codificati per colore così da differenziare le varie tipologie. In alternativa, possono essere utilizzati anche per trasportare altri materiali medici. L'area registrazione è situata nella zona imbarco posteriore, dietro la quale si trovano alcuni posti a sedere per chiarimenti e consulti medici, oltre a un banco angolare con deposito documenti per il medico di bordo. Nella zona posteriore dell'autobus c'è anche una posizione per la preparazione e la messa in servizio delle dosi di vaccinazione, oltre a un guardaroba e un frigorifero per la conservazione delle dosi. Grande attenzione infine alle soluzioni digitalizzate per il controllo dei processi e della documentazione, con procedure semplificate di registrazione e coordinamento degli appuntamenti, anche per la seconda dose. Il processo viene effettuato digitalmente tramite una piattaforma web sicura. L'entrata in servizio del bus di vaccinazione Setra è programmata per la fine di marzo.